È morta Shirley Temple, "Riccioli d'oro". Fu l'enfant prodige di Hollywood

Aveva 85 anni. Si affermò ancora bambina nel film di Irving Cummings che le regalò il soprannome. Da adulta si era dedicata alla carriera di ambasciatrice.
WOODSIDE - È morta, all'età di 85 anni, Shirley Temple, la famosa "riccioli d'oro" degli anni Trenta, enfant prodige del cinema hollywoodiano. L'attrice si è spenta nella sua casa di Woodside in California, per cause naturali, circondata dalla famiglia e dagli assistenti. "Le rendiamo omaggio per una vita di notevoli successi come attrice, come diplomatica e come nostra amata madre, nonna e bisnonna" ha dichiarato la famiglia in un comunicato pubblicato dalla Bbc, che per prima ha diffuso la notizia del decesso.
Shirley Jane Temple Black era nata a Santa Monica il 23 aprile 1928 e nella sua carriera si affermò come attrice, cantante, ballerina e infine anche come diplomatica.
Sul grande schermo impersonò con straordinaria efficacia personaggi di bambine dolci e leziose, e però dotate anche di una sensibilità e di una saggezza davvero impressionanti per la loro età. Esordì sugli schermi quando aveva appena quattro anni nella serie Baby Burlesks (The Pie Covered Wagon) poi bissate da Was Babies e The Kid's Last Fight, (1933). Scelta per una particina nel musical Stand up and Cheer del 1934, in cui canta una canzone che dà il titolo a un film successivo, Baby Take a Bow,  sempre del 1934), diventa una tra le più richieste piccole stelle di Hollywood. Con l'interpretazione di La mascotte all'aeroporto sempre nel '34, vince un Oscar giovanile, riconoscimento "inventato" appositamente per lei.
La definitiva consacrazione la ottiene con il classico Riccioli d'oro di Irving Cummings (1935), che diverrà poi il suo soprannome, cui seguono una sequenza di titoli di successo: Shirley Aviatrice (1936), Zoccoletti olandesi (1937), Rondine senza nido (1938), La piccola principessa (1939). Era già così famosa nel 1937, quando aveva appena nove anni, che fu incaricata di consegnare l'Oscar a Walt Disney per il film Biancaneve e i sette nani.
Non più bambina, la sua popolarità comincia a vacillare e per alcuni anni non compare più sugli schermi. Torna al cinema nel 1947 in Da quando te ne andasti, di Selznick, cui segue Il massacro di Fort Apache, 1948, un classico nella filmografia di di John Ford. Tra il 1958 e il 1961 appare in tv come narratrice di Le Grandi Fiabe raccontate da Shirley Temple (Shirley Temple's Storybook). Si occupa poi di politica, con ruoli di primo piano. È la delegata degli Stati Uniti all'Assemblea Generale dell'Onu nel 1969, diventa ambasciatrice Usa in Ghana nel 1974, e due anni dopo viene nominata capo del protocollo alla Casa Bianca dal presidente Gerald Ford.
"Ho un consiglio per chi vuole ricevere un premio alla carriera: iniziate presto", scherzò nel 2006 quando ritirò il premio dalla Screen actors guild. Shirley si sposò due volte. La prima quando aveva solo 17 anni, con l'attore John Agar dal quale ebbe una figlia, Linda Susan. Il matrimonio si rivelò però un fallimento e cinque anni più tardi a causa dei problemi di alcolismo di Agar, la Temple chiese il divorzio per crudeltà. Le seconde nozze arrivarono nel 1950 con l'uomo d'affari californiano Charles Black da cui avrà due figli, Charles Alden Black  e Lori Black. Il marito è morto qualche mese fa.
In onore di Shirely Temple è stato creato anche un popolare cocktail analcolico che porta il suo nome (lo inventò un barman del "Royal Hawaiian Hotel" a Waikiki, Hawaii) e anche i Beatles la celebrarono, a loro modo, attraverso la celebre copertina del loro album Sgt. Pepper's Lonely Hearts Club Band dove appariva una bambola con le fattezze di Shirley Temple sulla cui maglietta è sovrimpressa una frase ironica rivolta alla band rivale, ma amica, "Welcome The Rolling Stones".

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