Intervista con Ezio Guaitamacchi sul set di "Delitti Rock"

Il noto giornalista e critico musicale Ezio Guaitamacchi ci parla del nuovo programma televisivo ispirato al suo libro,Delitti Rock (2010, Arcana). I misteriosi delitti del rock prendono forma e aspettano solo di essere risolti.
Finalmente dopo tanti rinvii iniziano su Rai 2 i “Delitti Rock”, sei emozionato?
Come sai sono in questo campo da un sacco di anni e l’emozione è passata (ride n.d.a.). Sono contento che finalmente vada in onda perché è stato fatto un grande lavoro, iniziato molto tempo fa. Operativamente ho fatto la prima trasferta londinese a fine gennaio scorso, prima di andare a New York e nella West Coast americana. Poi ci siamo trasferiti a Parigi ed in giro per l’Italia per la puntata su Tenco. In tutto, sono state realizzate una cinquantina di interviste esclusive, personaggi che abbiamo cercato ad hoc per ogni puntata, trovando qualcosa di veramente interessante ed inedito per quello che riguarda l’Italia.
Se non sbaglio, "Delitti Rock" è iniziato come un programma radio, qualche anno fa...
Si è vero, era iniziato come un’idea televisiva che poi ha avuto una gestazione molto lunga e complicata. Nel frattempo è diventato anche un programma radiofonico per la radio della Svizzera Italiana. Dopo l’uscita del libro ho riallacciato i contatti con RaiDue, e l’allora direttore Massimo Giuffredi ha molto apprezzato l’idea. Da lì il progetto si è sviluppato anche sul fronte televisivo.
Come è stato l’approccio nel riadattare il libro alla tv?
Rinaldo Gaspari, regista del programma televisivo, ha fatto un lavoro estremamente importante. Ha condiviso con me tutti i contenuti delle storie e ha trovato il modo migliore per renderle nel linguaggio televisivo migliore. Ogni cosa è stata curata nel minimo dettaglio, dall’atmosfera teatrale in studio dove si muove Massimo Ghini, narratore di queste storia, ai miei interventi in ogni puntata dalle scene del crimine.
In pratica sei l’inviato speciale...
Faccio un pò di tutto, l’autore, l’ideatore, l’inviato speciale, l’intervistatore e mi trovo nei luoghi dove si sono svolti i fatti: davanti al Dakota Building di New York per la puntata su John Lennon, piuttosto che a Londra di fronte alla casa dove è morto Jimi Hendrix. Incontro personaggi che erano, o presenti ai fatti, o che hanno studiato approfonditamente i casi. Per ogni puntata in studio c’è un ospite italiano, il quale ha avuto un legame diretto con il personaggio protagonista della storia. In più, ci saranno musicisti italiani, scelti per la loro esplicita ammirazione verso le varie leggende che suoneranno brani cover in omaggio agli artisti.
Parlavi della scenografia teatrale; la versione in teatro di "Delitti Rock" continuerà?
Sì, sì, c’è ancora, ma è una cosa diversa. Lo spettacolo teatrale isola quattro storie oggi ancor più famose dopo la vicenda di Amy Winehouse: il famigerato “Club J27”. Musicisti morti a 27 anni, tutti con una J nel nome: Jim Morrison, Jimi Hendrix, Janis Joplin e Brian Jones.
La rappresentazione teatrale parte dal giorno dei funerali di Jim Morrison e va a ritroso analizzando i possibili legami tra i vari personaggi. Nella finzione teatrale sono un critico musicale americano, forse il primo giornalista musicale della storia, Ralph J.Gleason, e racconto come se fossi un protagonista di quelle vicende.
L’ultima morte celebre che ha stravolto il mondo della musica e dei media è quella di Kurt Cobain. A circa vent’anni da quel giorno il mondo è notevolmente cambiato, e davanti la perdita di Amy Winehouse mi è sembrato tutto molto asettico. Come l’hai vissuta la sua morte?
Diversamente da Kurt Cobain, Amy Winehouse è un altro tipo di artista, è un artista pop, quindi non ha certamente nessun legame con quello che è un discorso generazionale, culturale, storico e geografico come il leader dei Nirvana. Entrambi hanno avuto una personalità molto fragile, problemi di droga e vite sentimentali difficili: quindi vedo analogie nella figura umana, certamente molto meno che nella figura artistica. Amy Winehouse è stata una pop star, quindi rimarrà la sua storia legata al contesto socio culturale che l’ha prodotta.
In questi mesi di globalizzazione impazzita e davanti a questa implosione del sistema, dici che c’è qualche forma di rock che può salvarci?
Il rock può aiutarci a vivere meglio, come qualsiasi forma ed espressione artistica; del resto la funzione dell’arte è quella di farci riflettere e pensare. Non so se sarà il rock, perché con i suoi oltre sessant'anni penso ci abbia già dato molto, ma sono fiducioso sul fatto che ci saranno forme d’arte che continueranno a far elevare gli uomini a valori e a stati d’animo più gratificanti. Di questo ne sono certo, al cento per cento.
Degio De Giorgis

Balenciaga: tutti in piedi

Anna Wintour e le attrici divine Catherine Deneuve, Isabelle Huppert, Charlotte Gainsbourg, Salma Hayek e il marito re del lusso Francois Henry Pinault, e poi via via i più importanti nomi della moda internazionale. Tutti in piedi in una standing ovation obbligata: appena i primi invitati si sono seduti le panche della minuscola sala dove si svolgeva la sfilata di Balenciaga sono crollate. Un evento mai visto prima che fa ancora discutere gli addetti ai lavori malgrado la mail di scuse che la maison ha inviato a tutti gli ospiti.
Così più che agli abiti l'attenzione è andata, divertita, agli ospiti illustri e soprattutto alla temutissima Anna Wintour in piedi come una giornalista-stagista in standing (così si chiamano i posti in piedi dati ai giovani alle sfilate). Leggi il commento alla sfilata


Vincent Cassel: «Il sesso? Un dovere sociale»

Una rivelazione continua. Dichiarazioni da manuale di psicopatologia. Non basta prendere appunti durante un’intervista con Vincent Cassel. Rifletterci a posteriori è d’obbligo. Chiedere il parere di un esperto, consigliabile. Per esempio. «Non capisco chi sostiene che lavorare con chi ami non sia opportuno. Ho fatto con Monica cose che non avrei potuto fare con nessun altro. Da sempre mi attirano le grandi storie d’amore al cinema, Federico Fellini e Giulietta Masina...». E prosegue: «Martin Scorsese e Robert De Niro, Stanlio e Ollio...». Cassel ha appena interpretato un pazzo meraviglioso per conto di David Cronenberg. Ed è il tipo che ai suoi personaggi dà moltissimo e moltissimo impara da loro. Il film è A Dangerous Method, Viggo Mortensen impersona Sigmund Freud, Michael Fassbender è Carl Jung. Cassel divide la scena coi giganti per una ventina di minuti, ma resta indimenticabile fino alla fine e molto oltre. Il suo Otto Gross è un medico tossicomane e ossessionato dal sesso, un uomo acuto e anticonformista fino al masochismo, inviato da Freud a Jung perché lo prenda in cura. Sarà lui in realtà a curare il proprio terapeuta, a liberare l’uomo che avrebbe dovuto essere il suo liberatore, a far piazza pulita di ritrosia e repressione per consegnarlo alle braccia e al letto di Sabine Spielrein. E peccato solo che si tratti di Keira Knightley...
Un fiero oppositore della monogamia, il suo personaggio. Per usare un eufemismo.
Il sesso è importante e non solo perché ci dà piacere, ma anche per la riproduzione, per le responsabilità che abbiamo nei confronti delle generazioni che seguiranno. Secondo me il sesso è un dovere sociale. Perché più che nei confronti della politica o della società, il nostro primo dovere è verso i nostri figli.
Da quando è nata Léonie l’anno scorso lei vive con tre donne... 
È magnifico.
Una vita da pascià? 
Qualche volta. Per lo più una vita da schiavo. Che adoro. Gli uomini hanno tutto l’interesse a riconoscere la propria femminilità ed essere circondato da donne, anche se una è piccolissima - ha solo 15 mesi - mi fa progredire come essere umano.
Nel film di Cronenberg si parla molto di padri e di figli, biologici e spirituali. Suo padre Jean-Pierre Cassel, uno dei più grandi attori di Francia, è mancato tre anni fa. Che rapporto aveva con lui? 
È l’uomo che ha fatto di me quello che sono oggi. Ha saputo darmi fiducia, una cosa rara, che non succede in tutte le famiglie. Mi ha permesso di ucciderlo, in senso psicoanalitico, un bel regalo, perché di fronte ai propri figli bisogna sparire. È stato sempre presente nella mia vita, ma senza cercare di plasmarmi. Il segno più evidente di maturità per un genitore, secondo me, è proprio quello di capire di non poter fare della vita dei figli una replica della propria.
Non ha cercato di influenzarla nemmeno quando l’ha messa in collegio? 
Mio padre mi ha sfinito quando ero giovane perché voleva che terminassi gli studi, poi ha capito che avevo bisogno di esprimermi in altro modo e mi ha lasciato tranquillo. Sono entrato in una scuola di circo e ho preso il destino nelle mie mani.
Perché il circo e non l’accademia? 
Perché volevo andare proprio nella direzione opposta a quella che aveva seguito lui ( Jean-Pierre Cassel era noto come “il Fred Astaire di Francia” per il suo charme e l’abilità di ballerino, ndr). E poi era un modo per seguire le orme di mio padre senza passare subito per il palcoscenico o il set di un film.
Lei ha trascorso l’infanzia nel cinema-teatro dei suoi nonni ad Arcachon. In casa sua giravano Maria Callas, Catherine Deneuve e Brigitte Bardot. Non è un caso che lei, suo fratello e sua sorella siate oggi tutti nel mondo dello spettacolo. 
Mio fratello in realtà da quel mondo vuole restare fuori il più possibile. È il fondatore della band Assassin, fanno musica molto politica, forte, non del genere sinistradestra, roba più rivoluzionaria.
Come Democratie fasciste, in cui canta: «Il mondo è fottuto e tu credi che staremo zitti?». 
Mio fratello è stato spesso bandito da internet, ma nelle sue performance non c’è niente di osceno o violento. Credo che faccia paura il fatto che la sua idea di ribellione non si riferisca a nessuna chiesa, a nessun partito ufficiale.
Anche lei è engagé politicamente? 
Quando sono stato nelle banlieue parigine per girare L’Odio (era il 1995, ndr), mi sono detto: «Qui un giorno scoppierà la rivoluzione ». Ma i problemi non possono restare sempre confinati alla periferia, per non contaminare il centro pulito di Parigi.
Il presidente Sarkozy dice che lì c’è la racaille, la marmaglia. 
La racaille c’è, ma il problema è capire chi ne ha favorito la nascita e la crescita. Un bambino che viene su in banlieue diventa così perché lì non si parla che quella lingua, perché lì devi lottare per tutto, per garantirti i diritti essenziali.
Le sue figlie sono per metà italiane. Geograficanente dove immagina sarà il loro futuro? 
In Francia, in Italia, in Messico, dove vorranno loro. Ho una considerazione altissima della creatività italiana. Il problema è che da voi la volgarità dei media trascina tutto - società, cultura - verso il basso.
Nell’ultimo film interpretato da sua moglie, Un été brulant, diretto da un francese, Philippe Garrel, ma ambientato quasi interamente in Italia, un personaggio dice che «gli italiani è dal Rinascimento che si riposano». 
Non è vero. In Italia ci sono qualità straordinarie, ma forse a causa della politica, non so, trovo che il Paese sia divorato dal cinismo. A me sembra che gli italiani oggi non credano più a niente. Pensano che si debba sempre essere ruffiani per ottenere le cose. Mi fa male, mi fa arrabbiare.
Parla della volgarità dei nostri media. In Francia non è così? 
Guardi, potrei parlarle male della Francia per ore, ma devo ammettere che da noi il sistema non è ancora completamente degradato. La tivù da voi è spaventosa, in Francia abbiamo ancora un canale come Arte, anche se è mezzo tedesco.
Non salva proprio nessuno? 
Ilaria D’Amico, che è una nostra amica e che trovo faccia un lavoro ottimo. È una donna con una forza, una perspicacia che non so proprio come riesca a mantenere in mezzo a quel bordello. Per fortuna c’è internet.
Non è pieno di volgarità anche lì? 
C’è di tutto. I pettegolezzi, le riflessioni serie, le cose pratiche. Come facevamo a vivere senza?
Sono passati solo dieci anni. 
No, io ho internet dal ’94. C’era un solo provider a Parigi e per la posta una sola applicazione, ci volevano dieci minuti per mandare una mail.
Un precursore. Si “googola” spesso? 
Certo. Guardo tutto su internet, anche me stesso.
Per una coppia iconica come quella rappresentata da lei e Monica Bellucci, si rischiano brutte sorprese. 
Ah no, quelle cose proprio non le guardo. E non ho mai postato niente di mio, le foto delle vacanze, un pensiero intimo, niente.
Niente blog per comunicare a tutti la sua visione del mondo? 
No, prima di tutto perché non ho niente da dire. E poi concedo già molti miei pensieri intimi nelle interviste. E quando li rileggo, non è che li trovi poi così fondamentali.
Sente di aver bisogno di proteggere le sue figlie dalla curiosità del mondo? 
In Francia siamo tutelati, i bambini non possono essere sbattuti sui giornali e, in caso succeda, si possono portare i responsabili in tribunale.
Lei lo fa? 
Regolarmente.

Vincent Cassel 'The Artist' Paris Premiere At Le Grand Rex



Monica Bellucci and Vincent Cassel attend 'The Artist' Paris Premiere at Le Grand Rex on September 28, 2011 in Paris, France.
(September 27, 2011 - Photo by Richard Bord/Getty Images Europe)

RECENSIONE DI BIOPHILIA. Perchè è un fallimento.

Biophilia uscirà ufficialmente il 10 di ottobre nei negozi, ma noi internauti lo stiamo già ascoltando, come spesso accade, blog e forum anticipano dal basso opinioni sui consumi culturali.
Bjork è sempre stata arty. Il suo regno è il midcult, luogo principe di chi vuole distinguersi dalla cultura popolare ma non ha abbastanza coraggio o capacità per sostenere l’impegno che richiede l’autentica avanguardia. Biophilia, il nuovo non-album, suona come il fragoroso tonfo di chi si è arrampicata per l’ennesima volta su vette troppo pretenziose. Mi rendo perfettamente conto che questa mia insolita presentazione suoni dissacrante se comparata agli articoli pubblicitari scritti per rafforzare la percezione di un’artista amatissima – ma poco ascoltata . Giustamente apprezzata per un meritevole passato artistico, Bjork, viene spesso presentata come ultimo baluardo del genio romantico ottocentesco che non scende a compromessi con l’industria commerciale, la “dura e pura” del panorama indipendente.
Biophilia, quattro anni dopo volta, si presenta come un compendio di tutti i difetti di B.: la pretesa di puntare all’universale facendo sempre riferimento a se stessa, le strutture musicali incompiute e farraginose, senza unità né fluidità sembrano un motore ingolfato e una voce incerta sono punti deboli di una donna senza più idee. Il cantato è a metà strada tra manierismo e dilettantismo, con note alte sgraziate e faticosamente raggiunte, e ritmi fiacchi per agevolare una sfiatata respirazione asmatica; cos’è questa se non la nemesi meritata a colei che da sempre si fa vanto di cantare in modo istintivo senza un necessario training vocale?
Persino le applicazioni che sostituiscono la forma album, scritte da programmatori di fama internazionale come Scott Snibbe, si sono rivelate strumenti utili solo a catatonici e scimmie. Eppure il progetto in potenza metteva in crisi il concetto di disco come unità ed entità chiusa e immodificabile, che apriva la porta al remix, all’opera aperta e alla nuova fruizione. Poteva essere, e lo può ancora, un modo di svincolarsi dalla forma album che ha predominato per tutto il novecento.
Poi l’annuncio del disco, e lì abbiamo intuito che si tentava la furbata di accontentar tutti. Quando abbiamo intravisto la parrucca rossa dell’autrice travestita da pagliaccio con tutti i suoi clichè fuori tempo massimo non abbiamo avuto più dubbi: Bjork è bollita.
Dopotutto, basta una distratta lettura ai testi delle canzoni per rendersi conto dell’animo hippy posticcio dell’islandesina: “With our hearts/We chisel quartz/To reach love/” o anche “the earth like the heart/slopes in its seat ” o frasi che sembrano scritte in una casa di cura di montagna: “When your eyes/pause on the ball/that hangs on the third branch from the sun” roba che sembra uscita dalle “diaboliche” menti creative di Erri De Luca e Mauro Corona, banalità utili solo alla sconfortante (in)cultura new age.
Lascio la disamina di ogni canzone alla bulimia del web che saprà entrare nel dettaglio. Da parte miaottimisticamente credo che la bravura di B. è nel ridare vita a queste canzoni modificandole durante i live (esperienza che nega la mummificazione dell’opera registrata). Non trovo alcun conforto nell’ascolto di un disco che richiede gratuite e crudeli sofferenze. Citando B. mi chiedo: “Why this sacrifice?”

Altri rumors sul nuovo album di Madonna

Madonna continua a lavorare al suo nuovo album, intanto su internet circolano vari rumors a riguardo. Per quanto riguarda la produzione ci saranno sicuramente William Orbit, Jean Baptiste Kouamée e Martin Solveig. Una delle canzoni dovrebbe chiamarsi Trust e sarebbe una ballata in stile Live to tell. 
Madonna inoltre l' avrebbe scritta e prodotta insieme al produttore Sia. Secondo varie fonti poi, Madonna avrebbe scritto e produotto da sola alcuni pezzi, partendo quindi da zero. Ci sarà ovviamente un tuor mondiale che partirà nell' estate 2012 ma a differenza 
degli altri non vedrà la partecipazione del coreografo Jamie King.
Verità o solo notizie false ? Non ci resta che attendere.

A Dangerous Method Clips in italiano







Psicanalisi, sesso e sculacciate: un metodo pericoloso

Arriva al cinema "A dangerous method", il film di David Cronenberg che indaga il rapporto tra Freud e Jung. Con due terzi incomodi Sabina-Knightley e Gross-Cassel.

Svizzera, inizio del 1900, un giovane psiconalista segue le tracce di una grande maestro: Gustav Jung, alias Michael Fassbender, va sulle tracce di Sigmund Freud, interpretato da Viggo Mortensen. E' A Dangerous method, il nuovo disturbante film di David Cronenberg. Nella vita di Jung arriva una paziente dallì'impatto eccezionale, si chiama Sabina Spielrein e ha il viso dolce di Kiera Knightley.
Sulla strada dei due grandi maestri della psiconalisi si intromettono passioni, orgoglio, debolezze e un medico genialmente folle dalle ipotesi deflagranti, Otto Gross (Vincent Cassel), il quale dice che "se c'è una cosa che ho imparato nella mia breve vita è questa: non reprimere mai niente".
A proposito di dimensione onirica, Viggo Mortensen vede un uccello che gli si avvicna volando e gli prende l'occhio come fosse di gomma. Kiera Knightley non ricorda i suoi sogni ma promette che terrà un libro vicino al letto così se si rendono concreti li ferma su carta. Infine Vincent Cassel dice che "mi piacerebbe credere nella monogamia ma oggi non sai mai quello che ti può accadere domani. Però più passa il tempo è più credo nella famiglia".

MADONNAGRAPHY: Part 11 "BEDTIME STORIES"


Bedtime Stories is the sixth studio album by American singer-songwriter Madonna, released on October 25, 1994 by Maverick Records. Madonna collaborated with Dallas Austin, Babyface, Dave "Jam" Hall and Nellee Hooper, deciding to move into a more R&B direction. Madonna tried to soften her image after releasing several sexually explicit works earlier in the decade.
The album was inspired by contemporary R&B and new jack swing, developing a generally more mainstream, radio-friendly sound. Like its predecessorErotica (1992), Bedtime Stories explores lyrical themes of love, sorrow, and romance, but with a toned-down, less sexual approach. Critics described the album as "autobiographical". The album's final single "Human Nature" addresses the controversy surrounding Erotica, while "Bedtime Story" was written by Icelandic singer-songwriter Björk. Bedtime Stories received generally favorable reviews from music critics, who praised the album's candid lyrics and production.
Commercially, the album proved to be successful. Debuting and peaking at number three on the Billboard 200, the album was certified triple-platinum by the Recording Industry Association of America. It peaked in the top five in most territories, topping the charts in Australia. Four singles were released from the album. The lead single, "Secret", gave Madonna her record-breaking 34th consecutive top ten single in the United Kingdom, while "Take a Bow" spent seven weeks at number one on the Billboard Hot 100 (the longest run for any of Madonna's chart-toppers). Other singles released were "Bedtime Story" and "Human Nature". The album was not accompanied by a tour.

The album began as a collaboration with Shep Pettibone, and was to be stylistically similar to Erotica. However, due to Madonna's wish to soften her public image, as well as her admiration for Joi's Pendulum Vibe album (which contained tracks produced by Dallas Austin), she decided to move towards a moreR&B direction with a generally mainstream, radio-friendly sound.[1] Madonna did thank Pettibone in the album sleeve notes for "understanding." It remains the last time Madonna collaborated with him.
The album is unusual in Madonna's long career as being one of the very few occasions where she collaborated with well-known, established producers (the other exceptions being Nile Rodgers on Like a Virgin, David Foster on Something to Remember and Timbaland, Pharrell and Nate "Danja" Hills on Hard Candy). The album features writing collaborations and production work by R&B producers such as Dallas Austin, known at the time for his work with TLC; Babyface, who had worked with Whitney Houston and Toni Braxton; Dave Hall, who had produced Mariah Carey and Mary J. Blige; andNellee Hooper, who had produced Soul II Soul. Icelandic singer-songwriter Björk, meanwhile, co-wrote the title track with Hooper.
Several songs from this album found their way onto the cutting room floor for one reason or another, including "Your Honesty", which later surfaced on the 2003 EP Remixed & Revisited. "Freedom" was used for a rainforest benefit album titled Carnival! and "Let Down Your Guard" (rough mix edit) appeared on the UK and Australian CD single for "Secret". See the list of unreleased Madonna songsfor details. "Forbidden Love" is an entirely different composition from another song with the same title on Madonna's 2005 album Confessions on a Dance Floor.

Upon initial release in North America, the CD cover picture of Madonna was right-side up. This was a mistake and was corrected on subsequent pressings, all of which feature the picture of Madonna upside-down (this version of the artwork was used outside North America). The CD tray was a light, powder blue color, but later pressings just have a white CD tray. The font used on the whole design of the album is Helvetica 25 Ultra Light. The album takes its title from the song "Bedtime Story".
Bedtime Stories was described as "a warm album, with deep, gently pulsating grooves."[2] It features a largely "new-jack R&B" sound.[3] Eroticaalso incorporated the New Jack Swing style, but Bedtime Stories draws influences from contemporary R&B rather than dance music.[4] The sound was compared to artists such as Aaliyah, Changing Faces, Joi, Mary J Blige, TLC, and Xscape.[3] "Secret" includes "acoustic guitars, expertly sweetened vocals and producer Dallas Austin's signature R&B beats."[5] "Bedtime Story" is more electronic, later inspiring Madonna to work with producers such as William Orbit and Mirwais Ahmadzaï.[5]
While the album is intended to be more mainstream and less controversial than its predecessor, it includes perhaps some of Madonna's most confessional and confrontational work. Jim Farber of Entertainment Weekly wrote, "she not only unloads on the media but also details a troubling and deeply personal view of romance. Never have her lyrics been this autobiographical."[3] The lyrics contain a "mix of sorrow and romance."[5]"Human Nature" "snipes back at the press" for its reaction to Madonna following the Erotica and Sex book controversies.[3] She sings, "Did I say something wrong?/Oops, I didn't know I couldn't talk about sex (I musta been crazy)."[3][6] Though Madonna sought to restore her image through the album, she has also stated that this period of her life was designed as a "vengeance period" for all the people (in particular the media) who were trying to invade in her private life, and that once it was all out in the open, she hoped that they would stop and focus on her music.
The album contains samples from some rather prominent songs and artists. "Inside of Me" samples Aaliyah's first single, "Back and Forth", and The Gap Band's "Outstanding". "Sanctuary" contains a sample of "Watermelon Man" by Herbie Hancock from his iconic Head Hunters album. "Human Nature" samples "What You Need" by hip-hop group Main Source.

Bedtime Stories, ever since its release, has received generally positive reviews from critics. Allmusic critic Stephen Thomas Erlewine gave the album four out of five stars and a positive review, claiming that it "is a warm album" and that it "offers her most humane and open music".[2] Jim Farber fromEntertainment Weekly gave the album a positive review as well, giving it a B+ grade, and writing that "the new tracks work less as individual songs than as a sustained mood" and that Madonna "still has something to reveal".[3] Barbara O'Dair of Rolling Stone also gave the album a favourable review and three-and-a-half stars out of five, writing that "Madonna has come up with awfully compelling sounds".[6] On addition, Sal Cinquemani of Slant Magazine gaveBedtime Stories a positive review and four out of five stars, writing that it is "a fluffy-pillowed concept album that unfolds like a musical fairy tale".[5]
At the 38th Grammy Awards, Bedtime Stories received a nomination for Best Pop Vocal Album.[8]
Despite the large success of lead single "Secret", which reached number three on the Billboard Hot 100, Bedtime Stories got off to a mild start. It debuted at number three on the U.S. Billboard 200, with 145,000 units shifted in its first week, achieving a gold certification after six weeks. Soon after, however, the album began to lose steam and descend the charts. It was not until the release of the second single, "Take a Bow", that the album picked up pace and made a noticeable rebound. The album was eventually certified 3× Platinum in the United States.[9] and was nominated for a Grammy Award. In the UK, the success was moderate; it debuted at number two behind Bon Jovi's Cross Road.

"Secret" was released as the album's lead single in September 1994.
"Take a Bow", produced by Kenneth "Babyface" Edmonds, was the album's second single. It became Madonna's first single to top the Billboard Hot 100 since 1992, spending seven weeks at the pole position, the longest a Madonna song has ever spent at number one. The music video portrays Madonna as the neglected lover of a bullfighter; it won Best Female Video at the 1995 MTV Video Music Awards.
"Bedtime Story", co-written by Björk, was released as the third single in February 1995. The music video, directed by Mark Romanek, is housed in New York's Museum of Modern Art.
"Human Nature" was released as the fourth and final single from Bedtime Stories. The music video features Madonna and her dancers in BDSM-inspired leather.
Out of all her albums, this has become the least represented on her tours and live shows. Madonna has however included "Secret" and "Human Nature" on the set list of her 2001 Drowned World Tour, a remix version of "Bedtime Story" as a video interlude on her 2004 Re-Invention World Tour and she performed a rock version of "Human Nature" on her 2008 Sticky and Sweet Tour, featuring Britney Spears in a video cameo appearance.
The title track was described as "perhaps the single with the most unfulfilled hit potential in Madonna's 20-year career."[5]

Il tour Gogol Acoustic Bordello, il nuovo live della band di Eugene Hutz: 4 date in Italia a Dicembre

HUB MUSIC FACTORY
presenta
GOGOL ACOUSTIC BORDELLO
4 DATE IN ITALIA PER LA NUOVA ESPERIENZA ACUSTICA DELLA BAND DI EUGENE HUTZ. LA CARICA E L’ENERGIA DEI GOGOL BORDELLO IN UN NUOVO FORMAT LIVE
I Gogol Bordello ritornano in italia per 4 date, inedite nella formula dell’esibizione live a cui la band ci ha da sempre abituati. Per l’occasione, la formazione di Eugene Hutz si è ribattezzata Gogol Acoustic Bordello, in quanto 5 degli 8 elementi del gruppo – dal prossimo 18 Novembre – gireranno l’Europa per una serie di date, di cui 4 in Italia tra Torino, Padova, Roma e Firenze.
Eugene Hutz (voce e chitarra), Sergey Ryabtsev (violino), Yury Lemeshev (fisarmonica), Pedro Erazo-Segovia (percussioni) e Elizabeth Sun (percussioni, voce), ritorneranno alle origini, quando, a metà degli anni ’90, iniziarono le loro performance sul modello acustico tra cabaret e gypsy music. Uno stile che è stato fondamentale anche nelle registrazioni dell’ultimo disco “Trans-Continental Hustle”, quando il producer Rick Rubin stimolò il gruppo a suonare delle jam session In acustico, un po’ come succede regolarmente alla fine di ogni show, in camerino o sul tour bus.
Il nuovo tour acustico dei Gogol Bordello è un modo importante per mostrare un altro lato musicale della band, che comunque si salda fortemente con il loro senso di “world music”. Il gruppo, da sempre, ha lavorato su musiche diverse, americane, ispaniche, brasiliane; e la genialità di Eugene sta, come racconta ancora Rick Rubin “nello studiare culture e folklore del mondo. è capace di creare nuove cose e nuove alchimie”
Il lunghissimo tour mondiale di promozione dell’ultimo lavoro discografico ha aiutato i Gogol Bordello a creare l’occasione per intraprendere un percorso esclusivamente acustico, dando al pubblico la possibilità di avvicinarsi ancora di più all’essenza artistica della band. Per capire quale sarà il tono del set che passerà da Torino, Padova, Firenze e Roma, il video seguente è un’ottima presentazione della nuova dimensione dei “nostri”: www.npr.org/2010/12/03/128111544/gogol-bordello-tiny-desk-concert.
Lo show è già stato presentato in diversi appuntamenti degli ultimi mesi. La loro recente esibizione al celebre Newport Folk Festival è stata acclamanta come un incredibile show, fatto di memorabili momenti con la band di Eugene che è stata capace “di ridefinire il significato della parola folk music“. Insomma, se i Gogol Bordello sono una formazione imperdibile dal vivo, questo nuovo tour alimenterà ancora di più la loro leggendaria fama di performers.


07 Dicembre Grugliasco (Torino) – Teatro delle Serre
08 Dicembre Firenze – Auditorium Flog
09 Dicembre Padova – Gran Teatro Geox
10 Dicembre Roma – Alpheus
www.gogolbordello.com | www.hubmusicfactory.com

Melancholia, i character poster dell’apocalittico film di Lars von Trier

E’ stata anticipata al prossimo 21 ottobre, l’uscita italiana del nuovo drammatico disaster-movie diretto dal cineasta danese e interpretato da Kirsten Dunst
L’enorme pianeta blu raccontato da Lars von Trier inMelancholia, sta per riempire gli schermi italiani. Il film, superate le polemiche della conferenza stampa di presentazione all’ultimo festival di Cannes, approderà nelle sale il prossimo 21 ottobre, con tutta la sua carica di terribile tragicità. Infatti Melancholia non è altro che l’angoscioso racconto scandito quasi al millesimo, del pericoloso avvicinamento al pianeta terra di un gigantesco corpo celeste blu, e dell’ultime ore di vita tutti gli esseri viventi. Protagoniste del film due sorelle dell’alta borghesia, diverse ma pur sempre molto unite tra loro. Justine (Kirsten Dunst) la più piccola è una giovane donna con una forte depressione cronica e ipersensibile. Incapace di conformarsi alla regole della società, Justine, rifiuta ogni parvenza di normalità, anche nel legame all’apparenza felice con il suo giovane neo-sposo Michael (Alexander Skarsgård). Mentre Claire (Charlotte Gainsbourg) la maggiore più posata, condivide la vita con il maritoJohn (Kiefer Sutherland) e il figlio Leo (il piccolo Cameron Spurr). L’incombenza del pianeta Melancholia nella vita familiare delle due donne, devasterà ogni equilibrio, acutizzando le tendenze depressive di Justine e demolendo ogni certezza razionale in Claire.
Per la promozione di Melancholia sono state pubblicati i poster, con alcuni dei personaggi principali dei film. Ma quello che attira di più l’attenzione è il character banner del regista. Se guardate bene il logo posto in alto a sinistra della foto, potrete notare la scritta sarcastica “Lars Von Trier persona non gradita“, che riassume in poche parole l’esplicito bando ricevuto dal filmmaker danese, nel corso della sua ultima e controversa partecipazione al festival di Cannes.





Pete Doherty si ritira per un pò, ma prima dedica l’ultimo live alla Winehouse

Pete Doherty decide di prendersi una pausa dal mondo della musica, o almeno dai live: il cantante è arrivato a questa decisione in seguito ad una lunga riflessione correlata anche alla morte di Amy Winehouse, scomparsa nel luglio scorso.
La morte della sua cara amica, con la quale nel 2007 si vociferava addirittura una possibile liason, ha indubbiamente lasciato un vuoto in lui, che prontamente le ha dedicato numerosi live tenuti negli ultimi mesi.
“Questo a cui state assistendo è il mio ultimo live per un po’ di tempo. Ho bisogno di prendermi una pausa per fare nuove cose e scrivere musica”, ha rivelato lui stesso davanti ai suoi fan accorsi alla “O2 Brixton Academy di Londra” per poterlo vedere nella sua performance.
E nella dedica ad Amy, Pete ha anche voluto ricordare la regista Robin Whitehead, anche lei scomparsa da poco: “Dedico lo show ad Amy e a Robin due delle mie più care amiche, scomparse in circostanze tragiche”.
Rispettiamo la scelta e speriamo di poterlo rivedere al più presto.
Alessandra Battistini

E' morto il cantante Jessy Dixon, il re del gospel

Washington, 27 set. - (Adnkronos) - Il cantante e cantautore statunitense Jessy Dixon, conosciuto come il re del gospel, e' morto ieri nella sua casa di Chicago all'eta' di 73 anni. Dixon, conosciuto in tutto il mondo per il suo stile particolare, capace di combinare il gospel con elementi blues e pop, e il suo talento da palcoscenico, nel corso della sua carriera durata oltre mezzo secolo ha collaborato con Paul Simon dal 1972 al 1980. Ha scritto canzoni per Cher e Diana Ross ed e' stato per alcunui anni anche parte del gruppo Earth, Wind and Fire. Ha inciso una trentina di album, conquistando sette Grammy Awards e cinque dischi d'oro. Autore di oltre 200 composizioni, ha scritto canzoni per tanti famosi cantanti, tra i quali per Natalie Cole, Randy Crawford ed Amy Grant. Considerato uno dei piu' rinomati cantanti neri americani, Dixon era famoso per essere uno fra i piu' spettacolari artisti nel mondo della musica gospel, tanto da essere stato incoronato dall'International Herald Tribune come ''re del gospel''. Per molti anni ha condotto un suo show televisivo (''Celebrate with Jessy Dixon'') e ha diretto il Chicago Community Choir. Dopo la separazione da Art Garfunkel, Paul Simon chiese a Jessy Dixon di diventare suo partner. Fra gli album che hanno inciso insieme si ricorda il leggendario "Live Rhymin" e "Still Crazy...". Insieme a Jessy Dixon e ai Jessy Dixon Singers, Paul Simon si e' esibito in numerosi tour mondiali. E' stata questa particolare relazione, tra uno dei piu' importanti artisti gospel e uno dei piu' innovativi pop-artist, che ha portato nuova espressivita' nella musica gospel e delle influenze gospel nella musica pop. Le sue canzoni sono eseguite in tutto il mondo, titoli come "We Give You Praise" e' stata in vetta alle classifiche per anni.

R.E.M: nel Greatest Hits 3 brani inediti, ecco la tracklist

Anche se solo qualche giorno fa hanno annunciato il loro scioglimento dopo 31 anni di carriera, i R.E.M sono pronti a pubblicare tre brani inediti che saranno inclusi nel Greatest Hits in uscita il 14 Novembre.
“We All Go Back To Where We Belong“, “A Month of Saturdays” e “Hallelujah” sono i tre inediti inclusi in “REM, Part Lies, Part Heart, Part Truth, Part Garbage, 1982 – 2011“. Le tre tracce sono state registrate nella citta natale della band, ad Athens in Georgia durante l’estente scorsa, con il produttore Jacknife Lee, subito dopo l’uscita dell’ultimo album “Collapse into Now“.
Il Greatest Hits ripercorrerà i 31 anni di carriera della formazione guidata da Michael Stipe, dalla loro prima etichetta IRS (1982-1987) fino alla Warner Bros Records (1988-2011).
I R.E.M hanno venduto nel corso della loro carriera, oltre 85 milioni di dischi in tutto il mondo. Il 21 Settembre scorso la band, tramite il sito ufficiale, ha annunciato ai fan lo scioglimento:
“Per i nostri fan e amici:. Come REM, e come amici da una vita e co-cospiratori, abbiamo deciso di chiudere la nostra storia come band. Abbandoniamo le scene con un grande senso di gratitudine, di realizzazione e di stupore per tutto quello che abbiamo costruito. A tutti quelli che si sono emozionati con la nostra musica, i nostri più profondi ringraziamenti per averla ascoltata. A chi si è sentito profondamente toccato dalla nostra musica, il nostro più profondo ringraziamento per l’ascolto”
Questa la tracklist di “REM, Part Lies, Part Heart, Part Truth, Part Garbage, 1982–2011″

Disc 1
Gardening At Night
Radio Free Europe
Talk About The Passion
Sitting Still
So. Central Rain
(Don’t Go Back To) Rockville
Driver 8
Life And How To Live It
Begin The Begin
Fall On Me
Finest Worksong
It’s The End Of The World As We Know It (And I Feel Fine)
The One I Love
Stand
Pop Song 89
Get Up
Orange Crush
Losing My Religion
Country Feedback
Shiny Happy People

Disc 2
The Sidewinder Sleeps Tonite
Everybody Hurts
Man On The Moon
Nightswimming
What’s The Frequency, Kenneth?
New Test Leper
Electrolite
At My Most Beautiful
The Great Beyond
Imitation Of Life
Bad Day
Leaving New York
Living Well Is The Best Revenge
Supernatural Superserious
Überlin
Oh My Heart
Alligator_Aviator_Autopilot_Antimatter
A Month of Saturdays
We All Go Back To Where We Belong
Hallelujah

REM, non ci sarà mai nessuna reunion

Dalle colonne di Rolling Stone, l’ex bassista dei R.E.M. Mike Mills ha escluso la possibilità che la band si possa riunire in futuro. Intervistato dalla rivista, il musicista è stato molto netto nelle sue dichiarazioni, in quanto ha affermato chenon salirà mai più su di un palco insieme ai suoi compagni Michael Stipe e Peter Buck, eliminando di fatto qualsiasi ipotesi di reunion tour e simili. Ha aggiunto però che lo scioglimento è avvenuto in modo estremamente amichevole, e che i rapporti del trio non erano affatto cattivi; nelle sue parole: “Non l’abbiamo fatto perché dovevamo, o perché non ci sopportavamo più a vicenda o cose del genere. Siamo felici. Ma eravamo finiti“.

Welcome Home, Sinead -- you are back to your best

It's been four years and five months since she took her music away. But 'Nothing Compares 2 U' singer Sinead O'Connor returns with what could be one of the best albums of her career in early summer.
Although not out till June, The Diary got an advance copy of the new album from Sinead this week and it hasn't been off our iPod since.
Home is a startling return to form for the singer.
Unlike 2002's traditional Sean-Nós Nua album, 2005's reggae record Throw Down Your Arms, or Theology, her last album in 2007 which tackled spirituality, Sinead's new record goes right back to the straightforward music which turned her into a global superstar during the '80s and '90s.
"It's different from the last few records which had a theme around them. This is just a collection of pop songs," Sinead told me this week.
But what a collection. Firstly there's the cover versions: There's a take of '60s singer Tim Buckley's 'Song To The Siren', that stands up even to the Cocteau Twins. There's one of 'Queen Of Denmark' by US singer John Grant, whose debut album of the same name was voted Mojo Magazine's 2010 Record Of The Year. And another by local troubadour Damien Dempsey, 'Factories'.
However, it's the original material which will enthrall listeners.
Some will interpret album opener '4th & Vine' as a love song to Australian musician Steve Cooney whom she married last year, along with 'Old Lady' and 'Come Down With Me'.
The polar opposite is 'Reason With Me' which has Sinead singing from the point of view of a junkie who pulls "the odd highjack" with "a hyperdermic in my backpack".
She explained: "I've had lots of friends who were heroin addicts in the past, who did all sorts of extreme things and had mixed feelings afterwards."
Stand out track 'Who is The Real VIP' has Sinead ridiculing shallow celebrity to warn about a time to come when "there'll be no make-up and no film crew. No Vuitton bags and no Manolo shoes."
But the best thing about Home is Sinead's voice, which has never sounded better.
You can understand why, when brother, best-selling novelist Joseph O'Connor recently heard Home, he volunteered to write the sleevenotes, a 1,000-word essay in praise of his sister whom he calls "a flesh 'n'-blood woman, who made her mistakes, and couldn't suffer fakes".
"Joe suggested the title too. I didn't have a name for it so when Joe said Home. I thought "brilliant, that's it'," she told me.
Home is far better than any Prince cover.
Nothing Compares 2 U Sinead.
(c) 2011 Independent.ie

Il nuovo Ryan Adams in streaming

Ryan Adams è un cantautore di quasi 37 anni, che ha goduto di un grande culto all’inizio del nuovo millennio, come scriveva Luca Sofri (il peraltro direttore del Post) nel suo libro Playlist.

A un certo punto, intorno al 2003, Ryan Adams è diventato il cantautore country-rock del momento, quando le cose migliori le aveva già fatte coi primi dischi. Se n’è innamorato persino Elton John. Poi ha avuto un periodo fin troppo fertile, in cui ha fatto uscire cinque dischi in due anni (di cui uno doppio), e tutti insieme non valevano il suo precedente “Gold”. In tutto questo, e malgrado si mostri sempre con un gran sipario di capelli davanti alla faccia, ha trovato il tempo di fidanzarsi con Winona Ryder, Alanis Morissette, Parker Posey, Beth Orton e Leona Naess.

Tra il 2008 e il 2010 Adams si è infine sposato con l’attrice e cantante Mandy Moore, ha sciolto la sua band, i Cardinals (il cui bassista è morto nel 2009), ha sospeso l’attività musicale per un problema a un orecchio e ha pubblicato due libri. Ma nel 2011 è tornato a suonare dal vivo e il prossimo 11 ottobre pubblicherà il suo nuovo disco “Ashes & Fire” (in cui canta anche Norah Jones), che la radio americanaNPR ha messo oggi online in streaming sul suo sito.

http://www.npr.org/2011/09/25/140640429/first-listen-ryan-adams-ashes-and-fire

Coldplay omaggiano i R.E.M durante un concerto

Durante il concerto che i Coldplay hanno tenuto Venerdì 23 Settembre ad Atlanta, in Georgia, Chris Martin e soci hanno voluto rendere omaggio ai R.E.M, che sono qualche giorno prima annunciavano attraverso il proprio sito ufficiale il loro scioglimento dopo ben 31 anni di carriera.
I Coldplay hanno introdotto il brano scelto per omaggiarli , “Everybody Hurts“, spiegando che Michael Stipe e soci hanno influenzato molto la loro musica. Il frontman Chris Martin ha spiegato: “Una delle nostre band preferite di tutti i tempi, i REM, per qualche ragione, hanno deciso di sciogliersi, e questo è molto triste. Quindi, con il massimo rispetto del mondo, questo è solo per dimostrare quanto loro hanno significato per noi“.
I Coldplay pubblicheranno il loro nuovo album, il quinto in studio, il prossimo 24 ottobre. “Mylo Xyloto“, questo il bizzarro titolo scelto per l’album, è gia stato anticipato dal singolo “Every Teardrop Is a Waterfall“, rilasciato lo scorso 3 Giugno , e recentemente dal singolo “Paradise”, i rotazione radiofonica dal 12 Settembre scorso.
Questo il video dell’omaggio dei Coldplay ai R.E.M girato da una fan durante il concerto in Georgia.