Meryl Streep attacca Walt Disney: «Era un bigotto antisemita che discriminava le donne»

L’attrice è intervenuta durante la cena della National Board of Review per omaggiare la performance di Emma Thompson in Saving Mr. Banks. E ha avuto parole dure per il papà di Topolino
Durante la cena della National Board of Review, associazione di critica cinematografica che ogni anno sceglie i migliori film in lingua inglese e i migliori film stranieri, Meryl Streep ha intrattenuto i presenti con un monologo di nove minuti in cui ha omaggiato Emma Thompson e la sua performance nei panni di P.L. Travers, la mamma di Mary Poppins, in Saving Mr. Banks, che arriverà nelle nostre sale il 20 febbraio. «È un’artista meravigliosa» ha detto la Streep, che poi ha anche dedicato un poema alla collega attrice, intitolato An Ode to Emma, or What Emma is Owed. Però non si è fermata qui, perché il suo pensiero è andato anche a Walt Disney in persona. E non sono state parole dolci: prima ha ricordato come il papà di Topolino «appoggiasse una lobby antisemita» ai tempi; poi lo ha definito «un bigotto, a cui non piacevano per niente le donne». A sostegno di questo attacco, ha quindi letto una lettera scritta dallo stesso Disney nel 1938 ad una giovane aspirante animatrice, in cui spiccava questa frase: «Le donne non sono in grado di fare nulla nel processo creativo alla base della realizzazione di un cartone per il grande schermo, poiché è un compito esclusivamente dell’uomo».
Figura molto lontana da quella interpretata da Tom Hanks nel film.
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