Incontri con uomini e donne straordinari: Meryl Streep

Il diavolo veste Prada: "Poche volte ho avuto soddisazioni come quella di vedere Anna Wintour, alla quale si ispirava il mio personaggio nel film, ridere di se stessa mentre vedeva il film in sala. E chi può dimenticare quello che successe alla fine delle riprese, quando tutti non vedevano l'ora di aprire i guardaroba per accaparrarsi ciò che potevano, scarpe e vestiti? Anche i dirigenti erano lì in fila...".
La scelta di Sophie: "Un personaggio che mi ha procurato molte pacche sulle spalle: le donne, in ognuno dei vari Paesi, parlano in un modo che poi risulta avere un certo effetto sul linguaggio corporeo, sul loro modo di muoversi e di gesticolare. Conoscevo delle donne polacche che venivano da una certa classe sociale, erano donne di una certa cultura, e vedevo che parlavano in un modo ben diverso dalle solite chiacchierone americane".
Bob De Niro nel Cacciatore: "Conoscendolo o incontrandolo, si potrebbe cadere in errore, è vero: é sì un uomo di poche parole, ma non perché sia meno intelligente o, in qualche modo, più 'lento' degli altri, anzi, al contrario, ha una marcia in più" - brevi frammenti dalla conversazione, da poco sbobinata, a distanza di anni (ottobre, 2009), che io e Antonio Monda tenemmo in pubblico con Meryl Streep all' Auditorium di Roma, successivamente trasmessa da Studio Universal: in sala un tifo con una pressione sonora da finale della coppa del mondo.
La Streep ci arriva dopo il più lungo Red Carpet della Festa del Cinema (quasi un'ora), e forse uno dei più lunghi di sempre. Esegue centinaia di autografi tenendo stretta sottobraccio la borsetta: sul nero delle scarpe e del vestito poggia immateriale la luce della pelle bianca nell'ampio décolleté, della pasta incandescente dei capelli biondi tirati all'indietro. Scegliemmo insieme alla Streep di far vedere in sala, mentre lei sfilava sul tappetto rosso fino al centro della cavea dove avrebbe allargato le braccia e guardato verso l'alto, un documentario su John Cazale, l'attore che interpreta Fredo nel Padrino, che fu il suo primo marito e che morì di tumore senza mai riuscire a vedere Il cacciatore, il suo ultimo film. A dispetto di tutte le leggende sui divi strapagati a Roma, la Streep, quando venne al Festival, si pagò il viaggio con i propri soldi.
Un solido concentrato di gentilezza, destrezza e disciplina (volle vedere prima, già dall'America, la scelta delle clip dei suoi film che proiettammo durante l'incontro), di affetto e ironia (la frecciata a Woody Allen che la diresse, tra i primi, in Manhattan e che di fronte ad una battuta del dialogo che lei aveva adattato a se stessa si limitò a scambiare con lei una unica battuta: "Potrebbe dirla esattamente come l'ho scritta?"). Le parole più amichevoli, furono per Bob De Niro (in fondo, De Niro, non è la versione maschile di Meryl Streep e la Streep la versione femminile di De Niro? Per ricchezza di risorse espressive, identificazione maniacale, prodigioso mimetismo): "E' un carissimo amico, siamo legati da moltissimi anni ormai, è un uomo incredibilmente leale ed estremamente onesto".
Una delle prime clip che scegliemmo io e Antonio: la scena del ritorno di Micheal/De Niro a casa, nel Cacciatore (la adoriamo entrambi) fatta di inquadrature piene di attrazione reciproca e frustrazione. Non fanno l'amore perchè temono che ciò costituirebbe il più odioso tradimento nei confronti del personaggio di Christopher Walken o vorrebbero con tutte le loro forze farlo ma temono entrambi che se lo facessero sarebbe come avere lui lì, mentre lo fanno? O forse è solo Michael che decide di non farlo - ed è ciò che rende il personaggio della Streep toccante.
Clip finale: Mamma mia. Mi ero preparato una battuta conclusiva ("Io e Antonio abbiamo lavorato per mesi ad un numero di ballo come omaggio a Meryl Streep, ma forse preferite vedere lei direttamente nella clip del film"). Non sono riuscito a dirla, lo strepito animale della platea in uno stato di criminalità latente e gioiosa (più di 1200 persone) ha coperto ogni cosa. Forse l'ha sentita solo Antonio.