Johnny Marr, il chitarrista fondatore degli Smiths al Bolognetti Rocks 2013

L'ex sodale di Morrissey sarà a Bologna il 2 luglio. Ha influenzato Oasis e Radiohead. Presenterà il suo primo album da solista The messenger uscito nel febbraio 2013.
Bologna si prepara ad accogliere uno dei chitarristi che con le sue composizioni ha influenzato gran parte delle band che oggi si definiscono indie. Ad insegnarli a suonare la chitarra fu Billy Duffy dei Cult. Marr, il chitarrista fondatore dei The Smiths, arriverà martedì 2 Luglio al Bolognetti Rocks 2013 per presentare il suo ultimo disco solista.
A parlare di uno come John Martin Maher in arte Johnny Marr non si sa davvero da dove cominciare. Allora andiamo sul sicuro e cominciamo da un album che è stata la linea di partenza per molti musicisti. Parliamo della pietra miliare, di quel capolavoro uscito il 16 Giugno del 1986 per la Rough Trade Records, l’intramontabile The Queen is Dead dei The Smiths. Non fu solo merito di Marr, sicuramente anche un certo Morrisey ci mise del suo, ma va detto che fu Marr a dare il La alla stesura della maggior parte dei brani di quell’album tra una data e l’altra del tour del 1985. La band di Manchester aveva già pubblicato un paio di album, ma è grazie a canzoni come Some Girls Are Bigger Than Others o There Is a Light That Never Goes Out che i The Smiths raggiungeranno la vetta delle classifiche americane e inglesi ed entreranno a pieno titolo nella storia del rock ‘n’ roll. L’apoteosi durerà poco, un altro album in studio e un disco live e poi lo scioglimento.
Fu lo stesso Marr che in un comunicato del 1987 decise di porre fine all’avventura degli Smiths, il nostro era in un periodo in cui con l’alcol che andava giù peso e la motivazione di cercare nuovi stimoli artistici non fu creduta da molti. The Smiths da allora continueranno ad esistere solo nei sogni dei fans e nelle aule dei tribunali. Nel 1996 il batterista Mike Joyce porterà Morrisey in tribunale per un riconoscimento di royalties, lo stesso Morrisey sottolineerà come in realtà solo lui e Marr sono stati il vero cuore pulsante e compositivo della band (d’altro canto furono proprio i due a fondare il gruppo nel 1982). l’incontenibile vena creativa di Marr prenderà allora altra e innumerevoli strade. 
Membro dei The The, fondatore degli Electronic (tra le fila anche componenti dei New Order ePet Shop Boys). Ha suonato con una quantità impressionante di grandi artisti: Bryan Ferry, The Pretenders, Kraftwerk, Talking Heads, Beck e Oasis. Nel 2000, l’ennesimo progetto Johnny Marr and the Healers con l’ex bassista dei Kula Shaker e il figlio di Ringo Starr, Zak Starkey. Nel 2006 i Modest Mouse cercavano “un chitarrista alla Johnny Marr”, alla loro porta venne a bussare proprio lui, fortunelli. Con i modest Mouse Marr tornerà ad respirare l’inebriante aria delle vette delle classifiche, ebrezza che non aveva più provato dai tempi degli Smiths.
Il suo primo album solista, The Messenger, uscito nel febbraio di quest’anno è un album di respiro europeo, registrato tra Berlino e Manchester e masterizzato nel sancta sanctorum di Abbey Road. Un album davvero godile, imbevuto di tutta l’esperienza che il nostro ha raccolto nella sua carriera. Per registrarlo Marr è tornato appositamente in Inghilterra dagli U.S.A. dove risiedeva dagli albori della collaborazione coi Modest Mouse: “L’idea di fondo del disco è stata la mia esperienza di crescita in Europa”, spiega Marr “Quando sei lontano dalla tua città natale sei quasi costretto a scrivere su ciò, se questo accade perché hai nostalgia di casa o sei più obiettivo, non lo so. Crescere nella città ti influenza, e sto continuando a vedere, storie ed energia in questo. “
L’influenza di Marr sulla musica contemporanea è ancora forte, Oasis e Radiohead l’hanno citato più volte come punto di riferimento e il Trinity College di Dublino lo nominato “Patrono Onorario della University Philosophical Society” al fianco di artisti come Oscar Wilde, Samuel Beckett e Bram Stoker. Volete perdervelo? Prevendite attive da 6 maggio su: www.vivaticket.it