Muse, Matthew Bellamy: "Per suonare a Roma abbiamo dovuto corrompere con migliaia di euro"

"A Roma abbiamo dovuto corrompere persone con migliaia di euro solo per avere il permesso a sparare i nostri fuochi d'artificio". Matthew Bellamy, cantante e leader della band brittannica Muse, in un'intervista al quotidiano britannico The Sun rivela: "Abbiamo dovuto chiamare l'ambasciata britannica a Roma e discutere con qualche funzionario" ha aggiunto Matt "ovunque tu vada ci sono problemi. Abbiamo commercialisti e avvocati che discutono con tutti i tipi di amministrazioni e promotori locali". E ancora: "Se vuoi fare cose come queste quando sei in giro è una cosa grossa, spaventosamente costosa, è incredibile quanto lo sia".
Sul fronte italiano, il promoter nazionale Vivo Concerti fa sapere al corriere.it che "la licenza [per i fuochi artificiali] è stata concessa dalle autorità competenti dopo le opportune verifiche che hanno dimostrato che tutto era sicuro e regolare e dopo aver puntualmente messo in atto ed ottemperato ad ogni disposizione di sicurezza e accorgimento tecnico richiestoci, come è successo in tutte le altre città". A chi si riferiva dunque Bellamy?.
Lo show dei concerti dei Muse, che hanno fatto tappa in Italia per tre date, due a Torino e una a Roma, era caratterizzo da uno spettacolare gioco pirotecnico che faceva da scenario alla musica. Ed è proprio per i fuochi d'artificio impiegati nello show che l'Emirates Stadium di Londra ha rischiato di prendere fuoco.
Intanto, dopo la denuncia di Bellamy, la Questura di Roma ha disposto tutti gli accertamenti del caso e fornirà un'informativa alla Procura.