Madonna liberaci da Putin

“La macchina del potere continuava a guardare dall’alto quei piccoli insetti urlanti nelle nostre strade e ad arrestare alcuni di loro: era irrequieta, certo, ma comunque troppo potente e grande per avere paura di quell’entusiasmo che rifiutava di diventare violento. Chi avrebbe mai detto che l’elefante corrotto avrebbe avuto paura dei colori fluorescenti e dei volti coperti e dei volti coperti di pochi topolini armati di una connessione internet, di qualche videocamera e di una chitarra elettrica?”. Le Pussy Riot sono un collettivo riot grrrl e punk russo, femminista e politicamente impegnato. Sono finite al centro dell’attenzione dopo una serie di proteste sempre più dirompenti in cui hanno denunciato la corruzione in Russia, i sospetti di brogli elettorali, i legami sempre più stretti tra Stato e Chiesa e la scomparsa dallo spazio pubblico delle donne e della comunità Lgt, fino a quando tre di loro sono state condannate e messe in carcere per aver cantato una “preghiera anti-Putin” nella cattedrale del Cristo Salvatore a Mosca. Il testo del libro Madonna liberaci da Putin, scritto da Andrea Vania (pseudonimo scelto dall’autore che non vuole rivelare la propria identità), è frutto di una accurata ricerca completamente originale che rivive la genesi del fenomeno, soffermandosi sull’attualità: racconta della situazione dopo l’uscita delle ragazze dal carcere e degli sviluppi futuri, tra apparizioni internazionali e la nascita di una Ong per difendere i diritti dei carcerati. “Continueremo a fare ciò per cui siamo finite in prigione. Vogliamo prima di tutto cacciare il presidente russo Vladimir Putin. Al suo posto mi piacerebbe invitare Mikhail Khodorkovsky, ha dichiarato Maria Alyokhina, in una conferenza stampa. Una storia che ha destato attenzione in tutto il mondo e per la volta volta analizzata in maniera completa da un libro italiano. (Fonte: Luca Trambusti Ufficio Stampa / Vololibero Edizioni)
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