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I misteri di “Twin Peaks” tutti da collezionare con CIAK e TV SORRISI e CANZONI

In Edicola - Una mattina, nell'apparentemente tranquilla cittadina di Twin Peaks, al confine con il Canada, viene rinvenuto nel lago il corpo senza vita della liceale Laura Palmer. Da qui si snodano le misteriose vicende della serie cult che ha tenuto incollati allo schermo milioni di telespettatori in tutto il mondo. Da venerdì scorso Ciak, in collaborazione con Tv Sorrisi e Canzoni, porta in edicola la versione integrale e completa della leggendaria serie.Con Twin Peaks, l’ideatore David Lynch ci ha fatto scoprire ed entrare in un’altra dimensione, cambiando per sempre il serial televisivo, ma sopratutto cambiando l’approccio del pubblico nei confronti della narrazione. Gli effetti, le sorprese, l’inaspettato, l’imprevedibile sono sempre in agguato. Gli scarti improvvisi sono la norma; eppure tutto sembra così tranquillo. In totale i DVD proposti da Ciak e Tv Sorrisi e Canzoni sono 10: 4 della prima stagione e 6 della seconda; in totale cinque uscite da 2 DVD ciascuna, in edicola a euro 12,90 più il prezzo della rivista. E con la prima uscita anche il pratico cofanetto raccoglitore in omaggio.
Piano dell’opera
30 gennaio > Disco 1 e Disco 2 della Stagione 1
6 febbraio > Disco 3 e Disco 4 della Stagione 1
13 febbraio > Disco 1 e Disco 2 della Stagione 2
20 febbraio > Disco 3 e Disco 4 della Stagione 2
27 febbraio > Disco 5 e Disco 6 della Stagione 2

Vinz ospite a S.Remo!!! OhhhYesss!!

Chiara Baschetti non è destinata a salire sul palco dell’Ariston. Lo ha annunciato ieri Paolo Bonolis, che ha liquidato la questione in poche parole all’Adnkronos: Mi dispiace per Chiara ma ci sono state troppe problematiche con la Rai o forse non era abbastanza motivata per fare il Festival. E la ragazza non l’ha presa bene, perché non è la prima volta. Anzi. E’ il terzo festival per cui mi contattano, anche con Panariello accadde. Ma non presi in considerazione la cosa perche’ avevo altre cose da fare. Ho una monetina portafortuna, ma con Sanremo non funziona. Sanremo in futuro? Mai dire mai. Ma sicuramente ci andro’ con i piedi di piombo […] Bonolis nell’incontro di lunedì scorso era stato molto carino, abbiamo parlato delle aspettative, di cosa potevamo fare insieme. Poi è partita la trattativa economica ma con nessuna richiesta esosa, vi assicuro. Sul cachet siamo scesi molto ma non è bastato. E la controposta è stata inaccettabile. Non sarò Angelina Jolie ma ci sono dei limiti. Ci piacerebbe, curiosi come siamo, avere delle informazioni più precise su questo cachet ribassato. A sentir l’agente di Chiara, le richieste sarebbero state la presenza dell’agente stesso a Sanremo e l’invito all’Ariston per i genitori della modella. Ovviamente, di cifre non parla nessuno. Fatto sta che per la terza volta, Chiara Baschetti è stata prima annunciata e poi scaricata.
A pochi giorni dall’inizio del Festival, nonostante i grandi colpi già piazzati, questo turnover di nomi rivela tutti i ritardi di preparazione che ci sono stati. Si combatte ancora per Roberto Benigni - anche se ieri sera parrebbe che l’annuncio dell’ufficialità fosse imminente, almeno a sentire Tv7. Però anche per i Queen si dava la presenza certa - non ci sarà Monica Bellucci mentre sarà presente Vincent Cassel. Si vocifera anche - lo dice lo stesso Bonolis - che potrebbe esserci ospite l’attuale presidente dell’Assemblea Generale dell’ONU, Miguel D’Escoto. Come sempre, dunque, la musica al centro di tutto.

Buon Compleanno Kelly Lynch

31 gennaio - Buon compleanno Kelly Lynch! Nata il 31 gennaio del 1959 nel Minnesota, grazie alla sua bellezza diventa una modella della famosa agenzia di moda Elite. Nel 1985 salta dalla passerella al set cinematografico con vari ruoli secondari come quello in "Cocktail" con Tom Cruise del 1988. Nel 1989 tinge i capelli di scuro e arriva al "Drugstore Cowboy", di Gus Van Sant, con Matt Dillon, che rimane la sua migliore interpretazione. Dopo, vicino ad attori importanti, prende parte ad altri film che però non raggiungono mai un grande successo di critica e pubblico, come "Virtuosity" con Denzel Washington del 1995; "Mr. Magoo" prodotto da Disney nel 1997 con Lesley Nielsen; e "Charlie's Angels" del 2000. Nel 2005 la troviamo in "The Jacket" thriller dal grande cast: Adrien Brody, Keira Knightley, Jennifer Jason Leigh e la nostra Kelly. Ha poi preso parte a un film che ha ottenuto un discreto successo in Usa "Normal Adolescent Behaviour". Kelly è una amante dell' architettura moderna e vive nella casa futuristica Harvey Alluminium House creata dall' architetto John Lautner.
Paola Mattu Furci

Madonna vince "battaglia" custodia figli

LONDRA - Madonna ha vinto la battaglia legale per la custodia dei suoi due figli maschi Rocco, otto anni e David, tre. La regina del pop da poco separatasi dal regista inglese Guy Ritchie porterà con sé i bambini a New York, dove vive già con la figlia Lourdes, avuta dalla sua precedente relazione con Carlos Leon.Secondo quanto riporta il Sun, la cantante ha ricevuto un permesso temporaneo - che presto dovrebbe diventare permanente - per portare via i bambini dal Regno Unito. "Tutto dovrebbe essere risolto nelle prossime due settimane. Va tutto bene. I rapporti al momento sono amichevoli e le pratiche stanno andando avanti", ha dichiarato al tabloid una fonte vicina alle trattative.

Vanessa Redgrave - Biografia

Sintetizzare in poche ed interessanti righe la lunga ed intensa carriera di questa grande attrice inglese, da quasi cinquant’anni sulla cresta dell’onda, non è opera facile. Molti riconoscimenti, molte nomination, molte scelte di vita e lavorative a lungo chiacchierate. Vanessa Redgrave nasce nella capitale inglese il 30 gennaio del 1937 (poco meno di un anno prima del collega e connazionale Anthony Hopkins) da genitori grandi attori teatrali. Il suo destino è segnato, del resto non può che diventare attrice anche lei, insieme alle due sorelle, avendo, in pratica, la recitazione nel DNA. Il nonno Roy Redgrave, infatti, è stato un famoso attore del cinema muto australiano. Con queste solide basi si iscrive alla Central School of Speech and Drama di Londra e nel 1959 entra a far parte della famosa compagnia teatrale Stratford-Upon-Avon Theatre. Si fa subito notare per i ruoli intensi e profondi che le vengono affidati, diventando una delle stelle teatrali del momento. Il primo lavoro cinematografico lo ottiene nel 1958 per il film “Behind the Mask” di Brian Desmond Hurst, in cui recita al fianco del padre Michael Redgrave. Tuttavia, quello che cattura di più la sua attenzione è la società attorno a lei, in continuo fermento politico. Partecipa attivamente ai movimenti sociali e politici più in auge all’epoca, come, ad esempio, la causa palestinese e il disarmo nucleare. Il suo attivismo e le sue idee nettamente dichiarate sono stati fonte di notevoli polemiche e anche di qualche problema giudiziario. Nel 1962 Vanessa sposa il suo fan numero uno, il regista Tony Richardson, che le aprirà definitivamente le porte del cinema. Infatti, nel 1966, “Morgan matto da legare” di Karel Reisz, le frutterà la Palma D’Oro a Cannes e la prima di molte nomination agli ambiti Oscar. La sua carriera decolla in modo vertiginoso, dato che, nello stesso anno, lavora al fianco di Orson Welles in “Un uomo per tutte le stagioni” di Fred Zinnemann, e Michelangelo Antonioni la vuole per il suo capolavoro “Blow-Up”. Per i suoi notevoli meriti, nel 1967, viene insignita della carica di Comandante dell’Impero Britannico per il servizio reso alla recitazione. Si fa notare anche per gli scandali nella vita privata, infatti, conosce e si innamora dell’attore italiano Franco Nero per cui divorzierà dal suo primo marito e con cui vivrà lunghi anni felici. Tutto questo, ovviamente, non la ostacola nel lavoro, anzi, con il film “Il marinaio di Gibilterra” (1967) diretta proprio da Richardson, ottiene di nuovo la Palma d’Oro e la seconda nomination come Miglior Attrice Protagonista. Non dovrà attendere molto per la terza nomination, agguantata nel 1972 per l’intensa interpretazione di “Maria Stuarda, Regina di Scozia” (1971). Per questo ruolo vince anche un David Speciale. Notevoli le partecipazioni in: “Assassinio sull’Orient Express” (1974) di Sidney Lumet con Sean Connery e Ingrid Bergman e “Sherlock Holmes – Soluzione sette per cento” (1976) con Robert Duvall e Laurence Olivier. Ma è il 1978 l’anno del trionfo, dato che finalmente vince l’Oscar come Miglior Attrice Protagonista per “Giulia” (1977) di Fred Zinnemann. La notte degli Oscar di quell’anno è particolarmente calda dato che l’attrice, per il suo impegno politico pro-palestinese, ha ricevuto moltissime minacce di morte. Prudentemente, Vanessa evita la passerella, ma non si lascia sfuggire l’occasione di criticare il sionismo durante il discorso di ringraziamento. Continua la sua prolifica carriera recitando in molte pellicole: “L’isola della paura” del 1979 di Don Sharp; “Il segreto di Agatha Christie” sempre del 1979 di Michael Apted; “I bostoniani” del 1984 e “Casa Howard” del 1992 entrambi di James Ivory. Grazie a queste ultime due interpretazioni fa incetta, ancora, di nomination agli Oscar. Lavora anche in Italia, nella trasposizione cinematografica della novella di Verga “Storia di una capinera” del 1993, diretta da Franco Zeffirelli. Non si lascia sfuggire neanche la tv, interpretando sia qualche film e sia qualche miniserie, lasciando sempre il segno. Chiacchierato il suo ruolo di una lesbica nel film tv “Women” del 2000 al fianco di Sharon Stone, ma è proprio grazie a questo che vince il secondo Emmy e il Golden Globe. L’inizio del nuovo secolo la vede protagonista de “La promessa” (2001) di Sean Penn, al fianco di Jack Nicholson, e ancora diretta da James Ivory ne “La contessa bianca” del 2005 dove lavora con la figlia Natasha. Le ultime pellicole in cui l’abbiamo vista sono “Venus” del 2006 con Peter O’Toole; “Espiazione” del 2007 di Joe Wright e il bellissimo “Un amore senza tempo” di Lajos Koltai del 2007 accanto alle altrettanto grandi colleghe Meryl Streep e Glenn Close.
Domenica Quartuccio

Amy pronta a tornare

Amy Winehouse sta per cominciare a lavorare al suo terzo album. La cantante UK ha deciso di tornare in studio per dare un seguito a “Back To Black” del 2006. “Amy ha parlato con i suoi colleghi e ha detto a loro di prepararsi perchè sta per tornare” ha riferito una fonte al Daily Express. “Ha cantato del nuovo materiale al telefono e chiesto ai suoi collaboratori di lavorarci sopra. Vuole ritornare una musicista seria” ha aggiunto l´informatore. “Amy vuole tornare a lavorare. Il suo manager era a S. Lucia (Caraibi) per parlare con lei e organizzare le session in studio e radunare la band. Lei ha molte canzoni scritte” .

Concerti, Madonna: dal vivo a Milano il 14 luglio

Dopo la ridda di voci che si era diffusa nell’ultima settimana circa il nuovo round dello “Sweet and sticky Tour”, e la successiva conferma rilasciata dal sito ufficiale dell’artista circa l’imminente organizzazione di un tour europeo (vedi News), ecco la data definitiva: il concerto di Madonna avrà luogo a Milano il 14 luglio 2009, allo stadio “Giuseppe Meazza” (San Siro). Nulla al momento è dato sapere sulla eventuale e molto chiacchierata seconda data italiana; in effetti Madonna è prevista in scena il 17 e 18 luglio in Francia, al Velodrome di Marsiglia.Il tour 2008 ha fatto registrare il record di incassi di tutti i tempi per un’artista solista, raggiungendo ricavi complessivi per 280 milioni di dollari. Il tour 2009, sempre organizzato da Live Nation - con cui da diversi mesi Madonna ha firmato un nuovo “contratto a 360°” (vedi News) - coprirà soprattutto le città restate escluse lo scorso anno.A breve saranno noti i dettagli sui biglietti in vendita.

Musica digitale, da febbraio in download 100 titoli del catalogo I.R.S.

Tra il 10 febbraio e il 17 marzo prossimi la EMI renderà finalmente disponibili in formato digitale oltre 100 album dal catalogo I.R.S., inclusi titoli di Fleshtones, Wall Of Voodoo, Concrete Blonde, Oingo Boingo, Robbie Krieger (Doors) e Stewart Copeland (nella foto). L’etichetta, contraddistinta da un celebre logo (un uomo in abito, cappello e occhiali neri) e un acronimo, International Record Syndicate, che faceva il verso alla sigla dell’agenzia delle tasse statunitense, venne fondata nel 1979 dal fratello del batterista dei Police, Miles, e ha come fiore all’occhiello i primi dischi dei R.E.M. (dal “mini” “Chronic town”, 1982, a “Document”, 1987), tutti già disponibili come digital download.

Le streghe di Eastwick, pilot in preparazione

Secondo quanto scritto da Variety, il network ABC ha commissionato alla Warner Brothers l'episodio pilota della serie Le Streghe di Eastwick. La serie riprende i personaggi del romanzo di John Updike, dal quale era stato tratto, nel 1987, un fortunatissimo adattamento cinematografico, diretto da George Miller, del quale erano protagoniste Cher, Susan Sarandon e Michelle Pfeiffer, coadiuvate da un efficace Jack Nicholson. Scrittrice principale della serie e produttrice esecutiva è Maggie Friedman. La sinossi ufficiale della serie racconta di uno show moderatamente fantastico, incentrato su tre donne che scoprono di essere dotate di poteri sovrannaturali, in seguito all'arrivo di un uomo misterioso nella loro piccola città. La Friedman ha nel suo curriculum altre produzioni televisive come Once and Again e Dawson's Creek. Nessuna notizia è stata divulgata sul cast della serie. Non è il primo tentativo di riprendere in forma televisiva questi personaggi. C'è da ricordare infatti che la Warner produsse già nel 2002 un pilot per una serie, poi mai prodotta, che annoverava tra le protagoniste la "casalinga disperata" Marcia Cross.

Madonna.com conferma il Tour 2009!

Un po' di sorpresa, e forse anche per tirare le redini delle notizie che si sono sparse un po' per i siti di tutto il mondo dopo che lo scorso venerdì MadonnaTribe aveva potuto rivelare che il team di Madonna è l lavoro per riportare lo Sticky & Sweet sui palchi di alcune città Europee la prossima estate, il sito ufficiale di Madonna, madonna.com ha postato questa notizia nel pomeriggio di ieri 27 Gennaio:
"Le indiscrezioni sono veritiere! Madonna sarà in tour in Europa quest'estate. Restate sintonizzati per ulteriori dettagli questa settimana."
madonnatribe.com

Raising Malawi vince ai MySpace Impact Award

Tutti gli utenti di MySpace hanno fatto la differenza per Raising Malawi, che questo mese vince l'Impact Award. Gli Impact Award premiano le organizzazioni benefiche di tutto il mondo. Raising Malawi è stata eletta per il suo impegno per aiutare i bambini poveri del Malawi. Come organizzazione del mese, Raising Malawi riceverà $10,000 che saranno impiegati per l'istruzione dei bambini del Malawi. Essendo una nazione dove anche un centesimo fa la differenza, questi soldi serviranno molto. L'Impact Award significa poi grande pubblicità per Raising Malawi e le sue organizzazioni affiliate. Adesso milioni di persone verranno a conoscenza del progetto, e sapranno come fare la loro parte. Madonna e Raising Malawi ringraziano tutti gli utenti che hanno votato per Raising Malawi e tutti coloro che hanno aiutato a pubblicizzare le sue iniziative. Con il sostegno dei volontari in tutto il mondo, non c'è limite all'influenza che possiamo avere. dalla pagina MySpace di Raising Malawi.
madonnatribe.com

The Killers e Coldplay, concerto benefico per War Child a Londra

Due delle band inglesi più popolari e importanti del momento si uniscono per raccogliere fondi in uno spettacolo speciale. L'evento è unico: Coldplay e The Killers insieme sul palco dello Shepherds Bush Empire nella capitale inglese il 18 Febbraio, dopo la serata di premiazione dei prestigiosissimi Brit Awards. La possibilità di prendere parte a tale show è limitata a 2000 persone che potranno aggiudicarsi i biglietti, dal costo di 50 sterline, esclusivamente tramite la registrazione, fino al 3 Febbraio, ad una lotteria sul sito warchildheroes.com. L'estrazione dei fortunati vincitori, ai quali verranno consegnati 2 biglietti ciascuno, avverrà nei primi giorni di Febbraio e i relativi risultati saranno comunicato entro il 6 Febbraio. Il ricavato del concerto andrà in beneficenza a War Child, la 16ennale associazione non governativa istituita dai registi inglesi Bill Leeson e David Wilson al fine di offrire aiuti ed assistenza ai bambini delle popolazioni coinvolte in conflitti bellicosi. Riguardo all'esperienza che li attende, Chris Martin & soci hanno dichiarato che "War Child è una delle più importanti associazioni benefiche e i The Killers sono una delle nostre band preferite, perciò sarà un immenso piacere suonare a questo spettacolo". I The Killers, dal canto loro, non possono che definirsi "onorati di condividere il palco con i Coldplay, uno dei gruppi che ci ha ispirato e dato speranza quando eravamo soltanto 4 ragazzi chiusi in un garage". Un'iniziativa sicuramente interessante e utile per aprire ulteriormente la coscienza della gente verso i problemi del mondo: del resto, ci si può divertire e, allo stesso tempo, contribuire a migliorare le cose.
Fonte: Nme

Robyn Hitchcock, GOODNIGHT OSLO

Il riff swamp rock di “What you is”, traccia numero uno, sembra arrivare dritto dritto da un vecchio vinile dei Creedence. E l’uomo al microfono potrebbe anche essere scambiato per Steve Wynn, il rocker di Los Angeles che oggi vive a New York. Invece è Robyn Hitchcock, l’erede designato di Syd Barrett che due anni dopo “Olè! Tarantula” si diverte un’altra volta a fare l’americano. Con Peter Buck (chitarra), Scott McCaughey (basso) e Bill Rieflin (batteria) alias i Venus 3 a fargli nuovamente da spalla, lui è il frontman e l’inglese del gruppo, “come Davy Jones nei Monkees e Graham Nash in CSN&Y”. E a dispetto di un titolo che rievoca i ricordi annebbiati di una notte norvegese di tanti anni fa, la musica sa poco di nordico e molto di frontiera americana (“Hurry for the sky”, per esempio, è una piccola locomotiva che singhiozza a ritmo di shuffle e sferraglia come una chitarra slide) quando non di California adolescente e festaiola, con una “Saturday groovers” clamorosamente beachboysiana, tutta coretti surf, fiati spensierati e chitarra fuzz in stile “Nuggets”.“Music for fun”, a prima vista, e dieci canzoni quasi sempre a passo spedito, senza starci troppo a pensare. Con il jingle jangle di Buck sempre in bella evidenza (la title track, la squillante e semiacustica “Intricate thing”), e tante belle voci ad armonizzare di contorno: Colin Meloy dei Decemberists, Sean Nelson degli Harvey Danger, la gallese Lianne Francis, il Morris Windsor reduce dalle campagne anni Settanta e Ottanta con Soft Boys ed Egyptians. Il chitarrista dei R.E.M. mette anche la firma nel pezzo più luccicante della collezione: un folk rock ipnotico e penetrante che apre la seconda facciata virtuale del disco e che di nome fa “Sixteen years”, arpeggio di chitarra in stile Davy Graham e Bert Jansch e armonica lancinante, un suono transatlantico coerente con il percorso di un album registrato tra Londra, Seattle e Tucson. Da sola, vale il disco. Il resto viaggia a buona velocità di crociera, fluido e leggero ma non superficiale, e peccato che nel sottile libretto decorato dai surreali disegnini di Robyn non ci sia posto per i testi (brutta abitudine sempre più diffusa, quella di ometterli dalla confezione dei cd). “Up to our nex”, uno degli episodi più vivaci con qualche retrogusto ska/caraibico, è piaciuto così tanto all’amico Jonathan Demme che il regista ha deciso di includerlo nella colonna sonora di “Rachel sta per sposarsi”, il suo ultimo film con Anna Hathaway e Debra Winger protagoniste e in cui Hitchcock si ritaglia un fuggevole cameo. Lì è la sezione fiati a spargere un pizzico di pepe sulla pietanza, mentre un sax e una spolverata d’archi conferiscono a “TLC” un sapore nostalgico da balera anni Cinquanta. Tutto qui: canzoni lineari ma brillanti, lievi e scanzonate. Non aspettatevi miracoli, non è più tempo e in fondo a “Goodnight Oslo” manca lo spessore arguto di un disco come “Spooked”, affascinante e spettrale operina acustica confezionata qualche anno fa in compagnia di altri amici americani, Gillian Welch e David Rawlings. Lo sa anche Hitchcock che certe ambizioni giovanili sono destinate a non realizzarsi (“le mie”, ha detto una volta, “erano viaggiare nel tempo, guarire gli ammalati e levitare”). E che incrociare penna, voce e chitarra con altri musicisti (ultimamente ha suonato con Ryiuchi Sakamoto, scritto canzoni con KT Tunstall) è un bel modo per uscire dalla crisi di mezza età e dalla routine ripetitiva. Ma allora che aspetta a tirar fuori dal cassetto le altre canzoni che ha scritto con Andy Partridge degli Xtc, eccentrico e very British quanto lui?
(Alfredo Marziano) - © Tutti i diritti riservati. Rockol.com S.r.l.

Dead of Night: ovvero, il film di Dylan Dog

Shock Till You Drop ha fatto quattro chicchiere con Kevin Munroe, il futuro regista di Dead of Night, film tutto americano tratto dal nostro amatissimo Indagatore dell’Incubo nazionale, Dylan Dog!! Il progetto è quantomeno discutibile, almeno dal punto di vista di noi lettori italiani. E’ probabile che la stragrande maggioranza degli americani non abbia idea di chi sia Dylan Dog, quindi prendere un fumetto sconosciuto e stravolgerne non tanto le premesse quanto il cast e l’ambientazione non dev’essere stata una scelta difficile. Più incomprensibile è il perché della scelta: in fondo, le premesse di Dylan Dog non sono poi così originali, e non sono certo quello che rende speciale il fumetto. Spogliato di Groucho, di Londra e quindi della sua britannicità, Dylan è solo “un altro” investigatore del paranormale. Se aggiungiamo poi che Munroe è il regista dell’ultimo film dedicato alle Tartarughe Ninja, la cosa comincia proprio a puzzare… Munroe ha confermato, comunque, che nei prossimi due mesi dovrebbero arrivare i finanziamenti per un’inizio delle riprese previsto per gennaio. A New Orleans. Sì, avete capito bene, New Orleans. Brandon Routh è ancora legato al ruolo del protagonista, e lo manterrà a meno di sorprese. Sul resto del casting, Munroe ha detto: Stiamo mettendo insieme un cast e parlando con diversi attori. Abbiamo mandato in giro lo script per avere un po’ di riscontro e alzare l’interesse. Di buono c’è che Josh [Joshua Oppenheimer] e Tom [Thomas Dean Donnelly] hanno scritto un’ottima sceneggiatura, che attrae molto la gente, quindi credo che in meno di un mese inizieremo a ufficializzare i nomi di chi avrà firmato. Munroe continua citando le minacce che Dylan dovrà affrontare (”Abbiamo licantropi, zombie e vampiri”) e assicura che sta lavorando alacremente con il direttore degli effetti speciali per portare in vita degnamente queste creature. L’intenzione del regista è quella di realizzare un primo film e poi darci dentro con i seguiti. Dead of Night non sarà comunque un’origine del personaggio, intesa in senso classico (per fortuna!): Se questo rimanesse l’unico film su Dylan Dog, mi spiacerebbe ma sarei comunque soddisfatto, perché ha un inizio, un climax e una fine ben definiti. E’ una storia di origine per l’audience nel senso che è la prima volta che incontriamo il personaggio. Quello che mi ha attirato è che si tratta di un’origine, senza però che si veda mai il momento in cui lui entra per la prima volta in questo mondo. Quando incontriamo Dylan Dog all’inizio del film, è nel punto più basso della sua vita. Ha già lasciato la vita che aveva nei fumetti. E il film parla del suo ritorno in sella. Traduzione: prepariamoci a Dead of Night, non a Dylan Dog. Saranno due cose diverse. Come già detto, se vi piace Groucho, scordatevelo già da ora, perché il regista ha dichiarato in passato che il personaggio è stato giudicato inadatto a essere portato sul grande schermo, quindi sarà sostituito da un’altra spalla. Il setting americanizzato era nell’aria, e adesso è confermato da luogo delle riprese (difficile che New Orleans sia fatta passare per Londra), anche se comunque la scelta resta interessante, perché per lo meno non si tratta di New York. In ultimo, Brandon Routh, Superman, con la sua faccia da ragazzone americano non ricorda neanche per sbaglio Rupert Everett, il modello a cui il disegnatore Claudio Villa si è rifatto per creare graficamente Dylan. A quando una co-produzione europea con Vincent Cassel nel ruolo di Dylan Dog e Sacha Baron Cohen in quello di Groucho?!
blog.screenweek.it

Tom Cruise e Nicole Kidman insieme a Roma

Erano la coppia più bella di Hollywood, oggi sono solo ex. Tom Cruise e Nicole Kidman sono arrivati a Roma su due aerei separati e con mete diverse. Il primo, per promuovere Operazione Valchiria, in sala da venerdì, incontrerà il pubblico domani alle 19, 30 all’auditorium della Conciliazione nel più lungo red carpet mai visto a Roma. Più di un’ora di autografi e poi subito in aeroporto, destinazione Sud America. Più discreta la Kidman, stella di Nine, che completerà da oggi le riprese del musical a Cinecittà insieme al resto del cast, da Valerio Mastandrea, a Elio Germano, da Martina Stella a Ricky Tognazzi e Sophia Loren. Nella settimana delle coppie scoppiate non poteva mancare l’appuntamento con Ex, l’ultimo film di Fausto Brizzi, al cinema dal 6 febbraio. Attesi dalle 10 di venerdì al cinema Adriano, Claudio Bisio, Cristiana Capotondi, Alessandro Gassman, Claudia Gerini.
forza-roma.com

Iperrealismo e Ron Mueck

L'iperrealismo o realismo fotografico è un termine usato per riferirsi a una corrente artistica (soprattutto pittorica) riguardante la riproduzione meccanica e particolareggiata della realtà. Chiamato anche realismo radicale, l'iperrealismo rappresenta la realtà partendo da un’immagine fotografica, ingrandita il più possibile, e riportandola come disegno, cercando di essere più fedeli della normale percezione, se possibile. Il movimento nasce negli anni 1970, e si diffonde in Europa nel decennio successivo. Di fatto è derivato della pop art, e si è contraddistinto per la maniacalità dei dettagli, sotto tutti gli aspetti esagerata.

La straordinaria fedeltà nei confronti della realtà è stata abbracciata soprattutto dall'ambito pittorico. Tra i più famosi, ricordiamo gli americani Chuck Close, Richard Estes, Ralph Goings, Richard McLean, le italiane Vania Comoretti, Chiara Albertoni e Daniela Montanari. Unico esempio, raro nel suo genere ma di grandissima portata e ammirazione, è stato quello di Duane Hanson, scultore statunitense famoso per le sue creazioni raffiguranti persone del tutto normali, spesso in atteggiamento lavorativo, complete di acconciature altamente particolareggiate e abbigliate con vestiti veri.

wikipedia.org

Ron Mueck
Ron Mueck è uno dei più importanti iperrealisti viventi ma le vicessitudini della sua vita l’hanno portato a diventare artista molto tardi.Nato in Australia da genitori tedeschi, ha viaggiato per gli Stati Uniti, vive a Londra e per venti lunghissimi anni non ha avuto nulla a che fare con l’arte intesa nel senso stretto del termine. Il suo curriculum vitae è una giungla di importanti esperienze in programmi per l’infanzia, effetti speciali per il cinema, pubblicità. L’utilizzo del silicone e di materiali acrilici a cui ci ha abituati non è nulla di nuovo, è un’abilità già padroneggiata per film come “The Storyteller” e “Labyrinth” di Jim Henson. Tuttavia tra il 1996 e il 1997 Ron Mueck prese con tutta probabilità la decisione di applicare le sue capacità ad altri ambiti, e così nel 1997 ha fatto il suo ingresso nel mondo dell’arte nel modo più clamoroso: con la mostra “Sensations: Works of art from the Saatchi Collection” alla Royal Accademy di Londra, presentata più tardi anche alla Hamburger Bahnhof a Berlino. La sua attuale solitaria alla Hamburger Bahnhof (Berlino) trasporta i visitatori nel suo mondo fatto di sculture figurative alle quali manca solo l’alito vitale. È solo questo? È solo la sua grande abilità manuale a trasformare i suoi pezzi in opere d’arte, a suscitare nei visitatori un miscuglio di sentimenti, ma mai indifferenza? Noi pensiamo ci sia molto di più che la pura realtà di un corpo umano e delle sue crude imperfezioni (brufoli, peli sgradevoli, unghie tagliate male, capillari rotti) che “Wow, sembrano proprio veri!”. Tutte queste sculture quasi vive sono vulnerabili. E non certo a causa delle loro imperfezioni, ma perché sono rappresentate in momenti privati durante i quali essere al centro dell’attenzione sarebbe imbarazzante o spiacevole quasi per chiunque.Gravidanze allo stadio più avanzato, nudità, la scoperta della propria immagine allo specchio, invecchiamento. Mueck potrebbe facilmente ferirli. Non lo fa. Li protegge con lo loro stessa dignità, con la loro stessa integrità. Shockare, offendere, ferire: in qualche modo risulta facile. Occuparsi di esseri umani (anche se, in questo caso, fittizi, essendo essi il prodotto di una mente prolifera) in tali momenti e in un modo così delicato è più difficile. L’iperrealismo è una corrente dell’arte contemporanea americana, nata negli Stati Uniti all’inizio degli anni Settanta e poi diffusasi in Europa. Chiamata anche superrealismo, realismo radicale, realismo fotografico, iperfotografismo, l’iperrealismo rifiuta la realtà, proponendone una riproduzione meccanica, spesso a partire dalla sua immagine fotografica ingrandita. Ne risulta dunque una visione che va al di là della realtà, stravolgendola. Pur derivando dalla Pop-art, l’iperrealismo non si propone come satira, giungendo talvolta ad un virtuosismo esasperato.
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Carla Bruni ospite di Fazio

MILANO — «Sono contenta che tu me lo chieda. Sono molto sorpresa che i media italiani possano pensare che io abbia avuto un ruolo. Non mi permetterei mai, prima di tutto non ne ho l'ideologia. Non ho mai voluto difendere Cesare Battisti. E sono contenta di poterlo dire anche alle vittime del terrorismo degli anni di piombo. E poi è molto deplacé (fuori luogo, ndr), come si dice in Francia: mai la moglie del presidente potrebbe andare a parlare al presidente brasiliano per una cosa che neanche c'entra con la Francia. Per me è stata una calunnia». A Che tempo che fa l'intervista è cominciata da un quarto d'ora, Fabio Fazio sta sfoggiando la sua miglior allure da lumacone (per l'esattezza, «l'unico lumacone senza guscio che sta in posizione eretta», copyright della première madamine de Turin Luciana Littizzetto), e l'algida consorte di Nicolas Sarkozy in nero e giacchetta gessata dice finalmente quello che i giornalisti seduti in ultima fila nello studio Tv3 della Rai di Milano sono venuti a sentire. Che ruolo ha avuto Carla Bruni nella mancata estradizione dell'ex leader dei Proletari armati per il comunismo? Nessuno. «Non l'ho mai fatto, non ne ho mai avuto l'intenzione e non mi spiego». Cioè, forse sì. «Forse viene dal viaggio ufficiale fatto in Brasile».
La première dame parla con garbo. Lei e Fazio si danno del tu e la chiacchierata procede comme si de rien n'était, come se nulla fosse, che è il titolo del suo ultimo fortunato album. La moglie del presidente era arrivata puntualissima con volo privato nel palazzo di Corso Sempione. Nessuna richiesta da prima donna: nel camerino solo un cesto di frutta, cruditè e insalata di pollo, un mazzo di girasoli bonificati dagli uomini della sicurezza, niente trucco e parrucco Rai. Compenso zero. Del resto, anche il ricavato del disco è devoluto in beneficenza. «Io non ho bisogno di più di quel che ho», spiega con voce morbida a un Fazio smisuratamente gigione («sono incantato»). Carlà è a suo agio, ma pesa le parole. «Ora sto attenta quando parlo. Scherzo un po' meno. Se rappresento un Paese, faccio in modo di non dire cose che potrebbero shoccarlo». E non si può non pensare a quel «Obama bello, giovane e abbronzato» con cui Silvio Berlusconi commentò l'elezione del presidente Usa, quando la Bruni si dichiarò felice di non essere più italiana. In trasmissione l'episodio non viene citato, ma la cantante — perché è in queste vesti non ufficiali che ha accettato l'invito — chiarisce che da sei mesi ha doppia nazionalità: «Avrei potuto rinunciare a quella italiana, ma avrei dovuto chiederlo e a me faceva dispiacere». Il settimanale francese Le Point giudica Carla Bruni la coscienza di sinistra di Sarkozy. «Prima di incontrarlo avevo posizioni molto più di sinistra, anche se mai militanti. Lui le conosceva e non mi ha mai chiesto di cambiarle. Piuttosto pensa che io sia attenta alla parte umana mentre lui al lato tecnico». Essere di sinistra, per lei, vuol dire, «sentirsi toccata dai problemi che uno non ha, tener conto delle grandi ingiustizie senza viverle». Non si intromette mai nella vita politica del presidente, salvo dirgli ciò che pensa la sera a cena. Considera l'Eliseo un posto «bellissimo e meraviglioso, ma è l'ufficio di mio marito, lì non ho un posto dove scrivere le mie canzoni». Con orgoglio di moglie rivendica il lavoro che sta svolgendo Sarkò. «La politica si occupa in modo coraggioso e ampio della nostra esistenza. Mio marito si occupa di cambiare tante cose anche se i francesi se ne accorgeranno tra anni». Ed è umana, troppo umana, quando ricorda la prima visita ufficiale in Inghilterra al cospetto della Regina. «Avevo paura di non essere al livello. Il cappello l'ho cercato a lungo con John Galliano». Mercoledì Nicolas compirà 54 anni e Carla sta cercando per lui una lettera autografa. «Magari di Charles De Gaulle». Fortuna che poi c'è la Littizzetto. «Sei come il pesce Pangasio — sbertuccia Fazio — senza spine e senza gusto».
Elvira Serra - corriere.it