VANITY FAIR - THE MADONNA RETROSPECTIVE

And now... Madonnarama!

“Chiamami SALOME’”, o La testa di Elio Germano su di un piatto d’argento pronta da due anni

E’ proprio la presenza-assenza del neo-divo Elio Germano a segnare il destino di Chiamami Salomé, terzo lungometraggio per il cinema di Claudio Sestieri (autore piuttosto attivo in tv), pellicola che nel 2006 fece parlare molto bene di sé nel corso del 30esimo Festival del Cairo, in cui rappresentava la nostra nazione. Poi la Festa del Cinema di Roma nella sua edizione d’esordio, prima che il film finisse risucchiato nel buco nero del cinema senza cinema, dei film senza sala, che ha sempre le fauci spalancate in attesa di divorare qualche succulento boccone di celluloide. Eppure il film ha più d’un motivo convincente per stimolare un interesse ‘distributivo’: oltre a Germano, infatti, vanno annoverati tra i punti di forza della messinscena lo strepitoso pezzo di danza contemporanea senza veli in cui la soprendente Carolina Felline/Salomé trasforma il balletto volto a convincere Erode a fornirle la testa di Giovanni Battista su di un piatto d’argento (dice il Daily Star Egypt: “Salome’s infamous dance is choreographed, and shot, in a way that feels more sad than erotic while marking the final departure of the innocent girl she once was”). Una fotografia attenta e parecchio suadente, come suo solito, ad opera del garroneo Marco Onorato, e un’interpretazione chiaramente divertita nella parte di Erode di quell’Ernesto Mahieux che proprio L’imbalsamatore aveva portato all’attenzione di pubblico e critica. In sostanza: Sestieri aggiorna la vicenda di Salomé ai giorni nostri, trasforma Erode in un boss della camorra, fa parlare tutti per versi estrapolati dall’atto unico di Oscar Wilde, e infila tutto in un vecchio capannone dove giace abbandonato un set di un vecchio peplum degli anni ’60, che Erode utilizza per il pantagruelico e vizioso (alcol e donne a volontà, musica disco a palla) party che ha organizzato per dei malavitosi italoamericani in visita. Ne viene fuori una pellicola con alcune vette di assoluti fascino e potenza, ma fin troppo legata alla claustrofobicità della sua impalcatura teatrale, e alla prepotente funzionalità e forza espressiva della formidabile scenografia curata dal geniale art-director Antonello Geleng. In mezzo all’atmosfera soffocante, angosciante e malsana dell’opera, la presenza divistica e preponderante di Elio Germano rimane nonostante tutto l’aspetto più importante e ‘trasversale’: l’attore è in scena per non più di dieci minuti, capelli e barba lunghi ed arruffati nelle vesti del giovane figlio di un industriale sequestrato dal boss Erode e rinchiuso dietro ad un furgone parcheggiato fuori dalla festa che, durante la prigionia, leggendo la Bibbia ha finito per identificarsi col profeta Giovanni. Le urla e i deliri di Germano però, strillati a squarciagola fuoricampo, attraversano il film in tutta la sua durata, squarciando il set e la perfezione teatrale della ‘scatola filmica’ di Sestieri – la voce di Giovanni Battista è sempre in campo, disturbando i commensali ed inquietando Erode e la dark lady Erodiade di Caterina Vertova. E’ per questo che si fa fatica a comprendere l’agonizzante difficoltà distributiva a cui sta andando incontro Chiamami Salomé: proprio come nei film di Paolo Franchi o di Daniele Luchetti, che invece non hanno avuto alcuno di questi problemi a finire in sala, a conti fatti dell’opera Elio Germano – questo ancora abbozzato corpo/doppio, corpo/fantasma del nostro cinema nuovo – è protagonista principale.
Sergio Sozzo

Odio (sentimento)

« La dottrina dell’odio deve essere predicata, come contrapposizione alla dottrina dell’amore, quando questa piagnucola e geme. »
(Ralph Waldo Emerson)
« L'odio senza desiderio di vendetta è un seme caduto sul granito »
(Honoré de Balzac)
L'odio è un sentimento umano, che si esprime in una forte avversione o una profonda antipatia. Oltre all'innata capacità di provare sentimenti negativi nei confronti di un'altra persona, il termine odio viene usato in senso figurato per riferirsi alla forma più estrema di rifiuto verso cose o persone. A differenza dell'amore, l'odio non è necessariamente preceduto dalla volontà d'espressione: può, infatti, essere causato per costrizione, proprio malgrado. Viene inoltre considerato comunemente in contrapposizione all'amore; di fatto i due sentimenti possono essere accostati per l'intensità e l'impeto. Dal punto di vista emozionale l'odio è tuttavia il sentimento opposto all'imperturbabilità di fronte alle passioni, più propriamente detta atarassia.
Esistono diverse forme di odio, alcune tra le più controverse e dibattute sono: Misoginia (odio verso il genere femminile), misandria (odio verso il genere maschile), misantropia (odio della razza umana) Odio nei confronti di una nazione, fede religiosa e odio verso razze ed etnie.
Erich Fromm nel suo libro Die Antwort der Liebe distingue due tipologie di odio, l'odio reattivo e l'odio determinato dal carattere. Odio reattivo Questo tipo di odio è, secondo Erich Fromm, sempre il risultato di una profonda ferita o di una situazione dolorosa e immutabile a cui ci si trova di fronte impotenti. Odio determinato dal carattere Questa tipologia si rifà alle stesse caratteristiche dell'odio reattivo, tuttavia riconfigurando la struttura caratteriale di colui che odia. L'odio è in questo caso una peculiarità del carattere, a differenza dell'odio reattivo in cui l'odio è espressione del mero sentimento in se stessi. La differenza principale rispetto all'odio reattivo risiede nella predisposizione di una persona ad odiare, ad essere ostile. Nel caso dell'odio reattivo, è la situazione a generare il sentimento di odio, mentre nell'odio determinato dal carattere l'ostilità della persona viene risvegliata attraverso una situazione. La persona in questo caso mostrerebbe un particolare tipo di soddisfacimento nell'odio, particolarità che non è presente invece nell'odio reattivo.
Relazione amore-odio
Una relazione amore-odio è una relazione personale che coinvolge simultaneamente o alternativamente emozioni di amore e ostilità. A volte il soggetto riesce ad amare l'altra persona od oggetto ma si odia per questo. Questo rapporto può essere, sebbene non necessariamente, di natura romantica. Una relazione amore-odio si verifica spesso quando la persona ha completamente perso l'intimità di una relazione amorosa, sebbene trattenga un minimo di passione verso di essa o, forse, un po' di impegno verso l'altro/a. Anche la dipendenza è un genere di relazione amore-odio. Nel caso in cui rimanga un elevato grado di intimità sessuale ma con una intimità emozionale degradata o completamente svanita si può parlare di relazione amore-odio. Alcuni hanno osservato, in queste circostanze, che il sentimento totale non si discosta molto da quello provato in una tossicodipendenza. Un argomento correlato è la cosiddetta amicizia obbligatoria: in questa situazione una delle due parti si sente in debito con l'altra e modella la sua amicizia mantenendo comunque un risentimento nei confronti di una particolare delusione o insieme di delusioni, mentre il "creditore" della relazione accetta la natura del rapporto spesso per motivi di protezione e sicurezza, sebbene abbia timore del risentimento del "debitore" e si senta contro-debitrice fino a che la causa del risentimeno sia sufficientemente superata. Le due persone rifiuteranno di accettare la simpatia dell'altro/a o il piacere dell'altrui presenza oppure proveranno reciprocamente una sorta di precedente amarezza o astio. I componenti della coppia solitamente mantengono un lieve risentimento uno nei confronti dell'altra, creando una sorta di volontà di vendetta reciproca divisa tra depressione e felicità. Questa rabbia è la copertura della parte amorosa della relazione a causa dell'avversione da parte della coppia della sua resa in pubblico. L'odio è inoltre alimentato dai reciproci atti di presa in giro mentre la frustrazione raggiunge il suo massimo per la limitazione o la liberazione delle tensioni sessuali o dell'intimità. La relazione può essere comunque mantenuta interamente dall'insicurezza; i soggetti del rapporto possono sostenere, per qualche motivo, di "non poter vivere senza" l'altro e, non conoscendo altra esistenza se non il vivere comune, scegliere la certezza dello stare insieme al rischio di lasciarsi. Le due persone della relazione sono totalmente incompatibili ma credono di stare con la migliore delle persone che conoscono. È possibile dimostrare che, a causa del fatto che i soggetti si vogliano bene nonostante i problemi in comune, una relazione amore-odio sorprendentemente rappresenti un legame molto più forte di un semplice rapporto amoroso. Anche perché visto che viene nutrito un costante odio reciproco, ogni nuovo problema ha una probabilità molto bassa di mettere in pericolo la relazione.
Citazioni sull'odio.
Bisogna riconoscere un merito alla natura umana: quando non è in gioco l'interesse personale, è molto più pronta ad amare che a odiare. E anche l'odio, attraverso un processo graduale e silenzioso, si può trasformare in amore, a meno che il cambiamento sia impedito da una continua recrudescenza di nuovi stimoli che vadano a irritare l'originaria ostilità. (Nathaniel Hawthorne) Chi insegna che non la ragione, ma l'amore sentimentale deve governare, apre la strada a coloro che governano con l'odio. (Karl Popper) Chi vive guidato dalla ragione si sforza, per quanto può, di ricambiare l'odio, l'ira, il dispregio, eccetera, di altri contro di lui, con l'amore, ossia con la generosità. (Baruch Spinoza) Di tutti gli oggetti d'odio, un donna un tempo amata è il più odioso. (Max Beerbohm) È qui infatti, nelle liti di cortile, che l'odio umano si raffina e si esalta fino a raggiungere vette insuperabili, diventa un assoluto. È l'odio puro: astratto, disincantato, disinteressato; quello che muove l'universo, e che sopravvive a tutto. (Sebastiano Vassalli) È uno de' vantaggi di questo mondo, quello di poter odiare ed esser odiati, senza conoscersi. (Alessandro Manzoni) Eva ballava sul fuoco Profumo di sesso attorno a sé Eva ballava sul fuoco La notte in cui nacque l'odio Strappava i loro cuori. (Litfiba) L'odio deve rendere produttivi, altrimenti è più intelligente amare. (Karl Kraus) L'odio è il piacere più duraturo; gli uomini amano in fretta, ma odiano con calma. (George Gordon Byron) L'odio è il rimpianto del perduto amore. (Nino Salvaneschi) L'odio è la catena più grave insieme e più abietta, con la quale l'uomo possa legarsi all'uomo. (Ugo Foscolo) L'odio è un liquore prezioso, un veleno più caro di quello dei Borgia; perché è fatto con il nostro sangue, la nostra salute, il nostro sonno e due terzi del nostro amore. Bisogna esserne avari. (Charles Baudelaire) L'odio è un tonico, fa vivere, ispira vendetta; invece la pietà uccide, indebolisce ancora di più la nostra debolezza. (Honoré de Balzac) L'odio senza desiderio di vendetta è un seme caduto sul granito. (Honoré de Balzac) La verità è sempre quella, la cattiveria degli uomini che ti abbassa e ti costruisce un santuario di odio dietro la porta socchiusa. Ma l'amore della povera gente brilla più di una qualsiasi filosofia. Un povero ti dà tutto e non ti rinfaccia mai la tua vigliaccheria. (Alda Merini) Una delle più orribili caratteristiche della guerra è che la propaganda bellica, tutte le vociferazioni, le menzogne, l'odio provengono inevitabilmente da coloro che non combattono. (George Orwell)
wikipedia

Madonna canterà ''Like a virgin'' per 30 milioni di dollari

Potrebbe andare in tour in autunno – ma non aspettatevi di sentire Madonna cantare di nuovo i suoi grandi successi. "Non sono sicura di poter cantare ancora 'Holiday' o 'Like A Virgin', ha detto la cantante alla radio newyorkese Z100-FM durante un'intervista che andrà in onda venerdì. "Non posso – a meno che qualcuno non mi paghi qualcosa come 30 milioni di dollari o giù di lì. [Come se] un ragazzo russo vuole che io vada al matrimonio che sta per celebrare con una ragazza di 17 anni." Mentre si prepara a realizzare il suo nuovo album, Hard Candy, il 29 aprile, Madonna inoltre si apre circa il music business ("Esibirsi dal vivo non è qualcosa su cui la gente si focalizza troppo", ha detto) e perché ha dato a Justin Timberlake l'ormai famosa pedata. Su Justin e questo: "Prima di tutto, ho visto abbastanza fondoschiena... La ragione per cui gli ho dato un calcio è perché avevamo solo un certo numero di giorni in studio e non volevo che lui usasse questo come una scusa che non sta in piedi per non venire a lavorare. Okay? Non c'entra nulla con il fondoschiena, lo giuro. Non ho bisogno di tirargli un colpo per vedergli il sedere." A proposito del nuovo album di Britney Spears: "Io amo il suo nuovo lavoro... Faccio ginnastica ascoltandolo. Pratico una combinazione di pilates e danza aerobica." Sulle sue possibilità di essere in American Idol:" Sono andata ad un sacco di audizioni per teatri musicali e convenzionali – e sono sempre stata tagliata fuori immediatamente. Dunque, sono abbastanza sicura che mi succederebbe la stessa cosa."
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Lo staff di Vanity Fair è lieto di invitare i lettori di MadonnaTribe sul sito del magazine, www.vanityfair.com, che a partire da questo lunedì, sarà aggiornato con un'anteprima del nuovo numero con Madonna. Nel frattempo sono state pubblicate alcune interessanti curiosità sul servizio fotografico della copertina, che è stato realizzato negli Smashbox Studios, a West Hollywood, da Steven Meisel, collaboratore storico di M. L'idea per l'immagine è nata grazie all'editor di V.F., Graydon Carter, che si è ispirato a una vecchia copertina di una rivista di moda. Per le foto è stato realizzato un mappamondo su misura (dal diametro di più di un metro). Alla fine del servizio, Madonna ha voluto autografare il globo, che verrà messo all'asta per beneficenza. Andate qui per vedere la pagina originale di Vanity Fair.
Grazie a Jessica di CondeNast
Eccola qui, in tutto il suo splendore per la prima volta su un news site di Madonna. Proprio come MadonnaTribe vi aveva anticipato in esclusiva il mese scorso, la Queen of Pop e Steven Meisel sono tornati insieme per quello che si preannuncia come un photo shoot grandioso, che sicuramente non lascerà i fan scontenti. Madonna by Steven Meisel è sulla prima pagina del numero di Maggio di Vanity Fair, che sarà nelle edicole inglesi ed americane a partire dalla prima settimana di Aprile. Cliccate per ingrandire.
madonnatribe.com

Patti Smith si rivela in una mostra insolita a Parigi

PARIGI (Reuters) - Per molti è solo la madrina del Punk, ma Patti Smith ha scattato foto, dipinto e disegnato prima di diventare famosa come cantante e musicista. La Fondation Cartier di Parigi ha inaugurato ieri una mostra di foto e lavori artistici dal titolo "Land 250", ispirata alla macchina Polaroid usata dalla cantante 61enne, la cui musica ha ispirato una generazione di band come i Clash, i REM e gli Smiths. "Dal 1967 mi sono dedicata a scrittura, disegno e arti visive, film e fotografia", ha detto la cantante americana ai giornalisti ad un'anteprima per la stampa. "E' l'inizio di un dialogo tra me e la gente per mostrare la diversità del mio lavoro ... una porta aperta che accoglie la gente nel mio mondo". Nel suo classico look -- jeans, maglietta bianca e cravatta nera -- Smith ha detto di aver iniziato a scattare foto Polaroid nel 1995 dopo la morte di suo fratello e suo marito. "Mi sentivo così male. Non riuscivo a scrivere o a disegnare. Scattavo Polaroid perché è così semplice, immediato, dava una risposta immediata alle mie esigenze creative, mi aiutava a riprendere fiducia come artista in un momento molto difficile". Molti degli oltre 200 scatti in bianco e nero in mostra hanno un significato molto personale, come le pantofole indossate dal fotografo Robert Mapplethorpe, che era suo amico. La mostra riproduce l'atmosfera intima di un loft, con poltrone, chitarre e amplificatori. Ma vi sono anche oggetti singolari, come una pietra raccolta dal fiume dove la scrittrice inglese Virginia Woolf si suicidò. La mostra, presso Fondation Cartier in 261 boulevard Raspail, a Parigi, resterà aperta fino al 22 giugno.
© Reuters 2008. Tutti i diritti assegna a Reuters.

Joe Strummer: il ribelle filosofo

Giovanna Mancini
Non è detto che per apprezzare "Il futuro non è scritto", documentario girato da Julien Temple e dedicato al leader dei Clash Joe Strummer (al secolo John Graham Mellor, scomparso nel 2002), sia necessario essere un fan della storica band inglese o del punk in generale. Perché, nonostante una distribuzione penalizzante nelle sale italiane, i 119 minuti di questo film composto come un mosaico a più voci scorrono fluidi tra registrazioni dell'epoca, frammenti di video, animazioni realizzate su disegni dello stesso Strummer, interviste ad amici e a personaggi dello spettacolo, accompagnate da una splendida colonna sonora che, accanto alle musiche degli stessi Clash, fa risuonare le note di Elvis Presley, Harry Belafonte, Bob Dylan, i Ramones, Eddie Cochran e molti altri. Perché lo stesso Strummer amava spaziare tra diversi generi musicali, dal rock al folk, dal reggae al cumbia, fino al bhangra, e fu questa una delle caratteristiche che fecero dei Clash una delle rock band più innovative degli anni Settanta-Ottanta.Il documentario, girato dallo stesso autore che ha realizzato anche due lungometraggi sui Sex Pistols, ruota attorno al concetto di falò, un concetto fondamentale per lo stesso Strummer che, terminata l'esperienza con i Clash (1976-1986), proprio dalla pratica dei raduni attorno ai falò e della vita comunitaria tipica dei rave avrebbe saputo ritrovare l'ispirazione necessaria per tornare da protagonista sulla scena musicale, con i Mescaleros (1999-2002).Julien Temple fa sedere accanto a un fuoco un gruppo di amici e conoscenti di Strummer, dai compagni di scuola alla ex moglie, fino ad alcune star hollywoodiane come Johnny Depp, Matt Dillon, Steve Buscemi e Martin Scorsese, che raccontano il personaggio Joe Strummer per come lo hanno conosciuto. In sottofondo, la voce dello stesso Joe, ripresa da stralci del programma radiofonico "London calling" che condusse per la Bbc World Service tra il 1998 e il 2002.Il ritratto che ne emerge va oltre quello di una rock star che pure diede tanto alla storia della musica: Joe Strummer, secondo le parole dello stesso Temple, è tratteggiato come una sorta di grande filosofo contemporaneo, attento e rispettoso della vita umana, profondamente radicato nelle sue idee libertarie e rivoluzionarie, eppure ricco di contraddizioni e tensioni, come l'epoca in cui visse.I testi e la musica delle più celebri canzoni dei Clash (White riot, London calling, Should I stay or should I go, Rock the Casbah, I fought the law) sono i testimoni migliori di una società che tra gli anni Settanta e Ottanta andava profondamente cambiando, tra rivolte giovanili, lotte per i diritti civili e per i riconoscimenti delle minoranze. Joe Strummer, e con lui i Clash, parlarono ai giovani della guerra, delle ingiustizie sociali, della rivolta sandinista, del Vietnam e dell'Iraq. Bono Vox, uno dei tanti artisti intervistati nel film, ammette che i ragazzi come lui non avevano idea di dove fossero certi Paesi, o cosa vi accadesse, prima che la voce di Joe Strummer glielo raccontasse.Ma i Clash ebbero anche il grande merito di aprire il punk ai neri, sia accogliendone le sonorità musicali, sia attraverso testi che parlavano anche di loro. Perché questo fu Joe Strummer prima di tutto: un ribelle convinto che la ribellione ha senso solo se serve a costruire un mondo migliore. Prima hippy, poi punk, infine attratto dall'aspetto sociale dei rave, sempre e comunque attento a ogni fenomeno sociale e musicale, Strummer cercò sempre di dare un significato alla sua vita: "diventare adulti – spiega a una delle figlie – significa imparare il rispetto verso il prossimo". Che, detto da un'icona del punk che gridava alla "rivolta bianca", ha un valore enorme. Ma la rivolta di Strummer non è mai distruttiva: è sempre finalizzata a una lotta per la libertà e l'uguaglianza.Ancora, il film di Temple è la storia, triste e insieme piena di speranza, di un uomo tormentato che, spaventato e disgustato dal suo stesso successo, stenta a trovare una nuova strada nella vita. Quando infine, dopo un periodo passato a scrivere colonne sonore o recitare piccole parti nei film, torna alla ribalta con i Mescaleros, il suo messaggio sembra addolcirsi ma in realtà è sempre lo stesso: "ho una sola cosa da dire – ammette – l'importante è essere vivi". Ciascuno di noi, è il credo di Joe Strummer, può cambiare la sua esistenza e costruire davvero un mondo migliore, se solo trova il coraggio di uscire dai binari lungo cui tutti, quotidianamente, camminiamo. Perché il futuro, davvero, non è scritto.
"Il futuro non è scritto – Joe Strummer" Titolo originale: Joe Strummer: The future is unwritten.
Genere: documentario. Regia: Julien Temple. Fotografia: Ben Cole. Con: Bono Vox, Steve Buscemi, Matt Dillon, Johnny Depp, John Cusak, Terry Chimes, jim Jarmusch, Mick Jagger. Colore, 124 minuti. Produzione: Irlanda, Gran Bretagna 2007. Distribuzione Ripley's Film.
Siti ufficiali:

Rem aiutati da Chris

I Rem hanno rivelato che Chris Martin cantante dei Coldplay ha aiutato la band americana a trovare il nome per il loro nuovo singolo “Supernatural Superserious”, primo brano estratto dall’album “Accelerate”. Il titolo originale del pezzo era “Disguised”, ma dopo il suggerimento di Martin è stato cambiato in “Supernatural Superserious”. “Eravamo in studio a Londra a remixare il nuovo album e Chris Martin stava lavorando al disco dei Coldplay. Siamo ottimi amici. Ha sentito il brano, ha detto che era un’ottima canzoni, ma il titolo non lo convinceva, così ci ha consigliato di cambiarlo, suggerendoci Supernatural Superserious…e noi lo abbiamo ascoltato” ha spiegato Michael Stipe.
newsic.it

DO YOU LIKE BRIAN KENNY?

www.slavamogutin.com

MTV LIVE R.E.M.

Emozioni e grande musica con i R.E.M. ieri sera al Rolling Stone di Milano. La band di Michael Stipe era di passaggio in Italia per presentare il nuovo album "Accelerate" e ha scelto la cornice del club meneghino per rodare dal vivo le nuove canzoni. Se non siete stati tra i fortunati che hanno potuto assistere al live, il cui ingresso era ad inviti, non dovete perР rammaricarvi. Il concerto dei R.E.M. diventerЮ un MTV Live R.E.M. e verrЮ trasmesso su MTV Hits giovedЛ 27 marzo alle 22.00 e in replica domenica 30 marzo alle 20.00, in seguito su MTV Italia lunedЛ 31 marzo alle 21.00. E per tutti i fan del gruppo di Athens, un imperdibile Special Rem, in onda martedЛ 8 aprile su MTV Hits alle 22.00. Ma cosa hanno visto quelli che erano presenti ieri sera al Rolling Stone e tutti quelli che rivedranno il concerto in tv? Una band in grande forma che col passare degli anni non smette di regalare grandi momenti di rock.Clicca qui per vedere video═oppure qui per vedere foto del concerto dei R.E.M. di ieri sera e per commentare il live! Come detto, la parte del leone l'ha fatta "Accelerate" il loro ultimo disco. Ed Х un piacere scoprire che nuovi brani come "Hollow Man" "I'm Gonna Dj", "Until The Day Is Done" sono giЮ pronti per diventare dei grandi classici. Dal vivo infatti i nuovi pezzi, che come tutto l'album strizzano l'occhio verso un sound piЫ sporco e ruvido rispetto ai lavori piЫ recenti con grande spazio alle chitarre, acquistano ancora maggior spessore che su disco. Su tutti spicca ovviamente il primo estratto "Supernatural Superserious", giЮ molto amata dai fans sotto il palco. Michael Stipe, che per l'occasione indossava un elegantissimo gessato grigio scuro a tre bottoni, e i suoi storici compagni d'avventura - Peter Buck e Mike Mills - sanno bene perР che il loro passato musicale Х ricco di canzoni che hanno a loro modo fatto la storia recente del rock. E quindi non sono potuti mancare alcune graditissime incursioni nel passato musicale della band. Fans in visibilio per "Drive", "Man on the Moon", "Electrolite", "Imitation Of Life", "Bad Day" e ovviamente "Losing My Religion", molto attesa e cantata dall'inizio alla fine da tutti i presenti.Di seguito la scaletta del concerto:Living WellMan Sixed WreathDriveSecond GuessingAccelerateAnimalHollow ManElectroliteHoustonSupernatural SuperseriousBad DayFinal StrawGreat BeyondLosing My ReligionI'm Gonna DjImitation Of LifeUntil The Day Is DoneMan On The Moon Un prologo ai concerti estivi della band che ha dimostrato la grandezza e la bravura dei R.E.M quando si tratta di salire sul palco e suonare dal vivo. Il consiglio Х quello quindi di non perdere assolutamente gli appuntamenti televisi con MTV Live R.E.M. che ricordiamo sarЮ trasmesso su MTV Hits giovedЛ 27 marzo alle 22.00 e in replica domenica 30 marzo alle 20.00, in seguito su MTV Italia lunedЛ 31 marzo alle 21.00.
mtv.it

Madonna "Klein Outtakes"

V Festival del 16 agosto: biglietti finiti in 90 minuti

Sono durati poco i biglietti per il V Festival che si svolgerà contemporaneamente in due località inglesi, nello Staffordshire e nell’Essex, nei giorni 16 e 17 agosto. Molto poco, ed esattamente 90 minuti. La “V” sta, come si sa, per “Virgin Group”. I primi festival allineavano il numero finale dell’anno alla lettera, e quindi la prima kermesse fu V96, seguita dal V97 e così via fino a quando, nel 2003, l’organizzazione decise che da allora in poi sarebbe semplicemente stato conosciuto come V Festival e basta. Tra i protagonisti della prima edizione: Pulp, Paul Weller, Elastica e Kula Shaker. Il cartellone dell’edizione di quest’anno non è ancora stato ufficializzato ma si sa che tra gli headliner vi saranno Muse e Verve. © Tutti i diritti riservati. Rockol.com S.r.l.