Madonna e le vittime dell’uragano

Madonna domenica è stata fotografata mentre faceva un giro di perlustrazione per una zona del Queens devastata dall’uragano Sandy.
Operazione di pubbliche relazioni allo scopo di auto-promozione, diranno sicuramente i critici. Ma quando una parte di New York è disastrata con la prospettiva di rimanerlo per lungo tempo personalmente apprezzo che una diva come Madonna usi il suo status di supercelebrity per attirare l’attenzione sulla situazione difficilissima che dal 29 ottobre sta vivendo la popolazione in questa parte del Queens inondata dall’uragano.
La zona visitata da Madonna si chiama Far Rockaways ed è una lingua di terra vicino all’aeroporto Kennedy che si estende lungo l’oceano Atlantico.
Ci si arriva in metropolitana ma molti newyorkesi non hanno mai messo piede in vita loro da queste parti. Per loro questa non è New York perchè non c’è niente di glamorous qui. Solo modeste casette, alcune delle quali sono i cosiddetti “historic bungalows of Far Rockaways” dove andavano d’estate i nuovi immigrati intorno al 1930. Per loro questa era una zona di villeggiatura lontana dalla calura della metropoli.
“Da un punto di vista demografico è una zona assai diversificata anche se modesta”, si legge in una lettera pubblica firmata da personaggi noti nel mondo dell’arte e dello spettacolo.
“Negli ultimi anni Rockaways è diventato un luogo di grande ispirazione per artisti e per la comunità creativa di New York. Rockaways è un “melting pot”, un crogiuolo dove si mescola la comunità locale con l’energia creativa della città. E’ un luogo dove nascono i sogni che tutti noi desideriamo realizzare”.
Fra coloro che hanno firmato questa lettere c’è l’artista Marina Abramovich, l’attore James Franco, il cantante Rufus Wainwright.
Non so se queste lettere pubbliche servano a qualcosa o se un giretto di Madonna per una zona devastata possa aiutare. Ma di sicuro male non fa. Quanto meno per rendere conscio il grande pubblico che New York non è fatta solo di zone trendy e quartieri chic. Ci sono parti della città a volte dimenticate. E senza il volto di una celebrity pensiamo che Sandy sia passato e tutto si sia risolto mentre noi torniamo ad occuparci delle nostre cose con indifferenza.
Fra elezioni, Obama e lo scandalo del generale Petraeus l’uragano Sandy è già stato messo nel dimenticatoio. Eppure c’è gente che ha perduto tutto. Altri che sono sfollati a tempo indeterminato e altri ancora – i più fortunati – che dopo due settimane stanno ancora aspettando che ritorni al corrente. Per il momento tutto quello che possono è aspettare che giovedì arrivi anche Obama.