E' uscito "The Annie Lennox Collection"

Annie Lennox lancia la prima raccolta della sua carriera solista "The Annie Lennox Collection" e ha eseguito a Sanremo una versione inedita, pianoforte e voce, della hit "Why". La raccolta include brani da "Diva" (1992), "Medusa" (1995), "Bare" (2003) e "Songs Of Mass Destruction" (2007). Due gli inediti "Pattern Of My Life" di Tom Chaplin (leader dei Keane) e "Shining Light", cover degli Ash. La foto di copertina è di Bryan Adams.
“Quest’anno mi è sembrato il momento giusto per pubblicare una mia raccolta - dice la Lennox -. Le canzoni sono senza tempo e sono diventate a loro modo dei classici". Fra i brani raccolti in "The Annie Lennox Collection" va sicuramente ricordato "Sing", una canzone che si riferisce alla campagna "SING", un’organizzazione umanitaria fondata dalla Lennox per creare consapevolezza e dare supporto all’Africa colpita dalla pandemia di Aids/Hiv. “Siamo ancora agli inizi ma il mio è un impegno a lungo termine - dice la Lennox -. Ho usato la mia voce per esprimermi in termini più ampi in modo da dare aiuto e voce a coloro che non hanno le stesse opportunità che ho io". Attivista dinamica la Lennox recentemente ha ricevuto il premio della Croce Rossa come Donna dell’Anno 2008 ed ha cantato in occasione del concerto per i 90 anni di Nelson Mandela tenutosi a Londra la scorsa estate. Annie ha anche ottenuto un riconoscimento durante il YouthAIDS Gala per il suo contributo dato alla battaglia contro il virus dell’Aids/Hiv. L’evento dello scorso anno, intitolato “The Power Of Music”, aveva riunito un numero di artisti, musicisti, professionisti, celebrità, uomini d’affari e politici che si sono impegnati per proteggere i giovani dal virus dell’Aids/Hiv. Nei suoi 26 anni di carriera, sia come membro degli Eurythmics che come solista, l’artista scozzese nata il giorno di Natale ha venduto più di 78 milioni di album nel mondo e totalizzato 34 singoli di successo, quattro Grammys, 11 Brit Awards e cinque Ivor Novello Awards. Ha inoltre vinto un Oscar e due Golden Globe. Nella sua prima apparizione pubblica internazionale da quando ha subito lo scorso agosto un intervento alla spina dorsale Annie Lennox ha ricevuto il prestigioso American Music Award speciale al merito a Los Angeles lo scorso 23 novembre. Prima di lei questo riconoscimento era andato fra gli altri a Prince, Frank Sinatra, Elvis Presley, Stevie Wonder, Paul McCartney e Johnny Cash.

I nuovi look di Arianne per lo Sticky and Sweet 2009

Sull'Editor's Blog di W Magazine c'è un'interessante intervista a Arianne Phillips. Arianne parla del look di Madonna nel servizio "Blame it on Rio" e svela alcune curiosità sullo Sticky & Sweet 2009... Arianne Phillips, la stilista dietro "Blame it on Rio," collabora con Madonna da più di dieci anni, dal periodo in cui la star aveva adottato un look-geisha fino al più recente stile "Patty Hearst" sfoggiato in American Life. La Phillips, che ha anche curato i vestiti di Madonna nei precedenti servizi per W ("Madonna Unbound" nel 2003 e "Madonna Rides Again" nel 2006), ha svelato a W i segreti della sua ultima collaborazione con Madonna. Il vestito nero con la zip si vede molto nelle foto. Perchè l'ha scelto e la sua disegnatrice (Victoria Beckham) ha influito in qualche modo? All'inizio l'ho scelto perchè incarna la silhouette snella tipica degli anni '50, che è l'immagine che cercavo per questa storia. Mi incuriosiva anche il fatto che facesse parte della prima collezione disegnata dalla Beckham - mi piaceva l'idea del passaggio da una popstar all'altra. Sono rimasta piacevolmente sorpresa dalla qualità del vestito. Il tessuto, i dettagli, la forma: è tutto ben pensato. Ci dica di più dell'abito coi lustrini. Nei credit c'è scritto che è un capo vintage acquistato da The Way We Wore, a Los Angeles.Quel vestito rappresenta il concept originale del servizio, ispirato al film The Bay of Angels. Viene dalla collezione privata di Doris Raymond, propirietaria di The Way We Wore. Madonna mi ha chiesto specificatamente di inserire capi vintage degli anni '50 e '60, per mischiarli con capi più recenti. E Doris è la persona da cui andare se si vuole qualcosa di vintage. Ha un'occhio e una sensibilità incredibile. Di chi sono gli occhiali che Madonna sfoggia in tanti scatti?Credo di D&G. Li adoriamo. E invece che ci dice dei guanti?In fatto di stile, credo che la quantità sia determinante: mai troppi accessori, sebbene vadano usati per dare carattere a un personaggio. C'era un certo tocco di formalità nello stile delle donne anni '50 e '60. I loro vestiti erano accompagnati da cappelli, quanti, gioielli e calze. C'era un senso di femminilità e modestia in quello stile. Penso che quei guanti aggiungano un tocco perfetto, che completa il personaggio. Sono sobri e provocanti allo stesso tempo. I suoi prossimi progetti?Ho disegnato i costumi per il debutto alla regia di Tom Ford, A Single Man, con Colin Firth e Julianne Moore. Uscirà in autunno. E ora sto aiutando Madonna a rinnovare e creare nuovi look per il proseguo del suo tour. E andrò a vedere le sfilate femminili di Parigi. Cliccate qui per vedere una selezione di scatti da "Blame it on Rio" sul sito di W. Grazie a Roquis.

Cesar, premiati Ti amerò e Vincent Cassel in Mesrine-punto

Parigi, 27 feb. (Apcom) - I Cesar 2009 incoronano "Ti amerò sempre" e "Valzer con Bashir" rispettivamente "miglior opera prima" e "miglior film straniero" alla 34esima cerimonia d'assegnazione dei premi conferiti dall'Académie du art et techniques du cinéma. Nella magica "nuit" dei Cesar questa sera al Theatre du Chatelet di Parigi, in platea anche Monica Bellucci, è stato superpremiato anche il film "Seraphine" (tra cui Yolande Moreau migliore attrice), ma la statuetta per miglior regista è andata all'autore di Mesrine Jean-François Richet e quella di miglior attore al protagonista Vincent Cassel, nei panni di un gangster visibilmente ingrassato. "Questo film è stato fatto con molto amore, molta passione, molta tolleranza, penso che sia un film fatto per il cinema, e per la pace", è stato il commento del regista israeliano Ari Folman, nel ricevere la statuetta per la migliore opera straniera sul palco del Theatre du Chatelet a Parigi. Il suo film d'animazione batte per una seconda volta, dopo i Golden Globe, il film italiano Gomorra, di Matteo Garrone, che era stato nominato nella stessa categoria. A contendersi il premio c'erano anche "Into the Wild", "Il petroliere", "Two Lovers", "Eldorado" e "Il matrimonio di Lorna". E' però "Ti amerò sempre" ("Il y a longtemps que je t'aime", Germania-Francia 2008) del regista Philippe Claudel a vincere il Cesar per il miglior film. La pellicola, prodotta da Yves Marmion, aveva ricevuto sei nomination. Presentata con successo alla Berlinale l'anno scorso ed è arrivato nelle sale italiane il 6 febbraio. Nel cast riceve il Cesar come miglior attrice non protagonista Elsa Zylberstein. Il film più nominato, nove volte, "Le premier jour du reste de ta vie", di Remi Bezancon, si deve accontentare di un Cesar per il miglior montaggio (andato a Sophie Reine), uno per il miglior attore esordiente, assegnato a Marc Andre Grondin dans "Le premier jour du reste de ta vie". A "Mesrine" vanno il Cesar al miglior regista, Jean-François Richet, e al miglior attore Vincent Cassel, nelle vesti di un malvivente visibilmente ingrassato per questo ruolo. Al film anche il premio per il miglior suono. Premio per i migliori costumi a Madeline Fontaine per "Seraphine", che si aggiudica anche la migliore sceneggiatura originale, grazie a Marc Abdelnour, la migliore sceneggiatura, la migliore colonna sonora (Michael Galasso), la migliore fotografia di Laurent Brunet, ma soprattutto il riconoscimento come miglior attrice a Yolande Moreau. Miglior attore non protagonista Jean-Paul Roussillon nel film "Racconto di Natale" ("Un conte de Noel"). A "La Classe" ("Entre le murs") è andato il Cesar per il miglior adattamento cinematografico. Cesar per miglior film documentario, infine a "Les plages d'Agnès", firmato da Agnes Varda. Mattatore della serata l'attore francese Dany Boon, regista, interprete e produttore del film di successo "Bienvenue chez les Ch'tis" (Giù al nord, tra i nominati per la sceneggiatura), che si è presentato sul palco con indosso dei pantaloni giallo canarino. In sala un parterre di stelle: l'attrice italiana Monica Bellucci, che accompagnava il collega-marito Vincent Cassel, premiato come migliore attore per Mesrine, l'attore francese Yvan Attal, l'attrice tedesac Diane Kruger, il collega americano Sean Penn e la britannica Emma Thompson. Tra i presenti anche Thomas Langman, figlio dell'attore deceduto Claude Berri, al quale la presidente della giuria, l'incantevole Charlotte Gainsbourg, ha dedicato un omaggio in apertura della serata.

IFPI in tribunale contro Pirate Bay: 'Manda a monte le strategie industriali'

Due milioni e centomila euro di risarcimento danni richiesti a The Pirate Bay sono una cifra “calcolata persino per difetto, perché i danni sono enormi”. Lo ha sostenuto John Kennedy, presidente e amministratore delegato della federazione internazionale dei discografici IFPI, testimoniando al processo contro il sito di file sharing che è iniziato la settimana scorsa a Stoccolma (vedi News). Nel suo intervento davanti ai giudici svedesi, Kennedy, ex presidente della major Universal Music, ha ricordato che le case discografiche investono fino al 20 % dei loro ricavi in ricerca e sviluppo di nuovi artisti e che i leak incontrollati di brani musicali mandano all’aria i loro costosi piani di marketing. “C’è un momento critico, in ogni industria, in cui si decide di consegnare un prodotto al mercato e di entrare in contatto con il pubblico: è il momento del lancio del prodotto”, ha detto il presidente IFPI. “L’intero investimento in marketing, in particolare nell’industria musicale, è concepito per produrre un impatto soprattutto nella settimana di pubblicazione. Prendiamo ad esempio il mercato svedese: se perdi mille vendite nella prima settimana il tuo disco arriva al numero 20 delle chart invece che al numero 5. Se puntavi alla decima posizione, che è un buon risultato per un nuovo artista, potresti finire in 75 ma posizione. Se miravi al n.20, rischi di non finire neppure in classifica”.Kennedy ha anche contestato la linea difensiva dei fondatori di The Pirate Bay, in base alla quale il sito (22 milioni di utenti stimati) non contiene né distribuisce materiale audiovideo ma si limita a indirizzare gli utenti verso link torrent per scaricare file messi a disposizione da altri utenti: “Se digitate Coldplay su Google vi vengono fuori 40 milioni di risultati, molti dei quali sono articoli, link a negozi legali di donwload, recensioni di concerti e altro ancora. Se andate su The Pirate Bay ottenete meno di 100 risultati, e tutti danno accesso a musica, film e opere d’arte illegalmente riprodotte”. E ai giudici che gli chiedevano se l’industria non può compensare il crollo delle vendite di prodotti musicali con gli incassi dei concerti ha risposto che “tutti i maggiori artisti di oggi hanno avuto bisogno di dischi di successo per avere altrettanto successo con i loro spettacoli dal vivo”.

Domani su Mtv Italia i Coldplay Live in Tokio

Roma, 26 feb. (Apcom) - Domani alle ore 23 su Mtv Italia andrà in onda il primo appuntamento della serie 'Mtv World Stage', il programma musicale che trasmette ogni venerdì sera i migliori concerti dal vivo contemporaneamente alla stessa sera su tutti i canali di Mtv nel mondo. Protagonisti della prima 'live music night', in onda in 162 paesi, saranno i Coldplay di Chris Martin, Johnny Buckland, Guy Berryman e Will Champion. Le telecamere di 'Mtv World Stage' hanno ripreso il loro live alla Saitama Super Arena di Tokyo lo scorso 12 febbraio, per mostrarlo in esclusiva al pubblico di Mtv. Sul sito www.mtv.it/worldstage è già visibile online in anteprima un brano del concerto, 'Life In Technicolor'.

Negli Usa è esplosa la twitter-mania:

MILANO - «Ciò che mi piace di più è poter parlare direttamente agli elettori del Missouri senza i filtri dei reporter!», twittava mercoledì sera Claire McCaskill (@clairecmc in “twitterese”). «Odio il traffico di Los Angeles, honk honk spostati dalla strada aaaaaagh», twittava il cestista Shaquille O’Neil (@THE_REAL_SHAQ). I post istantaneamente sono arrivati (via email, sms, feed Rss o altra via) ai 10.046 e ai 172.020 utenti registrati per seguire rispettivamente la senatrice del Missouri e il campione di basket su Twitter. Politici e giornalisti, star del cinema e dello sport sono iscritti al sito di micro-blogging. E' esplosa negli Usa la Twitter-mania. Il sito, lanciato nel 2006, conta oggi 1,9 milioni di visitatori al mese, 10 volte di più dell’anno scorso. Usato all’inizio per incontrarsi ai party, Twitter (che invita a rispondere ad una semplice domanda, “Cosa stai facendo?”, in massimo 140 caratteri), sta ora trovando altri usi. I POLITICI - Decine di membri del Congresso hanno tirato fuori i BlackBerry per «twittare» martedì durante il discorso di Barack Obama. I twitterati sono un’ottantina: una ventina di senatori e oltre 60 deputati. Le star sono la McCaskill e Arnold Schwarzenegger (@schwarzenegger), il governatore della California. La rivista Time li ha inseriti nella Top 10 delle celebrità twittanti. Lui scrive spesso di come limitare l’inquinamento. Lei ama twittare sulla sua vita privata. I repubblicani twitterati sono più dei democratici: tra loro, c’è John McCain (@SenJohnMcCain: ma con approccio non entusiasmante, annuncia gli impegni e ogni tanto fa complimenti o auguri agli amici). Tra i democratici twitta la speaker della Camera, Nancy Pelosi (@NancyPelosi: ma è come leggere il programma degli eventi del Congresso). E’ un passo verso una nuova era di trasparenza? Oppure i politici dovrebbero pensare a rimettere in sesto il Paese anziché twittare? Ma soprattutto, chi legge i loro post? Alle 9:40 di martedì sera, quando twittavano sul discorso di Obama, secondo il Washington Post, c’era un solo fan della McCaskill collegato. Ma 8.216 seguivano il supertecnologico repubblicano del Texas John Culberson (ha girato e messo in rete anche un video prima del discorso). L'INVASIONE DEI «GIORNA-TWITS» - Il giornalista di Politico.com Mike Allen non aveva mai twittato prima di questa settimana. Due eventi lo hanno convinto: domenica è scoppiata su Twitter una guerra per l’audience tra due anchormen americani, George Stephanopoulos della tv Abc e David Gregory della Nbc. «Il governatore Jindal e io stavamo parlando delle potenzialità di Twitter», ha twittato @DavidGregory poco prima di andare in onda con il suo programma Meet the Press. Pubblicizzando la sua intervista a Schwarzy, invece @Gstephanopoulos ha twittato: «Tante cose da discutere con il governatore su This Week». Il secondo evento: a fine gennaio, i repubblicani hanno twittato da un incontro a porte chiuse con Obama, consentendo ai media di seguirlo in tempo reale. Allen alla fine si è convertito dopo averne parlato (via BlackBerry) con Rick Sanchez (@RickSanchez) della Cnn: «Milioni di persone sono connesse e non dipendono più da noi. Non vogliono più connettersi con noi, vogliono che noi ci connettiamo con loro». CELEBRITA' - Anche il Dalai Lama twitta. No, è una bufala. Sua Santità (@OHHDL; che sta per "The Office of His Holiness the Dalai Lama”) aveva conquistato in pochi giorni oltre 20.000 seguaci, ma era un impostore. Invece David Lynch c’è davvero. Twitta ogni mattina sulle condizioni meteorologiche a Los Angeles, e più tardi posta il suo «pensiero del giorno». Che ci fa tanta gente famosa su Twitter? Vogliono evitare gli intermediari nel comunicare con i fan e cercare di controllare i gossip dei media. Ma a volte diventa un boomerang. Britney Spears (@britneyspears) twitta con l’aiuto delle assistenti. Argomenti preferiti: i milkshake e i problemi con i paparazzi (post più personali quando un hacker è entrato nell’account e ha descritto le parti intime della cantante). Demi Moore (@mrskutcher) e Ashton Kutcher (@aplusk) sono la prima coppia twittante di celebrità: lei pare sia twitter-dipendente, lui sul sito ha minacciato di uccidere il suo vicino di casa. Il più influente? Guy Kawasaki (@guykawasaki), imprenditore e saggista americano, ex guru del marketing di Apple. «Sono un Twittatore professionista», ha dichiarato. Secondo Forbes è il più influente del mondo perché decide di ignorare lo scopo per cui Twitter è stato creato (scrivere “che cosa stai facendo”). «Alla gente non interessa leggere che il tuo gatto sta a pancia in su o quanta fila c’è da Starbucks». Lui twitta notizie e indiscrezioni su ogni argomento: 30 post al giorno che finiscono negli account di 72.023 utenti. Non è questo numero in sé a stupire Forbes. Ciò che rende Kawasaki speciale è che è il twittatore più ri-twittato del mondo (cioè i suoi post vengono ripostati tantissimo).

Corti di trent'anni allo Zuni

Prosegue questa sera alle ore 22, presso il circolo Arci Zuni, via Ragno 15, la seconda rassegna dedicata ai cortometraggi, organizzata in collaborazione con il Circolo Arci Ucca Louise Brooks. La terza serata sarà dedicata al regista statunitense David Lynch, con la proiezione della raccolta The Short films of David Lynch. I corti contenuti sono 6 e coprono gli anni dal 1966 al 1995. Si tratta di cortometraggi basati sull’utilizzo di una tecnica “mista” – ripresa, stop-motion, collage, pittura e scultura – aventi in comune la volontà di sperimentare una contaminazione fra le tecniche cinematografiche e quelle appartenenti ad altre forme visive (specie la pittura in bianco e nero) e che si pongono alla base dello “stile” così apprezzato ed originale del regista. Cortometraggi d' animazione giapponese apriranno la rassegna per il mese di marzo, che proseguirà con due appuntamenti dedicati ad una pellicola corale nata per il sessantesimo anniversario del Festival di Cannes. 35 registi, provenienti da 25 nazioni diverse, invitati a realizzare un cortometraggio di 3' ciascuno, sulla propria personale visione del cinema. Una collezione di 35 piccoli film concepiti per evocare passato, presente e futuro dell'arte cinematografica.

Hollywood Beauty

Vedete sotto una meravigliosa Madonna in posa sul tappeto rosso del 2009 Vanity Fair Oscar Party, organizzato a West Hollywood, l'altra sera.

COLDPLAY WORLD STAGE

In anteprima e solo online un estratto del live su MTV venerdì 27!
MTV World Stage è la tua occasione per goderti il meglio della musica dal vivo comodamente seduto sul tuo divano!Come? Accendi MTV venerdì 27 febbraio alle 23 per vedere i Coldplay live dal palco del Saitama di Tokyo! L'esclusivo live è stato registrato dalle telecamere di MTV 10 giorni fa e verrà trasmesso in contemporanea in tutto il mondo!In esclusiva solo per MTV.it potete vedere qui un estratto del concerto, per la precisione il brano "Life In Technicolor", e ripassa sul sito di MTV per vedere - dopo la messa in onda - tutto il live e le foto dell'evento!Ogni settimana vi proporremo nuovi artisti, i più grandi, i più amati dalle migliori venues del mondo! I prossimi in lista sono Katy Perry, Pussycat Dolls, Slipknot, Oasis e Franz Ferdinand. Tutto grazie alla tua TV musicale preferita: MTV!

Patti Smith presenta a Milano il suo film: 'Sono una persona semplice'

“Posso farvi io una domanda? cosa sta succedendo a Milano, ad di là della settimana della moda? Quando ero a New York ero un po' giù, un po' malata. Pensavo: vado a Milano, presento il film, faccio il mio dovere promozionale... E invece qua c'è un energia nell'aria che mi ha fatto stare meglio immediatamente”.Se Patti Smith è un'icona del rock è perché ti sa spiazziare. E' in Italia da qualche giorno per presentare il documentario “Dream of life” girato da Steven Sebring (proiettato venerdì a Torino, ieri a Milano; in vendita in DVD più libro per Feltrinelli). Questa sera sarà al megastore Feltrinelli di Milano in Piazza Piemonte alle 18 e stamattina ha incontrato i giornalisti; in due parole, ha invertito i tradizionali ruoli di una conferenza stampa, oltre a sovvertire il luogo comune che vuole New York città viva e adrenalinica, e Milano come provincia dell'impero.Cappello viola in testa, entra in sala e scrive “People have the power” su una lavagna. Poi, risponde tranquilla alle domande, ogni tanto alzando una vecchia polaroid e facendo lei foto alla platea, che è impegnata a sua volta a riprendere e fotografare.“ 'Dream of life' non è un rockumentary, non è un rock 'n' roll movie”, spiega. “E' un modo di condividere alcune cose piccole e semplici che per me sono importanti: un invito a entrare a casa mia. Non credo di vivere in una casa di vetro, ma il lavoro di un artista è comunicare, se no sarei un monaco. Ma non sono neanche una popstar su cui si sa tutto e che vive continuamente esposta. E' vero che mi sono ritirata dalla vita pubblica per un periodo della mia vita, ma l'ho fatto perché non riuscivo più a capire ciò che mi circondava”, spiega, riferendosi al suo “esilio” volontario iniziato dopo i concerti del 1979. “Ma non ho mai smesso di lavorare. Io ho un lato solitario e uno collaborativo: scrivere una poesia da soli è molto faticoso, ma suonare con una band e condividere cose con il mio pubblico mi dà molta più energia”.Il film spiega, è stato girato in economia, con una sola telecamera, da Steven Sebring, regista di moda presentatogli da Michael Stipe dei R.E.M.. “Semplicità” è la parola che più spesso ricorre nei discorsi di Patti Smith, sia che riguardino il film, sia che riguardino argomenti più generali. “Sono una persona semplice”, dice riguardo all'immagine di lei che dà il film. “E credo che la semplicità sia il vero eroismo odierno”, spiega ampliando il discorso. “Fare cose che si sgancino dal materialismo, fare cose che aiutino gli altri, senza dimenticare se stessi”.La stessa semplicità con cui, Patti Smith ad un certo punto dice: “Adesso basta domande, vorrei suonarvi qualcosa”: tira fuori la chitarra acustica e canta “My bleakean year”. Poi, dice: vorrei lasciarvi con delle parole che ho scritto assieme a mio marito. E declama “People have the power”. Poi si sottopone paziente al rito degli autografi e delle foto con i giornalisti fan.

Madonna: aggiunta una nuova data italiana, ad Udine!!

Madonna, regina incontrastata di vendite, dopo Milano fa il bis in Italia: aggiunta una nuova data, ad Udine. E' di pochi minuti fa la notizia, confermata da Live Nation, della seconda data italiana del prossimo presieguo dello Sticky & Sweet Tour in Europa.L'appuntamento è dunque confermato anche per il 16 luglio presso lo Stadio Friuli di Udine. Aggiunte, inoltre, anche date a Marsiglia, a Budapest, oltre che in Serbia, Romania e Bulgaria. I biglietti per la data del 16 luglio 2009 ad Udine saranno in vendita, in esclusiva per il fan club ufficiale, dalle 10:00 del 24 febbraio alle 15:00 del 26 febbraio. La vendita al pubblico partirà a mezzanotte del 27 febbraio sui consueti canali autorizzati online e alle 9:00 dello stesso giorno nei punti vendita autorizzati.Per prezzi e dettagli delle date, visita la pagina dedicata allo Stick & Sweet Tour di Madonna.

Oscar: trionfano The Millionaire e lo Sean Penn di Milk

Un Oscar più povero (l'Academy ha operato tagli drastici nel budget) ma decisamente più interessante dei premi che consegna. E sì, perché anche se l'edizione ecumenica di quest'anno ha dispensato i premi col bilancino, sono due le grandi vittorie, incontrovertibili: quella di The Millionaire (l'America sa che quello che non si conquista si egemonizza: Bollywood stia attenta) e quella di Hugh Jackman. L'opera di Danny Boyle si aggiudica otto Academy Award (tra cui miglior film e miglior regista), Il curioso caso di Benjamin Button si ferma a tre (e tutti tecnici), Milk se ne porta a casa due pesantissimi, tra cui quello a Sean Penn come miglior attore; l'attore australiano è stato lo splendido presentatore di questa kermesse: uno degli uomini più sexy e degli interpreti cinematografici più versatili e richiesti di Hollywood. Irresistibile il suo "pezzo" iniziale, la famosa copertina degli Oscar, di ottimo livello comico e di eccellente livello musicale, in cui raggiunge le vette del mitico e (finora) mai raggiunto Billy Cristal e rispolvera il suo passato di attore teatrale e di musical. Con scenografie poverissime e parodistiche presenta i film in gara, fino a un duetto cantato con un Anne Hathaway straordinaria nella parte di… Richard Nixon! Performance fisica, artistica e interdisciplinare che gli vale la (prima) standing ovation, mentre urla, con bella autoironia, il nome del suo ruolo più famoso, Wolverine. La seconda arriverà con un medley in onore del "musical is back", coreografato dal regista Baz Luhrmann e in cui mostra le sue doti di ballerino e cantante, danzando sulle note dei musical più famosi degli ultimi anni (con una citazione di Grease, che nella versione australiana gli diede il primo successo). Tiene testa, anzi surclassa professionisti del genere: Beyoncè, Vanessa Hudgens, Zac Efron, Amanda Seyfried, Dominic Copper. È lui che rende piacevolissima (altra chicca la gag filmata degli Strafumati Seth Rogen e James Franco, spettatori molto particolari di fotogrammi dei film in gara, esilarante) la prima ora e mezza, in cui gli attori non protagonisti sono l'unica vera emozione in mezzo agli altri oscar ingiustamente definiti minori o tecnici, ma semplicemente penalizzati dalla curiosità di tutti per la vittoria finale. Replicando il modello del premio a Scorsese consegnato dal Pantheon della New Hollywood (Coppola, Spielberg e Lucas), la grande sorpresa si gioca alla prima buca: Penelope Cruz, dopo l'ingiusta sconfitta per Volver (2006) si riscatta con Vicky Cristina Barcelona, è lei la migliore attrice non protagonista (per una commedia, decisamente inusuale) e riceve la statuetta da cinque vincitrici precedenti: Anjelica Houston, Eva Marie Saint, Tilda Swinton, Goldie Hawn, Whoopi Goldberg, madrine delle nominate. Vale anche per gli uomini: Heath Ledger (a prendere il premio genitori e sorella, dignitosissimi e sobri, lacrime di Sean Penn, tutti commossi e silenzio irreale) "riceve" idealmente l'Oscar per il suo Joker di Batman- Il cavaliere oscuro (a cui è andato anche l'Academy Award per il montaggio sonoro) dai padrini Alan Arkin, Cuba Gooding Jr., Joel Gray, Kevin Kline, Christopher Walken. Secondo Oscar postumo a un attore, dopo quello di Peter Finch per Quinto potere. Per i fratelli maggiori, gli attori protagonisti, altre due cinquine da infarto. Per The Reader, Kate Winslet (finalmente, prima vittoria dopo sei nomination) prende la statuetta dalle mani di Sofia Loren, Shirley McLaine, Halle Berry, Nicole Kidman e Marion Cotillard, mentre lo straordinario protagonista di Milk, Sean Penn (per lui è il secondo dopo quello del 2004 per Mystic River e lo dedica "contro" chi ostracizza i matrimoni gay e, con grande stile, a quel Mickey Rourke, sconfitto inatteso, che l'aveva definito mediocre e omofobo), la riceve da Ben Kingsley, Adrien Brody, Robert De Niro, Michael Douglas ed Anthony Hopkins.Tutti gli altri premi servono per rimpinguare il bottino del trionfatore e dare qualche consolazione agli sconfitti: così la sceneggiatura originale va a Dustin Lance Black per Milk, la non originale a Simon Beaufoy per The Millionaire (che si aggiudica anche il missaggio sonoro, il montaggio, la colonna sonora, la miglior canzone originale), mentre scenografia, trucco, effetti speciali vanno a Il curioso caso di Benjamin Button. Meritatissimi e scontati, e forse riduttivi, i riconoscimenti al miglior documentario e al miglior film d'animazione: Man on Wire sbaraglia i concorrenti. Wall•E trionfa in una categoria che gli va strettissima. E la seconda sorpresa si consuma a ridosso delle categorie più attese: il miglior film straniero è infatti il giapponese Departures di Yojiro Takita, e così dopo Gomorra cadono sotto le maglie dell'Academy anche Valzer con Bashir, La banda Baader Meinhof e La classe.Nella cerimonia asciutta e agile del Kodak Theatre, si è andati avanti tra performance incrociate e contaminate, tanto senso dell'umorismo e voglia di giocare con i colleghi, fulgido esempio di come Hollywood vinca gelosie e rivalità dei suoi eroi per serate come queste, vere e proprie jam sassion del cinema per il suo pubblico. E c'è stato anche spazio per la commozione: premio umanitario a Jerry Lewis, grande artista e tuttora acciaccato guerriero contro la distrofia muscolare (fu lui a inventarsi il telethon), ricordo commosso dei tanti mostri sacri che ci hanno lasciato nell'ultimo anno: Mulligan, Pollack, Minghella, Paul Newman su tutti.

Vincent Cassel presenta Nemico pubblico n°1

Prima di calcare il palco del Festival di Sanremo in qualità di ospite, l'attore francese ha incontrato la stampa a Roma per presentare la prima parte del biopic sul gangster francese Jacques Mesrine. A poche ore dalla sua partecipazione al Festival di Sanremo in qualità di 'super-ospite', Vincent Cassel fa tappa alla Casa del Cinema di Roma per presentare Nemico pubblico n°1 - L' istinto di morte, prima parte di un dittico dedicato alla figura del bandito francese Jacques Mesrine. Diretto da Jean-François Richet, il biopic è candidato a dieci premi César, gli Oscar del cinema d'oltralpe, tra i quali quello per il miglior attore. E in effetti non sono poche le chance di vittoria per Cassel, straordinario interprete di un ruolo difficile che ha richiesto una dura preparazione fisica e l'ha tenuto impegnato sul set per nove lunghi mesi. Fonte d'ispirazione principale per il film è il romanzo autobiografico dello stesso Mesrine, L'Instinct de mort, che racconta la sua ascesa nel mondo criminale di Parigi e le sue turbolente relazioni sentimentali. Il 13 marzo arriverà nelle sale, quindi, la prima parte del biopic, mentre per sapere come si concluderanno le gesta del gangster divenuto un mito per le giovani generazioni francesi dovremo aspettare il 17 aprile, giorno in cui verrà distribuito Nemico pubblico n°1 - L'ora della fuga. Il protagonista Vincent Cassel ha incontrato la stampa romana per parlare del suo ruolo, probabilmente il più importante della sua carriera, ma inevitabili sono anche le considerazioni sulla sua imminente apparizione sul palco dell'Ariston.Signor Cassel, i film su persone reali sposano sempre un punto di vista parziale. Che idea si è fatto lei del gangster Jacques Mesrine?Vincent Cassel: Prima di fare il film con questa troupe, ero stato coinvolto in un altro progetto riguardante Mesrine. In principio, infatti, questo biopic aveva un altro sceneggiatore e doveva essere diretto da Barbet Schroeder, ma sono uscito dal progetto perché quella era la storia di un eroe e per me lui non lo è. Mesrine ha provato a far pensare al mondo di essere una sorta di Robin Hood, ma non ha mai dato niente ai poveri. Preferisco fare un film che fa cambiare continuamente idea allo spettatore, che giudica in modo totalmente differente il protagonista da una scena all'altra. Insomma, lui è un tipo simpatico, carismatico e coraggioso, ma è anche un figlio di buona donna. Nemico pubblico n°1 mette bene in mostra queste sue differenti facce e io amo i film dove non si sa con certezza chi è buono e chi è cattivo. Che idea hanno oggi in Francia di questo personaggio?Vincent Cassel: Ancora oggi nessuno sa se Mesrine abbia mai ammazzato anche una sola persona. Nel suo libro racconta di quarantadue omicidi, le autorità parlano di due o tre, ma non sono mai state trovate prove di alcun omicidio. Quello che trovo terribile è che stato ammazzato dalla polizia per strada, senza intimidazione, ed è diventato una sorta di martire proprio perché è stato ucciso senza prove della sua colpevolezza in relazione agli omicidi. Per me più che un gangster è stato uno showman, un opportunista che ha preso posizioni politiche solo per giustificare i propri gesti.I film di Richet sono sempre stati oggetto di polemiche. Pensa che anche questo accenderà discussioni provocatorie?Vincent Cassel: Si tratta di una situazione diversa rispetto agli altri suoi film. État des lieux e Ma 6-T va crack-er parlavano di banlieue e sappiamo bene che parlare di banlieue in Francia è sempre un problema. In questo caso non si può parlare di polemiche perché la storia la conosciamo tutti. Io posso solo dire che trent'anni dopo la sua morte, le bugie non servono più. La polizia gli ha sparato a bruciapelo mentre era in macchina, senza 'presentarsi'. Le persone della polizia che lo hanno ammazzato oggi dicono 'Volete sapere la verità? Non la saprete mai' e secondo me questa è una dichiarazione di colpevolezza.Quanto di quello che vediamo nel film è reale e quanto è stato romanzato?Vincent Cassel: Mesrine era un bugiardo per natura. Per documentarci sulla sua vita abbiamo letto i due libri che ha scritto, ma anche quelli dei poliziotti e delle sue ragazze, e abbiamo fatto un minuzioso lavoro di collegamento per capire come siano andate veramente le cose ed escludendo i fatti chiaramente fuori dalla realtà. Alla fine però non abbiamo provato a fare un documentario storico su Mesrine; abbiamo realizzato due film di genere che parlano di questo personaggio, ma anche della Francia di quei tempi. I due film possono essere perciò considerati un'istantanea del paese tra gli anni '60 e '70. Comunque sia, Mesrine ha sicuramente fatto cose incredibili che hanno lasciato un'immagine forte di lui, ma ammetto che alcune delle cose che vengono raccontate nel film in realtà non sono mai accadute. A trent'anni di distanza dalla sua morte, Mesrine è ancora nella memoria popolare?Vincent Cassel: Ancora oggi in Francia Mesrine è un'icona del contropotere e dela rivoluzione, ancora di più per i ragazzini. Nelle periferie c'è il culto di Mesrine, tutti i gruppi hip-hop parlano di lui nelle loro canzoni e in molti vanno in giro con le t-shirt con stampata sopra la sua faccia. Mesrine è un simbolo della ribellione e quindi fa molta presa sui giovani.Non crede che portare questo personaggio sullo schermo possa essere pericoloso, per esempio per i giovani delle banlieue?Vincent Cassel: Quale potrebbe mai essere questo pericolo? Che si ribellino? Ma questa è la normalità! Non credo che facendo cinema si abbia una tale responsabilità, e poi non si possono fare solo film 'carini' in modo che la società stia tranquilla. Un film non cambia niente.Ha mai incontrato parenti o amici di Mesrine durante la lavorazione del film?Vincent Cassel: Ho parlato tante volte con sua figlia Sabrina. La prima volta che l'ho incontrata ero sul set, vestito da Mesrine. Non sapevo della sua visita; ad un certo punto mi dicono che c'è sua figlia sul set, io mi giro e lei era lì che piangeva. E' stata sul set più volte, per capire, per essere vicina a suo padre. Sabrina e i suoi fratelli, Bruno e Boris, hanno sentito molto la mancanza del padre. Per loro è stato come essere figli di una rockstar senza mai conoscerla.E' stata difficile per lei la trasformazione fisica richiesta per interpretare il personaggio?Vincent Cassel: Nel primo film non si vede molto questa trasformazione. Ho gli occhi scuri, i capelli diversi e la barba, ma nulla in confronto a quello che ho dovuto passare per interpretare la seconda parte. Quando pensano a Mesrine in Francia, tutti se lo ricordano come un uomo grasso, dallo stile anni '70, e quindi ho dovuto ingrassare molto per calarmi al meglio nel ruolo. Non potete capire quanto sia difficile mangiare tanto. Certo, mi piace mangiare, è uno dei piaceri della vita, ma se devi farlo per lavoro diventa difficile, anche perché io sono magro per natura e faccio un lavoro stressante che fa dimagrire ulteriormente. Per interpretare il secondo film, ho dovuto tenere un peso costante per quattro mesi ed è una cosa estremamente complicata, non fa bene alla salute, ma se questo mi permetterà di vincere un César ben venga! Comunque sia, un attore deve subire una trasformazione del genere almeno una volta nella sua vita. Io l'ho fatto, ma ora basta, non lo farò mai più.Crede che questa sia la sua miglior interpretazione?Vincent Cassel: Migliore di Shrek? Ma dai! Seriamente, faccio sempre il mio lavoro nella maniera migliore. Sono più vecchio, più calmo, ma la passione per questo mestiere ce l'ho da sempre. Quali sono state per lei le difficoltà maggiori nella realizzazione del film?Vincent Cassel: Sicuramente quella di lavorare sullo stesso film per nove mesi. Normalmente per girare un film ce ne vogliono due, ma nove è praticamente una gravidanza! Avevo paura di non riuscire a mantenere la stessa energia, la stessa passione, in un periodo così lungo. Io sono un tipo che preferisce starsene in spiaggia, e temevo perciò di non essere in grado di impegnarmi così duramente, ma mi sono preparato tanto e alla fine avrei potuto andare avanti per altri due mesi.Tra poche ore sarà ospite al Festival di Sanremo. Conosceva questo evento? Se ne parla in Francia?Vincent Cassel: Sanremo? Che cos'è? Noi in Francia abbiamo il Festival di Cannes, ma nessuno sa cosa sia Sanremo. Seriamente, so che è un festival di musica, ma non so nient'altro, anche perché la musica italiana è difficilmente esportabile.Probabilmente stasera Paolo Bonolis le chiederà di parlare del suo rapporto con Monica Bellucci. E' disposto a farlo?Vincent Cassel: Beh, ci sono cose che posso dire e altre che devono restare segrete.

Amy Winehouse rimarrà ai Caraibi (intanto il divorzio procede)

Janis, la madre di Amy Winehouse, ha concesso una lunga intervista alla rivista britannica “Heat” in cui ha affermato che le pratiche per il divorzio della figlia da Blake Fielder-Civil non sono state ritirate e che Amy rimarrà ai Caraibi. La cantante, come noto, risiede presso l’isola di Santa Lucia dalla fine dello scorso dicembre; vi si era recata in vacanza, ma la località le è piaciuta così tanto che ha deciso di rimanere in loco anche perché così riduce il rischio di ricadere in certe tentazioni. “Le pratiche per il divorzio stanno andando avanti, è Mitch (il padre di Amy) che si occupa di queste cose”, ha detto Janis. “Per quanto riguarda i soldi, non so come stiano le cose per Blake. La sola cosa che so è che ci siamo sempre occupati noi delle finanze di Amy. Siamo una famiglia e ci prendiamo cura l’uno dell’altro”. In quanto alle prolungate vacanze a Santa Lucia, la signora ha affermato: “Amy in questo momento si trova in un ottimo posto. Mangia bene e ha messo su un po’ di peso, cosa di cui sono contenta. Lì ha fatto tante cose per schiarirsi i pensieri. Per ora non ha intenzione di tornare e sicuramente, se lo farà, non tornerà alla sua casa di Camden. Chi lo sa dove andrà, ma per adesso vuole stare lontano da tutti. Si riprenderà, ha solo bisogno di stare lontana da certa gente”.

Cinema: I vincitori degli Independent Spirit Awards

I principali vincitori degli Independent Spirit Awards, gli Oscar del Cinema indipendente assegnati ieri a Los Angeles: Miglior Film: The Wrestler Miglior Regia: Tom McCarthy per The Visitor Miglior Attore: Mickey Rourke per The Wrestler Migliore Attrice: Melissa Leo per Frozen River (Fiume di ghiaccio) Miglior attore non protagonista: James Franco per Milk Migliore attrice non protagonista: Penelope Cruz per Vicky Cristina Barcelona Migliore Sceneggiatura: Dustin L.Black per Milk. Miglior Film Straniero: La Classe (Francia).

In edicola arriva DonnaInferiore. :-)

;-P

Niente "New Moon" per Madonna

La Summit Entertainment ha smentito le voci riguardo la partecipazione di Madonna in 'New Moon', il seguito del film "Twilight". Tuttavia, Entertainment weekly riporta che la Regina del Pop potrebbe partecipare al progetto comunque, registrandone la colonna sonora. L'indiscrezione nasce dal fatto che Guy Oseary,il manager di Madonna, è coinvolto nelle riprese che si svolgeranno tra marzo e maggio a Vancouver e in Italia. Il film uscirà nei cinema americani a novembre 2009.
MADONNATRIBE

OMAGGIO A JOE DALLESANDRO

Il Festival di Berlino omaggia con il teddy Award, premio alla filmografia gay, l`icona degli anni `70 Joe Dallesandro. Omaggio all`ex marchettaro, drogato, ladro, che cambiò la storia della sessualità maschile sul grande schermo.
"Tutti i sex symbol hanno il nome che finisce in 'O': Garbo, Harlow, Monroe, Brando, Dallesandro”
Paul Morrissey
“Little Joe never once gave it away / Everybody had to pay and pay / A hustle here and a hustle there / New York City is the place”
Walk on the wild side, The Velvet Underground
I quindici minuti di celebrità sono durati più a lungo che per altri per il “piccolo Joe” cantato in Walk on the Wild Side dai Velvet Underground. Little Joe che non lo dava mai gratis e, una marchetta qui e una marchetta là, sbarcava il lunario a New York. The place.Figlio di un marinaio di origini italiane e di una 16enne di Pensacola, Florida, Joe aveva 5 anni quando la madre finì in carcere per furto d'auto. Dopo il divorzio si trasferisce con il padre ed il fratello a New York, dove, crescendo in un orfanatrofio ad Harlem, cercava già di “vendersi” alle possibili mamme adottive.

Frequenta la scuola cattolica e viene affidato ad una famiglia di Brooklyn fino all'età di 14 anni, quando i servizi sociali allontanano i ragazzi dalla coppia adottiva. In seguito viene cacciato dalla scuola per aver picchiato il preside ed inizia la sua vita di vagabondaggio. Da adolescente entra ed esce dal riformatorio per tentati furti ed in una di queste permanenze si incide sul braccio il celebre tatuaggio “Little Joe”. Per mantenersi si prostituisce, posa nudo per riviste come Athletic Model Guild e appare in alcuni film porno gay. Ma i soldi per la droga non bastano mai e nel 1967, su consiglio del pusher, decide di far visita ad Andy Warhol.

Qui, come narra la leggenda, Paul Morrissey ci proverà e, dopo essersi beccato un pugno in piena faccia, lo introdurrà al resto della factory con le parole: “Vi presento Joe, il solo fottuto maschio qui dentro”. Joe prende parte a “The Loves of Ondine” e poi sarà il protagonista assoluto e quasi perennemente nudo, oltre che probabilmente il solo ed unico movente, della celebre trilogia di Morrissey composta da “Flesh”, “Trash” ed “Heat”. Dalla strada alla ribalta, così venivano creati i divi della Factory. E senza nessun intermediazione: dovevano interpretare semplicemente loro stessi

In “Flesh” Joe è un marchettaro di New York, in “Trash” un tossico, in “Heat” un ex bambino prodigio marchettaro: non occorreva altro per, come dirà Warhol, far si che in ogni suo film “tutti fossero innamorati di Joe Dallesandro”. Da “Lonesome Cowboys”, la cui versione t-shirt firmata Vivienne Westwood farà la storia del punk addosso a Sid Vicious, storico bassista dei Sex Pistols, ai grotteschi “Dracula cerca sangue di vergine... e morì di sete!!! “ e “Il mostro è in tavola… Barone Frankenstein”, Joe diventa icona per il solo fatto di essere bello da morire.

Celebre il commento di Lou Reed che, nel '78, disse di Dallesandro: “Little Joe era un idiota, non se se lo sapevate...se ci parlavi per un minuto, ti accorgevi che aveva un quoziente intellettivo pari a 12. E' l'unico ragazzo che conosco che sia andato in Italia per diventare famoso ed ha fallito. Voglio dire, chiunque voleva portarselo a letto, farlo diventare una star...Ma lui a malapena sapeva allacciarsi da solo le scarpe”. Fotografato da Richard Avedon e Francesco Scavullo, finiva in copertina su Rolling Stone, su una copertina dei Rolling Stones, “Sticky Fingers” e su quella del primo album degli Smiths.

In Europa girò innumerevoli film, in Italia molti poliziotteschi e film di genere, ma anche in Francia l'iconico “Je t'aime moi non plus” di Serge Gainsbourg in cui interpreta un camionista omosessuale che si innamora della meravigliosamente androgina Jane Birkin.

Tornò in patria solo alla fine degli anni Ottanta per una non chiara faccenda di traffico d'eroina, coperta ufficialmente con la morte del fratello (per asfissiamento autoerotico). Fece apparizioni in serie televisive come Miami Vice e Matlock e recitò in alcuni film, tra cui “Cry Baby” (1990) di John Waters accanto a un giovanissimo Johnny Depp. Fu proprio Waters a ricordare come Joe avesse cambiato per sempre il modo di intendere la sessualità maschile sul grande schermo.

Oggi il Festival di Berlino celebra con il Teddy Award, premio alla filmografia gay, Joe Dallesandro, che aveva dichiarato di essere bisessuale per nessun motivo in particolare, “solo che quando cominci a fare qualcosa poi finisce che ci prendi gusto”. A Dallesandro che, se non avesse incontrato Warhol sarebbe probabilmente morto, ucciso dalla droga o da qualche poliziotto durante un furto d'auto. O, se non avesse fatto innamorare Wahrol, forse sarebbe diventato una star mainstream come Marlon Brando e James Dean. A Dallesandro che “le foto di nudo mi rubavano l'anima” ed ha “insegnato a parecchia gente come fare l'amore”. A Dallesandro, che quando compare su uno schermo, fa l'amore con ogni singolo spettatore.

Sanremo/ Il 'cattivo' Vincent Cassel gioca e scherza con Bonolis

Roma, 21 feb. (Apcom) - Vincent Cassel al Festival di Sanremo. L'attore francese - che parla un italiano quasi perfetto con una certa inflessione che secondo Bonolis ricorda il dialetto partenopeo - si presta al gioco e alle battute del conduttore il marito di Monica Bellucci che sul palco dell'Ariston presenta il suo ultimo film "Nemico Pubblico n 1. L'istinto di morte" di Jean-Francois Richet in cui interpreta ancora una volta il ruolo del cattivo: "In questo caso interpretato un personaggio realmente esistito. Jacques Mesrine, il gangster più famoso di Francia". Un film in cui l'attore è dovuto ingrassare di 20 chili."E' sempre bello mangiare", dice. Sul ruolo dell'attore afferma: "In Francia recitare si dice 'jouer' che significa giocare. Credo sia il verbo più adatto per indicare la nostra professione". Poi un riferimento al rapporto di coppia: "In Francia le donne sono sempre più uomini e gli uomini sempre più donne. Almeno da noi è così, qui non so. Nel senso che le donne hanno sempre più gli attributi e gli uomini sempre più sensibilità". Giorni fa Cassel ha dichiarato di non conoscere il Festival di Sanremo. Replica Bonolis: "Io per par condicio devo dire di non conoscere il Festival di Cannes".

Very strong rock! Coldplay, Killers e Bono sullo stesso palco.

Due sere fa (come appendice dei Brit Awards) concerto speciale dei Killers e dei Coldplay per festeggiare i 15 anni di War Child. Per il gran finale spunta a sorpresa il leader degli U2 dando vita ad uno storico incontro. E’ successo davvero!I presenti faticavano a credere a tanta abbondanza, ma hanno impiegato pochi secondi a realizzare quello che per molti aspetti è un grande momento di musica targato 2009. Luogo: cerimonia di premiazione dei Brit Awards, i più importanti premi britannici per quanto riguarda l’ambito musicale. Come l’incredibile incontro è potuto avvenire? Dovete sapere, cari italiani appassionati di calcio che in queste ore fremete al pensiero dello scontro titanico Italia-Inghilterra di Champions League, che per quanto riguarda l’aspetto "eventi musicali" i cari colleghi britannici sono nettamente più avanti di noi! E così capita che dopo una semplice premiazione televisiva, due fra i gruppi più popolari del momento (Coldplay e Killers) decidano di regalare ai fans presenti un concerto speciale, lontano dagli occhi della televisione e dei media, per festeggiare i 15 anni di vita dell’associazione benefica War Child. 8 pezzi i Killers, 8 pezzi i Coldplay. Per i presenti ce n’era abbastanza da leccarsi i baffi! E così una volta ultimato il set della band di Chris Martin gli estasiati ascoltatori erano già pronti per il ritorno a casa dopo una serata speciale. Che improvvisamente è diventata unica!Eh sì, perché al momento dei bis finali è successo praticamente di tutto. Prima Martin ha chiamato sul palco Gary Barlow con il quale ha duettato sulle note di Back For Good dei Take That. E poi, dulcis in fundo, sul palco sono saliti i Killers per chiudere la serata col loro celebre successo All these things that I've done in compagnia dei Coldplay e di un ospite d’eccezione... Mr. Paul Hewson!
Incredibile vedere, insieme in prima linea, Chris Martin, Brandon Flowers e Bono… E così, sullo stesso striminzito palco, i tre pezzi da novanta (a cui nel finale si è aggiunto lo stesso Barlow trascinato dal leader dei Coldplay) si sono lanciati in una versione unica del classico dei Killers mandando letteralmente in visibilio i presenti in un tripudio di telefonini adibiti a macchine fotografiche! Piccola postilla. I Coldplay non avevano vinto nessuno dei quattro premi a cui concorrevano, eppure nessuna reazione irritata, nessun divismo dei quattro o fuga in albergo. Eccolì lì a suonare fino a tarda notte, cantare e divertirsi come in una festa fra amici, tutto in nome della musica.Cari colleghi italiani, almeno per stavolta inchiniamoci di fronte ai cavalieri di sua maestà…Non esistono riprese ufficiali, per cui accontentatevi di quelle fatte dai fans

Vincent Cassel ospite questa sera sul palco del Teatro Ariston

Sanremo - "Ieri ho dichiarato che non sapevo quasi niente del Festival. So che è il più grande evento della televisione italiana ma in Francia non l'ho mai visto siccome non guardo molta televisione".
Il super ospite di questa ultime serata del Festival della Canzone Italiana sarà Vincent Cassel. L'attore e produttore francese ha all'attivo più di 40 film come attore e 3 come produttore.Ha assunto una maggiore notorietà in Italia dopo il suo matrimonio, nel 1999, con Monica Bellucci, con la quale ha più volte diviso il set.E' in uscita il suo ultimo film "Nemico pubblico n° 1. Istinto di morte".Vincent Cassel: "All'inizio ho rifiutato il ruolo del mio ultimo film perchè non volevo fare pubblicità ad un personaggio scomodo e malavitoso. Ieri ho dichiarato che non sapevo quasi niente del Festival. So che è il più grande evento della televisione italiana ma in Francia non l'ho mai visto siccome non guardo molta televisione. Ho chiesto a Monica e lei mi ha consigliato di venire perchè è un evento molto importante. Non so ancora cosa farò stasera, credo che mi farò guidare dall'improvvisazione.
di Pietro Zampedroni

PERUGIA, ''ALL THAT MUSIC!'': IL 24 FEBBRAIO, APPUNTAMENTO CON CATANIA E LA MUSICA DI CARMEN CONSOLI E DENOVO

PERUGIA (UNONOTIZIE.IT) Saranno le sonorità di un pezzo di Sicilia, la voce particolarissima di Carmen Consoli e l’energia dei Denovo ad essere al centro del sesto appuntamento di “All That Music! Viaggio nell'Italia inCantata”, dal titolo “Catania - La città che guarda lontano, radiografia di un movimento improvviso: Carmen Consoli, Denovo e altre storie”, che si terrà a Perugia, martedì 24 febbraio (ore 17.30), nell’atrio del Teatro Morlacchi. A coordinare i lavori sarà ancora una volta Vincenzo Martorella, uno dei più apprezzati critici musicali del nostro Paese, saggista, direttore di riviste del settore e docente di storia della musica contemporanea in diverse università, anche all’estero. La rassegna, organizzata dalla Fonoteca regionale “Oreste Trotta” con il sostegno di Regione Umbria, Comune di Perugia ed alcune aziende private, è un ciclo di otto audio e video-conferenze sulla canzone d’autore italiana e le città che l’hanno ispirata. Gli altri incontri dell’edizione di quest’anno, iniziata il 20 gennaio, sono stati dedicati ai cantautori della cosiddetta “scuola genovese” (De Andrè, Fossati, Paoli, Tenco, Lauzi e Bindi), al teatro della canzone milanese (da Gaber e Jannacci a “Elio e le Storie Tese”), alla Roma di Antonello Venditti, Francesco De Gregori e Sergio Caputo, alla Bologna di Dalla, Guccini, Lolli e Bersani. Come di consueto, la serata di martedì (ad ingresso gratuito) sarà conclusa al Caffè Morlacchi (piazza Morlacchi) con un aperitivo offerto da alcune aziende vitivinicole umbre. Per ulteriori informazioni: Fonoteca regionale “O. Trotta” - tel.075.5723308 – email: fonotecatrotta@tiscali.it - web: www.frot.regioneumbria.eu

SANREMO: SERATA FINALE CON ANNIE LENNOX E VINCENT CASSEL

Saranno Annie Lennox e Vincent Cassel gli ospiti della serata finale del festival di Sanremo. La popstar scozzese da 78 milioni di album presenterà in anteprima europea The Annie Lennox Collection. Si tratta di un ritorno all'Ariston a 17 anni di distanza dall'esibizione del 1992 quando presentò 'Diva', il suo primo progetto da solista, con una performance di 'Why'. La star di Canale 5, Maria De Filippi, affiancherà Paolo Bonolis sul palco e dovrebbe entrare in scena in tre momenti della serata. Il modello di turno è l'inglese David Gandy. I 10 Artisti ammessi alla serata finale eseguiranno i loro brani e saranno votati dal televoto. Le tre canzoni più votate saranno ammesse alla seconda fase della serata. Verranno presentate le tre canzoni dei Big più votate, con nuova votazione del pubblico attraverso il televoto. Il brano più votato sarà proclamato Canzone vincitrice assoluta del festival. Durante la serata, sul palco si esibiranno anche i due vincitori della categoria Proposte e della gara online Sanremofestival.59.E' SEMPRE BOOM CON 12,5 MILIONI DI TELESPETTATORI E' ancora boom di ascolti per il Festival di Paolo Bonolis con 12 e mezzo milioni di telespettatori. Ieri, la 4/a puntata del Festival è stata seguita nella prima parte da 12 milioni 502 mila con il 43,24% di share. La forte concorrenza dei Cesaroni su Canale 5, che l'anno scorso furono protagonisti di un testa a testa con i superospiti italiani di Pippo Baudo, ieri ha ottenuto 5 milioni 615 mila con il 20,77% di share. La seconda parte della Festival di Bonolis ha avuto 8 milioni 118 mila con il 55,13% di share. La media ponderata della serata dedicata ai duetti, a Hefner e alle conigliette di Play Boy è stata di 10 milioni 218 mila spettatori con il 47,47% di share. Picco di 15 milioni 102 mila alle 21.38 e di share all'1.08, quando Bonolis ha annunciato la vincitrice delle nuove proposte, con il 67,36% di share. RaiUno è leader della prima serata con il 37,92% di share contro il 22,35% di Canale 5.La quarta puntata del Festival di Baudo finita con un testa a testa con i Cesaroni, era stata seguita l'anno scorso da 6 milioni 998 mila con il 25,84% di share nella prima parte, e da 4 milioni 206 mila con il 37,17% nella seconda. La media ponderata era stata 30,28% di share, 17 punti in meno di ieri sera (47,47%). Mentre nel 2005, al suo primo Festival, Bonolis nella quarta serata aveva avuto una media ponderata superiore soltanto di tre punti rispetto a ieri: 50,18% di share a fronte del 47,47% di ieri. Nella prima parte il Festival 2005, sempre nella quarta serata aveva avuto poco più di 1 milione rispetto a ieri: 13 milioni 885 mila (46,37%), contro 12 milioni 502 mila (43,24%). Quattro anni fa, sempre nella quarta serata, nella seconda parte il Festival aveva avuto 11 milioni 002 mila con il 51,91% e nella terza 6 milioni 158 mila con il 61,72%.
SANREMO - Arisa, con il brano Sincerita', e' la vincitrice della categoria Proposte del Festival di Sanremo 2009. Arisa, all'anagrafe Rosalba Pippa, e' una delle artiste selezionate da SanremoLab. Il brano sanremese fa parte dell'album di esordio che e' uscito oggi nei negozi. Nata a Genova nel 1982 e trasferita a Pignola in provincia di Potenza, ha un diploma di Estestista. Nel 2007 ha vinto la borsa di studio come interprete al Cet di Mogol. Sul palco ieri ha duettato con Lelio Luttazzi. Arisa e' un acronimo familiare. A come Antonio: il padre autista con la passioni per le incisioni su ferro. R come Rosalba. I come Isabella: la sorella di 20 anni. S come Sabrina: l'altra sorella di 17 anni. A come Assunta: la mamma casalinga. All'annuncio della vittoria fatto da Paolo Bonolis, Arisa e' rimasta per un attimo immobile, con gli occhi sbarrati, e poi si e' commossa, tra gli applausi del pubblico. Un applauso caloroso e' scoppiato anche in sala stampa, dove Arisa era tra le concorrenti piu' quotate. ''Grazie a tutti, non piango piu''', ha detto. Per poi aggiungere: ''Ho dimenticato di ringraziare il maestro Lelio Luttazzi e lo saluto con tanto affetto''. Luttazzi l'aveva accompagnata ieri sera sul palco dell'Ariston nella serata dei duetti. Tra gli applausi del teatro ha poi riproposto la sua canzone.