Ok! Potete cominciare a tremare, Madonna stà tornando.

1) Da un articolo di EW.com arrivano le ultimissime sul nuovo album, successivamente confermate anche dal sito ufficiale madonna.com: Il titolo del nuovo album di Madonna sarà Hard Candy. A ricevere la notizia in esclusiva è stato il sito web di Entertainment Weekly. A spiegare il perchè Madonna abbia deciso di legare al nuovo album il tema dei dolciumi e delle caramelle è la stessa Liz Rosenberg, la publicist dell'artista. "She loves candy," - "le piacciono le caramelle", ha detto la Rosenber. "Si tratta della giustapposizione tra durezza e dolcezza, o come Madonna stessa ha spiegato in modo piuttosto eloquente, 'ti prenderò a calci nel sedere, ma la cosa ti farà sentire bene.'" Il nuovo album, che include collaborazioni con Justin Timberlake su molti brani e produzioni di Pharrell Williams, Timbaland, e Nate "Danja" Hills, uscirà negli Stati Uniti il 29 Aprile mentre il singolo di lancio, "Four Minutes," uscirà alla fine di Marzo. Per leggere l'articolo originale visitate EW.com.
2) Justin Timberlake premierà Madonna in occasione della cerimonia di ingresso nella Rock and Roll Hall of Fame. Il cantante di "Sexyback" ha lavorato con la Material Mom al suo prossimo disco, in uscita quest'anno. Madonna sarà tra le personalità premiate il 10 marzo al Waldorf-Astoria Hotel di Manhattan. Tra gli altri ammessi nella Hall of Fame quest'anno figurano Leonard Cohen, John Mellencamp, The Dave Clark Five, The Ventures e Little Walter.
3) da Reuters: L'ultimo album di Madonna per la sua storica etichetta Warner Bros. si chiamerà "Hard Candy" e uscirà il 29 aprile, come confermato ieri dall'agente della cantante. Il disco, che conterrà canzoni come "Candy Store" e il primo single "Four Minutes", è il seguito di "Confessions on a Dance Floor", che ha debuttato al numero uno della classifica pop americana nel novembre 2005. Il titolo e la data di uscita sono stati inizialmente pubblicati dal sito di Entertainment Weekly (http://www.ew.com) e i dettagli sono stati poi confermati dalla portavoce di Madonna, Liz Rosenberg. "Hard Candy" sarà l'ultimo album di Madonna per la Warner Bros. prima che entri in vigore un accordo decennale con la Artist Nation per l'incisione di album, tour e merchandising, nuova iniziativa lanciata dal promoter di concerti Live Nation. Anche la Warner Bros., unità di Warner Music Group Corp, pubblicherà una raccolta di successi.
4) Per chi fosse ancora incredulo, il sito per la stampa di Warner Bros è stato aggiornato ieri, 26 febbraio, con il seguente annuncio:
Lo stavate aspettando, ed eccolo qua...
MADONNA. IL NUOVO ALBUM "HARD CANDY"
DAL 29 APRILE.

madonnatribe

Amy Winehouse cambia vita

Roma, 25 febbraio 2008 - Amy Winehouse mette la testa a posto, o almeno ci prova: la cantante britannica vincitrice di cinque Grammy Awards ha deciso di stare lontana dalle droghe, con ogni mezzo, a cominciare da un giro di amici 'puliti'. I tipi che fanno uso di sostanze e i perdenti - scrive il 'Daily mail' - sono esclusi senza pietà dalle frequentazioni della stravagante artista 24enne. Dietro alla nuova vita della cantante di 'Back to black' ci sarebbe l'etichetta Universal, che ha invitato Amy a fare ordine tra le sue conoscenze. "Amy si sottopone ogni giorno alle cure ambulatoriali della clinica Capio Nightingale a nord di Londra e ha cambiato casa, per stare più tranquilla", ha confidato un amico. Avrebbe già rotto la sua amicizia con il suo amico parrucchiere Alex Forden, autore del bizzarro stile 'alveare' alla Marge Simpson. Con i 'nuovi' amici, Amy farà un viaggio a New York: tra di loro il produttore musicale Mark Ronson, il suo presunto nuovo amore, il fotografo Blake Wood, e Kelly Ousbourne. Intanto il marito Blake Fielder Civil muore di gelosia dietro le sbarre: "Non capisce che succede. Dopo un litigio con Amy ha tentato di cancellare il tatuaggio che porta il suo nome", ha rivelato una fonte.
quotidiano.net

Bjork, niente live in Serbia

La prossima performance di Bjork a Novi Sad in Serbia e´ stata annullata di seguito ai commenti pro-Kosovo che l´artista ha fatto durante uno show a Tokio. A Tokyo, la star islandese ha recentemente dedicato il pezzo Declare Independence allo stato balcano che da poco ha dichiarato la sua indipendenza dalla Serbia. La sua performance all´Exit Festival, che si terra´ il prossimo 11-13 luglio, e´ stata di conseguenza cancellata. Parlando con la pubblicazione islandese Morgunbladid, Bjork ha detto, "Forse un serbo era al concerto a Tokyo ed ha chiamato casa cosi´ da far cancellare il mio show a Novi Sad". I promoter serbi hanno pero´ dichiarato alla stessa pubblicazione islandese che la data e´ stata annullata per la salvaguardia del pubblico che sara´ presente al festival.
newsic

L'OMAGGIO DI JULIEN TEMPLE AL GENIO PUNK DI JOE STRUMMER

Roma, 19 feb. (Apcom) - Martin Scorsese, Johnny Depp, Jim Jarmush, Matt Dillon, John Cusack, Steve Buscemi, Bono Vox sono solo alcune delle star che hanno voluto prendere parte al film di Julien Temple "Il futuro non è scritto - Joe Strummer" (nelle sale dal 29 febbraio), un omaggio ad uno dei più grandi profeti della musica, morto a soli 50 anni nel 2002. "Mi hanno cercato loro stessi, quando hanno saputo che volevo ricordare il mio amico Joe attraverso questo film", ha affermato il regista inglese, oggi a Roma - Tutti hanno confessato che Strummer è stato fondamentale per loro dal punto di vista creativo, una grande fonte d'ispirazione". Nato ad Ankara nel 1952 con il nome di Johnny Mellor, figlio di un diplomatico inglese comunista, Joe Strummer visse da bambino tra Il Cairo, Messico, Germania, Inghilterra. Le rigide regole delle college inglese dove fu mandato a studiare lo portarono ad esasperare il suo spirito ribelle. Ma fu la musica degli Stones che lo spinse ad "uscire allo scoperto" e a imbracciare una chitarra. E quando vide un concerto dei Sex Pistols, che diedero il via all'onda dissacrante del punk inglese, decise che era arrivato il suo momento: con Mick Jones e Paul Simonon formò The Clash. In cinque anni marcarono a fuoco la storia della musica, realizzando album indimenticabili come "London Calling" e "Sandinista". Arrivarono al numero uno negli Usa con "Rock in the Casbah", riempirono gli stadi di tutto il mondo. Joe divenne un mito grazie ai suoi testi impegnati, dissacratori, alle sue invettive contro il sistema, alle sue prese di posizione in difesa delle minoranze, quella nera in particolare. Temple ricostruisce luci ed ombre della sua personalità, attraverso filmati di repertorio, fotografie, documentari, spezzoni televisivi e film animati. Un collage emozionante di una leggenda della musica che non riuscì mai a venire a patti con la sua celebrità: "Joe compì un fantastico viaggio, in cui comunicò con milioni di persone, ma l'essere famoso lo metteva a disagio. Per tutta la sua vita si è battuto contro questa cultura della fama, contro la mitizzazione delle persone". Quando all'apice del successo il gruppo si sciolse, Strummer stentò a ritrovare una nuova strada creativa: per tutto il mondo lui era sempre "il leader dei Clash". "La loro musica ha ancora una grande influenza sui giovani. "spiega Temple - Il film vuole diffondere la forza delle idee di Joe: lui voleva che le persone pensassero con la propria testa, e oggi che siamo bombardati da mille informazioni c'è bisogno di questo messaggio". E Bono Vox, uno dei suoi più grandi estimatori, nel film ricorda: "Dopo il '77 le idee divennero più importanti di qualsiasi assolo di chitarra. Vidi i Clash la prima volta a Dublino, avevo 17 anni: ero terrorizzato ed emozionato di fronte a quello spettacolo. Mi aprirono un mondo. Quella band straordinaria dovrebbe esistere ancora oggi".
alice.it

Concerti per la pace: trattative aperte con Madonna, U2 e Led Zeppelin

L’organizzazione benefica World Peace One, il cui ambizioso tentativo è quello di portare la pace in tutto il mondo attraverso una campagna globale di concerti dalla durata complessiva di dieci anni, ha intavolato trattative con alcuni tra i nomi più in vista della scena internazionale. Doug Ivanovich, il fondatore dell’organizzazione, annunciando che il primo show si terrà già il prossimo 17 maggio in varie città, ha riferito che gruppi ed artisti solisti contattati sono i seguenti: U2, Madonna, Led Zeppelin, Aerosmith, ZZ Top, Lionel Richie, Celine Dion, INXS, Velvet Revolver, Will I. Am, Justin Timberlake e Timbaland. Naturalmente “contattati” è una cosa e “convinti” un’altra; tuttavia Ivanovich ha relazioni con molti governi e il sostegno ufficiale di Claes Nobel, membro della famiglia Nobel, la stessa degli omonimi premi che vengono assegnati dal 1901. Inoltre Ivanovich ha riferito a fonti USA che il suo team può contare, tra gli altri, su Artie Kornfeld, uno degli organizzatori del primo festival di Woodstock, e su Paul Flattery di Live Earth, che fa capo ad Al Gore. Sul progetto sono al lavoro cento persone. Tra gli altri artisti contattati sono da annoverare Gilberto Gil, Caetano Veloso e Sergio Mendes. Primo concerto –appunto il 17 maggio- in simultanea a Pechino, Istanbul, Londra, Johannesburg, Miami ed in località da stabilire in Portogallo, Arabia, Brasile, Colombia ed India.
© Tutti i diritti riservati. Rockol.

Skin Flick - Bruce Labruce

Un film di Bruce La Bruce. Germania/UK 1999, video, 67'
Tra gli artisti queer delle ultime generazioni Bruce La Bruce è certamente una delle personalità più esplosive. Regista di cult movies (No skin off my ass, Super 8 e 1/2, Hustler White), fotografo, scrittore, autore di homocore punk fanzines, La Bruce ha realizzato film in cui la pornografia fa il verso al cinema verità che fa il verso allo star system di warholiana memoria. Protagonisti assoluti di Skin flick sono un gruppo di skinheads gay. Come a dire: un ossimoro. Dirk e Dieter sono amanti felici da tre anni senza essere gay; Wolfgang rimorchia gli uomini al parco pubblico; Reinhold gioca su entrambe le sponde e Manfred si masturba sulle pagine di Mein Kampf. Al verde e stanchi di una routine fatta di combattimenti, risse e amplessi di gruppo, decidono di "fare visita" a due gay borghesi, appassionati succhiatori di dita dei piedi e di uomini di fatica. L'irrompere dell'anarchia e della violenza nel placido quadretto famigliare (ritratto in un interno di coppia gay con sushi) finisce per ribaltare il gioco dei ruoli e per risvegliare istinti sopiti di sopraffazione e dominio.
Skin flick è uno pseudo documentario che veste le tinte del melodramma disincantato. Potenziata da una colonna sonora esplosiva, la parodia del genere hardcore riduce al minimo la trama, in favore di una caratterizzazione dei personaggi condotta attraverso interviste/caricatura e l'esibizione compiaciuta di ambienti e quadri "quotidiani": il cruising al parco e nei bagni pubblici, le risse d'amore, il pestaggio del finocchio (lo stesso La Bruce), la provocazione punk/esistenziale della ragazza del gruppo che si accanisce contro fotografi, fidanzati e coppie di checche. Un mix visivo divertente, paradossale e delirante che gioca a rovesciare i segni di un'iconografia eroica, arrogante e distruttiva.
cassero.it

MUSICA: GORAN BREGOVIC E CARMEN CONSOLI AL RITMO DI TANGO

NAPOLI - E’ stato presentato a Napoli, al megastore Feltrinelli di Piazza dei Martiri l’album “Sulle Rive Del Tango”, una produzione discografica, che raccoglie 17 canzoni realizzate da artisti provenienti da tutto il mondo: dalla Polonia, dall’Argentina, dalla Germania, dalla Norvegia, dalla Bosnia ma anche da Napoli e dagli Stati Uniti. Goran Bregovic con Carmen Consoli col brano “ Focu di raggia”, sono solo alcuni degli artisti raccolti all’ interno del CD. Alla conferenza stampa di presentazione hanno preso parte Sara D’Ajello Caracciolo e il cantautore Joe Barbieri, responsabile della Microcosmo, nonché autore di uno dei brani più raffinati della compilation, “In una stanca indifferenza”. Le canzoni dell’assenza, dell’erotismo, dell’abbandono, i ritornelli dell’addio, della malizia, della lontananza, e il battito lento della musica latina: tutto questo è “Sulle Rive Del Tango”. Posseduti tutti dal “ritmo del pathos”, compaiono uno accanto all’altro- oltre a Bregovic e Consoli - i canti di Louis Armstrong e Gianmaria Testa, Marlango (con Leonor Watling già attrice protagonista per Pedro Almodovar in “Parla con lei”) , Electrocutango e Sineterra, Seoan e Kroke (lanciati da Steven Spielberg e Peter Gabriel). C’è ancora storia del cinema, in “Peliculas” dei Demoliendo Tangos: tra Morricone, Bacalov, Rota e Gato Barbieri. C’è il son cubano tradotto in milonga campera, con “Dos gardenias” degli Ache Tango. C’è poi il tango-electro degli Alacran, con il loro “Reflejo de Luna”, il Mediterraneo dei Kantango e il kabaret “Romantik” del duo femminile Queen Bee.
(PRIMA)

Bjork torna a Roma dopo 7 anni: il 25 luglio sarà all'Auditorium

Bjork torna in concerto, dopo 7 anni, nella capitale. Sarà nella Cavea dell'Auditorium venerdì 25 luglio, per proporre i brani del suo nuovo album Volta con il quale torna al sound più energico degli esordi, con una particolare attenzione ai testi e a temi politici. I biglietti saranno in vendita a partire dalle 11 di martedì 26 febbraio presso la biglietteria dell'Auditorium, presso le ricevitorie Lottomatica abilitate, telefonicamente al 199.109.783 e sul sito www.auditorium.com. Un euro del prezzo del biglietto sarà devoluto all'Unicef.
roma-citta.it

Vincent Cassel: nemico pubblico n°1

Sono in postproduzione due film a opera dello stesso regista, il francese Jean-François Richet, ambedue basati sulla vera storia di Jacques Mesrine, l'ennemi public n°1, l'inafferrabile fuorilegge, che negli anni '70, conquistò una fama assoluta, quasi da star, nonostante decine di omicidi. Il primo film, L'instinct de mort, prende il titolo dall'autobiografia di Mesrine, scritta in carcere e pubblicata anche in italiano, e arriverà in sala nell'autunno del 2008; si concentra sulla prima parte della vita del bandito, sulla sua esperienza di ventenne nella guerra d'Algeria, dalla quale tornò deciso a diventare un bandito e a non integrarsi in un mondo che non accettava e sulla sua vita di furti, rapine e arresti. Il secondo, L'ennemi public numéro 1, arriverà in sala primavera del 2009 e racconta il lato leggendario di quest'uomo, celebrato da molti come simbolo della rivolta contro la società borghese. Vincent Cassel, ingrassato 20 chili, sarà l'interprete, affiancato da Gerard Depardieu nei panni del suo mentore. Nei cast ci saranno anche Marion Cotillard (straordinaria ne "La vie en rose", ma vista di recente anche in "Un'Ottima Annata") e l'ultima Bond-girl Eva Green. Nel 1984 gli era già stato dedicato un documentario, Jacques Mesrine: profession ennemi public, di Hervé Palud. Nato a Clichy nel 1936, il bandito francese Jacques Mesrine muore il 2 novembre del 1979 a Parigi, crivellato di colpi da una brigata speciale di oltre 40 uomini a cui l'Eliseo ha dato carta bianca per catturare Mesrine. i travestimenti, i sequestri, le rapine, le evasioni, i libri cult in Francia ( L'istinto di morte-Colpevole d'essere innocente), che porta a galla aspetti insospettabili del bandito, rendendolo ancora più celebre, tanto da essere immortalato per la copertina del settimanale francese Paris Match, il 16 novembre 1979. Un bandito mediatico, istrionico e un po' poeta maledetto, che riuscì a manipolare sia la stampa che le forze dell'ordine. Il personaggio, a distanza di tanti anni, rimane comunque scomodo e fa discutere, tanto che molti hanno rifiutato di finanziare il progetto. Cassel:" Per alcuni è un Robin Hood, un ‘icona di ribellione e libertà per altri un ladro, un assassino. Spinto da un grande ego è stato molto abile a fabbricare la propria leggenda, attraverso i media e inventandosi un impegno politico. Ha confessato 43 omicidi, ma probabilmente ne ha commessi "solo" una trentina. La sua spettacolare "esecuzione" pubblica poi ha contribuito a farne un martire. Quello che mi ha convinto a vestire i suoi panni è proprio questo scarto tra la sua immagine e quello che lui era.
NOREEN LOIACONO

A Castle in Pralboino...

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L'intervista di Madonna su Spiegel

Grazie a DJ Cooky che l'ha tradotta per noi dal tedesco in inglese, possiamo pubblicare anche in italiano l'intervista completa rilasciata da Madonna a Spiegel. Eccola in anteprima.
"Non sono una dittatrice"
Madonna, 49 anni, parla di se stessa dopo il debutto alla regia con "Filth and Wisdom", di come gestisce la fama e del suo impegno per salvare la natura. SPIEGEL:Dal punto di vista della carriera musicale lei si trova al massimo: ha appena vinto un Grammy, a Marzo entrerà nella Rock&Roll Hall of Fame, e questa primavera uscirà un nuovo album. Parlando del cinema, invece, non si possono nominare tanti successi. La critica è stata spesso severa nei confronti delle sue prove da attrice, e poche persone hanno voluto vedere i suoi film. Adesso si trova a Berlino per presentare il suo debutto alla regia, "Filth and Wisdom". Si definirebbe masochista? Madonna:Si dimentica che stavolta non recito. Sono seduta qui in veste di regista, ed è un nuovo capitolo per me. A dir la verità mi trovo meglio in questi panni che dall'altra parte della cinepresa. SPIEGEL:Perchè? Madonna:I registi raccontano storie, ed è una cosa più vicina a me. Quando recito sono semplicemente parte di una storia esterna a me e quindi non mi sento a mio agio per la maggior parte del tempo.Da regista riesco a narrare le cose dal mio punto di vista. SPIEGEL:E' perchè, in genere, vuole essere lei il capo e quella che dice cosa si deve fare? Madonna:Non proprio. In parte è una questione di controllo. Ma c'è anche da dire che pure in veste di regista non posso avere il controllo di tutto, perchè il risultato è sempre frutto di un lavoro di squadra. Lo stesso script è stato scritto in collaborazione con i cameramen, gli attori, i tecnici. E' bello vedere quando tutto va bene insieme. SPIEGEL:Però deve avere lei l'ultima parola? Madonna:Ovviamente io sono quella che a un certo punto dice: va bene, dobbiamo farlo così! Ma è perchè stiamo lavorando ad un mio progetto. Il fatto è che non posso fare tutto da sola. SPIEGEL:E suo marito, Guy Ritchie, l'ha incoraggiata? Madonna:Mi ha dato dei buoni consigli prima di inziare. Mi ha detto che dovevo essere sicura di cosa volevo. Se sei nervoso e gli altri lo percepiscono è la fine. SPIEGEL:Nessuno crede che lei possa essere insicura. O invece l'ego di Madonna è più fragile di quanto sembri? Quando è stata l'ultima volta che si è sentita agitata? Madonna:E' per questo che sono una buona attrice, no? Mi creda, sono nervosa molto spesso. Quando faccio cose nuove e quando voglio fare una buona impressione. Ero molto nervosa quando ho iniziato a girare quasto film. Avevo paura che tutti questi professionisti, che hanno già lavorato con registi famosi, non mi prendessero sul serio. SPIEGEL:E invece è andata bene? Madonna:Il primo giorno è stato molto duro. Naturalmente un cameraman esperto non si aspetta che gli dica dove mettere i suoi strumenti. Ma volevo che tutti mi prendessero sul serio. SPIEGEL:Dalla sua esperienza in sala di registrazione dovrebbe essere abituata a ricevere consigli. Madonna:Sì è più o meno la stessa cosa. Non sono una dittatrice. Mi piace ascoltare i consigli dei cameramen, e se mi propongono una soluzione diversa la tengo in considerazione come considero quando Justin Timberlake mi dice che una canzone potrebbe essere diversa. SPIEGEL:E come reagisce alle critiche? Non è difficile dire a lei, la star, che una delle sue idee non è poi così buona? Madonna:Dipende caso per caso: se qualcuno ha un'idea migliore della mia l'accetto senza problemi. Ma, per esempio, quando giro una scena e sono convinta di ciò che vedo e di ciò che voglio allora c'è poco da fare. SPIEGEL:Nel film si parla di giovani talenti che vogliono realizzare il loro sogno. Sembra ispirato alla sua carriera. Madonna:Sì, volevo scrivere qualcosa che fosse molto vicino alla mia esperienza. Se vuoi raccontare una buona storia, per prima cosa devi sapere di cosa parli. Come quando trent'anni fa arrivai dal Michigan a New York. Da giovane presi lezioni di danza perchè sognavo di diventare una ballerina, ma ho dovuto fare i conti con la realtà di New York. Come tutti i ballerini, che provano le stesse cose, la stessa povertà. Siamo stati tutti affamati e in cerca di lavoro. SPIEGEL:E' stato più difficile diventare famosa o restare famosa? Madonna:E' molto più difficile restarlo. E' facile entrare nel club, ma è dura sopravviverci. SPIEGEL:Parlando del presente, trova che sia più difficile ora con internet e i nuovi media rispetto agli anni '80? Madonna:E' un luogo comune. Essere famosi è sempre stato estenuante. Molti artisti - sia del cinema che del mondo della musica - hanno sofferto molto per la loro fama. Prenda Marilyn Monroe per esempio. E' un mondo brutale, sei sempre osservato, recensito e giudicato. Quando cammini per strada con i tuoi figli ci sono sempre quattro o cinque persone che ti puntano la macchina fotografica addosso. E' surreale. Ma non parlo necessariamente di me, penso piuttosto a Diana o a Britney Spears. SPIEGEL:Il suo segreto per sopravvivere in questo mondo? Madonna:Nessun trucco. Il fatto è che ci sono persone capaci di sopravvivere anche nei periodi più difficili. Non tutti sono tagliati per avere una vita pubblica. Mi creda, non è facile lasciarsi scivolare tutto quello che dicono su di te. A volte mi sento braccata come un animale. E' utile essere sicuri di se stessi. Mentre non è utile avere intorno gente che ti tratta come una divinità e che non tiene bene a mente la differenza tra illusione e realtà. SPIEGEL:Ha girato questo film a Londra, dove vive per la maggior parte del tempo. Sulle note di presentazione della pellicola c'è scritto che le piacciono molti registi europei come Federico Fellini. Si sente più europea che americana? Madonna:No, sono stata sempre affascinata dall'Europa, fin da quando ero ragazzina. Ho una sorta di ossessione per l'arte del vecchio mondo. Per un anno ho frequentato l'università, dove c'era un club del film in cui venivano proiettati film europei. Ero sempre colpita dai vecchi film italiani e francesi. Non ho un regista preferito, ma Godard, per esempio, ha influenzato molto la mia esperienza da regista. SPIEGEL:La sensibilità ai problemi dell'ambiente va molto di moda oggi. Naturalmente sembra essere una sostenitrice di Al Gore. Viaggia ancora con i jet privati? Madonna:Sono una sostenitrice del film di Al Gore. Perchè è ridicolo lamentarsi dell'arte e della creatività quando abbiamo un pianeta che va alla deriva. E sì: ho cambiato la mia vita, e spero che lo abbia fatto anche lei! SPIEGEL:Sta seguendo le presidenziali in America? Madonna:Certo: è proprio quello che faccio, sto osservando! Se adesso vuole sapere per chi voterò la mia risposta è che non ne ho idea! Non ho ancora una posizione precisa, ma sicuramente non sono una sostenitrice di George W. Bush, se proprio vuole una dichiarazione. SPIEGEL:Il 16 agosto compirà 50 anni. Ci sarà un grande party o una festa per pochi intimi? Madonna:Una grande festa, ovvio. SPIEGEL:Si dice che ci sarà qualcosa di speciale. Madonna:Sono famosa per le mie feste. SPIEGEL:Ma si parla di un concerto a Central Park, a New York. Lo hanno scritto molti giornali inglesi. Madonna:Non è vero, non dovrebbe credere a quelle storie. SPIEGEL:Ha mai cercato il suo nome su google? Madonna:Non sono pazza. Uso internet come enciclopedia. SPIEGEL:E qual è l'ultima cosa che ha cercato? Madonna:Qualcosa su Rudyard Kipling. Volevo sapere se era stato un nazista perchè nella prima edizione di diversi suoi libri c'è una svastica. In realtà ho scoperto che lui passò molto tempo in India, dove la svastica è un simbolo di buona fortuna.
Intervista di Christoph Dallach
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Bertrand Bonello e Asia Argento: la guerra per il piacere

Bertrand Bonello, musicista, sceneggiatore e regista, torna a lavorare con Asia Argento, che ha già diretto nel corto Cindy, The Doll is Mine (2005) dedicato alla figura di Cindy Sherman, audace fotografa americana. De la guerre, questo il nome del lungometraggio in postproduzione, riunisce diversi giovani e validi attori in ascesa: da Mathieu Amalric (che ha lavorato per Iosseliani, Ruiz, Giannoli, Assayas, Techinè, Schnabel e Desplechin, compreso l'ultimo Un conte de Noël, e che vedremo anche nel prossimo film di Resnais) a Guillaume Depardieu (ultimo film La Duchessa di Langeais), Laurent Lucas (già col regista nel suo esordio Quelque chose d'organique, presentato a Berlino nel 1989, e in Tiresia, in concorso a Cannes nel 2003), Clotilde Hesme (Les amants regulièrs, 24 Mesures, Enfances) Elina Löwensohn, attrice prediletta da Hal Hartley (in Theory of Achievement, Flirt, Amateur e nell’ultimo Fay Grim), accanto al mostro sacro Michel Piccoli, con cui Asia Argento ha lavorato in Compagna di viaggio nel 1996, Aurore Clément, che ha già incontrato sul set di Marie Antoinette nel 2006. Il protagonista di questa nuova storia è Bertrand (Mathieu Amalric) che per una serie di circostanze si trova imprigionato per una notte in una bara, e quando riesce finalmente a uscirne, al mattino dopo, vive una crisi esistenziale che lo porta a seguire un uomo in una comunità isolata dal resto del mondo, il Regno, in cui gli ospiti di tutte le età sembrano vivere in serenità e indipendenza, governato da una donna carismatica e misteriosa, chiamata Uma (Asia Argento) che gli propone di restare per due settimane e di dedicarsi, secondo le sue regole, al raggiungimento di uno stato di piacere, secondo il motto “raggiungere il piacere è una guerra”. Il personaggio principale è ancora una volta un regista (come in Le Pornographe, vincitore del premio Fipresci a Cannes 2001, con Jean Pierre Léaud, che Bonello descrive come un prologo a questo nuovo film): “In Le Pornographe un figlio parla a suo padre della difficoltà di vivere dopo un’epoca in cui il piacere e il desiderio sembravano così presenti; questo progetto è un approfondimento di una questione che mi ossessiona da sempre, è qualcosa di essenziale, di ancestrale e di contemporaneo al tempo stesso. […] Perché la realtà, il mondo che ci si offre attualmente non ci permette più di vivere nel piacere, di essere noi stessi, pienamente. È possibile ricreare una zona in cui concentrare tutte le suggestioni da cui siamo più tentati? E che prezzo bisognerebbe pagare per rendere possibile uno spazio simile? Ci si può disfare temporaneamente di tutti i principi di realtà e vivere il sogno. Un sogno combattivo, eccessivo. Vivere senza perdere coscienza del fatto che non siamo eterni […] ”. Il film è stato selezionato a Cannes 2007 nel programma della Cinéfondation, L’Atelier, che si occupa di segnalare ogni anno tra i 15 e i 20 progetti di registi provenienti da tutto il mondo e di incoraggiare i finanziamenti perché i loro autori possano portarli a termine. La produzione è di My new Picture, fondata dal regista, che è anche il titolo di un suo progetto video/musicale del 2006, e di Les Films du lendemain (Le voyage du ballon rouge di Hou Hsiao Hsien) con la partecipazione di Canal + e per le otto settimane di riprese tra Parigi e Lussemburgo è stato utilizzato un budget di circa 2,9 milioni di euro. La celebre rivista Les Inrockuptibles ha realizzato una lunga videointervista in cui Bonello presenta De la guerre: visibile qui.
sentieriselvaggi.it

Brit Awards, trionfa il pop

Sono stati assegnati all'Earls Court di Londra i Brit Awards, i premi assegnati dall'industria britannica della musica. Tra i protagonisti gli Arctic Monkeys, premiati come miglior album britannico dell'anno, i Take That (miglior singolo e miglior performance live) e i Foo Fighters, incoronati miglior gruppo internazionale. Sul palco si è esibita Amy Winehouse mentre Paul McCartney ha ricevuto un premio alla carriera. Passerella di star per assistere alla serata che ha segnato l'incoronazione del pop. Il rock infatti tra i premiati ha stentato a fare capolino. A dominare la scena sono stati anche Kylie Minogue, Mika e i Kaiser Chiefs.
C'era grande attesa per il ritorno sul palco di Amy Winehouse. La presenza della cantante è stata in dubbio fino all'ultimo per via dei nuovi problemi legati alla droga che hanno visto coinvolto suo marito nelle ultime ore. Alla fine però Amy, fresca del trionfo ai Grammy, ha voluto esserci raggiungendo sul palco Mark Ronson per eseguire la hit "Valerie". Vestita di leopardo Amy ha incitato il pubblico a urlare tutto il suo appoggio per "mio marito, il mio Blake". Dopodiché la cantante si è esibita anche da sola eseguendo "Love Is A Losing Game".Ad aprire lo spettacolo, presentato dalla famiglia Osbourne al completo (da Ozzy a Kelly), ci ha pensato Mika, con un medley dei suoi successi. Entusiasmo anche per una scintillante Kylie Minogue e per sir Paul McCartney che ha avuto modo di dimenticare i guai personali degli ultimi giorni, con il burrascoso divorzio da Heather Mills. "Macca" ha ricevuto il premio alla carriera e si è esibito in un medley di canzoni sue e dei Beatles, da "Hey Jude" a "Live And Let Die". Tra i vincitori della serata anche i Foo Fighters di Dave Grohl, ex batterista dei Nirvana, che sono stati incoronati miglior gruppo internazionale e e hanno vinto anche il premio come miglior album rock per "Echoes, Silence, Patience & Grace".
Questo l'elenco di tutti i vincitori:
Miglior artista maschile britannico - Mark Ronson
Miglior artista femminile britannica - Kate Nash
MIglior gruppo britannico - Arctic Monkeys
Miglior album britannico - Arctic Monkeys, "Favourite Worst Nightmare"
Miglior singolo britannico - Take That, "Shine"
Miglior esordiente britannico - Mika
Miglior performance live britannica - Take That
Premio della critica - Adele
Miglior artista maschile internazionale - Kanye West
Miglior artista femminile internazionale - Kylie Minogue
Miglior album internazionale - Foo Fighters, "Echoes, Silence, Patience & Grace"
Miglior gruppo internazionale - Foo Fighters
Premio alla carriera - Paul McCartney
tgcom.it

Il mattino ha l'oro in bocca, parlano i protagonisti

Francesco Patierno ed Elio Germano sono d'accordo: per Il mattino ha l'oro in bocca entrambi hanno pensato al personaggio di Pinocchio, il burattino che sognava di diventare qualcosa di diverso da sé. Il film tratto dal romanzo autobiografico Il giocatore di Marco Baldini, la celebre spalla di Fiorello a Viva Radio 2, ripercorre gli esordi della carriera di speaker radiofonico di Baldini, mescolando le esperienze professionali a Radio Deejay con quelle personali nel mondo del gioco d'azzardo. Dalle prime esperienze di lavoro, quando viene scoperto da Aniello Apicello (Antonio Buonomo), direttore di una piccola radio, fino al suo successo milanese degli anni Ottanta. Proprio lì, Claudio Cecchetto (Dario Vergassola) lo chiama a Radio Deejay, e qui Baldini incontra anche Fiorello (Corrado Fortuna). Al di là del successo, c'è il lato oscuro della vita di Baldini, ovvero la sua nota passione per il gioco (consumata soprattutto all'ippodromo), un'ossessione che gli ha procurato debiti per centinaia e centinaia di milioni di lire. "Non ho voluto imitare Baldini - ha dichiarato Elio Germano - non avrebbe avuto senso e non mi piace. Ho parlato invece con Baldini e con le persone che lo hanno conosciuto. Volevo solo restituire l'anima del personaggio, diviso come era tra fragilità e cinismo. Abbiamo cercato di farne un Pinocchio degli anni Ottanta"."Il fatto è che Marco era capace di essere picchiato per debiti di gioco e un attimo dopo andare alla radio a fare il suo programma come nulla fosse. Il gioco non mi piace - precisa il regista Patierno - e ho cercato con questo film di farmelo piacere o almeno di capirci qualcosa. Una cosa non volevo: fare delle macchiette di quel mondo anche perché non volevo offenderne la verità".
delcinema.it

Gnegnegne!! Mmmlllll.... Dehè!!! :-)

Tè ma pota l'sa vet nient????? che roba ela????
E tu clikkaci sopra chè si allargano no?!!!!
:-)

Il poster ufficiale di "Filth and Wisdom"

Ecco il poster ufficiale di Filth and Wisdom, il primo film diretto da Madonna che è stato presentato al 58th Berlin Film Festival.

L'anteprima di Rolling Stone sul nuovo album e il nuovo video di Madonna

Madonna è riuscita a mantenere il segreto sul suo nuovo disco - ancora senza titolo - che segue Confessions on a Dance Floor del 2005. Rolling Stone ha però ricevuto cinque canzoni in anteprima e alcune informazioni da uno dei produttori, Nate "Danja" Hills. I fan preoccupati che Madonna avrebbe forse perso l'ispirazione per via dell'età non devono avere timori. Il nuovo album si differenzia da Confessions per il suono urban e i ritmi funk, grazie alla produzione di Timbaland e Pharrell, aiutati anche da Justin Timberlake. Danja ci spiega che ha lavorato al disco direttamente a Londra, e che Madonna gli ha spiegato che voleva "un sound uptempo, dance e con un tocco hip-pop". Secondo quanto ci ha riferito, Madonna è "amichevole e sempre pronta a lavorare in studio per ore insieme a lui, Timbaland e Timberlake"."A volte veniva semplicemente per stare seduta e vedere noi.” Il primo singolo estratto sarà "4 Minutes to Save the World," la canzone di cui Timbaland ha fatto sentire un pezzo in occasione di un concerto di Natale a Philadelphia. In "4 Minutes", che ha un riff esplosivo, Madonna canta "road to hell is paved with good intentions." Timberlake e Madonna si scambiano i versi: lui si sente nel ritornello, in cui cantilena "We've only got four minutes to save the world." Il pezzo finisce con una breve pausa, tutto si ferma e nel tipico stile di Tim si sentono alcuni suoni Bhangra, qualche percussione e i tick-tock di Madonna. E' un pezzo forte, eccentrico e pieno di carica che sarà accompagnato da un altrettanto potente video. Come anticipato, il clip (ancora in lavorazione) è diretto dal duo francese Jonas & François (“D.A.N.C.E.”). Timbaland fa una partecipazione, mentre Madonna e Timberlake interpretano dei super-eroi alle prese con degli ostacoli. Il video è stato coreografato da Jamie King, che ha già lavorato con Madonna al Confessions, Re-Invention e Drowned World tour, come anche al video di "Sorry." "Candy Store", prodotta da Pharrell, si apre con l'invito di Madonna che dice "Come on in to my store, I got candy galore." Il pezzo ha delle strofe abbastanza semplici, mentre il ritornello è più armonico con Madonna che canta "I'll be your one stop (one stop) candy shop." La canzone è ricca di pause e riprese, arricchite con suoni ipnoctici e la partecipazione dello stesso Pharrel che canta un breve verso. La canzone più poetica è "Miles Away," un pezzo saggio sulle relazioni a distanza che riecheggia la produzione di FutureSex/LoveSounds di Timberlake. Secondo quanto detto da Danja, Madonna ama quell'album. "Noi avevamo questa base, e lui e Madonna hanno fatto il testo e la melodia," ha spiegato Danja. La canzone si apre con una chitarra acustica, poi parte la base ritmata e piano piano si arricchisce con suoni d'atmosfera. "You always seem to have the biggest heart when we're 6,000 miles apart." Dice Madonna grandiosamente, rimpiangendo che I guess we're at our best when we're miles away." Il sound della canzone è davvero etereo in confronto ai ritmi delle altre, ma questo rispecchia il testo così sentimentale. La canzone più urban ed edgy, degna figlia dello stile di Confessions, è la perfetta "Give It to Me," che richiama il tocco usato da Danja per Blackout di Britney Spears. E' un'accattivante canzone da club e allo stesso tempo ha un tocco house-y. "When the lights go down and there's no one left I can go on and on," canta Madonna. Il pezzo finisce dopo un brusco breakdown con Madonna che intona "Get stupid" su uno xilofono. Riprende il ritmo frenetico e Madonna proclama "Give it to me / No one's gonna stop me now." Il dancefloor torna protagonista anche in "Heartbeat," che vanta un beat hip-hop ma che anche fa l'occhiolino alla musica anni '80. Madonna dice "Can't you see when I dance I feel free / Which makes me feel like the only one the light shines on." La canzone contiene anche un breve rap che ricorda quello di Nelly Furtado in "Promiscuous" ("See my booty get down," dice Madonna semi-cantando), ma alla fine tutto ritorna all'origine dance.
Da un articolo di Caryn Ganz, Rolling Stone.
madonnatribe

MONICA BELLUCCI PER REBECCA MILLER

Il nome di Monica Bellucci si aggiunge a quelli di Keanu Reeves, Maggie Gyllenhaal e Alan Arkin nel cast di The Private Lives Of Pippa Lee di Rebecca Miller. La protagonista, Pippa Lee, è Robin Wright Penn, affiancata da Julianne Moore e Winona Ryder. Il film è la trasposizione dell’omonimo romanzo della regista stessa. Racconta la storia di una moglie che dopo essere stata lasciata dal marito per una donna più giovane vive un esaurimento nervoso scoprendosi così libera di esplorare la propria sessualità. Le riprese dovrebbero iniziare ad aprile in Usa, nello Stato del Connecticut. Producono Elevation Filmworks, Plan B Entertainment e Lumina Films; quest’ultima cura anche le vendite internazionali e presenterà il progetto all’European Film Market.

Bjork dal vivo in luglio a Verona

E' fissato per il prossimo 28 luglio all'Arena di Verona quello che - per ora - sarà l'unico appuntamento live di Bjork con i fan italiani: l'ex voce dei Sugarcubes si esibirà nel contesto del Verona Music Festival, rassegna promossa dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Verona e da Fondazione Arena. I tagliandi per lo spettacolo - il cui costo oscillerà, a seconda dell'ordine di posto, tra 37,20 e 61,20 euro esclusi diritti di prevendita ed eventuali commissioni aggiuntive - saranno disponibili a partire da domani, 19 febbraio, presso il circuito TicketOne, e da 26 febbraio successivo presso le rivendite autorizzate.

Grandi festival, i primi nomi (anche R.E.M. e Muse) del 'T In The Park'

Inizia a comporsi, anche se non ufficialmente, il cartellone del T In The Park. Il grande festival scozzese, che si svolgerà anche quest'anno a Balado, dovrebbe annoverare R.E.M. (che furono headliner nel 2003), Muse, Primal Scream, Ian Brown, Chemical Brothers, Feeling e i ritrovati Verve. Sul palco secondario dovrebbero trovare posto Prodigy, i Raconteurs di Jack White dei White Stripes e Pigeon Detectives. La kermesse è prevista dall'11 al 13 luglio. La prima tranche di biglietti è stata messa in vendita lo scorso 10 luglio (non è un errore) ed è stata interamente venduta in 70 minuti.Il "T" iniziò allo Strathclyde Country Park nel 1994 con 17.000 spettatori; alla manifestazione inaugurale parteciparono tra gli altri Rage Against The Machine, Bjork, Cypress Hill, Blur, Manic Street Preachers, Pulp ed Oasis.
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La musica che non c'è. Chet Baker e Jeff Buckley

Il trombettista Chet Baker, con la sua grande capacità di tenere a lungo le note, e l’intensità della voce di Jeff Buckley sono i protagonisti di questo articolo curato da Gianni Giletti, membro della Fraternità del Sermig di Torino che ospita anche il Laboratorio del Suono.
CHET BAKER & PAUL BLEY, DIANE - Steeple Chase 1985
Un disco di Chet Baker è come la città di Torino; se non sei attento, te li perdi. Se lo ascolti distrattamente, “boh!”, non ti dice molto, un po' noioso, che diavolo, è jazz! Ma se per sbaglio ti passa un suo brano, lento, alla sera, dopo una giornata pesante, luce soffusa e mezza voglia di andare a dormire… tac, sei fatto!La sua tromba e la sua voce ti conquistano e dopo, nulla è più lo stesso. Chet Baker ha avuto una vita difficile, conclusa in maniera drammatica giù da un finestra ad Amsterdam nel 1988, in circostanze mai chiarite, ma ha seminato musica di alta classe, pur in mezzo a mille difficoltà e malesseri, droga e carcere, salute incerta e talento purissimo.Come trombettista, la sua specialità è il suono "soffiato"; sui lenti è letale, il suo suono è unico, caldo, poetico, le note lunghe, tenute all'infinito, ti commuove per la delicatezza. Un critico ha detto che il suo modo di tenere le note "ti faceva pensare al momento in cui una donna sta per piangere, quando la bellezza trabocca dal suo viso, in quell'attimo che, lo sai, non potrà durare. Ma in quell'attimo, più che in ogni altro, c'è il presentimento dell'eterno".In questo disco, notturno se c'è n'è uno, Chet Baker suona insieme ad un altro grande del jazz, il pianista Paul Bley, che sottolinea, scompare, grida e sussurra con il suo piano, accompagnando e divenendo complementare al grande trombettista.Piano e tromba, oltre alla voce di Chet, ti prendono per mano e ti portano in un luogo misterioso, lontano eppure familiare, dove i tuoi sogni prendono forma e diventano suono, poesia.
JEFF BUCKLEY, GRACE - Sony 1994
Nel mondo della musica si possono riconoscere tre tipologie fondamentali di persone: gli strumentisti, ovvero coloro che sanno tutto del loro strumento e del cui uso ne hanno fatto un’arte; i musicisti, i quali, a prescindere dalla loro capacità strumentale, “pensano” la musica prima di farla e quando la eseguono con il loro strumento o con altri strumentisti, suonano come fossero un’orchestra. La terza categoria sono gli artisti ovvero coloro che soffrono tutto quanto detto prima e ne fanno una questione esistenziale. Generalmente la sofferenza deriva dall’incomprensione degli altri nei riguardi della propria arte oppure da vicende di vita non proprio felici ma tanta è la sofferenza che – almeno a mio parere – separa gli artisti dal resto del mondo musicale.Jeff Buckley è stato sicuramente un’artista: a partire dall’infanzia – in cui non ha praticamente conosciuto il padre Tim, grande voce nella scena rock degli anni 60 e morto di overdose nel 1975 - fino alla morte assurda, dovuta ad annegamento nel Mississipi il 29 maggio 1997.Tra questi due eventi, la sua vita artistica comincia da una dura gavetta nei locali di mezza America per arrivare al successo praticamente con un disco solo.Parliamo di “Grace”, pubblicato nel 1994 che pur, non vendendo milioni di copie, fa di Jeff un artista di culto.Il disco è un controsenso già prima di ascoltarlo: solo tre pezzi sono suoi, tre sono cover di grandi artisti (tra cui Van Morrison e Cohen) gli altri sono scritti a più mani con i componenti della band.Inoltre furono necessari un anno di tempo e un milione di dollari di spesa per produrlo in quanto Jeff era molto incerto sulla direzione da prendere e faceva e disfaceva continuamente, cambiando testi e canzoni da un giorno all’altro tanto che la sua casa discografica pensava di desistere.Proprio quando sembrava che fosse finita, un altro dolore – la morte della madre dell’ex moglie – gli dona l’energia e la determinazione per concludere e sfornare questo disco, l’unico che gli renda davvero giustizia.Ciò che rende unico Jeff è l’intensità della sua voce, che parte pianissimo ma poi prende coraggio e finisce spesso per urlare, mescolando dolcezza e violenza su un tessuto musicale che spesso mette in evidenza gli arpeggi della chitarra elettrica, ma che quando esplode la accompagna con tutta la potenza che il rock può esprimere.E’ un disco umorale, notturno, emotivo al massimo, sembra di vedere - più che ascoltare - le proprie emozioni farsi immagini. Un brano su tutti è la straordinaria cover di Leonard Cohen “Hallelujah”, dove solo con la chitarrina elettrica Jeff fa venire davvero i brividi.Quel disco lo fece conoscere in tutto il mondo e mentre stava registrando il secondo (My sweetheart the drunk, uscirà postumo e monco) purtroppo la sua vita finì, come detto, sulle sponde del Mississipi.Resta per fortuna la sua arte, tutta concentrata in questo disco, che non si fa dimenticare.
Gianni Giletti
korazym.org

Madonna regista? Ha vinto!

Strano rapporto quello di Madonna col cinema. Molti flop come attrice – eccezioni: "Cercasi Susan disperatamente","Dick Tracy","Occhi di serpente" e celebri camei per Woody Allen,Spike Lee e Quentin Tarantino, e per lo splendido “Evita”-, un marito regista e la sua opera prima dietro la macchina da presa che piace molto a pubblico e critica. E la critica del Festival di Berlino non ci va mai giù leggera verso certi registi che in molti considerano dei parvenus della settima arte. Madonna rientra in questa categoria?, a dire di molti si. Ma il suo primo lavoro dietro la macchina da presa rivela un gran talento e una consapevolezza non comuni. “La spazzatura e la saggezza” si intitola la pellicola.Un film filosofico e visionario sull’esistenza e sulla virtù della vita, uno sfoggio di carisma della ex-material girl, che ormai dimostra sempre più al suo pubblico che la sua anima di pop star è solo una,tra le tante che la contraddistinguono.
Albert Coultier

Il risiko del pop nell'èra internet,traslochi, fusioni, assunzioni....

A ben guardare, ne stanno succedendo di tutti i colori. Ha cominciato naturalmente Madonna, lasciando la Warner per Live Nation, a modificare le filosofie consolidate dei rapporti fra artisti e industria del disco e dei tour. Adesso, tutto il musicbusiness è in preda a un movimento che pare inarrestabile , sismico. Chissà quando si placherà. Si sta modificando strutturalmente il sistema sul quale si è retta finora la creazione e la divulgazione della musica popolare. Soggetti entrati in gioco da non molto allargano le loro competenze: I-Tunes sta cominciando a organizzare dei concerti a Londra, dal 21 febbraio al 2 marzo, e saranno poi scaricabili le registrazioni. Soggetti storici mutano pelle: forse scottata dall'affaire Madonna, in Italia la Warner con il manager Salzano ha dato vita a una fusione per una gestione totale dei vari aspetti della filiera musicale, dai dischi ai concerti fino alla produzione tv, in totale libertà rispetto agli artisti dell'etichetta (anche se voglio un po' vedere i nervosismi quando Laura Pausini, Warner, continuerà a lavorare dal vivo con Milano Concerti-Live Nation, rivale di questo nuovo pool). My Space è diventato il luogo dal quale una band che viene dal nulla, senza padri e zii in paradiso, può far fortuna alla faccia di conoscenze e raccomandazioni. Ma la più attiva è la telefonia. La Nokia ha assunto Dave Stewart, ex Eurythmics, per "aiutare gli artisti a sfruttare la tecnologia", ma soprattutto favorire il rapporto "fra la multinazionale finlandese e gli artisti". Timbaland ha deciso di scrivere in esclusiva canzoni per una società telefonica, Verizon. Tutto sembra indicare che il grande balzo non si fermerà. I soldi delle multinazionali telefoniche fanno gola agli artisti in cerca di nuove strade oltre il disco, il potenziale non ancora pienamente sfruttato del live sarà il motore per ulteriori sviluppi. I telefonini premono: sarà come dice Will.i.am, che diventeranno, queste multinazionali, il nuovo punto di partenza di ogni attività artistica...sempre che le major, in un ultimo guizzo di energia, non decidano di far loro concorrenza sul piano della telefonia. Ma ormai pare troppo tardi, il processo è avviato.
Marinella Venegoni

I REM A PERUGIA PER PRESENTARE NUOVO ALBUM " ACCELERATE ".

La notizia è di quelle da mandar in brodo di giuggiole i fans dei REM. Poco fa, infatti, il gruppo ha annuncato le date del loro tour in Italia che stavolta farà tappa anche in Umbria, a Perugia, nel corso di Umbria Jazz Festival. E proprio il capoluogo umbro aprirà il tour italiano il 20 luglio. Il giorno dopo saranno a Verona, il 23 a Napoli, il 24 a Codroipo per concludere il 26 all'Arena civica di Milano. I Rem mancano dall'Italia dal 2005. Michael Stipe, Peter Buck e Mike Mills presenteranno così dal vivo il nuovo album "Accelerate" che uscirà nei negozi di dischi il prossimo 28 marzo. I REM mancano dall'Italia dal 2005.
tuttoggi.info

La filosofia di Madonna

BERLINO — «Se il mio sogno è di diventare regista sul serio? Well — risponde Madonna — mi hanno invitato al festival come regista. Non ho bisogno di sognare: sta accadendo. Il mio vero sogno è diventare una zingara, girare il mondo a piedi, suonare la loro musica, avere una vita movimentata come loro». È un po' quello che succede ai protagonisti del suo film. Alla Berlinale rock'n'roll arriva Madonna dai mille volti, dopo i Rolling Stones, David Crosby con i vecchi fratelli californiani e Patti Smith. Per seguirla nel debutto come regista di cinema, tassello mancante nel suo puzzle artistico, bisogna beccarsi un'ora di spintoni e urla, e vedersi troncare sul nascere ogni domanda che, agli occhi del moderatore, può suonare inopportuna. Negli 80 minuti di Filth and Wisdom, Sporcizia e saggezza, «due facce della stessa medaglia », c'è la filosofia di questa 49enne americana che il sogno americano se l'è costruito con una tenacia folle e sconsiderata, il suo gusto fetish, la sua personalità multiforme, il talento costruito come un lago artificiale goccia dopo goccia.
Madonna, quando si vedrà questo film? «Penso di metterlo su Internet, amo le cose poco convenzionali e Internet lo è». Il protagonista di questa bizzarra storia sul dualismo, sugli estremi che si toccano, è Eugene Hutz, il 36enne musicista ucraino che ha suonato con lei a Londra, a Hide Park, nel concerto benefico pro Al Gore, e che anni fa sbarcava il lunario vicino a Roma facendo il cameriere. L'Italia lo ricorda anche per il ritornello infarcito di bestemmie in una sua canzone. Nel suo humour soffiato di sarcasmo freddo ricorda le paradossali goliardate di Borat. È la storia di tre sogni: lui vuol diventare una star del punk rock (in effetti è già popolare nel-l'Est europeo); e quelli di due donne, la farmacista che vuole aiutare i poveri in Africa (Vicky McClure) e l'aspirante danzatrice del Royal Ballet che si ritrova aggrappata al palo della lap dance. Nel film c'è molto degli inizi di Madonna, quando cercava di sbarcare il lunario a New York: «Sono cresciuta come danzatrice, migliaia di ragazze volevano fare lo stesso mestiere. Ho raccontato tre diverse personalità obbligate a avere un lavoro solo per tirare avanti ma con la speranza di riempire un giorno i loro sogni. Ho raccontato che la vita è una battaglia. Il dualismo fa parte della mia vita. Sono cresciuta nel Mid-West, mentalità ristretta, non ti incoraggiano a essere differente. Ho conosciuto un maestro gay, mi ha fatto capire cosa vuol dire accettarsi, mi sono sentita a casa. Se mi aveste chiesto cos'era la felicità 30 anni fa, avrei risposto che era la possibilità di sopravvivere a New York e l'idea che la mia voce potesse essere ascoltata. Oggi la felicità, per me, è la riconoscenza». Eugene Hutz si presenta coi suoi folti mustacchi e lo sguardo stralunato, medaglie sul petto e chitarra a tracolla, si mette a cantare una canzone sugli immigrati; Madonna al confronto, vestita tutta di nero, è un'elegante signora borghese. Applaude a tempo la performance: «Lavorando con Eugene mi sono innamorata di questi tre personaggi, la storia è venuta fuori spontaneamente. Anch'io vorrei diventare una zingara, mi piace l'idea di perdermi, di vivere in maniera autentica». Godard diceva che il titolo è il 50 per cento della riuscita di un film. «Sono d'accordo con lui». Eugene: «Ero stanco delle altre offerte, è anche eccitante l'idea che suono nel film». Ma nella colonna sonora c'è spazio per una canzone di Madonna, «Erotica». Un norvegese si complica la giornata ricordandole che l'ha scritta una quindicina d'anni fa, «oggi sei sposata, hai due figli e...». «Chi te l'ha detto — lo interrompe — che non puoi essere più erotica quando hai i figli. Sei sposato? No? Allora fallo e poi ne riparliamo». Dice che continuerà a fare cinema: «É un lavoro mentale, mentre cantare è un lavoro fisico. Come regista ho ricevuto molti consigli ma, sapete com'è, i consigli sono stronzate. Scherzo. Però nel mio primo film c'è la mia visione delle cose». Dice che porterà ai festival di Cannes e al Tribeca di New York il documentario che ha prodotto, girato sul Malawi. Nella saga di Madonna dai mille volti, da regista sfoglia il capitolo della debuttante: una nuova carriera, l'ennesima, «Like a virgin».
V. Cappelli