Madonna: 'Like a Prayer' compie 25 anni

Album culto uscito nel 1989, il quarto capolavoro della regina del pop ha segnato un’epoca
In America arrivò il 21 marzo del 1989 e in pochi giorni si diffuse a macchia d’olio in ogni angolo del pianeta. Era Like a Prayer, quarta fatica in studio della regina del pop, allora trentenne, confezionata con la complicità del suo storico produttore e coautore Patrick Leonard, del primo hitmaker che lanciò la cantante all’inizio degli anni Ottanta, cioè Stephen Bray dei Breakfast Club, e del folletto di Minneapolis Prince Roger Nelson, al fianco di Madge nel brano “Love Song”.
Il successo di Like a Prayer, ambizioso progetto tra il sacro e il profano dal sapore folk-pop che a pochi anni dal precedente best seller “True Blue” riportò Madonna in vetta alle classifiche globali, era legato a doppio filo alle polemiche scatenate dal video-colossal della title-track. Il cortometraggio, firmato dall’illustre regista Mary Lambert (già scelta all’epoca dalle numero uno del pop/r&b Janet Jackson e Whitney Houston), finì immediatamente nel mirino del Vaticano a causa della rappresentazione, ritenuta blasfema, di un giovane martire del pregiudizio raziale come un Cristo dalla pelle nera.
La canzone, come si dice Oltreoceano, un “classico istantaneo”, era invece un crescendo pop/gospel reso unico dal contributo del coro di Andraé e Sandra Crouch, gli stessi che un paio d’anni prima avevano preso parte alla registrazione di un cavallo di battaglia del compianto Michael Jackson, “Man in the Mirror”. Fu poi per sostenere il decollo del faraonico Blond Ambition World Tour che Madge lanciò un altro singolo esplosivo tratto da Like a Prayer, l’up-tempo Express Yourself, canzone remixata – per la versione del video – dal pioniere dell’house-music Shep Pettibone.
Ed è proprio sulle note di quella traccia (ritornata di attualità pochi anni fa quando Madonna accusò la rivale Lady Gaga di essersene ispirata un po’ troppo nella realizzazione della sua “Born This Way”) che la regina del pop si misurò per la seconda volta (il primo timido tentativo avvenne qualche anno prima nel video di “Open Your Heart”) con un look che lambiva l’immaginario sado-maso, anticipazione della rivoluzione pan sessuale che di lì a poco avrebbe scatenato con l’album “Erotica” (1990) e il book fotografico “Sex”. Intervistato dal magazine Billboard, il produttore Patrick Leonard ha ricordato i giorni della lunga lavorazione di “Like a Prayer” e gli altri successi condivisi con la regina del pop. E alla domanda “lavorerebbe ancora con Madonna” ha risposto: “Mi piacerebbe, perché musicalmente è davvero sempre appagante”.
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