Nymphomaniac – I nomi dei capitoli che compongono il nuovo film di Lars Von Trier

Il controverso regista Lars Von Trier ha rivelato i nomi dei capitoli che compongono Nymphomaniac, la sua ultima fatica. Nel cast del film grandi nomi come Stacy Martin, Shia LaBeouf, Jamie Bell, Udo Kier, Uma Thurman, Sophie Kennedy Clark, Willem Dafoe, Mia Goth, Stellan Skarsgård, Christian Slater, Nicolas Bro, Charlotte Gainsbourg e Connie Nielsen…
A quanto pare Lars von Trier ha intenzione di rimanere fedele alla promessa fatta dopo lo scandalo scoppiato nel 2011 a Cannes e continuerà il suo silenzio stampa. A testimonianza di questo una nuova foto che ritrae il controverso regista imbavagliato, pubblicata sulla pagina facebook della sua ultima pellicola: Nymphomaniac. Ad accompagnare la foto una didascalia, che svela i nomi dei capitoli in cui sarà scandita quest’opera. Insomma, come scritto dallo stesso Lars von Trier “Il film parla da solo”:
CHAPTER 1 THE COMPLEAT ANGLER
CHAPTER 2 JERÔME
CHAPTER 3 MRS. H
CHAPTER 4 DELIRIUM
CHAPTER 5 THE LITTLE ORGAN SCHOOL
CHAPTER 6 THE EASTERN & WESTERN CHURCH
(THE SILENT DUCK)
CHAPTER 7 THE MIRROR
CHAPTER 8 THE GUN
Il cast di questa pellicola comprende attori come Charlotte Gainsbourg, Udo Kier, Stellan Skarsgård, Shia LaBeouf, Jamie Bell, Connie Nielsen, Christian Slater e Uma Thurman. Nymphomaniac conterrà esplicite scene di sesso, come già successo per il precedente Antichrist, realizzate con l’aiuto della grafica digitale (qui trovate maggiori informazioni). Il film racconterà la storia dell’evoluzione sessuale di una donna avvenuta dal giorno della sua nascita fino ai 50 anni. Questa la trama:
Nymphomaniac è la selvaggia e poetica storia del viaggio erotico di una donna, dalla sua nascita all’età di 50 anni, raccontato da Joe, la protagonista, che si definisce lei stessa una ninfomane.
La notte di un freddo inverno il vecchio e affascinante scapolo Seligman trova Joe, che è stata picchiata in un vicolo. La porta nel suo appartamento dove le cura le ferite e le chiede dettagli sulla sua vita. Lui ascolta molto attentamente mentre Joe, attraverso 8 capitoli, racconta la sua storia lussureggiante e multi sfaccettata, ricca di interazioni e incidenti di percorso.
Come annunciato qualche giorno fa, Nymphomaniac avrà la sua premiere mondiale il prossimo dicembre a Copenhagen, mentre la data d’uscita è prevista per il 25 dicembre, a Natale!

Uno spot vietato ai minori per This is The End

Si intitolerà Facciamola Finita, in Italia, il nuovo film diretto da Evan Goldberg e Seth Rogen in arrivo il 14 giugno negli Stati Uniti (in Italia arriverà a luglio).
Nel frattempo qui di seguito potete guardare un nuovo spot televisivo vietato ai minori:

La storia segue le vicende di un gruppo di celebrità si ritrova nel bel mezzo della fine del mondo.
Nel cast della commedia, che arriverà nei cinema americani il 14 giugno 2013 distribuita dalla Sony, attori del calibro di Jay Baruchel, Danny McBride, Jonah Hill, James Franco e Craig Robinson, oltre a vari cammeo di note personalità come Emma Watson, Jason Segel, David Krumholtz, Michael Cera, Aziz Ansari e Rihanna.
Il film è nato dal cortometraggio Jay and Seth vs the Apocalypse, con Seth Rogen e Jay Baruchel.
La storia segue le vicende di sei amici "vip" intrappolati in a casa di James Franco dopo che una serie di strani eventi catastrofici ha colpito Los Angeles.
Forzati a uscire, si trovano a dover affrontare il loro destino...

Amy Winehouse, film e malinconie sonore.

«Sarà un film incredibilmente moderno, emozionante e attuale, in grado di catturare lo spirito del tempo e far risplendere una luce sul mondo in cui viviamo, in un modo che pochi altri film possono permettersi. Amy è stata un talento che appare una volta sola in una generazione, ha catturato tutti; ha scritto e cantato col cuore e noi siamo caduti vittime del sua incantesimo». Così presenta Asif Kapadia il progetto per portare la leggenda di Amy Winehouse sul grande schermo.
Non c’è bisogno di un film per celebrare Amy. Basta aspettare che finisca la pioggia, sbuchi timoroso il sole che si riflette sulle pozzanghere e armati di mp3, giacca leggera e stivali, passeggiare per la città ascoltando Valery. Il cielo si rischiara, come la mente, che sorride e le labbra iniziano a mimare i versi. Un po’ più difficile è, mentre continua la nostra passeggiata musicale, mantenere l’impassibile immobilità e noncuranza quando l’mp3 comincia a folleggiare Monkey man!
Aye aye aye, aye aye aye
(Tell you baby), you huggin up the big monkey man!
Amy con la sua voce così piena e graffiante, traballante sui trampoli esile e sottile, anche troppo. Una figura  tiranneggiata dalla satira per colpa del suo nido di capelli e quella tendenza alla cocaina e il goccetto in più. Satira che appare grottesca, a posteriori. Fissa nella mia mente l’ultima serie di concerti, dove Amy appariva offuscata, non riusciva a cantare, grattandosi le braccia tra i fischi. A Lucca non ci è mai arrivata. Il 23 luglio 2011 Amy fu ritrovata esamine a Camden Square, nord di Londra. Il mio biglietto è rimasto lì dov’era, nel cassetto dei desideri, insieme alle tre parrucche nere che indossai lo scorso Halloween per impersonarla.
Amy entra nel tragico club dei 27, che ci ha portato via, tra gli altri, Jimi Hendrix (18 settembre 1970, cocktail di alcool e tranquillanti, con un vago sospetto di omicidio pendente sulla sua compagna Dannemann, mai formalmente accusata) Jim Morrison (anche lui il 3 luglio1971 aParigi,referto ufficiale: arresto cardiaco, senza nessuna autopsia tanto che il tastierista Ray Manzarek definì la sua morte una «elaborata sciarada»), e Janis Joplin (4 ottobre 1970, overdose di eroina, al suo ventottesimo compleanno distava solo di tre mesi e diciassette giorni), Kurt Cobain (8 aprile 1994, suicidio, anche se rimane ancora molto controversa l’ultima parte della presunta lettera di addio, scritta in una grafia differente e che qualcuno ipotizza essere scritta dalla moglie Courtney Love).
Chissà se cantano insieme, in paradiso?
Per noi, rimangono Frank (2003), l’irresistibile Back to Black (2006) e il postumo Lioness: Hidde, oltre al ricordo di una pin up coperta di pin ups. E anche un film, tra poco.
E, la cosa più importante, muovere il piede a ritmo della sua musica, in metropolitana, quando ci rinchiudiamo nel piccolo mondo compreso tra due auricolari.
Tutto il resto, is a losing game.

Madonnarama Reveals More Details about Steven Klein’s Secret Project

In December 2012, when Madonna made a stop in Buenos Aires during her MDNA Tour she took some time off for a new collaboration with Steven Klein, which has been labeled “Secret Project”.
Fans have been waiting for some info on the Secret Project and we at Madonnarama just learned some interesting details from one of our very reliable sources.
The Secret Project is a photo/video installation by Steven Klein, which features Madonna in various shoots.
One of them is said to be inspired by the imagery of Eleanor Parker in the 1950′s movie “Caged” with Madonna being arrested and thrown in jail by two men (Brahim Zaibat is said to be one of them).
Another set-up, as seen in one of the Instagram pictures, has Madonna posing provocatively with some of her dancers. The clothes should look familiar, as the dancers are said to be all dressed in their Jean Paul Gaultier outfits from the Vogue performance of the MDNA Tour.
Note: According to our source, no new song has been recorded for this project, so far.

Un nuovo film su James Dean

La leggenda di Hollywood James Dean potrebbe essere oggetto di un nuovo film, dopo il precedente in cui fu interpretato egregiamente da James Franco.
Anton Corbijn, recentemente autore di The American e prossimamente sugli schermi con A Most Wanted Man, dirigerà infatti Life, storia del rapporto tra Dean e il fotografo di Life Magazine, Dennis Stock, che ne seguì l'ascesa a ridosso dell'improvvisa morte nel 1955 (La foto sopra è sua).
Lo stesso Corbijn è stato in precedenza un fotografo, avendo ritratto ufficialmente artisti del calibro dei Nirvana, U2 e David Bowie. La sceneggiatura di Luke Davies seguirà i due tra Los Angeles, New York e l'Indiana, ispirandosi al materiale di Stock.
Non si ancora al momento il nome dell'attore che interpreterà un ruolo delicato come quello di Dean.

Prima foto di Lea Seydoux e Vincent Cassel nel live action de La Bella e la Bestia

Lea Seydoux e Vincent Cassel sono La Bella e la Bestia nella prima immagine ufficiale di La Belle & la Bête, l’adattamento live action della famosa favola di Jean Cocteau diretto da Christophe Gans…
Quella che trovate qui sopra è la prima immagine ufficiale dell’adattamento live action de La Bella e la Bestia diretto da Christophe Gans. Intitolato La Belle & la Bête, il film ha come protagonisti Léa Seydoux e Vincent Cassell, nei panni ovviamente de La Bella e della Bestia.
L’aspetto dell’attore francese sarà modificato in post produzione grazie alla tecnica del motion capture, che ultimamente sembra affermarsi sempre di più (la stessa tecnica è stata utilizzata dall’attore Andy Serkis per interpretare Gollum nel Signore degli Anelli e in Lo Hobbit, e Caesar in L’alba del pianeta delle scimmie).
Nel cast di questa pellicola ci sono anche André Dussolier, che interpreta il padre della protagonista, Audrey Lamy e Sarah Giraudeau nei panni delle sorelle di Belle, e lo spagnolo Eduardo Noriega in quelli del cattivo. La colonna sonora verrà scritta da Alexandre Desplat.

Muse, il segreto in una lampadina

Londra - All’Emirates Stadium, casa dell’Arsenal, le aspettative sono davvero alte per «la band più eccitante dal vivo» , come ha stabilito con un sondaggio il sito del New Musical Express, uno dei più autorevoli sulla musica britannica. È sabato sera per la prima mondiale di un tour che toccherà l’Italia il 28 e 29 giugno allo stadio Olimpico di Torino e il 6 luglio all’Olimpico di Roma.
Cominciate a prepararvi perché la regola dei Muse, un po’ iperbolica, dice: più ce n’è, meglio è. Vale per il sound ridondante e per una messinscena così ricca di effetti speciali da allarmare, nei giorni scorsi, gli abitanti delle arie limitrofe durante le prove. Con 45 Tir per il trasporto di macchinari, computer e installazioni da galleria d’arte, il trio inglese viaggia con un baraccone che fa competizione anche agli U2, i megalomani nel rock.
Eppure, sabato sera l’attacco dei Muse è sottotono. Matt Bellamy e compagni tradiscono nervosismo con la falsa partenza di “Supermassive Black Hole” e al frontman scappa pure un’imprecazione. L’atmosfera inizia a scaldarsi con il ritmo funk di “Panic Station”: schermi giganti progettano le figure computerizzate di Obama, del premier inglese David Cameron e di Paul McCartney che si esibiscono in una divertente dance.
Ma è con “Knights of Cydonia” che i Muse travolgono i 60 mila fans che saltano all’ unisono schizzando le braccia al cielo. Per rendere ancora più potente “Animals”, ballata di protesta contro i crimini impuniti della finanza, un uomo d’affari, ripreso live nei maxischermi, attraversa la folla per poi accasciarsi sul palco sotto una pioggia di banconote. Sembrano euro ma da vicino si legge la scritta “Muso”. Il teatro va avanti: il bassista Chris Wolstenholme si avvicina ai piedi del “cadavere” e suona con l’armonica un elogio funebre.
Poi Matt Bellamy, con una giacca di pelle a righe bianche e nere, pantaloni rossi e un paio di scarpe più adatte a una gita in yacht che a un concerto rock, siede al pianoforte per la ballata “United States of Eurasia”: il testo è influenzato dal classico di George Orwell “1984” ma la musica tradisce l’amore del frontman per i Queen quando alterna il falsetto a un timbro di voce pieno, potente. Si sentono forti anche l’influenza di Prince e l’amore per la musica classica: dopotutto non ci sono molte band che mescolino una grande varietà di generi con la stessa efficacia dei Muse. Eppure la citazione di “House of the Rising Sun”, classico popolare reso celebre da The Animals e da Bob Dylan, si inserisce con difficoltà nella scaletta di stasera.
Lo stadio però ne canta ogni singolo verso. «Fumatori!» urla Bellamy, che sino ad allora non ha interagito con il pubblico «è il momento di tirare fuori gli accendini». Che nel 2013, equivale a dire: estraete gli iPhone e metteteli in funzione “torcia”. A quel punto tutto lo stadio è illuminato. Per “Unsustainable” entra in scena un enorme robot, presentato col nome di Charlie, e per completare l’eccentrico quadretto Bellamy bacia un fan vestito da Spider-Man fra il pubblico.
Un’enorme lampadina gonfiabile spunta a sorpresa sulla band e quando raggiunge il centro dello stadio ne esce una ballerina che fluttua leggera nell’aria mentre il leader è sdraiato per terra a cantare “Blackout”. Certo, l’effetto è spettacolare ma il vero punto di forza dei Muse resta nel talento dei tre musicisti: la disinvoltura con cui Bellamy si esibisce in assoli mozzafiato, mentre scorrazza per il palco, è travolgente. È stata la nonna a incoraggiarlo a studiare la chitarra quando aveva 14 anni. Il pianoforte invece lo suona dai 6 ed è anche figlio d’arte: papà è stato chitarrista dei The Tornados, gruppo inglese di culto degli anni ’60.
Al polistrumentista Bellamy va anche un insolito primato, quello di avere fracassato il maggior numero di chitarre: centoquaranta solo nel 2010. Quindi, almeno dallo show all’Emirates, ha buone probabilità di superare il record nel nuovo tour. Come suggerisce la foga che mette nel lanciare a terra lo strumento dopo l’esecuzione di “Survival”, brano ambizioso visto che lo aveva scelto come inno delle Olimpiadi londinesi.
Il finale è glorioso con i successi “Plug in Baby”, “Uprising”, dove la coreografia prevede anche un improvviso cambio d’abito, e “Starlight”. La folla è in adorazione, e c’è da aspettarsi la stessa reazione negli stadi dove lo spettacolo piomberà come un meteorite: agli ultimi Muse piace sperimentare con un sound da terzo millennio ma l’appeal delle canzoni-inno non sugge a nessuno.

“Tutti pazzi per Rose”, sapore degli anni ‘50

Nei cinema da: giovedì 30 maggio 2013
Un film di Regis Roinsard. Con Romain Duris, Deborah Francois, Berenice Bejo, Shaun Benson. Genere: commedia. Produzione: Francia, 2012. Durata: 111 minuti.
Siamo nella primavera del 1958 in un villaggio della Normandia, in Francia. Qui la 21enne Rose Pamphyle, vive con suo padre, un burbero vedovo titolare dell’emporio del posto. La ragazza  è promessa sposa al figlio del proprietario dell'autofficina e la aspetta un destino da casalinga. Ma Rose aspira a un’altra vita.
Decide così di partire per Lisieux, dove il 36enne Louis Echard, brillante titolare di un’agenzia di assicurazioni, sta cercando una segretaria. Il colloquio per l'assunzione non va affatto a buon fine, però la ragazza scopre di avere una dote eccezionale: è una dattilografa velocissima.
Se vuole ottenere il posto, Rose dovrà partecipare a delle gare di velocità nel battere a macchina. Ignorando i sacrifici che la giovane dovrà compiere per raggiungere l'obiettivo, Louis si improvvisa allenatore con l’intento di fare di Rose la dattilografa più veloce di Francia, e perfino del mondo. E l'amore per la competizione sportiva non va ugualmente d'accordo con l'amore puro e semplice.

Contributo Video di Carmen Consoli per l'evento "Note per Falcone"

Il 23 Maggio alle 21 presso la Feltrinelli Point di Messina, si è tenuto l'evento "Note per Falcone". Durante la serata, organizzata da Aula Aut e dall'associazione Peppino Impastato, si sono esibiti numerosi artisti ed è stato trasmesso anche un contributo video (girato qualche tempo fa) di Carmen Consoli.
La Cantantessa, entusiasta del progetto “AULA-AUT”, dopo la promessa di un'esibizione dal vivo della canzone "Ciuri di campo" ha così aggiunto:
La mafia e la delinquenza organizzata privano l'umanità di un valore inestimabile: la bellezza, la bellezza che si nasconde dietro la purezza del sorriso di un bambino o nella poesia di un tramonto; [...]. Ricordo che Peppino Impastato sosteneva che la cultura ci avrebbe salvati dalla mafia. Oggi voglio fare un augurio a questi ragazzi meravigliosi, perché la bellezza si cela anche dietro il loro impegno. E l'augurio è questo, che la loro iniziativa possa diffondersi in tutta Italia e in tutto il mondo[...].

Muse: concerto a Londra per la prima del film "World War Z"

I Muse sono sempre più legati al nuovo film di Marc Forest "World War Z": oltre ad aver firmato parte della colonna sonora, la band sarà anche protagonista di un esclusivo concerto in occasione della première mondiale della pellicola, che si terrà sabato 2 giugno presso la Horse Guards Parade Ground, al St. James Park di Londra.
"World War Z", zombie movie che vede la partecipazione di Brad Pitt nel ruolo di protagonista, verrà presentato per la prima volta a tutto rock, con un live show dei Muse che avranno modo di presentare al pubblico i brani che fanno da colonna sonora alla pellicola e che sono contenuti nell'album dei Muse "The 2nd Law".
I biglietti per assistere al concerto dei Muse, che calcheranno il palco immediatamente dopo la priezione del film, saranno in vendita a partire da martedì 28 maggio tramite il sito ufficiale del film. Saranno circa 15.000 i fortunati che potranno assistere allo show: un'occasione imperdibile per chi non ha invece potuto prendere parte ai due concerti recentemente tenuti dai Muse a Londra per l'apertura dello "Stadium Summer Tour", che vede i Muse impegnati in 20 date europee, con tre appuntamenti live anche in Italia.
"World War Z" ospita circa 14 minuti di musica firmata dai Muse, compreso il brano "Isolated System". In Italia, per gustare i brani corredati dalle immagini del film si dovrà attendere il 27 giugno, quando la pellicola approderà nelle sale cinematografiche italiane. I brani dei Muse verranno inoltre inseriti nel cd della colonna sonora curata dalla Paramount che verrà prossimamente pubblicata. I Muse saranno in concerto in Italia il 28 e 29 giugno a Torino e il 6 luglio allo stadio Olimpico di Roma.

Hidden Treasures – Amy Winehouse, The Ska Ep

Tutti sanno chi era Amy Winehouse, cosa ha fatto e qual’è stato il suo impatto nella musica. Tutti conoscono il suo secondo album ” Back To Black“, probabilmente uno dei più bei dischi soul di nuova generazione, molti conoscono il primo album “Frank”, molto più jazz rispetto a quello che l’ha portata al successo, ma solo alcuni, pochi, conoscono il suo “Ska Ep“. Amy Winehouse infatti era una grande fan della musica Ska, genere nato in Giamaica che mescolava i classici strumenti del jazz con un ritmo più veloce, che metteva gli accenti sul cosi detto levare della battuta, da cui si sarebbero sviluppati il rocksteady prima e il reggae poi.
La musica Ska ebbe un grande successo in Inghilterra, prima grazie ai numerosi immigrati giamaicani e poi grazie al movimento mod che per primo abbracciò questo genere musicale facendolo diventare un punto cardine della sua cultura. Dapprima riscossero molti consensi artisti giamaicani come Prince Buster, Skatalites, Toots & The Maytals e successivamente si formarono anche gruppi inglesi come gli Specials e i Madness. Non è un caso infatti che la tracklist di questo ep sia costituita da una cover di Toots & The Maytals, “Monkey Man”, una cover degli Specials, ” Rich Boy”, una cover degli Skatalites, “You’Re Wondering Now” e non poteva mancare, da parte di una reginetta della musica black, una cover di Sam Cooke, “Cupid”. Gli arrangiamenti di questi pezzi sono esemplari, non snaturano i pezzi, ma gli rendono giustizia e la voce di Amy Winehouse aggiunge quel tocco di soul che è la ciliegina sulla torta. Il tutto suona molto bene, spontaneo e l’ ep sembra quasi uscito negli anni d’oro dello ska inglese. Se siete fanatici del vinile non potete perdere la stampa della ” 2SoulRecords”, l’unico altro modo per reperire questi pezzi è acquistare la deluxe version di “Back To Black”. Se vuoi sentirlo tutto, CLICCA QUI.

Music legends: The Boss, the Bard and the Blonde

What Springsteen, Dylan and Madonna have in common and what keeps them vital
They are three of the biggest living icons in popular music. Make that aging icons. Still, their images are indelible, their music timeless and their popularity remarkably undying. In fact, when it comes to ticket sales, these geezers are as hot as Justin Bieber.
Madonna, Bruce Springsteen and Bob Dylan all are on tour and are filling arenas and concert halls across America.
The Blonde, 54, is on target to have one of the top 10 tours of all time. The Boss, 63, has not only the biggest tour of 2012 but also the biggest of his career. And the Bard, 71, is having a storied year with a Presidential Medal of Freedom and one of his most universally acclaimed albums since the mid-1970s.
Other than being members of the Rock and Roll Hall of Fame, what do these giants of popular culture have in common? Several qualities, actually:
They're visionaries. When they started recording, they emulated their influences — Woody Guthrie (Dylan), the Supremes (Madonna) and, for Springsteen, Dylan — but each developed a distinctive vision. The Bard became the reluctant spokesman for his generation, an agitator in words and music, a self-styled enigma on many fronts. The Boss became a working-class hero who put on epic concerts and rallied behind underdogs of various stripes. The Blonde became a fiercely independent, media-manipulating, outspoken button-pusher who kept dance floors jumping and fashionistas drooling.
Even though their visions are disparate, "they take live performance really seriously," said Rolling Stone contributing editor Anthony DeCurtis, who has taught courses on Dylan and Springsteen at the University of Pennsylvania. "They go out there with a sense of purpose, a sense of fun and a sense that you're all there to have an experience."
They have drive and a work ethic. Dylan tried to escape small-town isolation. Springsteen never got along with his dad. Madonna lost her mom at a young age. Is that what drives these superstars? Dime-store therapists might say so.
But no one seems to question the Midwestern work ethic of Dylan (from Minnesota) and Madonna (from Michigan) or the blue-collar pedigree of Springsteen (from New Jersey).
"No one works harder than Madonna," said George Travis, Springsteen's longtime tour director who also helmed a tour with the Blonde One. She puts in countless hours of brainstorming, creating and rehearsing, not to mention time in the gym to maintain that buff body.
The Boss could rival Madge for physical condition. In the 1970s, he became legendary for marathon concerts that often stretched beyond three hours. Now, 31/2 hours has become the norm.
But who can rival Dylan, the ultimate road warrior? Since he began his Never Ending Tour in 1988, Dylan has played more than 2,500 concerts, averaging about 100 a year.
"He plays a lot of secondary markets that don't normally get A-list or iconic artists," said Gary Bongiovanni, editor of the concert journal Pollstar. "Clearly at his age, he doesn't need to do it."
At the South by Southwest Music Conference this year, Springsteen told young performers that "you have to bring it every night." That's a trait all three superstars share, said Los Angeles broadcast consultant Jeff Pollack. "They have a real commitment to their audience. They do what is old-fashioned and new at the same time: Give the fans something special."
They stay in shape. Dylan puts on gloves and boxes. The Boss doesn't eat or drink anything not approved by his trainer/ nutritionist. And both he and Madonna work out like they're training for the Olympics.
"The physicality of it is important," DeCurtis said. "The healthier they are, the better they preserve themselves, the better they look, the better your experience is. There's a big aspirational element to all of this. You want to look up to all three of them."
Indeed, we want our heroes to be forever young.
They're bold. Their moves made headlines that became chapters in the history of rock 'n' roll.
Folk hero Dylan goes electric at the Newport Folk Festival.
Rock god Springsteen goes folkie with "Nebraska."
Madonna goes anti-Catholic in her "Like a Prayer" and "Papa Don't Preach" videos.
"Those (three) don't have any fear," said Dylan's son Jakob, frontman of the Wallflowers. "It's not something you can learn in a music guidebook. Being fearless is just an instinct you have. And you have to trust your audience. People want to see artists task risks, they want to see them be flippant, they want to see them indulge themselves, they want to see them come back, they want to see the quality that was there. I think that's the relationship you have to have with an audience."
They create a mystique. Build a mystery, and fans want to unlock it. The young Dylan made up stories about his background. His interviews are few and far between, his pronouncements from the stage as enigmatic as they are rare. Even his 2002 memoir was as confounding as it was revealing.
Springsteen is clearly more extroverted, often telling tales of his life to introduce songs in concert or giving in-depth interviews to promote his albums. But he doesn't talk about his children and family, and he shares no personal information in his social-network postings.
While Madonna is the master of media manipulation, who really knows the real Madge? Her interviews are like performance art (see her appearances on "The Late Show With David Letterman."). She loves creating a mystery.
"The secret to longevity, as opposed to just being famous, is they've kept something back from their audience," said consultant Pollack. "I think sometimes today artists share too much with their audience. The great ones don't sit down and tell you what every lyric means, and they don't need to tell you they went to Starbucks at 3 p.m."
They've cultivated new audiences. Back in the late 1980s, Dylan picked up fresh followers by touring with the Grateful Dead. Even younger Deadheads are showing up at his concerts in this century. Madonna, too, has piqued the interest of young fans of Lady Gaga, Britney Spears and Beyonce who are curious to see the mother of them all. And of course, Gen Y-ers and millennials weaned on their parents' records are drawn to check out these legends.
They have good business sense. These veterans know about supply and demand. Dylan is fond of playing small, entertainment-starved towns, and he keeps his tickets priced modestly. By contrast, Springsteen and Madonna allow demand to build by touring only every three to five years, in conjunction with new albums.
They don't do greatest-hits shows. All three continue to make new recordings that, while not always classics or big sellers, are credible.
On Springsteen's current tour, he has been performing six to eight songs from his recent "Wrecking Ball" album. Madonna usually offers eight selections from 2012's slow-selling "MDNA." Then there's Dylan, ever the iconoclast, who did not play a single song from his widely acclaimed new album "Tempest" in his first 10 shows after it was released in September.
In concert, each icon has a different kind of impact on audiences — Madonna gives an erotic charge, Springsteen uplifts and Dylan provokes.
"These three artists are not coasting," DeCurtis said. "They're challenging themselves in some way, and that's exciting. That's what people go to see."
October 2012 | By Jon Bream | McClatchy/Tribune news

Cher, nuovo album e singolo in arrivo (Stavolta davvero!)

Direttamente dal suo account di twitter, Cher ci ha finalmente rivelato news sul suo nuovo progetto musicale. L’album uscirà la prima settimana di settembre, mentre il singolo apripista a giugno! E’ dal bellissimo “Living Proof” che Cher non pubblica nuovi album, anche se ultimamente l’abbiamo vista e sentita in Burlesque con le canzoni “Welcome To Burlesque” e “You Haven’t See The Last of Me”, e in duetto con la madre Georgia in “I’m Just Your Yesterday”.
Nell’album sarà quasi sicuramente presente la traccia “Woman’s World“, singolo promozionale dell’album; mentre per fortuna è ufficialmente esclusa la presenza di “The Greatest Thing” duetto con Lady Gaga.

Angelina Jolie nuda in un ritratto dopo la mastectomia

Il gesto dell'attrice Angelina Jolie, che ha deciso di farsi asportare entrambi i seni per prevenire il cancro, sta ispirando molte donne. E non solo. L'artista svedese Johan Andersson, ha infatti deciso di dedicarle un dipinto che la ritrae nuda, senza decolletè, nelle condizioni in cui si è trovata subito dopo l'operazione.
Celebre per aver dipinto il volto di Amy Winehouse dopo al sua prematura scomparsa, oltre che quello di Muammar Gheddafi a distanza ravvicinata, Andersson è il più giovane artista esposto alla National Portrait Gallery di Londra. "Quando avevo 15 anni mia madre ha avuto una grave forma di cancro al seno", ha spiegato Andersson al New York Daily News, chiarendo tuttavia che "è stata abbastanza fortunata da non dover sottoporsi a mastectomia. "La recente notizia su Angelina ha generato in me un'ansia che mi ha spinto a dipingere questo ritratto", ha aggiunto.
Il ricavato della vendita dell'opera, valutata circa 22.000 dollari, andrà a un'organizzazione benefica, la Falling Whistles, impegnata nel portare la pace in Congo.

Sinead O'Connor "Old Lady" è il terzo brano estratto dall' album “How About I Be Me (And You Be You)?”

MILANO - E' "Old Lady" estratto dall'album, “How About I Be Me (And You Be You)?”, un brano che decisamente sa di un rock fine e melodico, una ballata raggiante e gradevole Pop-Rock reso ancora più meraviglioso dalla particolare e splendida voce dell'artista irlandese. Con venticinque anni di carriera e milioni di dischi venduti, Sinead O'Connor tornata lo scorso anno con “How About I Be Me (And You Be You)?”, un disco che ha tutti i presupposti per essere considerato uno dei suoi migliori lavori. Questa la tracklist: 4th and vine; Reason with mé; Old lady; Take off your shoes; Back where you belong; The wolf is getting married; Queen of Denmark; Very far from home; I had a baby; V.I.P.. Brani che racchiudono i diversi temi toccati negli anni dall'artista, dall' amore e sulla perdita, la speranza e il rimpianto, il dolore e la redenzione, la rabbia e la giustizia. Un album emozionante, luminoso, allegro e vigoroso costruito intorno alla limpida voce di Sinéad. L'artista sarà in Italia il prossimo 2 luglio al Festival di Villa Arconati Bollate (MI).

Madonna: "Non ho ancora iniziato a lavorare al nuovo album"

In una breve intervista in occasione dei Bilboard Awards: "Il nuovo album a volte chiacchierato come indiscrezione ma mai confermato? C’è ancora tempo per poter ascoltare il successore di MDNA. Ci sta già lavorando?"
“No, non ancora. Ho appena finito di concludere il DVD del mio MDNA Tour. Così non ho avuto altro tempo libero”
Difficilmente potrebbe uscire quindi il nuovo album nel 2013, il tutto pare slittato almeno all’anno prossimo nel 2014.
Il 22 giugno, invece, come già ricordato, verrà trasmessa l’anteprima sul canale EPIX, negli Usa, del tour.
A settembre 2013, invece, verrà distribuito a livello internazionale il dvd del concerto di grande successo che le ha permesso di ottenere il premio durante la cerimonia di domenica scorsa.
Ecco la setlist:
“Gregorian Chants/Virgin Mary” (Kalakan Introduction)
“Girl Gone Wild”
“Revolver”
“Gang Bang”
“Papa Don’t Preach”
“Hung Up”
“I Don’t Give A”
“Best Friend” (Video Interlude)
“Express Yourself”
“Give Me All Your Luvin’” (Just Blaze Remix)
“Turning Up the Hits” (Video Interlude) (contiene parti di “Holiday”, “Into the Groove”, “Lucky Star”, “Like a Virgin”, “4 Minutes”, “Ray of Light”, and “Music”)
“Turn Up the Radio”
“Open Your Heart”
“Holiday”[A]
“Masterpiece”
“Justify My Love” (Remix) (Video Interlude)
“Vogue”
“Candy Shop”
“Human Nature”
“Like a Virgin”
“Love Spent”
“Nobody Knows Me” (Remix) (Video Interlude)
“I’m Addicted”
“I’m a Sinner”
“Like a Prayer”
“Celebration” (Benny Benassi Remix)
Il 1 giugno presenterà a Londra il “The Sound of Change” con ospiti Laura Pausini e Beyoncè

Alanis Morissette - Empathy (Official Music Video)

AS I LAY DYING DI JAMES FRANCO INCANTA A CANNES

Presentato nelle sezione Un Certain Regard, As I Lay Dying è il film che probabilmente porterà James Franco tra le grazie della critica cinematografica
James Franco, che come noto è un eclettico del cinema contemporaneo, dalle sue interpretazioni sempre apprezzate in commedie e film drammatici al lavoro di autore e regista, a Cannes 66 propone un film drammatico e intenso. Da lui diretto e interpretato, il progetto è basato sul celebre libro di William Faulkner che racconta della storia dei Bundren e del loro tentativo di seppellire la madre/moglie Addie a Jefferson. In As I Lay Dying Franco è Darl Bundren, figlio della donna da poco scomparsa, il cui corpo é portato dai suoi cari per la sepoltura in una città distante 40 miglia da casa.
Una famiglia povera e miserabile, tra disgrazie inevitabili e tanti colpi di sfortuna: il film presenta spesso doppie scene in contemporanea, una a mostrare ciò che accade e l'altra il punto di vista del protagonista della stessa, soffermandosi sulla tragicità della storia e di questi personaggi per cui sarà impossibile non provare pena, nel dolore (anche fisico) e nel tormento.
Tra le partecipazioni di Tim Blake Nelson, Jim Parrack (True Blood), Danny McBride (Strafumati), Logan Marshall-Green (Prometheus) e Ahna O'Reilly (The Help), la pellicola è un intenso viaggio malinconico che il regista/attore ha voluto intraprendere «perché affascinato dal romanzo. É stato scritto da Faulkner durante le pause di lavoro quando fuochista presso la centrale elettrica dell'Università di Oxford. È ambientato in una contea immaginaria (Yoknapatawpha), location di molte altre opere dello scrittore».
E continua: «È straordinario vedere come in questo percorso vengano svelati passato e personalità di ognuno dei Bundren, dal padre ai cinque figli, in voci che con monologhi si alternano».
Un lavoro duro e faticoso, ha poi aggiunto Franco: «Ci ho lavorato per oltre tre anni. Il libro mi è stato regalato da mio padre quando ero un ragazzo e lo lessi in un solo weekend mentre i miei amici erano fuori a divertirsi. Lo trovai veramente difficile, e mi concentrai per comprenderne ogni singola riga».
Inoltre James ha raccontato di aver pensato alla realizzazione del film «per dare volto e voce ai singoli personaggi del libro, ciascuno con i propri drammi lasciati sospesi ma presenti durante il loro triste itinerario».
A vedere il film viene naturale un paragone con il film dei Fratelli Coen Fratello, Dove Sei?, in cui la storia viene raccontata attraverso un viaggio di vari personaggi, ma James è sicuro: «I Coen utilizzano sempre uno humour vivace e dolce-amaro nei loro film, mentre qui la tragicità quotidiana di alcuni personaggi potrebbe evocare qualche sorriso, ma di altro genere! »

Nymphomaniac, la nuova frontiera del porno è la CGI

Dopo il primo poster, estremamente minimal ma a dir poco allusivo, e la notizia che la data d’uscita (in Danimarca) è prevista per il giorno di Natale (!), arrivano ulteriori dettagli su Nymphomaniac, ultimo controverso e provocatorio film di Lars Von Trier. Il regista danese, infatti, utilizzerà la computer graphic per girare alcune delle scene hard del film, per fondere attori e controfigure. Una fusione che avrebbe lo scopo di far sembrare i vari Charlotte Gainsbourg, Shia LaBeouf, Willem Defoe, Stellan Skarsgard e Uma Thurman i veri protagonisti delle sequenze bollenti. «Abbiamo ripreso prima gli attori che fingevano di fare sesso, poi le controfigure che lo facevano per davvero, e in post-produzione li abbiamo sovrapposti digitalmente. Quindi sopra la vita il pubblico vedrà la star, sotto la controfigura» ha spiegato la produttrice Louise Vesth a The Hollywood Reporter in quel di Cannes. Questo gigantesco lavoro digitale, tra l’altro, sarebbe uno dei motivi che ha impedito al film di essere pronto per il Festival di quest’anno (e non passerà per nessuno dei prossimi Festival in programma, né a Toronto, né a Venezia). Il film sarà distribuito in due versioni, una softcore e l’altra decisamente hardcore e, stando sempre alle parole della produttrice, «Lars ha messo tutto se stesso in questo film. Si parla di religione, Dio, filosofia. Il sesso è solo una minima parte».

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Madonna - Backstage at the Billboard Music Awards - Psy, Celine Dion, Jason Derulo, Ke$ha, Cee Lo

Nuovo teaser dal DVD dell'MDNA Tour di Madonna

Madonna Vince Tre Billboard Music Awards

Top Touring Artist:
Bruce Springsteen
Coldplay
Lady Gaga (F.O)
Madonna
Roger Waters

Top Dance Artist:
Calvin Harris
David Guetta
Madonna
Skrillex
Swedish House Mafia

Top Dance Album:
David Guetta ‘Nothing But The Beat’
deadmau5 ‘Album Title Goes Here’ (F.O.)
LMFAO ‘Sorry For Party Rocking’
Madonna ‘MDNA’
Skrillex ‘Bangarang’











































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