Cher in silenzio per i diritti LGBT

Lo scorso 4 novembre lo Stato della California, governato da Arnold Schwarzenegger, ha approvato la “Proposition 8”, una proposta di modifica della Costituzione dello stato per proibire le unioni civili tra persone dello stesso sesso. Una vera e propria rivoluzione nell’ordinamento dello stato americano che, fino ad ora, era stato tra quelli in cui le unioni civili erano ammesse e che, grazie alla presenza tra i suoi residenti di tante star internazionali, aveva anche avuto una maggiore visibilità su queste tematiche. Il passo indietro del governatore Schwarzenegger ha le sue radici nella quasi totale indisponibilità tra i conservatori (schieramento politico a cui l’ex attore appartiene) ad ammettere la possibilità di unioni civili che non siano quelle “tradizionali” tra un uomo e una donna. E mentre l’intero paese vive ormai da un anno l’esperienza di essere governato da un ciclone di innovazione come il presidente Obama, lo stato più glamour degli USA sottrae ai suoi cittadini un diritto già in precedenza acquisito con tante difficoltà. Le proteste in seguito a questa decisione sono state moltissime, così come le iniziative per mostrare il proprio dissenso nei confronti di un simile arretramento: tra le più incisive c’è la campagna promossa dal fotografo delle star Adam Bouska, in collaborazione con il suo partner Jeff Parshley, intitolata “NoH8”, ossia “No Hate”, contro l’odio che secondo il fotografo si cela dietro provvedimenti di questo tipo, ritenuti omofobi e più attenti a coltivare la paura negli elettori conservatori che a estendere i diritti civili a tutti i cittadini. “NoH8” è una campagna fotografica che ha coinvolto diversi personaggi celebri, ma anche tantissima gente comune invitata a mandare i propri scatti: i soggetti, ritratti nelle foto, hanno un pezzo di nastro adesivo grigio che chiude loro la bocca, e il logo della campagna disegnato su una guancia (o ovunque essi lo abbiano preferito). Una protesta silenziosa ma capillare contro le discriminazioni e l’odio omofobo. Alla campagna hanno aderito, tra gli altri, la star internazionale Cher, indistruttibileicona gay e madre di Chastity Bono, attrice, musicista, scrittrice e militante per i diritti LGBT che solo pochi mesi fa ha annunciato la sua decisione di diventare uomo, sottoponendosi al complicato percorso che segna il cambiamento di sesso e rinascendo con il nome di Chaz. Anche le sorelle Kardashian, popolari star dei reality statunitensi, hanno prestato la loro immagine alla campagna, assieme ad altri volti noti della televisione americana, da Kristin Cavallari a Shanna Moakler, da Aubrey O’Day aOlesya Rulin. Indipendentemente dal loro orientamento sessuale, queste adesioni mostrano come il tema dei diritti civili per la comunità LGBT stia a cuore a una parte consistente di americani.