"The Butler" prenota la Croisette, mentre Lars Von Trier tentenna

Chissà se sarà al Festival di Cannes l'atteso Nymphomaniac di Lars Von Trier con Charlotte Gainsbourg in due versioni (hardcore e softcore) affiancata da Shia LaBeouf e Stellan Skarsgard. Il produttore ha detto che non si farà in tempo per essere sulla Croisette, dove Von Trier fu dichiarato persona non grata nel 2011 per le dichiarazioni antisemite a margine di Melancholia.
Altre illazioni, oltre a quelle già anticipate nei giorni scorsi su Her del regista-culto Spike Jonze, con Joaquin Phoenix innamorato di un sistema operativo, ma soprattutto sull'atteso The Butler di Lee Daniels, film biografico sul maggiordomo Eugene Allen (Forest Whitaker) alla Casa Bianca per 34 anni al servizio di 8 presidenti dove Jane Fonda è la First Lady Nancy Reagan e sfodera una somiglianza incredibile con l'originale, Alan Rickman è Ronald Reagan e poi incontriamo Nixon (John Cusack), Eisenhower (Robin Williams) e Jackie Kennedy (Minka Kelly).
Steven Soderbergh potrebbe portare sulla Croisette Behind the Candelabra, interpretato da Matt Damon e Michael Douglas. Ci sono speranze per Malavita di Luc Besson, con Robert De Niro e Tommy Lee Jones. E ancora Twelve Years a Slave di Steve McQueen e Michael Fassbender, alla terza collaborazione, il vampiresco Only Lovers Left Alive di Jim Jarmusch, con Mia Wasikowska e Tilda Swinton, e The Congress dell'israeliano Ari Folman, interpretato da Robin Wright, Paul Giamatti e il redivivo Harvey Keitel.

Mood Indigo, nuovo trailer per il favoloso mondo di Michel Gondry!

Uscirà ad aprile in Francia, questa fiaba dolce-amara con protagonisti gli innamorati Audrey Tautou e Romain Duris. Diretto dal visionario Michel Gondry (Eternal Sunshine, L’Arte del Sogno), il film è un tripudio di magie, fiori e macchine-nuvole. Ecco un nuovo trailer!
Grazie a questo nuovo trailer, immergiamoci nel mondo favoloso, poetico e visionario di Mood Indigo (in originale L’Écume des Jours), ossia l’ultimo film diretto da Michel Gondry. Il regista di The Greent Hornet ha infatti tradotto per il grande schermo il surreale tratto dal romanzo di Boris Vian La schiuma dei giorni e ha realizzato questa favola moderna che lo riporta alle atmosfere bizzare dei primi suoi film quali Se mi lasci ti cancello e L’arte del sogno.
Mood Indigo racconta di una storia d’amore molto particolare, quella tra Colin e Chloe. Colin è il ricco inventore di uno strano strumento musicale “olfattivo”, che sposa la sua amata Chloe: sfortunatamente la ragazza si ammala durante la loro luna di miele, a causa di una ninfea entratale nei polmoni. L’unico modo per curare la malattia pare essere circondarla con fiori freschi, una spesa che Colin faticherà a sostenere…
Protagonisti (perfetti) sono Audrey Tautou (l’indelebile dolcissima protagonista di Il favoloso mondo di Amélie) e Romain Duris (bravissimo attore visto in Il truffacuori e in molti film di Cedric Klapisch). Ma ci sono anche Omar Sy (Quasi Amici) e Léa Seydoux (Mission: Impossible- Protocollo Fantasma).
Ecco il nuovo trailer di Mood Indigo. Purtroppo il video è solo in lingua originale ma anche se non masticate il francese vi assicuriamo che la forza delle immagini vi trasporterà comunque:

Madonna #secretproject: Tutto sarà spiegato, tieniti pronto!


Con due splendidi scatti di particolari del suo volto, che arrivano diretti dal tanto atteso #secretproject, Madonna ha da dire due cose importanti, la prima è che è pronta a cominciare la sua rivoluzione, la rivoluzione dell'amore! E la seconda cosa è che presto il mistero del #secretproject sarà svelato!
Il tutto postato sul suo account Instagram... Non ci stiamo più dentro, attendiamo trepidanti!

Vincent Cassel: ‘I really wanted to change the idea of cinema’

Onscreen he’s a force of nature but on a couch the French actor is a good deal more cuddly
Actor, producer, and sometime dancer Vincent Cassel sits his distinctively slim frame down into a chair, producing a neat configuration of acute angles. At 46, he’s a little greyer than the charismatic tyke who shot to international prominence on the back of 1996’s La Haine . Otherwise, you couldn’t say he’s aged or changed in a way that most mortals might over 17 years.
Today, he’s stopped over in London on promotional duties for Trance, a new urban thriller from Oscar-winning director Danny Boyle. There’s a nice circularity about a Cassel and Boyle collaboration: Trainspotting , the Manchester-born film-maker’s breakthrough hit, was once marketed in France as “The British La Haine ”.
“I remember going to see the movie with that in mind,” recalls Cassel. “The ‘British La Haine ’? What do they mean by that? And they had some things in common I have to say. Ever since that I’ve always kept an eye on what Danny Boyle is doing.”
Cassel speaks perfect and neutrally accented English with some speed and no little precision. This is just one of the many languages the Parisian-born artist has mastered to date: his linguistic armoury also boasts French (naturellement ), Portuguese, Italian and the Russian he learned for David Cronenberg’s Eastern Promises .
“I don’t keep it up, honestly,” he says. “When I go to Russia, then after a few days I start to understand what is going on a little better. Otherwise it’s just something I learned for a movie.”
In common with Eastern Promises , Trance casts Cassel as a London-based criminal. He sinks effortlessly into the role and into the environment. It’s not just the language: he does seem like a natural cultural fit in a British setting in a way that most French actors wouldn’t.
“Well, I went to the Lycée Français here when I was younger and even before that I used to come over to buy records and things.”
He smiles: “And my wife has a house here in London and I like to see her sometimes.”
The wife is Monica Bellucci. Their nine-year union has produced two daughters and several onscreen couplings. Thus far, they’ve beautified L’Appartement, Irreversible,Sheitan, Agents Secrets , and Dobermann together. The last time I met with Cassel, there was talk of a Cassel-Bellucci romantic comedy. But that attractive notion has since fallen by the wayside.
“We decided that making a romantic comedy was actually a problem because it would be a romantic comedy,” he says. “I don’t think I want to do anything that has a name before we do it.”
So no known genre will suffice?
“Genre is only interesting when it’s in the hands of a real director and when it becomes a director’s movie. If you hear Jacques Audiard is doing film noir, you know he’s never going to do film noir. He’s going to take film noir and make it in to something else – something that’s a Jacques Audiard film.”

Tricky - 'Does It' feat. Francesca Belmonte (Official Video)

Vanessa Paradis - Love Song (Video Lyrics)

Lana Del Rey - Chelsea Hotel No 2

Cher vende tre case. Voglia di libertà o problemi economici?

Attrice premio Oscar con il film Stregata dalla Luna, Pop star inossidabile con milioni di dischi venduti nel corso degli anni, icona dello Star System mondiale, regina del trash, ma anche paladina del bello a tutti i costi e collezionista di interventi di chirurgia plastica su se stessa. Tutto questo è Cher, la cantante americana che da qualche ora è arrivata sotto i potenti riflettori della cronaca immobiliare per aver appena messo in vendita la sua strabiliante casa a Venice, California, grazie a cui spera di incassare quasi 2 milioni di dollari.
In realtà, a guardare l’annuncio, fa sorridere che il prezzo scelto ricordi quasi le offerte a sconto dei supermercati dato che la villa è arrivata sul mercato con una richiesta di 1,899,500 dollari, prezzo piuttosto alto se si considerano le dimensioni della casa (168 metri quadrati), ma giustificato dalla location. La villa è infatti a pochi passi dalla famosissima Abbot Kinney, una delle zone più alla moda della già esclusiva Venice. La stessa Cher acquistò l’immobile (caratterizzato da tre camere da letto, altrettanti bagni e una terrazza ideale per ricevere gli amici dato che ha sia un barbecue costruito ad hoc sia un’area bar)  nel 2010 per 1,542,500 dollari per poi ristrutturarlo, viverlo per qualche tempo e rivenderlo.
Se una vendita da sola non fa certo notizia, il fatto che la diva stia attualmente cercando di disfarsi di ben tre immobili, però, fa sorgere qualche sospetto.
Oltre alla casa di Venice beach, infatti, Cher sta vendendo anche il suo appartamento ad Hollywood (370 metri quadrati proposti sul mercato a 5,5 milioni di dollari) e, per vie riservate e ufficialmente non confermate, persino la sua villa da 1300 metri quadri a Malibu per la quale vorrebbe 45 milioni di dollari. Che la diva abbia bisogno di far cassa per fronteggiare dei problemi economici? Il sospetto, quantomeno, è legittimo.

Tricky Gets Ominous in 'Does It' - Premiere

Trip-hop pioneer talks about upcoming album 'False Idols'

"I feel slightly stupid," Tricky explains to Rolling Stone about how, at age 45 – after emerging in the late Eighties as a torchbearer of the trip-hop movement with Massive Attack, releasing the critically praised solo debut Maxinquaye in 1995, and being long known for his outspoken nature – he's finally making music on his own terms. "I just needed freedom to do what I wanna do. Now there's no rules. It's out of the box. That's the only that's going to work with artists like me."
And so comes False Idols, the debut release on the rapper's label of the same name. Out May 28th, Tricky's 10th studio album features collaborations with Nneka and the Antlers' Peter Silberman as well as the track "Does It," a bass-anchored meditation on personal and societal ills. Now you can get an exclusive first look at the track's music video here.
"That literally was done in two hours in my apartment," Tricky says of the video's dark and ominous footage, in which images of the dreadlocked rapper whispering into the mike are interspersed with B-roll of war and protest. "I'm a happy guy," the rapper contends, "but I know where this comes from. I've seen a lot of violence since I was six or seven years of age."
Tricky says he sees himself as one of a few contemporary artists willing to tackle the tough issues. "No one's saying anything anymore," he says. "This pop-star stuff, it's played out. That's for teenyboppers – eight-year-olds that can be manipulated. There's no Kurt Cobains around at the moment."

Madonna, la "Material Girl" da un miliardo di dollari

Nel 2012 la cantante ha riportato guadagni da record
Usa, 27 mar. (TMNews) - Una "Material Girl" entrata nel club dei possessori di un miliardo di dollari. E' così che il New York Post descrive la cantante Madonna, svelando che nell'arco dell'ultimo anno ha segnato guadagni da record.
A riempire le tasche della regina del Pop è stato l'ultimo tour mondiale, il MDNA, che ha fruttato più di 305 milioni di dollari, 75 milioni di merchandise nel corso delle 88 tappe, e 10 milioni solo tra diritti alle tv e vendita di dvd. Ad arrotondare le cifra, sono arrivati poi i ricavi da attività extra-musicali, legate più al suo ruolo di icona femminile e trasgressiva. Dalle vendite del suo ultimo profumo Truth or Dare (ispirato al gioco 'obbligo o verità'), ha intascato 60 milioni di dollari, mentre dal recente accordo siglato con la vodka Smirnoff 10 milioni. Ingenti ricavi sono giunti anche dalla sua nuova catena internazionale di palestre, Hard Candy.

Incontri con uomini e donne straordinari: Meryl Streep

Il diavolo veste Prada: "Poche volte ho avuto soddisazioni come quella di vedere Anna Wintour, alla quale si ispirava il mio personaggio nel film, ridere di se stessa mentre vedeva il film in sala. E chi può dimenticare quello che successe alla fine delle riprese, quando tutti non vedevano l'ora di aprire i guardaroba per accaparrarsi ciò che potevano, scarpe e vestiti? Anche i dirigenti erano lì in fila...".
La scelta di Sophie: "Un personaggio che mi ha procurato molte pacche sulle spalle: le donne, in ognuno dei vari Paesi, parlano in un modo che poi risulta avere un certo effetto sul linguaggio corporeo, sul loro modo di muoversi e di gesticolare. Conoscevo delle donne polacche che venivano da una certa classe sociale, erano donne di una certa cultura, e vedevo che parlavano in un modo ben diverso dalle solite chiacchierone americane".
Bob De Niro nel Cacciatore: "Conoscendolo o incontrandolo, si potrebbe cadere in errore, è vero: é sì un uomo di poche parole, ma non perché sia meno intelligente o, in qualche modo, più 'lento' degli altri, anzi, al contrario, ha una marcia in più" - brevi frammenti dalla conversazione, da poco sbobinata, a distanza di anni (ottobre, 2009), che io e Antonio Monda tenemmo in pubblico con Meryl Streep all' Auditorium di Roma, successivamente trasmessa da Studio Universal: in sala un tifo con una pressione sonora da finale della coppa del mondo.
La Streep ci arriva dopo il più lungo Red Carpet della Festa del Cinema (quasi un'ora), e forse uno dei più lunghi di sempre. Esegue centinaia di autografi tenendo stretta sottobraccio la borsetta: sul nero delle scarpe e del vestito poggia immateriale la luce della pelle bianca nell'ampio décolleté, della pasta incandescente dei capelli biondi tirati all'indietro. Scegliemmo insieme alla Streep di far vedere in sala, mentre lei sfilava sul tappetto rosso fino al centro della cavea dove avrebbe allargato le braccia e guardato verso l'alto, un documentario su John Cazale, l'attore che interpreta Fredo nel Padrino, che fu il suo primo marito e che morì di tumore senza mai riuscire a vedere Il cacciatore, il suo ultimo film. A dispetto di tutte le leggende sui divi strapagati a Roma, la Streep, quando venne al Festival, si pagò il viaggio con i propri soldi.
Un solido concentrato di gentilezza, destrezza e disciplina (volle vedere prima, già dall'America, la scelta delle clip dei suoi film che proiettammo durante l'incontro), di affetto e ironia (la frecciata a Woody Allen che la diresse, tra i primi, in Manhattan e che di fronte ad una battuta del dialogo che lei aveva adattato a se stessa si limitò a scambiare con lei una unica battuta: "Potrebbe dirla esattamente come l'ho scritta?"). Le parole più amichevoli, furono per Bob De Niro (in fondo, De Niro, non è la versione maschile di Meryl Streep e la Streep la versione femminile di De Niro? Per ricchezza di risorse espressive, identificazione maniacale, prodigioso mimetismo): "E' un carissimo amico, siamo legati da moltissimi anni ormai, è un uomo incredibilmente leale ed estremamente onesto".
Una delle prime clip che scegliemmo io e Antonio: la scena del ritorno di Micheal/De Niro a casa, nel Cacciatore (la adoriamo entrambi) fatta di inquadrature piene di attrazione reciproca e frustrazione. Non fanno l'amore perchè temono che ciò costituirebbe il più odioso tradimento nei confronti del personaggio di Christopher Walken o vorrebbero con tutte le loro forze farlo ma temono entrambi che se lo facessero sarebbe come avere lui lì, mentre lo fanno? O forse è solo Michael che decide di non farlo - ed è ciò che rende il personaggio della Streep toccante.
Clip finale: Mamma mia. Mi ero preparato una battuta conclusiva ("Io e Antonio abbiamo lavorato per mesi ad un numero di ballo come omaggio a Meryl Streep, ma forse preferite vedere lei direttamente nella clip del film"). Non sono riuscito a dirla, lo strepito animale della platea in uno stato di criminalità latente e gioiosa (più di 1200 persone) ha coperto ogni cosa. Forse l'ha sentita solo Antonio.

I Muse presentano il video vincitore dell’“Animals” competition

I Muse hanno svelato il vincitore dell’ “Animals” competition. Sui canali ufficiali della band è stato caricato – come annunciato in precedenza – il video più votato dagli utenti del web, che nelle scorse settimane sono stati chiamati a scegliere tra 5 video finalisti provenienti da 5 Paesi diversi.
In collaborazione con Genero.tv, la band ha dato a tutti i propri fan la possibilità di realizzare il videoclip del brano “Animals”, contenuto nel nuovo album “The 2nd Low”.
Il brano, dal significato molto profondo, parla delle persone che sono a capo dei governi e dell’economia utilizzando versi forti e di impatto come “Fuori controllo, colpisci chi è in miseria”. Il testo del brano vuole essere un urlo contro le misere condizioni in cui versano le popolazioni in crisi e un’accusa verso chi detiene il potere che, al posto di aiutare chi è in difficoltà “Distrugge, fissa più regole”. Il pezzo termina con le parole: “Ammazzati dai, facci un favore”.
I fan dei Muse hanno preso a cuore la causa del gruppo e hanno aderito massivamente alla nuova competizione lanciata tanto che è stata necessaria una prima selezione ad opera dello staff. I 5 video giudicati migliori sono stati poi sottoposti al voto online ed il vincitore è risultato essere il video realizzato da Inês Freitas e Miguel Mendes (onenessteam) dal Portogallo, che vi mostriamo di seguito:
La loro creazione trova spazio all’interno di tutti i canali ufficiali dei Muse e gli ideatori riceveranno un premio in denaro del valore di 3000 sterline oltre all’invito per uno dei concerti estivi della band, nel corso del quale sarà proiettata la loro versione di “Animals”.

James Franco su BULLETT magazine

James Franco diventa il pop tool di Frederik Heyman sul numero primaverile della rivista Bullet. L'artista belga, famoso per i suoi scatti ecclettici che mischiano differenti forme di media, sospende l'attore in geometrie lunari e vivaci cartoline anni '80. Ad accompagnare il photoshoot, l'interessante intervista di Nick Haramis, che pubblicheremo tradotta nei prossimi. Stay tuned.




James Franco and his grandma have a special message!

London's statues: Amy Winehouse fits in nicely alongside the likes of Oscar Wilde

The life-sized bronze statue of Amy Winehouse planned for the Roundhouse, near her Camden home, will doubtless have its critics. Statues always do.
Just look at the opprobrium heaped on not just the architectural design but the human figures in the memorial to Bomber Command at Hyde Park Corner.
Or the grimly faux-naif – or just plain naïf - statue of Michael Jackson erected by Mohammed Al-Fayed at Fulham FC’s Craven Cottage Ground. Or the orgy of three-dimensional , kitsch-romantic Jack Vettriano-style gigantism that is The Meeting Place – otherwise known as “that awful statue of the kissing couple” – by Paul Day at St Pancras International.
Or Maggie Hambling’s A Conversation With Oscar Wilde, on the pedestrianized part of Adelaide St behind St Martin-in-the-Fields by Charing Cross, which aimed to show Wilde “rising, talking, laughing, smoking from this sarcophagus”, at least until his bronze cigarette was repeatedly pilfered…
Actually, I believe Londoners have become fond of, or at least accustomed to, Hambling’s sculpture, and would probably protest if it were removed (though the Daily Telegraph’s theatre critic, Charles Spencer, has written that he would like to smash it).
The Henry Moore sculptures dotting the capital were once contentious, but there was an outcry when Tower Hamlets council tried to sell the recumbent Moore figure popularly known as Old Flo. The Fourth Plinth project in Trafalgar Square brought a great public engagement in contemporary sculpture.
And it is surely a better reflection of London’s polymorphous present that we should have statues of Wilde and Winehouse and even giant embracing lovers rather than just the monuments to our regal, political and imperial past.
We’ve become inured to those: the once-hated sculptures of Churchill and Lloyd George in Parliament Square, Viscount Slim in the Mall, the Battle of Britain memorial on the Embankment.
I don’t have figures – I’m not sure anyone does – on the number of public sculptures in London relative to other major European cities, but I have always felt Paris, Berlin, and Barcelona had a much freer attitude to placing modern statuary in a their historic streets and squares. Maybe that is at last changing.
These are the first images of a life-size bronze statue of the late singer Amy Winehouse set to be installed at a music venue close to her London home in tribute to her short life.
The designs show her clad in a trademark retro-style dress, with her hair in a beehive and decorated with a rose.
It is hoped that the Amy Winehouse Memorial Statue will be placed in the Roundhouse later this year.
The Chalk Farm Road venue is about a mile from the Camden Square home where she died in 2011 after a long battle with drink and drugs. The six-time Grammy winner and Back to Black singer died of alcohol poisoning.
The project is backed by her father Mitch, who told of his annoyance that some people oppose it on the grounds she was not a good role model because of her substance abuse.
“The reason why there will hopefully be a statue of her at the Roundhouse is everyone loved Amy,” he said. “She was a strong girl who had weaknesses. Even the strongest people have them.”
He went on: “Amy was a wonderful person, who did a lot for Camden and for kids. She was one of the greatest singers the world has ever known so why shouldn’t we put a statue up?”
It is planned to install the work, by sculptor Scott Eaton, on a first-floor terrace overlooking the road so it is visible both to people inside and outside the building.
The singer gave her final performance at the venue three days before she died. The Amy Winehouse Foundation has since contributed to the Roundhouse Trust, which helps young people to get involved in music.
The trust’s operations head James Heaton said: “The artwork aims to capture Amy’s vitality and music by faithfully rendering her beauty and iconic sense of style.”
He said it would also “alleviate the pressure” on Camden Square, where her fans at present regularly congregate. Camden council will decide this year whether to allow the memorial — but deputy mayor Jonathan Simpson said it had his “absolute support”.
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Ben Luke Contemporary Art Critic
Scott Eaton’s statue of  Amy Winehouse presents an idealised image. In its maquette form, it has an unerring smoothness that seems at odds with the idea of representing a real person. Although it’s a convincing likeness, with Winehouse’s trademark beehive, her long mane of hair and her characteristic bone structure, it has the empty sheen of an action figure.
This might be because Eaton uses 3D printing and computer graphics alongside time-honoured sculptural traditions. In this form at least, the immaculate coldness of his technology seems apparent.
But it’s not just a technological problem. The fact is that creating a moving tribute to an individual is fiendishly difficult. The best sculptures capture their subject’s weight, warmth and presence, yet few of the thousands of statues across London achieve this and that’s why so many remain utterly ignorable.
The hope that it will draw people away from Camden Square may be forlorn. Winehouse’s untimely demise is now part of her story, and the fans’ pilgrimages to the square reflect their fascination with her not just as a singer but as a tragic icon. As Andy Warhol understood when he painted Marilyn Monroe after her overdose, death adds to a star’s aura. I doubt an airbrushed sculpture on a terrace outside a music venue will fulfil the fans’ desire to acknowledge Winehouse’s sad fate.
The planning application speaks of capturing “the vitality of Amy” and yet the maquette is so lacking in spirit. The real memorial to Winehouse, where her true spirit and vitality can be found, already exists — it’s called Back To Black. Do we need a lifeless bronze to commemorate her?

Monica Bellucci sempre innamorata pazza di Vincent Cassel

È un legame solidissimo quello che da quasi 15 anni tiene uniti Monica Bellucci e Vincent Cassel. La diva nostrana ne ha parlato ai microfoni di Grazia: il segreto del loro matrimonio è la scintilla che scocca ogni volta che si vedono. La devozione dell'attore francese per la nostra connazionale è totale.
"Con e senza trucco, mentre piango e rido, con i capelli lunghi e corti, grassa e magra, in sala parto. Quando non ci vediamo da tempo e magari gli do un appuntamento al ristorante, capisco che è uno che mi piace. Se non lo conoscessi chiederei in giro: “Chi è?”.
Conosciutisi nel 1996 sul set de L'appartamento, i due attori sono convolati a nozze tre anni dopo, nel 1999. Con il nuovo secolo arrivate anche le figlie, Deva e Léonie, nate rispettivamente nel 2004 e nel 2010. Monica Bellucci è ancora oggi considerata un sex symbol tutto italiano. Come non andar fieri di lei? Anche per quanto detto in passato sulla chirurgia estetica: "Rispetto a una faccia di plastica, io preferisco le rughe". Bella, mediterranea e naturale: è una tripletta perfetta.

Seth Rogen e James Franco ancora assieme per The Interview

Dopo la commedia apocalittica This is the End, che da queste parti attendiamo non senza una certa trepidazione, ecco che Seth Rogen si prepara a tornare nuovamente dietro la macchina da presa.
La Columbia ha infatti dato il via libera a The Interview, una nuova commedia che Rogen dirigerà ancora una volta assieme al suo co-sceneggiatore Evan Goldberg e che dovrebbe vedere protagonista anche James Franco.
Il rapporto professionale tra Rogen e Franco ha radici antiche, da quando apparvero assieme nella serie tv Freaks & Geeks: e da allora hanno recitato assieme, con ruoli di maggior o minor rilevanza, in titoli come Strafumati, The Green Hornet, Molto incinta e, appunto, This is the End.
The Interview è basato su una storia che Rogen e Goldberg hanno scritto assieme a Dan Sterling, uno degli autori del "Daily Show", e racconta di un conduttore e di un produttore di un noto talk show che in qualche modo rimangono coinvolti in un piano segreto per assassinare il leader della Corea del Nord. Il primo dovrebbe essere interpretato da Franco, mentre Rogen sarà il secondo.
Il film conterà su di un budget di circa 30 milioni di dollari, ma per il via alle riprese si dovrà attendere che Rogen esaurisca i suoi impehni sul set del film di Nicholas Stoller Townies.

#SECRETPROJECT TEASER - MADONNA/KLEIN

Carmen Consoli è in dolce attesa

L’annuncio su Fb: "Porto dentro me la vita che nasce, come la Primavera"
«Con emozione e gioia voglio condividere con voi questo momento e dirvi che presto diventerò mamma». Lo ha comunicato così, direttamente sulla sua pagina Facebook, Carmen Consoli che circa un anno fa aveva annunciato che si sarebbe allontanata per un po’ dalle scene per dedicarsi alla sua vita privata e alla sua città. «21 marzo. Primo giorno di primavera. Dopo un inverno apparentemente spoglio e vuoto - ha scritto oggi la “cantantessa” catanese sul social network - la neve e il ghiaccio si sciolgono per lasciare il posto a torrenti di acqua fresca e cristallina, i germogli nascosti a lungo nel terreno si apprestano a sbocciare dando vita a paesaggi variopinti e colorati. Mai come quest’anno sento anche io di portare dentro di me la primavera di una nuova vita che nasce. Con emozione e gioia voglio condividere con voi questo momento e dirvi che presto diventerò mamma. Vi abbraccio forte. Carmen».

I Muse pubblicano le foto esclusive del tour in America

I Muse ci mostrano nuovi succulenti scatti dalla loro tournée americana! E’ online sul sito ufficiale una nuova ricca gallery di foto che descrivono a 360° l’avventura americana del gruppo.
Tra tornei di ping pong, backstage, immagini dal palco, escursioni e momenti di relax, i Muse invitano i fan a rivivere insieme i momenti on the road, in attesa dei nuovi concerti che prenderanno il via nelle prossime settimane e che li porteranno a calcare i palchi più prestigiosi del mondo, toccando anche il nostro Paese!
E’ comunque disponibile la gallery completa e ripercorre i concerti allo Stamples Center di Los Angeles, nel quale il gruppo si è esibito con 3 spettacoli, e l’esclusivo pre-party dei KROQ Grammys, che i Muse hanno presenziato lo scorso 8 febbraio.
Dopo la tournée americana, i Muse continueranno a portare la loro musica in giro per il mondo e toccheranno anche l’Europa, con alcuni concerti sui palchi più prestigiosi del nostro continente e del nostro Paese! Vi ricordiamo infatti che l’ Italia vanta ben 3 concerti: 2 allo Stadio Olimpico di Torino il 28 e il 29 giugno ed uno allo Stadio Olimpico di Roma il 6 luglio.
Dopo i due concerti del 2012 rispettivamente a Casalecchio di Reno (BO) e a Pesaro, l’annuncio dei 3 nuovi appuntamenti in musica non si era fatto attendere molto, suscitando immediatamente il grande interesse dei fan italiani, accorsi numerosi per accaparrarsi i posti migliori. Sono già soldout le date del 28 giugno e del 6 luglio, mentre i biglietti per la seconda data di Torino (29 giugno) – disponibile solo il settore prato a 63,25 euro – sono in vendita su Ticketone.

Amy Winehouse inaugura la Walk of Fame di Londra

Anche Londra avrà ala sua “passeggiata delle stelle”, la Walk of Fame, un marciapiede come quello di Hollywood, dove si ricordano le star del cinema . La zona prevista è quella di Camden, quartiere dove Amy Winehouse (nella foto) ha mosso i suoi primi passi. E proprio all’artista scomparsa il 23 luglio 2011 andrà il primo omaggio. La cerimonia si terrà il 14 settembre, data in cui la cantante avrebbe compiuto 30 anni. Al posto delle “stelle” di Hollywood, da cementare sul marciapiede pare siano stati scelti dei long playing fatti di pietra. Dopo la Winehouse, tra i nomi successivi che saranno omaggiati spuntano Madonna, Radiohead e Public Enemy.

Madonna Backstage at GLAAD

Madonna at the GLAAD Awards

Madonna discusses the Boy Scouts ban on gay members and presents the Vito Russo Award to Madonna. The GLAAD Media Awards recognize and honor media for their fair, accurate and inclusive representations of the lesbian, gay, bisexual and transgender (LGBT) community and the issues that affect their lives. Learn more at http://glaad.org/mediawards - For more information about GLAAD's work, please visit http://www.glaad.org, http://facebook.com/glaad, and http://twitter.com/glaad.
The GLAAD Media Awards celebrate outstanding representations of the lesbian, gay, bisexual and transgender (LGBT) community and our allies on TV, in film, and in the news. These are the images and stories that bring us closer to equality. The Awards also support GLAAD's work every day to grow acceptance and understanding of LGBT people. From working alongside an Ohio mom to put an end to the Boy Scouts of America's anti-gay policies to helping LGBT families across the country share their stories of love and commitment with millions, GLAAD is leading the conversation for LGBT equality.
Madonna presenting Anderson Cooper with Vito Russo Award at the 24th Annual GLAAD Media Awards (March 16 2013)

































 “Backstage at the GLAAD awards, I LOVE Anderson Cooper!”
 “I wanna be a Boy Scout but they won’t let me! I know how to rub 2 pieces of wood together!”