Cher: la recensione di Panorama per Closer to the truth

Guardando la cover del suo ultimo disco Closer to the Truth, che la ritrae in una posa quasi eterea, sembra impossibile si tratti di una settantenne, ma la cosa diventa ancora più incredibile quando si passa ad ascoltarlo traccia per traccia. Eppure Cher, classe 1946, a dodici anni di distanza dal precedente Living Proof, ci dimostra che l’età anagrafica è solamente una stupida convenzione numerica inventata dagli umani, che non tange minimamente lei, la Super Diva, che di classe ed energia ne ha da vendere.
Il disco si apre col botto, con Woman’s world, scelto come primo singolo e già pubblicato a giugno. La voce di Cher colpisce e padroneggia, quasi volesse domare i duri colpi di cassa e synth sapientemente costruiti da quell’altro genio di Paul Oakenfold che in questo disco ha scritto e prodotto. Subito dopo in Take it like a man, ritroviamo il tanto amato Vocoder (un DigiTech Talker in verità) che nel 2001 fece la fortuna di Believe. Il brano viaggia come un treno e si avvale di un featuring d’eccezione, con Jake Shears, il cantante degli Scissor Sisters. My Love ha tutte le carte in regola per diventare un nuovo singolo, un vero e proprio inno elettronico che inizia come una semplice ballata ma cresce lentamente e con eleganza.
In Dressed to kill troviamo ottime atmosfere da disco music anni 70, vestite da sonorità che ricordano gli anni 80. Il tutto shakerato ed annacquato da altro vocoder, che non fa mai male. Scritta interamente da Cher, Lovers Forever è un’altra traccia destinata sicuramente a far tremare classifiche e dancefloor, con le sue ritmiche moderne e un ensemble di archi che strizza l’occhio al caldo suono Motown. Banjo e violini country per l’incipit di I walk alone, la prima delle due canzoni scritte da P!nk che riporta un po di pop rock all’interno dell’album.
Superata la prima metà dell’album arriva anche la vera perla di Closer to the Truth. Sirens è una ballad sull’11 settembre, sostenuta da grandi chitarre e una bella batteria lievemente sporca. Suoni ovattati e riverberi lontani rendono il tutto omogeneo e intenso, la voce limpida e cristallina di Cher poi, completa la magia. Nel disco c’è spazio anche per una cover, I hope you find it, portata al successo da Miley Cyrus che Cher riesce ad eseguire magistralmente. L’album si chiude con il secondo brano scritto da P!nk, Lie to me, un bel brano acustico che sembra non aspettare altro che un’arena e una miriade di accendini accesi. Closer to the Truth è un grande album che incorona senza ombra di dubbio Cher a dea del pop.