Scallies and Call me...

Madonna: Per celebrare la fine del tour europeo...

Madonnatribe
Per celebrare la fine della leg europea dello Sticky & Sweet Tour vogliamo condividere con voi cinque foto che ci sono particolarmente care e che il nostro team ha scattato in occasione dei concerti a cui ha assistito. E ora, fan americani è il vostro turno di scatenarvi!
madonnatribe.com

Quando c'è un plagio?

In materia di diritto d'autore, si usa correntemente il termine plagio per designare l'appropriazione, totale o parziale, di un'opera dell'ingegno altrui nel campo della letteratura, dell'arte, della scienza, o comunque coperta dal diritto d'autore, che si voglia spacciare per propria.
wikipedia
Per cui, se prendete un testo, per esempio da una pagina web, lo copiate e lo incollate senza modificarlo, riportando ovviamente il nome di chi ne è autore, e se non specificato, la fonte (nome del sito o blog...) non vi è alcun plagio.
Non c'è di che.

COLDPLAY, DAL VIVO EMOZIONI IMBEVUTE DI QUALITA'

Nessuno puo' dire di conoscere veramente i Coldplay finche' non li vede suonare dal vivo. Perche' la band, e il concerto di ieri sera a Bologna lo dimostra alla perfezione, ha una carica incredibile, che arriva per intero al pubblico, come un'onda travolgente. Per un'ora e quarantacinque minuti si viene calpestati da emozioni rivestite di note, e solo al momento degli inchini si realizza di essere stati parte di un'esperienza inedita. Merito soprattutto di Chris Martin, impossibile non accorgersene. Una volta quelli come lui li si chiamava "animali da palcoscenico". Corre come un invasato da una parte all'altra del palco con il microfono in mano e senza steccare mai una nota, suda magliette su magliette, tutte con un cuore rosso in basso a sinistra, ma brano dopo brano e' ancora piu' dinamico. Anche quando siede al pianoforte tormenta lo sgabello con saltini da leprotto in cattivita': sorride, ammicca, parla in un italiano accettabile, raccoglie i peluche che le fan deliranti gli lanciano e si mette un palloncino sotto la t-shirt a mo' di pancia, dicendo: "Questi saranno i Coldplay tra 30 anni". Oggi, invece, i Coldplay sono una delle migliori band presenti sulla scena della musica mondiale: togliamo il valore aggiunto di Chris Martin, togliamo l'impatto sorprendente di un palco ipertecnologico, con luci e palloni fluttuanti in mezzo palazzetto, laser ed effetti vari ed eventuali a ogni reef, rimangono le canzoni. Bellissime. A cui la dimensione live dona uno splendore diverso, piu' ritmato, piu' rock, se vogliamo usare l'etichetta che il gruppo ha dato all'ultimo tour. La scaletta, a voler essere maliziosi, non puo' non strappare applausi: ci sono tutti i successi, da "The scientist", eseguita nel corso di un breve set acustico nelle retrovie della gradinata ovest, a "In my place", "Speed of sound" e il capolavoro "Fix you". Ma il momento piu' alto lo si raggiunge con "Viva la vida", autentico inno alla gioia dei nostri tempi che testimonia un fatto non scontato: i Coldplay non si sono crogiolati sulla loro storia, una base ormai ben sedimentata, ma hanno saputo sfornare nuove idee e ammaliare ancora. Si chiude con "Lovers in Japan" e "Death and all his friend" in un trionfo di coriandoli colorati sparati dal tetto. Il bis e' uno solo, "Yellow", il raccordo con il passato, l'omaggio alla memoria di chi, nel presente, trascina strizzando l'occhio alla qualita'. E stasera a Milano si replica.
(AGI)

Monica Bellucci - Biography

(Città di Castello, 30 settembre 1964)
Parte dal cuore dell’Italia e più precisamente dalla verde Umbria la favola di Monica Bellucci, che in pochi anni è divenuta una star a livello internazionale, prima top model e successivamente attrice in pellicole che hanno sbancato i box office come “Matrix” e “Dracula”. Monica Anna Maria Bellucci nasce a Selci, una frazione di Città di Castello, da Pasquale, autotrasportatore e Brunella, casalinga. Studia al liceo classico con ottimi risultati e a 19 anni si trasferisce a Perugia per iscriversi alla facoltà di Giurisprudenza. La sua bellezza non passa inosservata e, nonostante la timidezza, la giovanissima Monica inizia a farsi strada nel mondo della moda, dapprima facendo la spola tra Milano e Perugia e successivamente trasferendosi definitivamente in Lombardia, grazie al contratto con l’agenzia Elite Model Management. In breve tempo la Bellucci diventa una top model che posa per i più importanti fotografi come Richard Avedon ed appare sulle copertine di riviste patinate. Gli stilisti Dolce & Gabbana la eleggono donna immagine delle loro collezioni mediterranee. In questo ambiente la modella umbra conosce il suo primo marito, il fotografo Claudio Carlos Basso, dal quale si separerà circa un anno dopo il matrimonio. Il debutto come attrice avviene nel 1990 sotto l’ala protettrice di un grande regista, Dino Risi, che la scrittura per una fiction tv “Vita coi figli” accanto a Giancarlo Giannini. Da questo momento la Bellucci comincia a sognare di diventare un’attrice: difatti dopo un ruolo secondario nel film “Briganti” (1990, noto anche come “Amore e libertà”) ottiene la parte della protagonista ne “La Riffa” (1991), diretto da Francesco Laudadio e poi in “Ostinato destino” (1992). La stampa non le risparmia critiche feroci, marchiandola come l’ennesima modella che vuole fare cinema. Monica decide così di cercare all’estero ruoli adatti a lei e il destino le fa incontrare addirittura Francis Ford Coppola, il quale le offre la parte di una delle mogli di Dracula in “Dracula di Bram Stoker” (1992), con Gary Oldman, Keanu Reeves, Anthony Hopkins e Winona Ryder. Dopo questa pellicola si spalancano per lei le porte di Hollywood e le collaborazioni con registi molto quotati. Monica Bellucci torna in Italia nel 1994 per interpretare “I mitici - Colpo gobbo a Milano” di Carlo Vanzina, il quale ha il merito di farla recitare col suo dialetto umbro nella parte di una ragazza ingenua che arriva a Milano e si trova invischiata in una rapina ad una gioielleria. Dopo aver recitato con la regia di Maurizio Nichetti e successivamente di Antonello Grimaldi rispettivamente in “Palla di neve” (1995) e in “Il cielo è sempre più blu” (1996), Monica interpreta Lisa nel film del regista francese Gilles Mimouni “L’appartamento” (1996), con il quale ottiene una nomination ai César. Sul set conosce il collega francese Vincent Cassel, che sposa nel 1999 e dal quale avrà una figlia cinque anni più tardi battezzata con il nome di Deva. Monica reciterà ancora diverse volte accanto al marito in pellicole come: “Come mi vuoi” (1996), “Dobermann” (1997), “Compromis” (1998) e “Méditerranées” (1999). L’attrice, conosciuta ormai a livello mondiale, non dimentica il suo Paese natale: è presente in fiction tv e spot, inoltre posa per i calendari di due riviste “Max” e successivamente “GQ”, che battono ogni record di vendita. Nel 1998 Marco Risi la dirige ne “L’ultimo capodanno”. Due anni più tardi ottiene il ruolo della protagonista nel film di Giuseppe Tornatore “Malèna”, che la consacra come una delle più promettenti giovani attrici internazionali. Ancora una volta viene messa in evidenza la sua bellezza tipicamente mediterranea ed esaltata la sua sensualità, così come era già successo negli spot per la D&G diretti dallo stesso Tornatore. Negli Usa la Bellucci recita nel thriller di Stephen Hopkins “Under Suspicion” (2000), insieme a Morgan Freeman e Gene Hackman. Nel 2001 la pellicola del francese Christophe Gans “Il patto dei lupi” diventa un cult in tutta Europa, tanto da farle ottenere un altro ruolo di primo ordine: la capricciosa Cleopatra in “Asterix e Obelix: Missione Cleopatra” (2002). Suscita invece grande scandalo al Festival di Cannes del 2002 il drammatico “Irréversible”, nel quale Monica ha dovuto interpretare la vittima di uno stupro in una scena durata più di otto minuti sotto la regia di Gaspar Noé. Il 2003 è un anno significativo per la carriera dell’attrice di Città di Castello: Gabriele Muccino le offre il ruolo di Alessia, l’amante di Fabrizio Bentivoglio in “Ricordati di me”. Grazie a questa pellicola conquista una nomination ai David di Donatello come miglior attrice non protagonista e un Nastro d’Argento. Monica lavorerà nuovamente con Muccino nel 2007 per realizzare gli spot della linea di biancheria “Intimissimi”. Allo stesso tempo i fratelli Wachowski la incontrano durante un volo transoceanico e la scritturano per i due capitoli finali della loro saga Matrix: “Matrix Reloaded” (2003) e “Matrix Revolution” (2003), in cui veste i panni di Persephone accanto a Keanu Reeves. Negli Usa Monica ottiene buona visibilità anche con il film ambientato in Nigeria “L’ultima alba” (2003), accanto a Bruce Willis. Nel 2004 interpreta Maria Maddalena ne “La passione di Cristo” di Mel Gibson, scelta molto difficile in quanto recitato interamente in aramaico e al centro di forti polemiche religiose. Dopo “Agents Secrets” (2004), con il marito Vincent Cassel e la pellicola diretta da Spike Lee “Lei mi odia” (2004), Monica si dedica alla figlia Deva, partorita a Roma nel settembre 2004. L’anno successivo è un’affascinante regina ne “I fratelli Grimm e l’incantevole strega” del visionario Terry Gilliam accanto a Matt Damon e allo scomparso Heath Ledger. Con la regia di Bertrand Blier veste i panni della prostituta Daniela in “Per sesso o per amore?” (2005), con Gerard Depardieu. Per Paolo Virzì nel suo “N (Io e Napoleone)” (2006) è la baronessa Emilia Speziali. Molto discussa (e molto cliccata su Internet) la scena di sesso che la Bellucci ha interpretato con Riccardo Scamarcio in uno dei tre episodi di “Manuale d’amore 2” (2007). Nella pellicola diretta da Giovanni Veronesi l’attrice è una fisioterapista molto sexy che vive una notte di passione con il paziente Scamarcio su sedia a rotelle. Ancora un ruolo da prostituta nel 2007 in “Shoot’em Up” accanto a Clive Owen: anche qui la loro performance amorosa durante una serrata sparatoria è stata tra le più cliccate sul web. La Bellucci continua a lavorare tra Italia, Francia e Stati Uniti in “Le Deuxième Souffle” (2007), accanto a Daniel Auteuil, e successivamente in “Sanguepazzo” di Marco Tullio Giordana. La pellicola, presentata fuori concorso al Festival di Cannes 2008, è ispirata alla storia vera dell’attrice Luisa Ferida che visse negli anni del fascismo una travolgente quanto distruttiva passione per il collega Osvaldo Valenti. “L’uomo che ama”, opera seconda di Maria Sole Tognazzi con Monica Bellucci e Pierfrancesco Favino aprirà la terza edizione del Festival Internazionale del Film di Roma a ottobre 2008. Sin dagli esordi i critici cinematografici hanno esaltato maggiormente le doti fisiche di Monica Bellucci piuttosto che quelle recitative. In realtà Monica si è dedicata con passione a questo mestiere scegliendo anche di interpretare ruoli difficili come quello di Alex in “Irréversibile” ed ha conquistato così la fiducia di grandi registi quali Francis Ford Coppola, Spike Lee e Giuseppe Tornatore. Grazie a queste prestigiose collaborazioni e alla spola tra Europa e Stati Uniti Monica Bellucci è attualmente la diva per eccellenza tra le giovani attrici italiane.
Ilaria Capacci

Duffy sull'orlo di una crisi di nervi?

Londra, 29 settembre 2008 - Ha l'anima soul, pur non essendo di colore possiede una voce dal chiaro timbro black, e dopo il grande successo avuto di recente è perennemente sull'orlo di una crisi di nervi. Per una volta non si parla di Amy Winehouse, ma della sua collega Duffy, che ha ammesso al 'Western Mail' di sentirsi quasi "sopraffatta" dall'improvviso successo procuratole da canzoni come 'Mercy' e 'Warwick Avenue' contenute nel disco d'esordio 'Rockferry'. "Mi sento sull'orlo di una crisi di nervi - ha detto la 24enne artista gallese - e la cosa peggiore è che so che questo è solo l'inizio. Quando nessuno aveva mai sentito parlare di me, credevo di essere una 'super-woman', invece ho scoperto che l'essere famosi ti porta delle pressioni enormi. Così spesso mi chiedo se ce la farò, o se non sarebbe meglio sparire del tutto...". I fans italiani però possono stare tranquilli: Duffy almeno per il momento non sparirà, e ha confermato la data italiana di novembre: "Sarebbe sbagliato fermarmi ora in questo mondo, devo continuare ad andare in tour e suonare per il mio pubblico. Per questo non posso non andare in Italia".
ilsole24ore.com

Sean Penn & Gus Van Sant per “Milk”: il trailer

Online il primo trailer di un nuovo probabile capolavoro di Gus Van Sant, prodotto da Focus Features: Milk (video dal set, le foto) interpretato da un grande cast di certezze (Sean Penn nel ruolo del protagonista Harvey Milk, attivista nella California di fine anni ’70, primo gay eletto ad una carica pubblica e assassinato da un rivale politico) e giovani attori di talento: Emile Hirsch (da Penn diretto in Into the Wild) Josh Brolin (Planet Terror, American Gangster, No Country for Old Men, W), James Franco (Spider-Man 3, In the Valley of Elah) e Diego Luna, lanciato nel 2001 assieme a Gael García Bernal da Y tu mamá también, coppia ricostituita nel film di imminente uscita Rudo Y Cursi). http://www.youtube.com/watch?v=WW0lQrWn5VI

Fa tardi allo stadio: multa di 170.000 euro per Madonna

Anche per chi di soldi ne ha tanti, 170.000 euro sono sempre 170.000 euro. Questa infatti la somma che Madonna dovrà scucire per aver prolungato il concerto dello scorso 11 settembre allo stadio Wembley di Londra. Rigidissimo il “coprifuoco” della grande struttura della capitale britannica: alle 22,30 deve terminare tutto. E invece Madge ha “bucato” di 40 minuti. E gliela hanno fatta pagare cara: 50.000 sterline, cioè 63.291 euro, per ogni quarto d’ora in più. Conto totale: 135.000 sterline, ovvero 170.886 euro. Si trattò peraltro di uno show che ad alcuni fan risultò leggermente indigesto: in alcune zone dello stadio di sentiva magnificamente, in altre c’era rimbombo. Madonna può comunque consolarsi con George Michael: anche lui, lo scorso anno, fu costretto a pagare una multa molto simile a quella della Material Mum per lo stesso motivo e nello stesso luogo.
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Meryl Streep, 59 anni senza invecchiare, al cinema con 'Mamma mia'

Parlare di Meryl Streep è una cosa piuttosto impegnativa. Certamente è una star completa per i suoi successi, per la sua capacità di interpretare ruoli così diversi, per la sua vita equilibrata, per il suo spessore culturale. E in questi giorni la vediamo nella trasposizione cinematografica del celeberrimo musical 'Mamma mia!'.
A 59 anni Meryl Streep si conferma una delle attrici più continuative e professionali di Hollywood. Pochi gossip, molta sostanza, capacità indiscutibile davanti alla cinepresa e sul palcoscenico. E ora l'attrice si è messa in gioco con la trasposizione cinematografica del celeberrimo musical 'Mamma mia!'. Recitare in un musical può risultare impegnativo ma anche coinvolgente e divertente. E Meryl Streep che si avvicina ai 60 anni ha dimostrato di avere la verve giusta ballando, cantando e vestendo abiti assai diversi rispetto a quelli utilizzati negli ultimi suoi film. Ha, per certi versi, “cambiato pelle”.
Per chi ama i musical, o almeno, per chi trova irresistibile questo in particolare, basato sulle canzoni degli Abba il cinema è d'obbligo. Sul grande schermo la sensazione è meravigliosa, sembra di essere a teatro. La Streep in una recente intervista ha apertamente dichiarato di considerare il fatto di essere ancora qui un’autentica benedizione e ha rivelato la formula della sua felicità attinta dalla carriera e dalla famiglia: “sono la mia benzina per andare avanti” ha spiegato. In sintesi un matrimonio che dura da 30 anni e 4 splendidi figli non possono fare che bene! Parlando del film Meryl Streep e Pierce Brosnan sono i protagonisti della storia in musica di una madre, una figlia, tre padri, di occasioni perdute e amori in erba, e della miriade di romantiche possibilità nella cornice di un’incantevole isola greca in cui abbondano musica e danze.
Nello specifico la storia di Mamma Mia! racconta di Sophie, una ragazza che, poco prima delle sue nozze, vorrebbe avere accanto a sè il padre che non ha mai conosciuto. Grazie a questo desiderio, la sua vita e la sua famiglia cambieranno in modo inesorabile nelle 24 ore che precedono la cerimonia. Così come cambia la vita dei protagonisti del film. A proposito della pellicola la Streep aveva visto lo show a New York e racconta: “E’ stato un momento di pura gioia”. E’ rimasta conquistata dal ruolo per la sua umanità, il suo spirito e ovviamente la musica. “Le canzoni sono sempre attuali”, dice la Streep. “Ti entrano in testa facilmente. Quando ho dovuto imparare i testi, ho scoperto che già li conoscevo. Sono melodie estremamente orecchiabili e decisamente bellissime”. E l'altro protagonista, Pierce Brosnan, che tutti conosciamo per i suoi ruoli di impavido 007 rivela al mondo una buffa curiosità: di essere stato terrorizzato all’idea di dover cantare e danzare. Dice Brosnan: “Non credo di essermi mai sentito tanto agitato in vita mia! Ma alla fine, mi sono arreso a questa esperienza e mi sono molto divertito. E’ stato divertentissimo cantare e poter esprimere le mie emozioni attraverso il canto”.
rumors.it

I R.E.M., i tag e i tempi che cambiano

Ieri sera sono andato a vedere il (fantastico) concerto dei R.E.M. al PalaIsozaki di Torino. Nella breve pausa tra il set principale e i bis, sui maxischermi dietro il palco sono comparse le scritte: Flickr & YouTube tag: remtorino e Blog & Twitter tag: #remtorino. Puro gergo da Web 2.0 con cui la band ha invitato i fan a utilizzare l'attributo remtorino per definire i video, le immagini, i blog, i messaggi twitter pubblicati sui vari social network di Internet. Un invito che ritorna anche sul sito ufficiale dei R.E.M., dove è stata aperta una sezione ad hoc dedicata a raccogliere i contenuti multimediali prodotti dai fan nelle varie date del tour (per esempio, ci sono già molti video relativi allo spettacolo di venerdì sera a Bologna). I R.E.M. sono tra le band di livello mainstream che meglio hanno colto il cambiamento dei tempi e l'avvento delle tecnologie digitale. Lo hanno dimostrato a inizio anno, orchestrando un lancio del nuovo album Accelerate che ha coinvolto iLike, Facebook, i blog, i videoremix degli utenti e molto altro ancora. E lo confermano con una politica live che non solo liberalizza la registrazione di contenuti audio-video, ma che la utilizza come strumento per rafforzare il legame con i fan.E pensare che dietro al biglietto cartaceo del concerto compaiono ancora scritte provenienti da un'altra epoca, che hanno un vago e nostalgico sapore di dittatura DDR, come "NO FOTO - NO REGISTRAZIONI AUDIO VIDEO - NON SARA' CONSENTITO INTRODURRE (...) MACCHINE FOTOGRAFICHE E/O APPARECCHI PER LA REGISTRAZIONE AUDIO E VIDEO".
lastampa.it

Il Mechanical Dream di Elisa arriva a Roma

Ne è passato di tempo da quel maggio del ‘97, quando “Sleeping in your hand” entrava nelle classifiche per anticipare l’album “Pipes and flower”. Elisa era una ventenne timida, schiva e riservata, non amava i riflettori, non amava apparire. E forse questa è stata la sua forza, la concentrazione totale sulla musica, sulla sua musica, nata da una ragazza cresciuta al suono di Tori Amos, di Ella Fitzegerald, Bjork e con la passione per i Doors. Volendo tirare le fila e fare un bilancio, quello della carriera di Elisa è sicuramente più che positivo. La cantautrice italiana ha, disco dopo disco, conquistato tutti con la sua voce capace di combinare alla perfezione grinta e romanticismo, i suoi tour sono diventati macchine da tutto esaurito e così, in 12 anni di vita artistica, Elisa ha venduto più di due milioni di dischi aggiudicandosi numerosissimi premi tra cui un disco di Diamante e ben 26 di Platino. Creativa e sicura della sua musica Elisa è sempre andata dritta per la sua strada, persino all’inizio quando il successo sembrava un’isola lontana e lei era ancora un’adolescente da “Karaoke” e quando tutti cercavano di dissuaderla dal cantare in inglese, forse troppo poco commerciale per il mercato italiano. La cantautrice non ha mollato, ha seguito il suo istinto e aspettato che qualcuno le desse fiducia – quel qualcuno fu Caterina Caselli - e ha portato avanti il suo progetto. Aveva ragione lei, la sua musica ha avuto fin da subito un sapore internazionale e il tempo ha pagato la sua coerenza. Succede infatti che per caso uno dei reality show più seguito degli Stati Uniti, “So you think you can dance”, scelga “Dancing” come colonna sonora di una delle coreografie, scelta ripetuta poi con “Rock your soul” ed Elisa parte alla conquista dell’America, esibendosi in un primo concerto sold out al Joe’s pub di New York City. In 12 anni della ragazzina schiva che si ostinava a cantare in inglese seppur italianissima non è rimasto niente se non una timidezza naturale che ha imparato a far convivere col successo divertendosi. Quella che abbiamo davanti oggi è un’artista che duetta con una delle star nostrane , Luciano Ligabue così come con una leggenda americana come Tina Turner e che ha voglia di crescere e di dare sempre di più al suo pubblico. Dopo la direzione artistica del musical “Hair”, “Mechanical Dream” è l’ultima fatica dell’artista friulana, che abbandona l’ idea canonica di concerto per abbracciare quella di spettacolo. Concepito come un unico grande spettacolo andato in scena all’Arena di Verona, Elisa ha deciso di salutare il suo pubblico con altre 2 date, il 30 settembre a Roma e il 7 ottobre a Milano, prima di ritirarsi per lavorare sulla sua prossima fatica. “Mechanical Dream” racchiude in sé un mondo, quello di Elisa fatto di elettronico, come suggerisce il titolo dello spettacolo, e di onirico, quella dimensione parallela e romantica cara all’artista. Nulla è lasciato al caso, scenografie spettacolari, attenzione ai costumi, ballerini che si esibiscono sulle coreografie di Luca Tommasini studiate sulle canzoni di Elisa ma anche ispirate ad alcuni dei film più amati dalla cantautrice. Naturalmente la scaletta toccherà alcune dei più grandi successi dell’artista, che però si esibirà anche in diverse cover tra cui “Wuthering Heights” di Kate Bush. Insomma, nel complesso un sogno, quello ‘meccanico’ di Elisa. Mechanical Dream – Elisa Palalottomatica Martedì 30 settembre ore 21.00 Biglietti: Tribuna numerata laterale 46,00 euro, terzo anello 40,25 euro www.ticketone.it
di Donatella Perrone

Paul Newman, il ricordo di Gigi Proietti e Meryl Streep: "Era un grande, dava amore a tutti"

"Mi mancherà Paul Newman, mancherà a ognuno di noi, non c'era nessuno come lui. Ha avuto una vita di cui andare orgogliosi, per la sua famiglia, il suo impegno benefico. Per tutta la vita ha dato milioni milioni e milioni di dollari a tante comunità. E poi c'è la sua carriera, che è indelebile". Così Meryl Streep, a Roma per la promozione del film "Mamma mia!", commenta la scomparsa dell'attore. Newman, aggiunge la Streep "mandava amore a ognuno di noi e ognuno di noi ora gli manda il suo amore... e un bacio". Di Paul Newman parla anche Gigi Proietti: "L'ho doppiato solo una volta, ma posso dire che era un vero grande della magnifica scuola dell'Actor Studio che ha prodotto gente come Brando e Montgomery Cliff e oggi Al Pacino".
roma-città.it

Meryl Streep a Roma presenta "Mamma mia", "Voterò Obama"

Roma, 27 set. (Apcom) - Ama cantare anche se non sogna di paragonarsi a una vera cantante. Nel film "Mamma Mia!", però, Meryl Streep canta, balla, si diverte, indossa scarpe da tennis, salopette di jeans e sembra una ragazzina di 59 anni. L'attrice ha presentato oggi a Roma la pellicola diretta da Phyllida Lloyd e tratta dall'omonimo musical campione d'incassi basato sulle canzoni degli Abba. Uscirà il 3 ottobre in almeno 400 sale. "E' stata una sfida - ha detto Streep - ma per me è stata una gioia, non mi sembrava vero che a questo punto della mia carriera mi chiedessero di fare una cosa del genere, è stato un sogno, mamma mia". Due premi Oscar vinti (per "Kramer contro Kramer" e "La scelta di Sophie") e ben 14 nomination, tanti ruoli drammatici e impegnativi ma anche interpretazioni ironiche e divertenti come "Il Diavolo veste Prada" e questo "Mammia Mia!" in cui gioca con il pubblico, si mette in discussione e si prende in giro. Nel film interpreta Donna, la madre di una ventenne che sta per sposarsi e nel giorno delle sue nozze sull'isola greca di Kalokairi vorrebbe accanto il padre che non ha mai conosciuto. Quando scopre che la mamma 20 anni prima aveva avuto tre relazioni diverse, pensa di invitarli tutti: l'uomo d'affari Sam (Pierce Brosnam), l'avventuriero Bill (Stellan Skarsgard) e il banchiere Harry (Colin Firth). Ma il loro arrivo a sorpresa sconvolge Donna e solo le sue amiche Rosie e Tanya, ex componenti della band "Donna and The Dynamos" riusciranno a consolarla tra danze sfrenate, costumi colorati, e paesaggi bellissimi a ritmo di successi come "Dancing Queen", "The Winner Takes It All" e "S.O.S". Un film fatto da una regista e in cui le donne hanno una parte preponderate. "La maggior parte dei film - ha argomentato Streep - è pensata per gli uomini e sono molto felice di aver fatto "Mamma mia", anche gli studios sono rimasti sconvolti dal suo successo, perché hanno visto che le donne vogliono divertirsi. Oggi - ha continuato - è più facile per un'attrice trovare un ruolo, ci sono più donne registe, più sceneggiatrici e produttrici, forse solo nella vita pubblica le donne sono ancora considerate un po' meno capaci degli uomini ma in molti paesi le cose stanno cambiando". "La Palin? Voterò ovviamente Obama - ha risposto a una domanda l'attrice - e su di lei posso dire che noi americani non la conosciamo affatto. Io so perché si trova in quella posizione ma preferisco non parlarne". Per la Streep si parla già di terzo Oscar per il suo prossimo film "Dubbio" con Philip Seymour Hoffman, che uscirà in America a dicembre. Tanto successo le ha fatto montare la testa? "Assolutamente no - ha risposto - sono madre di quattro figli che mi giudicano continuamente, non mi sento mai la prima della classe. Ogni volta che finisco un film penso che si tratti dell'ultimo e che non mi proporranno mai un altro ruolo. L'età? Talvolta mi sento un po' più stanca - ha concluso sorridendo - ho qualche dolore alle ginocchia ma ancora tanta vitalità. Noi donne con il passare degli anni sappiamo dare di più".
alice.it

WINEHOUSE A PEZZI, "NON CE LA FACCIO PIU"

Magra come un chiodo, indosso improbabili calzoncini a stampa-animal, Amy Winehouse e' sembrata cadere a pezzi al Ballo di Fine Estate, a Mayfair, alla Berkeley Square, la notte scorsa. Il fisico macilento, i capelli scarmigliati, il trucco che colava e graffi sulle gambe, la cantante e' apparsa decisamente piu' provata del solito. Una foto la mostra con tracce di polvere bianca alla narice destra, lo sguardo perso nel vuoto, l'aria stralunata. Imbarazzante la presentazione del debutto della figlioccia dodicenne, Dionne Bromfield. Dopo la notte di eccessi (evidentemente tali anche per i suoi standard), la 25enne star ha ammesso di essere alla vigilia di un tracollo e dietro le quinte, si e' lasciata andare, scoppiando in lacrime: "La vita non puo' andare avanti, non posso continuare cosi'". Quando e' tornata a casa aveva una scarpa sola. Al Party partecipavano 850 ospiti-vip: tra gli altri, Pippa, l'affascinate sorella minore di Kate Middleton, la quasi-fidanzata del principe William.
(porcaputtana! :-/)
(AGI) - Londra, 26 settembre

TORNANO GLI OASIS

MILANO - "Per questo album, ci siamo fatti solo di limonate". Parola di Liam Gallagher, che non abbandona però, neanche stavolta, quell'atteggiamento fiero e altezzoso di chi, cresciuto nei sobborghi di Manchester, vive ora consapevole di essere una rock star, "dalla personalità accattivante, che attrae". Scontroso, con le battute lanciate alla svelta, senza mai sorridere, il più piccolo dei due fratelli 'terribili' del Brit-pop entra nella discoteca Hollywood di Milano, assieme al bassista Andy Bell, e senza l'amato-odiato Noel, per parlare del nuovo disco degli Oasis, 'Dig out your soul', e per dire, tra un'espressione colorita e l'altra: "Non facciamo più uso di droghe. La droga ti ammazza". Solo qualche giorno fa, il fratello Noel ha raccontato ai microfoni della Bbc, che nel '97, al culmine della Oasis-mania, quando il loro '(What's the story) morning glory?' era già nelle case di oltre venti milioni di persone, sniffò cocaina in un bagno di Downing Street, riservato alla regina Elisabetta. Liam oggi, pungolato dai giornalisti, torna a parlare di quell'episodio, ma a modo suo: "Tony Blair ci ha ricevuto e, ovviamente, da bravo politico, non s'è accorto di nulla, troppo impegnato a lucidare la sua Stratocaster". Ricorda quegli album, tra cui 'Definitely Maybe', che hanno inventato un genere, un nuovo rock dal sound britannico e post-beatlesiano, realizzati, come ha spesso dichiarato la band, facendo uso massiccio di stupefacenti. Poi si fa serio e dice: "La droga non ti aiuta, è da deficienti, ti butta completamente a terra, e non bisogna scherzarci". Arriva il momento di parlare del nuovo lavoro, realizzato in soli tre mesi, che uscirà in Italia venerdì prossimo per Big Brother - Sony Bmg, preceduto da un singolo 'The shock of the lightning', in vendita già da oggi, e che contiene anche 'Falling Down', remixata dai Chemical Brothers. Un album fatto non solo di chitarra, basso e batteria, in puro stile Oasis, e segnato dalla voce di Liam, aggressiva e inconfondibile, ma anche con molti sprazzi di rock 'progressivo', in brani come '(Get off your) high horse lady' e 'To be where there's lifé. Un disco che prosegue sulla strada della sperimentazione, mai eccessiva, degli ultimi album e che confonde ballate, scritte soprattutto da Liam, come 'I'm outta timé e 'Soldier on', con pezzi dal ritmo ipnotico e ossessivo, dalla batteria ben pestata, come 'The turning' e 'Waiting for the rapture'. "E' semplicemente un altro bel disco degli Oasis - commenta Liam deciso - Suona diverso? A me non sembra. Noi siamo rock. Niente chitarre acustiche, solo giacche di pelle". Nei testi delle nuove canzoni si trovano continui riferimenti a Dio e alle paure dell'uomo. "Sapete, il mercato religioso è molto vasto e bisogna approfittarne", spiega Liam a modo suo. A chi azzarda l'ennesimo paragone con i Beatles, risponde duro: "Noi non abbiamo modelli". Del panorama musicale contemporaneo, il cantante 36enne apprezza i Kasabian, ma non i Coldplay ("sono come Sting, troppo classici"). Tifoso accanito, come il fratello, del Manchester City, dice: "Vinceremo e domineremo il mondo e se non lo dominiamo, ce lo compriamo". Otto anni fa, proprio a Milano, l'ennesimo litigio tra i fratelli portò Noel ad abbandonare la band, che terminò il tour senza di lui. Per Liam, "queste sono solo cose che succedono". Ora il tour del nuovo album li porterà in giro per il mondo per 14 mesi ("il più lungo della nostra carriera"). Noel ha recentemente dichiarato che, al termine delle esibizioni live, si dedicherà a progetti da solista. E Liam? "Piuttosto mi costruisco un'arca. Se qualcuno vuole andare da solo, lo faccia pure, io non lo farò, non fa per me", risponde il 'fratellino'.
ANSA

Un segreto tra di noi - Fireflies in the garden

Un segreto tra di noi - Fireflies in the garden è un film di Dennis Lee del 2008, con Julia Roberts, Ryan Reynolds, Willem Dafoe, Emily Watson, Carrie-Anne Moss, Hayden Panettiere, Ioan Gruffudd, Shannon Lucio, George Newbern, Cayden Boyd. Prodotto in USA. Durata: 120 minuti. Distribuito in Italia da Medusa a partire dal 26.09.2008.
Il complesso universo sentimentale di una famiglia sconvolta da una tragedia inaspettata. Vecchi rancori tornano a galla per mettere faccia a faccia padre e figli in un serrato confronto dalle conseguenze difficili da affrontare.
Melodramma retrò per l'esordiente Dennis Lee che, alla sua prima pellicola tratta dall'omonima pièce teatrale scritta per elaborare il lutto della morte improvvisa della madre, riunisce un cast di tutto rispetto coniugando grandi nomi hollywoodiani e giovani star provenienti dal piccolo schermo. Capitanati dai veterani Julia Roberts e Willem Dafoe, marito e moglie nella finzione, Emily Watson, Carrie-Anne Moss, Ryan Reynolds e Hayden Panettiere interpretano i membri della famiglia Taylor colti in momenti diversi delle proprie vite. Al di là dell'impianto, sostanzialmente classico sia nella struttura che nella confezione, la scelta narrativa più pregnante operata dal regista riguarda l'uso del flashback. La mostrazione degli eventi traumatici che coinvolgono la famiglia Taylor viene ritardata e centellinata attraverso un sapiente gioco di alternanze presente/passato che evidenziano una serie di corrispondenze le quali ci permettono di ricostruire il percorso di formazione dei personaggi e fanno luce sulla dimensione del conflitto che corrode dall'interno le fondamenta familiari svelando a poco a poco gli atroci segreti che si nascondono dietro una parvenza di normalità altoborghese.Fulcro della vicenda è Michael, bambino precoce con il vezzo della letteratura e in perenne contrasto col padre-padrone Willem Dafoe che, nel tentativo di imporre il suo ruolo di figura paterna di riferimento, incappa nello spirito sensibile e ribelle del figlio scatenando un conflitto che neppure l'amorevole madre e moglie Lisa (Julia Roberts) riesce ad appianare. Divenuto adulto, Michael, ancor pieno di rancore, scrive un romanzo autobiografico per liberarsi la coscienza e vendicarsi una volta per tutte delle violenze subite rendendole pubbliche. Il libro è sul punto di essere pubblicato quando la scomparsa improvvisa della madre, morta in un incidente d'auto appena prima di una riunione di famiglia, cambia le carte in tavola costringendo gli altri membri a un confronto chiarificatore. Bella e accurata l'ambientazione di questo dramma di impianto teatrale girato in gran parte a Austin, Texas e nelle aree circostanti. La scelta di alternare la ricostruzione di due linee narrative di eventi accaduti a distanza di ventidue anni movimenta l'esposizione dei fatti creando attesa nello spettatore, avvinto dai segreti morbosi che la famiglia Taylor, e in particolare il violento capofamiglia, sembra nascondere. Questo continuo confronto presente/passato viene esplicitato attraverso l'uso significante degli elementi a disposizione del regista: tutto, dall'uso del colore e della luce al tessuto dell'immmagine passando per gli elementi simbolici contenuti all'interno del testo filmico, concorre alla trasmissione del messaggio. L'intento dichiarato di Dennis Lee è quello di voler scandagliare in profondità un conflitto che corrode dall'interno le dinamiche familiari analizzando accuratamente la personalità dei singoli caratteri. In questo senso essenziali sono le scelte di montaggio che, affiancando e selezionando i momenti topici della narrazione, filtrano e ricostruiscono tutto ciò che lo spettatore deve vedere omettendo dettagli che verranno svelati solo nell'epilogo per non compromettere la tensione diegetica. La storia procede così per ellissi, omissioni e svelamenti che conducono dritti al drammatico chiarimento finale. Al di la di questa scelta di sviluppo temporale non lineare, salta agli occhi fin dai primi fotogrammi che Fireflies in the garden ripropone, non sappiamo quanto consapevolmente, modi e forme tipici della grande tradizione melodrammatica degli anni '50 - '60 (per intenderci quella dei Douglas Sirk o Elia Kazan). Il taglio delle inquadrature, i colori pastellati, i dialoghi e le relazioni che intercorrono tra i personaggi, ma soprattutto la trama stessa rivelano una patina di antico che accosta il film a un filone a cui hanno attinto a tutti i livelli registi più o meno blasonati. Se di recente un'operazione filologicamente accurata e artisticamente riuscita come quella compiuta da Todd Haynes con Lontano dal paradiso aveva riportato in auge il revival del genere, quando si va a vedere l'opera prima di Dennis Lee sembra che il risultato ottenuto sia stato raggiunto senza alcuna progettualità alla base. Le radici profondamente autobiografiche della vicenda si mescolano con uno stile patinato e un po' retrò che sembra condurre quasi per caso al risultato estetico definitivo. Niente da dire sulle interpretazioni dei personaggi o sull'accuratezza stilistica e registica. Quello che manca al film è, di fatto, una personalità ben definita, difetto questo sicuramente imputabile all'inesperienza di Lee, ma che raffredda una pellicola basata essenzialmente su una dimensione sentimental-emotiva, ridimensionandone, purtroppo, l'impatto sullo spettatore. Sospeso in questa situazione di limbo tra passato e presente, il film di Dennis Lee sceglie la via più semplice per accattivarsi le simpatie dello spettatore piazzando un finale consolatorio, con tanto di proiezione del filmino di famiglia, là dove fino a poco prima i conflitti sembravano insanabili. Scorciatoia questa accuratamente - e intelligentemente - evitata da Haynes, che in questo caso pesa come un macigno sul giudizio complessivo sulla pellicola facendo risultare un lieto fine "necessario", almeno a detta del regista, così tanto stucchevole.
movieplayer.it

Il lancio di MySpace Music scontenta le etichette indipendenti

NEW YORK (Reuters) - Il lancio di MySpace Music ieri è finito in polemica dopo che la principale agenzia di musica indipendente ha lamentato il fatto che i suoi membri siano stati trattati come cittadini di serie B. Il nuovo sito di musica ha aperto un negozio con milioni di canzoni gratuite per lo streaming e download a pagamento, ma senza accordi per le centinaia di piccole etichette che rappresentano artisti noti come Franz Ferdinand, Tom Waits, Arctic Monkeys e Bjork. MySpace Music è una joint venture tra MySpace di News Corp e le quattro principali etichette musicali: Universal Music Group di Vivendi, Sony Bmg Music, Warner Music Group ed Emi Music. Ogni major ha un pacchetto di minoranza in proporzione alla propria quota di mercato. Ma MySpace Music e alcune etichette indipendenti non sono riusciti a trovare un accordo, col risultato che un certo numero di popolari artisti sono esclusi dal sito. Merlin, l'agenzia che gestisce i diritti delle etichette indipendenti tra i cui membri figurano Koch, Beggars Group, Tommy Boy e Domino, ha definito "scoraggiante" che MySpace abbia lanciato il servizio senza un accordo con i suoi membri. Merlin - con una quota di mercato pari al 9% negli Stati Uniti - vuole un accordo simile a quello raggiunto con le grandi etichette. Questo la metterebbe sullo stesso piano, o addirittura al di sopra, di Emi, la più piccola delle quattro maggiori case discografiche.
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Coldplay: approda in Italia il Viva la Vida Tour

Il tour, prodotto da Live Nation, è partito il 1° settembre da Strasburgo, in Francia. Il tour farà tappa anche nel nostro paese per due appuntamenti: la band inglese capitanata da Chris Martin sarà al Palamalaguti di Bologna il 29 settembre e al Datchforum di Milano il 30 settembre. Viva la Vida, è stato pubblicato dalla EMI Records il 12 giugno scorso. Prodotto da Brian Eno e Markus Drays, l'album è il seguito di X&Y, uscito nel 2005, che ha debuttato al numero 1 in 32 paesi e venduto 10 milioni di copie in tutto il mondo.Tanto per continuare a dare qualche numero, il singolo di debutto dell'album, "Violet Hill", è stato scaricato da due milioni di persone nella settimana in cui la band l'ha reso disponibile per il download gratuitoI biglietti sono in vendita tramite il circuito TicketOne www.ticketone.it e dall'11 giugno nei punti vendita Listicket e in tutte le prevendite autorizzate. Costo dei biglietti per Bologna: Parterre 43 euro + prevendita; Gradinate Numerate Primo e Secondo Anello 45 euro + prevendita. On line:

Grande attesa per il concerto di Madonna in Montenegro

PODGORICA (Reuters) - Oltre 65.000 fan di Madonna sono attesi a Budva, cittadina del Montenegro dove la pop star oggi si esibirà in concerto, nell'evento più grosso di sempre per la piccola repubblica sull'Adriatico. I vari media raccontano delle varie richieste fatte dalla cantante, come il cibo kosher preparato dal rabbino di Belgrado e il suo soggiorno nell'attico di un lussuoso albergo, con piscina sulla terrazza sotto banani e palme. Gli organizzatori hanno svelato che Madonna ha richiesto due camerini e un enorme bagno nella zona del backstage. "I camerini devono essere senza aria condizionata, luci e colori fluorescenti", ha detto la responsabile delle pubbliche relazioni Aleksandar Rados. "Il fumo è vietato". L'evento sulla spiaggia di Jaz, famosa per il mare turchese e la spiaggia dorata, costerà circa 7 milioni di dollari, secondo il Russian Mirax Group, che sponsorizza il concerto. La spiaggia è stata scelta come sede del concerto dopo l'esibizione dei Rolling Stones l'anno scorso e altri eventi musicali, tra cui un concerto di Lenny Kravitz quest'estate.
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Elio Germano. Il giovane divo senza compromessi

In occasione del suo compleanno, ecco qualche nota su uno dei migliori attori italiani del momento. A soli 28 anni.
Galeotti furono Castellano e Pipolo. Il romano Elio Germano aveva solo 12 anni quando venne scritturato per la parte di Andrea in “Ci hai rotto papà”, una sorta di “Gianburrasca degli anni ‘90”, come recitava il sottotitolo. Che importa se la qualità era scadente? Era un film per bambini e il risultato era assicurato. Forse i due registi non sospettavano di avere per le mani il futuro attore più promettente del nostro nuovo cinema. Ma succede sempre così. Nemmeno Francis Ford Coppola si rendeva conto del firmamento di stelle steso sul cast de “I ragazzi della 56esima strada” (Tom Cruise, Patrick Swayze, Matt Dillon, Rob Lowe, Emilio Estevez). Poi Elio aveva avuto il tempo di iscriversi al liceo scientifico, prima di cadere con entrambi i piedi nel pozzo della propria passione. Teatro Azione è ancora il nome di una delle scuole di teatro private di livello più alto a Roma, diretta da Isabella Del Bianco e Cristiano Censi. Ultimamente, poi, avevamo visto uscirne un altro astro nascente, Carolina Crescentini. Ma, a differenza della coetanea, Elio non ha avuto bisogno di tre anni di Centro Sperimentale, per colpire nel segno.Gli è bastato operare, non senza sforzo (ché il teatro lui “l’amava e l’ama”), una scelta fondamentale. Dire sì ai fratelli Vanzina, che lo volevano ne “Il cielo in una stanza” (1998), piuttosto che a Giancarlo Cobelli che voleva portarselo in tournée sui palcoscenici d’Italia. Germano ha optato per il grande pubblico, anche a costo di cominciare rasoterra. Quando si ha talento, frequentare i bassifondi della qualità non può che essere d’aiuto, per capire dove non si deve né si vuole arrivare. Si procede per negazione, di modo da ottenere una potenza di fuoco maggiore, quando si va poi verso il traguardo agognato. Questa la storia di Elio Germano, che dai Vanzina è passato subito a Ettore Scola (interpretava il figlio di Abatantuono in “Concorrenza Sleale”), dando poi una mano alla portentosa Valeria Golino nell’applauditissimo (soprattutto all’estero) “Respiro” di Emanuele Crialese e veleggiando con ottimo vento verso il primo ruolo da protagonista in “Liberi” di Gianluca Maria Tavarelli.Giovanni Veronesi, poi, si sa, quando si tratta di commedia e di quella commedia un po’ amara alla Verdone ma più generazionale, è “la gallina oggi”: “Che ne sarà di noi?”, cosceneggiato dal regista con Silvio Muccino (anche partner con Giuseppe Sanfelice) offre a Germano anche una candidatura al Nastro d’Argento 2005 come miglior attore non protagonista.Gli altri grandi nomi sono Gabriele Salvatores (“Quo vadis baby?” e “Come Dio comanda”), Michele Placido (“Romanzo Criminale”), Paolo Virzì (“N – Io e Napoleone” e “Tutta la vita davanti” ) e Daniele Luchetti. Con quest’ultimo Elio gira “Mio fratello è figlio unico”, film molto apprezzato in cui oscura anche il sex symbol Riccardo Scamarcio e vince il David di Donatello.Forse perché ultimamente quest’Italia del grande schermo ci ha nutriti a giovani che interpretano film da giovani e per giovani (i vari Vaporidis e Capotondi nelle “notti prima degli esami ancora nostre”). Elio Germano è la prova non solo che la tendenza possa essere sovvertita, ma piuttosto che esista un binario parallelo, quello percorso dagli attori veri, vale a dire coloro che osano misurarsi con ruoli estremi e differenti tra loro. Germano è uno di quelli e, ultimo onore al merito, se è riuscito a rompere il guscio dell’“attor giovane” dalla faccia pulitina aperta al vento delle crisi generazionali verso gli orizzonti di un’età che volentieri può essere mascherata, è solo grazie a un talento enorme sempre tenuto a bada da principi rigidi di sfida. In altre parole Germano, come conferma egli stesso in diverse interviste, segue una ferrea disciplina artistica, che tanto lo porta a compiere un approfondito lavoro sui personaggi, quanto lo ha spinto a mettersi sempre alla prova, anche a costo di dire no a strade meno accidentate, che lo avrebbero sì condotto allo stesso successo, ma ingabbiandolo in quello che non è, un attore convenzionale.Con i migliori auguri di una carriera sempre più luminosa, un buon compleanno.
Sergio Lo Gatto

Io sono segaligno.

1 Di segale. 2 Che ha aspetto asciutto e scuro. ~ ossuto, scarno.
Di chi ha una fisionomia asciutta e una complessione magra ma sana.

Amy Winehouse, ad Halloween mi travestirò da topo

Amy Winehouse si trasformerà, come d'incanto, in un topo. Lo rivela il Daily Star, sottolineando che la turbolenta star indosserà la 'pelle' dell'animale per il party a cui partecipera' la notte di Halloween. Ma non sarà la sola: sembra infatti che la cantante abbia invitato la fidanzata del principe Harry, Chelsy Davy, a scegliere lo stesso costume. 'Harry e' un mio fan, sono sicura che riuscira' a farla vestire da roditore' ha dichiarato la Winehouse, che ha confermato la sua presenza al 'London bridge experience' la storica festa organizzata a Londra per celebrare Halloween.

Mickey Rourke negli anni ’80 di Bret Easton Ellis

Inizia con Blue Monday, storico pezzo del 1983 dei New Order, il trailer di The Informers, lungometraggio tratto da un libro di Bret Easton Ellis (qui anche co-sceneggiatore), interpretato da Kim Basinger, Billy Bob Thornton, Winona Ryder, Chris Isaak e Lou Taylor Pucci; ultimo ruolo di Brad Renfro, scomparso a soli 25 anni dopo la fine delle riprese, e nuova prova, dopo The Wrestler, per Mickey Rourke (qui l'incontro con la stampa a Venezia 65). L’attore sarà uno dei personaggi di Acqua dal sole, scritto quando il grande cantore del vuoto di Meno di zero frequentava il college, tradotti per il grande schermo dal regista Gregor Jordan (Buffalo Soldiers, Ned Kelly); lo vedremo ancora in Killshot, tratto da un romanzo di Elmore Leonard, e probabilmente in Sin City 2 di Rodriguez.

http://it.youtube.com/watch?v=7F4rwVw0oe4

sentieriselvaggi.it

Get Stupid!

Il calendario ufficiale 2009 di Madonna

E' stata finalmente svelata la copertina dell'official 2009 Madonna Calendar edito da Signature Networks/Fanfire. La foto scelta è una dal set del video di Give It 2 Me scattata da Tom Munro (che abbiamo già visto sul vinile picture disc). Anche la grafica è ispirata a GI2M. E' possibile prenotare una copia del calendario ufficiale su Amazon.com, ma sarà presto disponibile anche su FanFire, il primo distributore del merchandise ufficiale di Madonna. Cliccate qui per vedere l'altro materiale Sticky & Sweet disponibile sul Madonna Official Store.
L'esercito di Madonna Nella sua prima puntata in onda ieri notte Reality - il programma curato da Paola Palombaro e realizzato in collaborazione con la redazione del TgLA7 ha proposto un ritratto di quello che chiama "l'esercito di Madonna": "Una folla senza età che ama la cantante, che segue le sue trasformazioni e che con lei è cresciuto e invecchiato perdonandole ogni scandalo. Reality è andato a scoprirlo a Roma, sotto il palco dell'unico unico concerto italiano dell'icona pop americana." Il servizio può essere rivisto online sul sito web http://www.la7.it/
madonnatribe.com

Peter Gabriel & (world) friends: "Big Blue Ball"

Immaginate un gruppo di amici che si ritrova per qualche giorno insieme, con un bar a disposizione 24 ore su 24 e qualche piccolo studio di registrazione in cui improvvisare. Immaginate che questi siano musicisti provenienti da tanti paesi del mondo, con il solo scopo di confrontarsi e divertirsi. I nomi - e le provenienze - sono: Peter Gabriel (GB), Joseph Arthur (USA), Sinèad O’Connor (Irlanda), Papa Wemba (Congo). E ancora Joji Hirota (Giappone), Guo Yue (Cina), Sevara Nazarkhan (Uzbekistan), Natacha Atlas (di origini arabe), Juan Cañizares (con la sua chitarra flamenco). Con loro, maestri come Manu Katchè, Billy Cobham e Karl Wallinger (ideatore del progetto insieme al padrone di casa Gabriel) e molti altri. Da tanti talenti e culture musicali così differenti non poteva che venire fuori un disco originalissimo e ricco di contaminazioni sorprendenti. Generi che si mischiano e fondono in 11 canzoni che piaceranno anche gli appassionati che non hanno molta dimestichezza con la world music.
Difficile parlare dei singoli pezzi e, in fondo, perché farlo? Preferisco lasciare all’ascoltatore il gusto di farsi conquistare dalle suggestioni che più si avvicinano alla sua sensibilità. Qualcuno preferirà i suoni più occidentali. Altri subiranno maggiormente il fascino di quelli che arrivano da molto lontano e che magari, proprio per questo, risultano più intriganti. Ogni canzone racchiude in sé atmosfere e ispirazioni differenti, sempre ottimamente amalgamate. Anche il ritmo e l’approccio ai brani è variegato e rispecchia gli artisti coinvolti in ciascun pezzo. Tutto il disco scorre piacevolmente ai primi ascolti e rivela molti lati nascosti e intuizioni ardite in quelli successivi: un progetto tutto da scoprire. Curioso che gli incontri avvennero in settimane lontane, rispettivamente la prima nel 1991, la seconda l’anno dopo e l’ultima nel ‘95. Ore e ore di registrazioni conservate gelosamente in attesa del momento giusto per essere assemblate e pubblicate. Finalmente ci siamo e l’attesa viene ripagata ampiamente, con l’unico rammarico di non avere altro materiale in cui poterci immergere e lasciare trasportare attraverso continenti, influenze e culture del mondo. O forse si? Lo scopriremo nei prossimi decenni… Questa la tracklist con i principali musicisti di ciascuna canzone:
“Big Blue Ball” - Peter Gabriel e artisti vari (Real World)-tracklist- 01 “Whole thing (original mix)” Francis Bebey, Alex Faku, Tim Finn, Peter Gabriel, Karl Wallinger, Andy White02 “Habibe” Natacha Atlas, Hossam Ramzy, Neil Sparkes03 “Shadow” Juan Cañizares, Papa Wemba04 “altus ailva” Joseph Arthur, Ronan Browne, James McNally, Eric Mouquet, Iarla Ó Lionáird, Vernon Reid, Michael Sanchez05 “Exit through you” Joseph Arthur, Peter Gabriel, Karl Wallinger06 “Everything comes from you” Richard Evans, Joji Hirota, Sevara Nazarkhan, Sinead O’Connor, Guo Yue07 “Burn you up, burn you down” Billy Cobham, Peter Gabriel, The Holmes Brothers, Wendy Melvoin, Arona N’diaye, Jah Wobble08 “Forest” Levon Minassian, Arona N’Diaye, Vernon Reid, Hukwe Zawose09 “Rivers” Vernon Reid, Marta Sebestyen, Karl Wallinger, Jah Wobble10 “Jijy” Arona N’Diaye, Rossy11 “Big blue ball” Peter Gabriel, Manu Katché, Karl Wallinger
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