Nuovo brano online di Thom Yorke

Il frontman dei Radiohead ha condiviso 'You Wouldn't Like Me When I'm Angry'. Yorke è l'artista più downloaddato (legalmente) del 2014
LONDRA - Thom Yorke, leader e voce dei Radiohead, prosegue la campagna di sharing delle sue produzioni soliste e lo ha fatto oggi con un nuovo brano che potete ascoltare CLICCANDO QUI. Il brano si intitola 'You Wouldn't Like Me When I'm Angry'. L'operazione fa parte della campagna di promozione, fatta su Bandcamp, del suo nuovo album solista'Tomorrow's Modern Boxes'. Si tratta del suo secondo lavoro solista distribuito alla piattaforma BitTorrent qualche settimana fa.
Yorke è stato l'artista con il maggior numero di download legali sulla piattaforma BitTorrent nel corso del 2014. Oltre 116.000 download del brano 'A Brain in a Bottle' (e del video annesso) in sole 24 ore.
http://isr.diariodelweb.it/isr/articolo/?nid=20141227_330547

Xbox, Sony, Madonna: altro che hacker, a vincere è la pirateria

La guerra che si combatte sul web non è solo in nome della libertà di espressione, ma è anche uno scontro tra paladini del copyright e pirati. Che incassano 3 vittorie in 3 giorni
Presi nel gran polverone dell’attacco informatico a Sony, in questi giorni abbiamo parlato spesso di hacker. Ragionando sulla libertà di espressione e sul diritto di artisti, case discografiche e studios di decidere tempi e modi delle loro strategie commerciali: discorsi che attengono dunque da una parte all’arte, all’altra al marketing. Parecchi hanno colto l’occasione per raccontare una guerra fredda digitale combattuta a suon di malware e virus. Ma c’è un altro conflitto in corso da anni sul web, e ha già i suoi vincitori, come mostrano tre episodi di queste ultime ore.  
L’attacco a PlayStation Network e Xbox Live  
Il giorno di Natale, con le console magari appena tirate fuori dai pacchi regalo, molti giocatori hanno avuto una brutta sorpresa: PlayStation e Xbox non riuscivano a connettersi ai rispettivi network per giocare online. Fuori uso per un attacco hacker, rivendicato da Lizard Squad. Un salto indietro di oltre dieci d’anni, a quando la console era un divertimento solitario, e un grosso fastidio per gli appassionati del multiplayer, che si sono ritrovati a non poter giocare in gruppo. Tra i tanti irritati per il contrattempo c’era Kim Dotcom, che a dispetto del nome vagamente orientale è tedesco ed è noto per aver creato Megaupload, famoso sito di condivisione contenuti multimediali. Film, canzoni e software si scambiavano senza che ad autori ed editori venisse corrisposto un centesimo di diritti, mentre lui guadagnava con la pubblicità. Quindi il solito iter: denuncia, processo, polemiche, chiusura, condanna. E ovviamente il corpulento Kim che ritorna con un nuovo sito, uguale ma diverso (e simile pure nel nome, Mega). A Natale sta giocando con Destiny ma non può andare avanti, così contatta Lizard Squad e offre a tutti i membri del gruppo un account a vita sul suo nuovo sito. Vale 99 dollari, ma moltiplicato per 3000 (tanti ne chiede il gruppo di hacker) diventa una cifra piuttosto impegnativa.  Così Kim Dotcom, uno dei pirati più famosi del web, salva i due colossi dei videogame (però Xbox Live funziona di nuovo, PSN va a ancora singhiozzo) e ridà il sorriso a milioni di giocatori. In più, ci guadagna in pubblicità del suo servizio e in simpatia dell’opinione pubblica, sia che la storia corrisponda a quello che si legge sul suo account Twitter, sia che dovesse rivelarsi una complicata messa in scena.
Sony, un’occasione mancata  
Alla fine, The Interview è arrivato nei cinema americani, senza problemi di sicurezza, ma anzi con un affollamento che non avrebbe mai avuto, non fosse stato per l’esposizione mediatica delle ultime settimane. Una commedia mediocre, a dire dei critici e di molti spettatori, che si è trasformata in un emblema della libertà di espressione. Al centro della vicenda è il leader nordcoreano Kim Jong Un, che diventa oggetto di gag e battute: pare che a Pyongyang non abbiano gradito l’idea e protestato, poi siano ricorsi alle maniere forti, entrando a fine novembre nei computer di Sony Entertainment (che non è la stessa Sony della PlayStation, ma fa parte della medesima multinazionale) e trafugando dati riservati per renderli pubblici un po’ alla volta. Dopo la rivendicazione, a opera di un gruppo di hacker che si fa chiamare Guardians Of Peace, arrivano le minacce di sabotaggio per i cinema che decidono di proiettare The Interview. I dirigenti Sony fanno marcia indietro, mentre l’FBI punta il dito sulla Corea del Nord ma non fornisce prove. Obama accusa la multinazionale di mancanza di coraggio, un paio di giorni più tardi Sony cambia idea e pubblica il film sul web, appoggiandosi a YouTube e Xbox Live (curiosamente Apple non ha accettato ancora di distribuirlo su iTunes). Trecento sale statunitensi lo proiettano come previsto il giorno di Natale, ma sono perlopiù cinema d’essai, sedi di cineforum, dove il film non sarebbe mai arrivato. Invece la bella faccia di James Franco spunta tra rassegne e retrospettive impegnate, e molti degli spettatori spiegano la loro scelta di andare al cinema come un atto di patriottismo. The Interview è ora in cima alle classifiche dei film online negli Usa, con qualche decina di migliaia di download, ma nel resto del mondo è impossibile vederlo legalmente: così è stato scaricato illegalmente oltre un milione di volte in poco più di un giorno. Sony guadagna qualche dollaro da YouTube, Google Play e dagli altri servizi, assolutamente nulla da BitTorrent (che è più veloce e offre sottotitoli in tutte le lingue). Il principio della libertà di espressione che non può essere censurata è in qualche modo salvo, ma a vincere anche stavolta sono i pirati. 
Più ribelli di Madonna  
Non è stato un bel Natale per la regina del pop. Qualche giorno fa, 13 brani del nuovo disco finiscono online, Madonna si infuria, poi ne pubblica sei su iTunes come assaggio di Rebel Heart, il suo tredicesimo lavoro in studio. Con 14,99 euro è possibile ordinare l’album in anticipo e scaricare subito le canzoni, in versione definitiva (quelli trafugati sono invece dei demo, anche in stadio avanzato di realizzazione). Ma il 23 dicembre altri 14 brani finiscono online (il sito ufficiale dell’album ne elencava tredici oltre i sei già noti, senza però rivelare i titoli). C’è una collaborazione con Pharrell Williams, un brano dal titolo in latino (Veni Vidi Vici), qualche momento riuscito meglio (Beautiful Scars), altri (Iconic) meno felici, ma nel complesso è evidente che questo album è tra le sue prove più personali e convincenti almeno da Confessions On The Dancefloor. Dopo il secondo leak, dovuto con ogni probabilità non ad hacker ma a qualche mossa senza scrupoli di un collaboratore, Madonna non ha commentato, limitandosi a riferimenti obliqui (“I veri ribelli pensano per se stessi! I veri ribelli rispettano l’arte!”) e non si è sbilanciata a definire l’accaduto uno “stupro”, come aveva fatto la prima volta. “È folle – ha detto in un’intervista a Billboard prima di Natale – pensate a cosa è successo a Sony Pictures. (…) Internet è una forza costruttiva e aiuta ad avvicinare le persone, ma può anche far nascere cose pericolose, che fanno male”. Madonna spiega di essere stata costretta a ripensare in fretta la strategia per la pubblicazione del disco, e forse ora dovrà farlo di nuovo: aveva annunciato altra musica per l’inizio di febbraio, il disco doveva uscire il 10 marzo. E ora che ben 27 brani sono già in circolazione cosa farà? Intanto, ancora una volta, hanno vinto i pirati: le sei canzoni ufficiali sono state rimosse da siti e servizi di scambio illegali, ma tutte le altre si trovano senza difficoltà.
http://www.lastampa.it/2014/12/26/tecnologia/sonyhack-madonna-xbox-altro-che-hacker-a-vincere-la-pirateria-MDqylxuNtNxUkC7va2SoWN/pagina.html

Ecco com’è The interview, il film che ha provocato una crisi diplomatica

Cos’è. The interview è il film di Seth Rogen e Evan Goldberg al centro della cronaca negli ultimi giorni. A giugno il governo nordcoreano ha minacciato ripercussioni gravi nel caso in cui il film fosse stato distribuito. Successivamente la Sony ha subìto attacchi e furti di dati per via informatica che la Cia ha assicurato essere riconducibili a Pyongyang, e qualche settimana fa sono arrivate le minacce di attentati terroristici ai cinema che avessero proiettato il film. La giapponese Sony che produce, e la sua controllata Columbia che distribuisce, hanno deciso di ritirare il film. A questo punto è intervenuta la Casa Bianca, che si è detta scontenta della decisione. Siamo arrivati al ribaltamento di Natale, per cui il film è distribuito su tutte le piattaforme possibili, e vive in questi giorni un nuovo posizionamento patriottico che gli assicurerà molto probabilmente un certo successo.
The interview è una commedia a sfondo politico che racconta di un presentatore televisivo e del suo produttore, James Franco e Seth Rogen, che decidono di far fare un salto di qualità giornalistica al loro programma di intrattenimento e gossip sul mondo dello spettacolo. Scoprono che Kim Jong-un è un fan del loro show, e riescono a organizzare trasferta e intervista. La Cia, rappresentata dalla sempre più bella Lizzy Caplan, chiede loro di approfittare dell’occasione per avvelenarlo. I due vanno in Corea del Nord, realizzano l’intervista, debellano il dittatore.
Com’è. Il film è una commedia bromantica (commendia romantica che ha per protagonisti degli amici tardoadolescenti senza sbocchi sentimentali) con il tono e l’andamento dell’altro film diretto da Rogen, l’apocalittico deficiente e a tratti decisamente buffo This is the end. Rogen e Franco parlano per tutto il tempo come amici in gita senza genitori e senza femmine, e il film è costantemente sopra le righe, tra la parodia della retorica militare hollywoodiana, quella della rappresentazione giornalistica dei paesi nemici, e una più generica iperbole continua dei momenti tipici del racconto cinematografico pop. Tutto quello che succede è concepito come una gag più o meno sottile del momento tipico: l’intervista televisiva della star, l’arrivo della Cia, l’addestramento militare, il viaggio, l’incontro con gli asiatici eccetera. Ma la trama non presenta veri snodi profondamente divertenti: è più un’ambientazione per delle gag dove Rogen è un intelligente ambizioso goffo, e Franco è un imbecille sincero e inconsapevole. I due, in sintesi, sono dei teneroni sboccati e simpatici. Molti degli spunti comici sono legati alla scorrettezza politica delle frasi dette da Franco davanti al suo amico e agli sconosciuti.
Perché vederlo. Ne parlano tutti, ed è interessante capire di cosa si stiano occupando da mesi i manager della Sony e della Columbia, i militari nordcoreani, l’ambasciatore di Pyongyang alle Nazioni Unite Ja Song-nam, il leader Kim Jong-un, gli hacker al soldo della dittatura, i giornalisti del cinema, della tv, della politica internazionale, la Casa Bianca, la Cia e Barack Obama. Poi c’è Lizzy Caplan di cui è bello innamorarsi ogni volta che si può. Il film non è comunque molesto.
Perché non vederlo. Esiste un film che racconta con gli stessi intenti una storia simile. Si chiama Team America: World Police, ed è una parodia post-11 settembre dello spirito che si respirava dieci anni fa negli Stati Uniti. Scritto da Trey Parker e Matt Stone, gli autori di South Park, ha per protagoniste delle marionette animate nello stile di Thunderbirds, la serie britannica anni sessanta dei grandissimi coniugi Anderson. Lo spirito di quel film era sinceramente dirompente in tutto, soprattutto nel suo sfottere le anime belle di Hollywood, il governo americano, l’opinione pubblica, i mezzi d’informazione: non si salvava nessuno, men che meno Kim Jong-il (il padre di Kim Jong-un). The interview è un film che racconta questa storia, ma senza lo spirito sinceramente punk e iconoclasta del modello (che tale è, senza dubbio), e con battute decisamente peggiori. Inoltre James Franco è troppo belloccio e impeccabile per fare veramente ridere, anche se forse questa è una notazione personale.
Uno dei fulcri comici del film, su cui ruotano molte battute, è il culo, compresi peti e feci, ma con una particolare predilezione per la parte in sé, il butthole, che indicheremo con l’acronimo bdc. Nella prima scena del film, Eminem intervistato da Franco dichiara di essere gay, e subito gli vengono riletti dei suoi testi che parlano di bdc. Successivamente si gioca con il motto “They hate us because they ain’t us”, ci odiano perché non sono noi, trasformandolo in “They hate us because they anus”, ci odiano perché bdc. All’addetta stampa nordcoreana viene subito chiesto se è vero che il sovrano non ha il bdc come dice l’agiografia popolare, e lei conferma. La cosa viene poi chiesta direttamente a Kim Jong-un, e lui ridendo dice che sì, certo che ha un bdc, “e ha un sacco di lavoro”. Rogen si infila una grossa capsula mandata via missile dalla Cia nel bdc per non essere scoperto, e se ne parla per cinque minuti. Il tecnico della messa in onda con cui combatte Rogen finisce con un joystick di controllo di una telecamera nel bdc, e con lo stesso cambia le inquadrature. Infine Kim Jong-un spara dichiaratamente nel bdc a un militare.
Questi film di ragazzoni un po’ idioti che fanno pazzie e vivono come eterni adolescenti sono fatti di scemenza, ed è giusto che ballino sul crinale del cattivo gusto, scollinando volentieri quando è necessario. Ma qui si ride poco in assoluto, e molto poco per un film con una trama del genere. Si ride, va detto, decisamente pochissimo per tutto il furore che si è scatenato, e indubbiamente per le figure coinvolte, ma a volte la società degli uomini fa cose assurde, ed è un po’ il suo bello.
Una battuta. Ladies and gentlemen, Kim Jong un has just pooed in his pants!
http://www.internazionale.it/opinione/matteo-bordone/2014/12/26/ecco-com-e-the-interview-il-film-che-ha-provocato-una-crisi-diplomatica-2

Madonna, 'Rebel heart': in Rete altri quattordici leak

Prosegue senza sosta la guerra di posizione tra gli hacker e la regina del pop, che solo qualche giorno fa si era vista costretta a spedire in fretta e furia sul mercato sei brani estratti dal suo nuovo album, "Rebel heart", dopo il clamoroso leak che aveva distribuito in Rete, sui principali aggregatori di torrent illegali, una dozzina di "provini vecchi e non pronti ad essere presentati ufficialmente" (almeno così li aveva definiti l'ex material girl) ma che in ogni caso qualche attinenza con l'ideale successore di "MDNA" del 2012 l'avevano: nelle ultime ore sono infatti affiorati quattordici nuovi brani - o provini di canzoni da lavorare - comunque riconducibili alle lavorazioni di una prova sulla lunga distanza di Madonna.
Che, come aveva detto lei stessa, non necessariamente sarebbero da collegare alla nuova fatica in studio di prossima pubblicazione, ma che in ogni caso gettano uno sguardo - parecchio indiscreto - sulle modalità di lavorazione dell'artista e dello staff, ovviamente di primissima categoria, chiamato ad assisterla in sala di ripresa.
Tra i leak affiorati nelle ultime ore, riferisce Idolator, figura infatti anche "Back that up (do it)", brano realizzato in collaborazione con Pharrell Williams, deus ex machina del pop a stelle e strisce, oltre che a "God is love", "Inside out", "Nothing lasts forever" e "Body shop". Ecco, di seguito, l'elenco degli ultimi brani apparsi sul Web:

Iconic
Veni Vidi Vici
Beautiful Scars
Freedom
God Is Love
Hold Tight
Best Night
Inside Out
Tragic Girl
Nothing Lasts Forever
Back That Up (Do It) - con Pharrell Williams
Holy Water
Graffiti Heart
Body Shop

e in un secondo momento, dopo la reazione istituzionale del suo staff legale, la cantante aveva preferito prendere la parola in un accorato post comparso sul suo account Instagram dove aveva definito quanto accaduto uno "stupro artistico" e una "forma di terrorismo", con l'intensificarsi dell'escalation la cinquantaseienne diva pare aver preferito appellarsi alla fedeltà dei propri fan, da un lato scoraggiando in ogni modo la fruizione dei leak e dell'altro prospettando un attacco su larga scala alla propria figura: "Questi sono i tempi in cui viviamo", aveva dichiarato lei solo qualche giorno fa a Billboard, "Voglio dire, guardate cosa sta succedendo alla Sony. Sono tempi folli. Internet è tanto costruttivo e utile nel mettere in contatto le persone quando pericoloso e micidiale nel ferirle".
Madonna era stata ancora più precisa nell'esporre la sua posizione, qualche giorno fa, al Guardian: "Ovviamente dietro a questa operazione c'è una persona, o un gruppo di persone, interessate a perpetrare atti di terrorismo ai miei danni", aveva spiegato lei: "Non voglio essere allarmista, ma è così che mi sento: è come se qualcuno entrasse in casa tua e ti rubasse un quadro. Non è solo una violazione, perché se di lavoro fai il pittore una cosa del genere è devastante. Ho una personalità artistica, e sono molto espressiva, quindi mi scuso per sembrare allarmista, ma non riesco a non esserlo. Non si tratta di un accordo consensuale. Non ho mai detto: 'Ecco, questa è la mia musica, ed è finita'. Qui si sta parlando di furto nel vero senso della parola".
http://www.rockol.it/news-640810/madonna-rebel-heart-in-rete-altri-quattordici-leak#

Cher: «Il mio cuore sta bene»

La cantante smentisce su Twitter le voci che la volevano in fin di vita. «Ho un magnifico cuore». Ma la sua convalescenza continua...
La saluta di Cher preoccupa da un po'. Da quando, a fine novembre, la cantante ha annunciato la sospensione del tour negli Usa per un «virus misterioso». E negli ultimi giorni diversi tabloid americani avevano parlato di un aggravamento delle sue condizioni di salute, arrivando a definirla «in fin di vita» e bisognosa di «un trapianto di cuore».
Ma fortunatamente non è così. Come ha lei stessa spiegato a un preoccupato fan via twitter. «Il mio cuore sta magnificamente. Chiaro?», ha scritto. E il messaggio in pochi minuti ha fatto tirare un sospiro di sollievo alla rete.
La cantante, però, è ancora convalescente. E necessita di assoluto riposo per riprendersi dall'infezione che l'ha costretta a rinunciare al palco.
«Sono completamente devastata. Una cosa del genere non mi era mai capitata prima d’ora e non saranno mai abbastanza le scuse per quei fan che hanno già acquistato i biglietti per i miei concerti», aveva così commentato via social, qualche settimana fa, l'annullamento dei suoi show. Che, si sperà, potranno essere riprogrammati presto.
http://www.vanityfair.it/people/mondo/14/12/24/cher-malata-grave-smentita-twitter-tour-annullato#gallery=24705-1

Sinead O’Connor: aperta la vendita dei biglietti per il concerto del 10 maggio a Roma

All’Auditorium Parco della Musica l’unica data italiana. Ingressi a partire da 25 euro
Appuntamento immancabile il prossimo 10 maggio, a Roma, per tutti gli appassionati del pop internazionale, in particolare di quello anni '80 e '90. Sinead O'Connor farà tappa - l'unica in Italia - all'Auditorium Parco della Musica per presentare il suo ultimo disco, "I'm Not Bossy, I'm The Boss". Si tratta del lavoro che, da fine agosto 2014, ha segnato il ritorno sulla scena musicale dell'icona pop irlandese e della sua voce unica, tra le più riconoscibili e particolari dell'universo musicale contemporaneo. Dopo il precedente album "How About I Be Me (And You Be You)?" uscito nel 2012 - con il quale Sinéad O'Connor ha dimostrato ancora una volta quanto la sua voce sia potente e toccante - arriva appunto "I'm Not Bossy, I'm The Boss", il lavoro protagonista del concerto romano.
Il primo singolo dell'album ad essere lanciato, "Take Me To Church", è un brano pop-rock acceso e immediato nell'arrivare al pubblico; a questo ha fatto seguito il brano "8 Good Reasons", opera dal testo-denuncia del mondo che circonda e circondava Sinead. Dopo il debutto, nel 1987, a consacrare la O'Connor alla fama presso il grande pubblico è stato il successo mondiale del 1990, con l'album "I Do Not Want What I Haven't Got" - disco che conteneva la hit più celebre, "Nothing Compares 2 U".
I biglietti per l'unica data italiana di Sinéad O'Connor saranno acquistabili da lunedì 22 dicembre su Ticketone.it e Listicket.it a prezzi che vanno dai € 40,00 della Platea (+ 6 euro di diritto di prevendita) ai € 25,00 della Galleria 7 (+ 3,75 ), passando per i € 35,00 (+ 5,25 ) della Prima Galleria e i €30,00 (+ 4,50 ) della Seconda Galleria.
Le porte della Sala Santa Cecilia del Parco della Musica, a Roma, apriranno alle ore 20.00 del 10 maggio, per dare inizio al concerto alle 21.00. Per info: www.the-base.it, Tel. 06-54220870. Info per i diversamente abili: Tel. 06-54220870
Gli altri appuntamenti al Parco della Musica nel 2015
Tra i numerosi concerti di ogni genere che la capitale ospiterà nei primi mesi del 2015 all'Auditorium Parco della Musica ci sono altre stelle del pop e del rock internazionale, come l'attesissima Anastacia - on stage l'11 gennaio - e i Toto - il 5 luglio.
http://it.blastingnews.com/cultura-spettacoli/2014/12/sinead-o-connor-aperta-la-vendita-dei-biglietti-per-il-concerto-del-10-maggio-a-roma-00213251.html

Una Björk bambina racconta la nascita di Gesù, in un vecchio filmato pubblicato da RUV

A pochi giorni dall’arrivo delle festività natalizie, sul sito della rete televisiva islandese Ruv (ripresa da Stereogum) è spuntata una vera rarità. Trattasi infatti del filmato di un vecchio programma, datato 1976, che vede una Björk undicenne raccontare la storia della nascita di Gesù. Per l’occasione la futura musicista era accompagnata in sottofondo dagli alunni della Reykjavík Children’s Music School. Potete guardare il video sul sito ufficiale di Ruv.is.
Björk è attesa nel 2015 con un nuovo album, prodotto da Arca.
http://sentireascoltare.com/news/bjork-bambina-racconta-nascita-gesu-vecchio-filmato-ruv/

Cher, aggiornamento sulle voci allarmanti riguardo la sua salute

La cantante colpita da un’infezione. Ma la portavoce tranquillizza i fan: “I dottori le hanno raccomandato molto riposo”
C’è paura per la salute di Cher. I tabloid americani hanno rilanciato la notizia che la 68enne cantante è affetta dalla sindrome di Epstein-Barr, un disturbo che colpisce il sistema immunitario rendendo chi ne soffre facile vittima delle infezioni batteriche e virali.  
La cantante statunitense 68enne starebbe combattendo proprio perché colpita da un virus che potrebbe essere letale al punto che il tabloid americano Globe ha invitato i fan a pregare per la cantante che “nonostante la migliore assistenza medica sta peggiorando giorno dopo giorno”.  
L’infezione, contratta durante l’ultimo Tour che le ha fatto annullare le 29 date rimanenti, ha colpito i reni, rallentando il processo di guarigione. Qualcuno si spinge ad affermare che, se non sottoposta a trapianto, avrebbe solo tre mesi di vita.  
La sua portavoce, comunque, si limita a spiegare che «l’infezione ha colpito i suoi reni, il che ha rallentato il processo di guarigione. I dottori le hanno raccomandato molto riposo».
http://www.lastampa.it/2014/12/23/spettacoli/musica/cher-voci-allarmanti-sulla-sua-salute-LeYxWdkfyimw8fdUNnkZkM/pagina.html

Lo sfogo di Madonna sui “tempi pazzi” di oggi: La Regina del Pop riconquista le classifiche

Dalla rabbia per la fuga di materiale al ritorno in vetta alle chart mondiali: Madonna commenta il turbolento rilascio di Rebel Heart
Pare che Madonna se ne sia fatta una ragione: l’icona del pop ha usato l’espressione “tempi pazzi” per giustificare ciò che le è accaduto questo mese, ovvero la diffusione in rete di 13 brani inediti, ma incompiuti, dal suo nuovo album Rebel Heart che sarà rilasciato nel marzo 2015.
In un attimo quasi l’intero disco di Madonna è diventato di dominio pubblico, spingendo la Regina del Pop a rilanciare svelando le sue carte: pochi gorni dopo il leak, Madonna ha scelto di rilasciare 6 inediti su iTunes, che hanno già scalato le classifiche di mezzo mondo.
Intercettata da Billboard per commentare la situazione, Madonna ha attribuito l’incredibile successione di eventi di queste settimane al mondo globalizzato in cui viviamo e alle controindicazioni che lo sviluppo tecnologico porta inevitabilmente con sé, come dimostra il caso di hackeraggio che ha convolto la Sony in merito al film The Interview.
Questa è l’epoca che stiamo vivendo, è pazzesco. Voglio dire, guarda ciò che sta succedendo con Sony Pictures. Questa è l’età che stiamo vivendo. Sono tempi pazzi. Internet è uno strumento molto costruttivo e utile nell’avvicinare le persone, così come è pericoloso nel ferirle: è una lama a doppio taglio.
Alla domanda circa gli standard di sicurezza intorno alle sue sessioni di registrazione, Madonna ha assicurato che c’è stato un controllo abbastanza serrato, per cui la fuga di materiale è stata una sorpresa.
Non mettiamo le cose sui server. Per tutto quello su cui lavoriamo, se lavoriamo su computer, non usiamo il WiFi, non usiamo internet, non lavoriamo in un modo tale per cui chiunque possa accedere alle informazioni.
In realtà la vicenda si è rivelata una manna dal cielo per Madonna, che ha raggiunto la posizione #1 in oltre 40 paesi in tutto il mondo con il rilascio di 6 canzoni del suo prossimo album. In quasi tutti i paesi in cui le canzoni sono state rilasciate, sono entrate nella Top 10 chart di iTunes: il singolo Living for Love, considerato l’apripista del disco, ha raggiunto il primo posto in almeno 20 paesi. “Un regalo di Natale anticipato“, l’ha definito la popstar, che l’ha resa anche uno dei trending topic più duraturi nel weekend con gli hasttag #Madonna e #RebelHeart. Tutto è bene quel che finisce… in vetta alle classifiche!
http://www.optimaitalia.com/blog/2014/12/23/lo-sfogo-di-madonna-sui-tempi-pazzi-di-oggi-la-regina-del-pop-riconquista-le-classifiche/180049

Coldplay - Miracles (Official Lyric Video)

E alla fine The Interview uscirà nei cinema americani a Natale

Raramente, negli ultimi tempi, un film avrà avuto un'eco mediatica così ampia a livello mondiale per motivi extra-cinematografici. Parliamo ovviamente di The Interview, il film di Evan Goldberg e Seth Rogen con protagonisti lo stesso Rogen insieme a James Franco. 
Come sicuramente sapete già, appena una settimana fa la Sony Pictures aveva deciso di cancellare l'uscita del film satirico, prevista per il giorno di Natale, a causa delle minacce ricevute dagli hackers Guardians of Peace che avevano violato qualche settimana prima i server della major. L'intento dei misteriosi pirati informatici era quello di "salvaguardare" l'immagine del dittatore nordcoreano Kim Jong-un. Ricordiamo, infatti, che la storia segue un idiota anchorman vanesio (James Franco) e il suo produttore esecutivo (Seth Rogen), spinti dalla CIA a eliminare Kim Jong-Un, che vorrebbe invece concedere un'intervista. 
La decisione della Sony di cancellare l'uscita del film era stata presa dopo che era stato diramato un comunicato piuttosto inquietante da parte degli hacker, dove in sostanza si prospettano stragi terroristiche ai danni delle sale nelle quali si proietterà il film, evocando persino il fantasma dell'11 settembre, rigirando la colpa delle imminenti tragedie alla Sony, alla sua "cupidigia" e al suo "orrendo film". 
E di poco fa dunque la notizia che la Sony ha rivisto la sua decisione annunciando ufficialmente che The Interview uscirà, anche se in modo limitato, nelle sale americane e sarà disponibile online a partire dal 25 dicembre. 
Aspettiamo di  conoscere le sorti del film qui in Italia dove l'uscita era prevista per il 22 gennaio.
http://www.comingsoon.it/news/?source=cinema&key=38999

Sony, regalo di Natale di Anonymous: distribuiremo The Interview

Il collettivo, noto come Anonymous, ha minacciato di rubare il film Sony per distribuirlo in streaming, visto che nessuna sala Usa vuole proiettarlo.
Anonymous, il gruppo di hacktivism, è entrato a gamba tesa nell'affaire Sony, annunciando che potrebbe "distribuire" The Interview, il film ritirato da tutte le sale americane dopo le minacce tettoristice da parte degli hacker, probabilmente nordcoreani, che nei messaggi si sono sempre firmati come i "Guardiani della pace". In una serie di tweet, Anonymous ha invece affermato che sarebbe pronto a fare un "regalo di Natale" a tutti gli utenti del web, postando in streaming il film di James Franco e Seth Rogen, che racconta di un immaginario completto contro il leader coreano Kim Jong-un, ideato dalla Cia servendosi di due giornalisti.
Nel messaggio Anonymous ha minacciato di entrare nei sistemi della Sony per rubare il film, che nessun circuito di cinema negli Usa ha voluto distribuire. "Non stiamo con nessuna delle due parti, vogliamo solo vedere il film - ha fatto sapere il collettivo - ci siamo infiltrati nei vostri sistemi molto prima della Corea del Nord, e pensavamo che fosse un buon avvertimento per riparare le vostre falle". 
"Siamo veramente così deboli da ritirare un film solo perchè non piace a un dittatore nordcoreano? E cosa succederà dopo?": sono queste le domande che il gruppo si è posto, in un eccesso di patriottismo che nessuno finora si sarebbe potuto aspettare.
http://www.globalist.it/Detail_News_Display?ID=67014&typeb=0

Madonna: già n° 1 in 36 paesi del mondo! La nuova era è iniziata

Sebbene il leak selvaggio di qualche giorno fa abbia fatto nascere serie preoccupazioni circa i risultati commerciali che Madonna avrebbe potuto ottenere con materiale rilasciato in rete con così largo anticipo, ora possiamo stare certi che la reazione della regina è stata abbastanza per evitare che il torto subito si trasformasse a tutti gli effetti in un danno.
La diva ha reagito rilasciando a sorpresa il preorder dell’album su iTunes e mettendo in vendita alcune tracce, tra cui spicca soprattutto la splendida “Living for Love”, brano che è stato scelto come lead single per questo disco, un lavoro così sofferto ma che promette una qualità notevole. A quanto pare, il pubblico sembra iniziare ad apprezzare questo travagliato come back, tant’è vero che nelle ultime ore su iTunes si è verificata la seguente situazione:
Una vera e propria invasione da parte della regina del pop, la quale in questo frangente è tornata a primeggiare con numeri 1 in 36 paesi del mondo.
La diva è riuscita perfino a bloccare temporaneamente gli aggiornamenti di iTunes, un po’ come Beyoncé che un anno fa, quando rilasciò il suo quinto album a sorpresa, mandò in tilt il portale per un po’. Si tratta di un dato che ci fa capire come il potere di questa grande donna continui ad essere grandissimo nonostante il passare degli anni ed il cambiare delle mode.
Oltre ai brani evidenziati qui sopra, anche altri hanno raggiunto posizioni di primo piano nei vari iTunes, il tutto per una situazione generale che davvero non potrebbe essere più rosea di così. Ben tornata Madonna!
http://www.rnbjunk.com/madonna-come-back-da-regina-anche-su-itunes/

Cher, trapianto di cuore entro tre mesi o morirà. Forse la causa è un misterioso virus

Tre mesi di vita. Questa la drammatica diagnosi che quelli del tabloid “Globe” sembrano essere entrati in possesso della cartella clinica di Cher. La cantante di “Believe”, da qualche tempo a questa parte, desta parecchia preoccupazione per un misterioso virus che pare aver contratto all'inizio dell'autunno. Negli ultimi giorni la tesi è stata sottolineata più volte da diverse testate americane che sembrano andare, all’unanimità, verso la stessa notizia: Cher ha bisogno immediato di un trapianto di cuore. Il “National Enquirer” ha definito Cher “molto malata”, mentre il Globe, più esplicito, ha parlato di tre mesi di vita al massimo per la cantante a meno che questa non riceva un trapianto di cuore. Al momento nessuna conferma dall’entourage di Cher. The Hoopla scrive: “Il mese scorso, Cher, 68 anni, ha confermato di essere in preda a una misteriosa infezione virale acuta che colpisce il suo cuore, i polmoni e i reni. Di conseguenza, l'attrice premio Oscar/vincitrice di Grammy è stato costretta ad annullare il suo ultimo tour di concerti che non è stato riprogrammato. Addetti ai lavori e amici stanno ora dicendo che la situazione è peggiorata e che Cher è terrorizzata in quanto teme di non poter svolgere il suo lavoro di nuovo”.
Le uniche fonti della notizia sono quelle che i tabloid scandalistici americani citano senza dare alle fonti alcuna identità. Come il presunto amico intimo di Cher che avrebbe chiesto ai lettori di The Globe e ai fan della cantante di pregare per lei. “Nonostante la migliore assistenza medica – avrebbe dichiarato l’amico di Cher al giornale – lei sta peggiorando giorno dopo giorno”. Secondo “Closer Weekly” l’infezione virale di Cher sarebbe iniziata a Settembre. Inizialmente avrebbe colpito i reni ma si sarebbe poi allargata ad altre parti del corpo.
http://www.lanostratv.it/2014/12/cher-e-in-pericolo-di-vita-la-cantante-necessita-di-un-trapianto-di-cuore-imminente/

Madonna: E' Living For Love il primo singolo

Nottata davvero di grandi lavori per Madonna ed il suo team, pronti a riparare ai danni del leak subito. La cantante ha annunciato la release date del suo prossimo progetto, rendendo pubbliche la cover, una parte delle tracce, e la tracklist parziale.
Madonna ha anche caricato il file audio ufficiale di “Living For Love” sul suo canale YouTube, ed è questo il brano scelto come primo singolo! Una track energica uptempo con influenze dance-house,
Il brano è stato scritto e prodotto da Madonna insieme a Diplo, MoZella, Ariel Rechtstaid, Toby Gad, Nicki Rowe. I back vocals sono del London Gospel Community Choir, ed al piano è stata aiutata dalla cantante R&B Alicia Keys…
Sicuramente il primo singolo migliore di Madonna da tanti anni a questa parte, e visto l’esercito d’eccellenza schierato nella produzione, ci saremo meravigliati se non fosse stato così:
Per noi la prima scelta vincente di questa Era che è nata in maniera confusa e turbolenta.
http://www.rnbjunk.com/madonna-living-for-love-primo-singolo/

Il contrattacco di Madonna: Rebel Heart, il nuovo album a sorpresa su iTunes

Madonna ha pubblicato a sorpresa su iTunes il nuovo album "Rebel Heart": 6 canzoni su 19 sono già acquistabili.
Nonostante "Rebel Heart", tredicesima fatica discografica di Madonna, uscirà in versione integrale il prossimo 10 marzo, è già possibile da questa mattina acquistare ben sei delle diciannove canzoni previste su iTunes: "Living For Love", "Devil Pray", "Ghosttown", "Unapologetic Bitch", "Illuminati" e "Bitch I’m Madonna" featuring Nicki Minaj. Cinque di queste tracce erano già state leakkate nella loro versione demo qualche giorno fa facendo infuriare la Ciccone che su Facebook scrisse: "Questo è uno stupro artistico! Questi sono i primi demo, metà di questi non finiranno nell’album, gli altri verranno cambiati . Questo è terrorismo. Perché le persone vogliono distruggere il processo artistico? Perché devono rubare? Perché non mi danno la possibilità di terminare e di darvi il mio meglio? “
All'interno di "Rebel Heart" ci sarà anche un brano di Ryan Tedder dei OneRepublic che ha dichiarato: "La nuova musica che ha registrato Madonna è la sua miglior roba da oltre un decennio, è davvero forte". Il produttore ha successivamente continuato: "I brani che ho fatto per lei sono difficili da spiegare. In realtà stavo proprio lavorando per lei quando sono trapelate online alcune tracce del nuovo disco così ho avuto un attacco di panico: pensavo che quelle tracce fossero le mie! Ma così non è stato, fortunatamente".
http://www.melty.it/madonna-rebel-heart-il-nuovo-album-a-sorpresa-su-itunes-a142094.html

True Story: ecco la svolta seria di James Franco e Jonah Hill nel trailer del film prodotto da Pitt

Fox Searchlight Pictures ha appena rilasciato, tramite Yahoo! Film, il trailer di True Story del regista Rupert Goold, interpretato da Jonah Hill, James Franco e Felicity Jones. Dopo il salto potete trovare il video del film basato sul libro di memorie di Finkel, "True Story: Murder, Memoir, Mea Culpa", pubblicato nel 2006.
Michael Finkel (Jonah Hill), è stato un giornalista del New York Times che fu licenziato dal giornale per aver pubblicato delle informazioni false. In quel periodo Christian Longo (James Franco), un assassino presente nella lista dei 10 criminali più ricercati d'America, fu catturato in Messico e dichiarò di aver vissuto sotto l'identità di Finkel per evitare di essere catturato.
Il vero Finkel scorse una possibilità di redenzione quando scoprì che era l'unico giornalista con cui Longo voleva parlare. True Story uscirà nelle sale cinematografiche il 10 aprile 2015 e sarà prodotto dalla Plan B di Brad Pitt.
http://www.everyeye.it/cinema/notizia/true-story-ecco-la-svolta-seria-di-james-franco-e-jonah-hill-nel-trailer-del-film-prodotto-da-pitt_213153

Addio a Virna Lisi, tenace regina del nostro cinema

Scompare una delle nostre più importanti attrici. Premiata a Cannes, ai David di Donatello, una carriera intensissima, è stata instancabile interprete al cinema e in tv. Aveva 78 anni
Lo scorso 8 novembre aveva festeggiato 78 anni: era stato un compleanno amaro, il primo festeggiato senza l'uomo della sua vita, il marito Franco Pesci, morto il 23 settembre 2013 a 79 anni. Il loro amore era durato 53 anni: una storia lunga quasi quanto quella che aveva legato Virna Pieralisi al cinema. Oggi scompare una delle nostre più grandi e premiate attrici (sei Nastri d'argento, un Prix d'interprétation féminine a Cannes, due David di Donatello per le sue interpretazioni e altrettanti alla carriera), l'ultima bellissima regina di un'epoca cinematografica irripetibile, coraggiosa e tenace donna che non aveva mai voluto lottare contro lo scorrere del tempo, accettando di invecchiare, mostrandone i segni sul viso ancora meraviglioso. A dare la notizia della sua morte, a causa di un tumore, è stato il figlio Corrado.
Nata ad Ancona, nel 1936, Virna Pieralisi, figlia di un commerciante di piastrelle, aveva scelto il nome d'arte Virna Lisi dopo essersi trasferita con la famiglia a Roma. È nella Capitale che viene scoperta da un amico del padre Ubaldo, il cantante Giacomo Rondinella, che le presenta Antonio Ferrigno. Ferrigno è un produttore cinematografico che, quando la Lisi ha appena 14 anni, vede in lei il potenziale per diventare una star del cinema. Iniziano così, nella metà degli anni Cinquanta, i suoi primi passi sul set: sono perlopiù ruoli in pellicole melodrammatiche, dirette da registi come Giorgio Pastina e Luigi Capuano, e persino musicali, una serie di produzioni partenopee come E Napoli canta, Desiderio 'e sole e Luna nuova. Nel 1955, quando ha 19 anni ed è nel pieno della bellezza, diventa una delle giovani attrici più ricercate, grazie soprattutto al remake del celebre Ore 9: lezione di chimica.
Quello stesso anno ottiene uno dei ruoli più importanti d'inizio carriera, dopo essere stata scritturata in commedie di successo, insieme a Marisa Allasio, come Le diciottenni di Mario Mattoli: viene infatti chiamata dal regista Antonio Pietrangeli per recitare insieme ad Alberto Sordi nel film Lo scapolo e, l'anno successivo, lavora alla sua prima parte drammatica: ne La donna del giorno, di Francesco Maselli, interpreta una ragazza che arriva al successo grazie alla pubblicità. Nel 1958, come in quel film, è proprio la pubblicità a far entrare la Lisi nelle case delle italiane: diventa infatti il volto della nuova campagna del dentifricio Chlorodont, è sui cartelloni di tutte le città e interpreta gli sketch all'interno del mitico Carosello.
Alla fine degli anni Cinquanta è proprio la televisione il suo maggiore committente: diventa "Elizabeth Bennet" nello sceneggiato Rai Orgoglio e pregiudizio, ispirato sull'omonimo romanzo di Jane Austen. Diretto da Daniele D'Anza, Virna Lisi recita a fianco di Franco Volpi ed Enrico Maria Salerno. Nel 1958, sul grande schermo questa volta, torna di nuovo su un set partenopeo, lavorando con Totò e Peppino De Filippo nella commedia Totò, Peppino e le fanatiche.
Il 25 aprile del 1960 incontra l'amore della sua vita, l'uomo che le rimarrà accanto fino alla fine: sposa l'architetto romano Franco Pesci, che allora era presidente dell'A. S. Roma, da cui avrà un figlio, Corrado. Questa nuova dimensione famigliare la porterà ad annunciare il ritiro dalle scene: sarà però proprio il neomarito a spingerla, solo un anno dopo, a tornare al lavoro. Ricomincerà dalla televisione, scegliendo i set di alcuni sceneggiati Rai molto popolari, da Una tragedia americana a Il caso Maurizius fino a Cenerentola. Finito questo "nuovo" ciclo, tornerà alla commedia all'italiana affiancando Ugo Tognazzi, Raimondo Vianello e Totò in Sua eccellenza e, poi, Aldo Fabrizi e Renato Rascel in Un militare e mezzo.
Nella metà degli anni Sessanta anche il mondo del teatro abbraccia il talento della Lisi: Giorgio Strehler la chiama per vestire i panni da protagonista ne I Giacobini di Federico Zardi, che le varrà un buon successo al Piccolo di Milano. Lavorerà anche con Michelangelo Antonioni e Luigi Squarzina mentre parallelamente continuerà a incrementare la sua presenza al cinema arrivando fino al mercato estero con pellicole come Tulipano nero (1963) di Christian Jacque, insieme ad Alain Delon, ed Eva (1962) di Joseph Losey. Hollywood le ha ora aperto le porte: in Come uccidere vostra moglie (1965) di Richard Quine recita a fianco di Jack Lemmon, in U 112 - assalto al Queen Mary (1965) è insieme a Frank Sinatra, in Due assi nella manica (1966) il suo partner Tony Curtis. Virna Lisi è la nuova "bionda italiana" d'America.
Nello stesso periodo, forse per quel motivo, rifiuta proprio la parte - pentendosi più avanti come ammetterà lei stessa - della Bond girl nel nuovo capitolo della saga di spionaggio, Agente 007, dalla Russia con amore (1963) con "l'agente segreto" Sean Connery. Al suo posto ci sarà un'altra attrice italiana, Daniela Bianchi. Il "grande rifiuto" non le porterà comunque sfortuna: nel 1965 Dino Risi la vorrà per il suo Le bambole (1965) e, quel ruolo, le aprirà nuove possibilità: le verranno infatti offerte sempre più parti in pellicole d'autore. Celebre è la sua Milena, la cassiera del bar di cui si innamorerà perdutamente il ragionier Bisigato, un altro nostro grande attore, Gastone Moschin. Il film è Signore & signori (1966) del maestro Pietro Germi, film che verrà premiato con la Palma d'oro al Festival di Cannes di quell'anno.
Lascerà temporaneamente il nostro Paese per tornare di nuovo a Hollywood: diventata una star in Italia, il suo nome è già altisonante Oltreoceano. È lì che la Lisi firma un contratto in esclusiva con la Paramount, della durata di sette anni, trasferendosi con la famiglia a Los Angeles. Il suo debutto statunitense è nel 1965 con la commedia Come uccidere vostra moglie di Richard Quine, interpretato assieme a Jack Lemmon e Terry-Thomas. L'America cercava una nuova Marilyn Monroe, naturalmente bella, bionda e un po' svampita ma la Lisi era già allora una donna desisa e dai sani principi: così scelse - dopo il suo no a James Bond - di rifiutare il ruolo di protagonista per Barbarella di Roger Vadim. Playboy la voleva (nuda) sulla sua copertina: ancora un no. E anche Frank Sinatra, che si innamorò di lei. Di nuovo no: la sua arte, la sua famiglia, erano tutto per lei. Lei era una donna che sapeva quello che voleva, era religiosa, molto, e innamorata del marito, moltissimo. Tornò così in Italia dopo aver stracciato il contratto con la Paramount, nonostante una grossa penale da pagare.
A Roma, all'inizio degli anni Settanta, alternerà ruoli più leggeri a interpretazioni drammatiche in diversi film girati in Italia, Francia, Germania, Gran Bretagna oltre a prendere parte a co-produzioni americane ed europee: Il segreto di Santa Vittoria con Anthony Quinn, Anna Magnani e Valentina Cortese (diretto da Stanley Kramer), La statua di Rodney Amateau dove recita a fianco di Terry Gilliam, Il serpente di Henri Verneuil insieme a Yul Brynner e Barbablù di Edward Dmytryk. Sarà il ruolo di Suor Evangelina - insieme a Franco Nero e alla bambina Missaela - nel film Zanna Bianca e Il ritorno di Zanna Bianca, entrambi diretti da Lucio Fulci, che le farà maturare la scelta di fermarsi, dedicandosi, come aveva voluto fin dall'inizio di carriera, al marito e soprattutto al figlio Corrado.
Nel 1980 ottiene un David di Donatello come migliore attrice protagonista per il ruolo di Wilma Malinverni ne La cicala di Alberto Lattuada: il ruolo è di quelli difficili che necessitano di una concentrazione e di una determinazione notevoli. Wilma è una donna matura, la sua carriera piena di successo come cnatnate è ormai in declino, e deve accettare ingaggi modesti. Per interprtarla, la Lisi dovrà ingrassare di quasi dieci chili. Gli anni Ottanta coincidono per lei con la grande, incessante espansione delle reti televisive, dove entrerà a far parte di svariati sceneggiati e telefilm Rai. Il cinema, parallelamente, continua a darle soddisfazioni. È instancabile e produce una serie di film come Sapore di mare di Carlo Vanzina, che le fece ottenere il David di Donatello e il Nastro d'argento come miglior attrice non protagonista, mentre l'anno successivo è sul set di Amarsi un po', sempre di Vanzina, poi arrivano i ruoli per ...e la vita continua di Dino Risi (1984), Cristoforo Colombo di Alberto Lattuada (1985), Se un giorno busserai alla mia porta di Luigi Perelli (1986), Buon Natale... buon anno di Luigi Comencini, per cui viene candidata sia al David di Donatello sia al Nastro d'argento - vincendo quest'ultimo - Cinema di Luigi Magni (1988), E non se ne vogliono andare! di Giorgio Capitani (1988) e il seguito E se poi se ne vanno? sempre firmato da Giorgio Capitani (1989).
La televisione è di nuovo il principale set per Virna Lisi negli anni Novanta: sono due le miniserie a cui lavora, I misteri della giungla nera (1991) di Kevin Connor e Passioni (1993) di Fabrizio Costa. L'anno successivo interpreta Caterina dè Medici nel film francese La Regina Margot, ruolo che doveva essere inizialmente affidato a Giulietta Masina dopo il rifiuto di Monica Vitti. Il film, tratto dal romanzo di Alexandre Dumas padre, ottiene il Premio della giuria e il Prix d'interprétation féminine al Festival di Cannes. Nel 1996 recita in un altro film tratto da un romanzo: Và dove ti porta il cuore, di Cristina Comencini, basato sull'opera omonima di Susanna Tamaro. La pellicola le porta un premio e una nomination: un Nastro d'argento come miglior attrice protagonista e la candidatura ai David di Donatello. 
Virna Lisi non smette mai di lavorare. È instancabile, sempre attratta da nuovi ruoli, dalle nuove possibilità che le vengono suggerite: che sia il teatro, il cinema internazionale, quello europeo o la televisione, il set per lei è una tentazione a cui non riesce a resistere. Prende parte a Uno di noi (1996), Deserto di fuoco (1997), Cristallo di rocca (1999), Le ali della vita e Le ali della vita 2 (2000 e 2001), Piccolo mondo antico (2001), La memoria e il perdono (2001), Occhi verde veleno (2002), I ragazzi della via Pál (2003) e Il bello delle donne, dello stesso anno.
Cristina Comencini la richiama al cinema nel 2002: ne Il più bel giorno della mia vita recita a fianco di Margherita Buy, Ricky Tognazzi,Luigi Lo Cascio e Sandra Ceccarelli aggiudicandosi il sesto Nastro d'argento della carriera. Poi, dopo questa breve incursione nel cinema nostrano, è ancora la televisione a vederla protagonista. In particolare, le fiction: A casa di Anna (2004), le tre stagioni di Caterina e le sue figlie (andate in onda nel 2005, 2007 e 2010), L'onore e il rispetto (2006), Donne sbagliate (2007), Fidati di me (2008), Il sangue e la rosa (2008), La donna che ritorna (2011), Baciamo le mani - Palermo New York 1958 (2013) e Madre, aiutami (2014).
A 73 anni - è il 2009 - Virna Lisi ottiene il riconoscimento più prestigioso, da tempo atteso: il premio alla carriera ai David di Donatello. Poi, come se avesse ottenuto tutto ciò che aveva desiderato, rimarrà in silenzio per qualche anno. Solo nel 2014, dopo oltre un decennio di assenza dal grande schermo, è di nuovo impegnata con Cristina Comencini nella commedia Latin Lover. Sarà il suo ultimo grande ruolo al cinema, in uscita il 19 marzo 2015. La rivedremo, circondata dalla folla in un'occasione pubblica, alla Via Crucis tenuta ai piedi del Colosseo. È una limpida, fredda giornata quella del 18 aprile 2014. La sua bellissima voce legge, insieme a Orazio Coclite, le meditazioni scritte dall'arcivescovo di Campobasso-Boiano Giancarlo Maria Bregantini. È buio, le rovine romane sono illuminate, le candele del pubblico accese. Chi si stupisce di questa scelta, non sa che non è così inaspettata: "Ogni sera, prima di addormentarmi, dico una preghiera. Questa è l'educazione che ho tramandato ai miei cari", aveva detto in una recente intervista.
http://www.repubblica.it/spettacoli/cinema/2014/12/18/news/addio_a_virna_lisi-103189753/?rss

Nymphomaniac, la director’s cut in Italia a marzo

La versione senza censure della controversa pellicola del provocatore Lars Von Trier è stata presentata nei Festival di Berlino e di Venezia. A breve, finalmente, la director’s cut sarà disponibile in dvd/Blu-ray e in digital download anche in Italia: l’uscita è fissata per marzo.
Dopo le proiezioni ai Festival di Berlino e di di Venezia, le director’s cut dei due volumi di Nymphomaniac saranno a breve visibili anche in Italia, in dvd, Blu-ray e in digital download su iTunes e altre piattaforme VOD. Il controverso film diretto da Lars Von Trier sarà dunque presto visibile dal pubblico nella sua interezza: la versione senza tagli e censure di entrambi i capitoli sarà infatti disponibile in Home Video grazie a CG Entertainment dal 24 marzo 2015. Lo comunica la stessa casa di distribuzione sul suo sito:
Finalmente c’è una data per l’uscita in DVD e Blu-Ray per Nymphomaniac versione UNCUT, la versione integrale e senza tagli del film esattamente come l’ha voluta il danese Lars Von Trier. Nymphomaniac Director’s Cut uscirà in un box 2 dvd ed in Blu-Ray il 24 Marzo prossimo per CG Entertainment in due edizioni speciali e curatissime di cui vi daremo i dettagli a breve.
Nel frattempo, la versione Thatrical di Nymphomaniac Vol. I e Nymphomaniac Vol. II è in DVD e Blu-Ray,e Nymphomaniac Vol. I è anche in vendita ed in noleggio in formato digitale su ITunes e Google Play!
Per la cronaca, la Danimarca è l’unica nazione in cui la director’s cut dei due capitoli è stata mostrata nei cinema. Nymphomaniac vede come protagonista Charlotte Gainsbourg, ormai musa imprescindibile per Lars Von Trier, nel ruolo di una ninfomane intenta a raccontare la sua vita e il suo rapporto con il sesso. Il cast comprende poi Udo Kier, Stellan Skarsgård, Shia LaBeouf, Jamie Bell, Connie Nielsen, Christian Slater e Uma Thurman.
Questa la trama:
Nymphomaniac è la selvaggia e poetica storia del viaggio erotico di una donna, dalla sua nascita all’età di 50 anni, raccontato da Joe, la protagonista, che si definisce lei stessa una ninfomane.
La notte di un freddo inverno il vecchio e affascinante scapolo Seligman trova Joe, che è stata picchiata in un vicolo. La porta nel suo appartamento dove le cura le ferite e le chiede dettagli sulla sua vita. Lui ascolta molto attentamente mentre Joe, attraverso 8 capitoli, racconta la sua storia lussureggiante e multi sfaccettata, ricca di interazioni e incidenti di percorso.
http://blog.screenweek.it/2014/12/nymphomaniac-la-directors-cut-in-italia-a-marzo-402285.php

Dichiarazione di Madonna riguardo ai demo rubati

13 canzoni incompiute, registrate per il prossimo album, sono trapelate in rete oggi! Ecco quello che Madonna ha da dire in proposito.


"Grazie per non ascoltarle! Vi ringrazio per la vostra fedeltà! Grazie per l'attesa, e se le avete sentite sappiate per favore che sono demo incompiuti, rubati molto tempo fa, e non sono pronti per essere presentati al mondo"

Madonna: finisce in rete la demo version dell'intero album

Tredici brani in forma non definitiva, confermate le collaborazioni con Avicii, Diplo e Nicki Minaj. La cantante su Facebook: “È uno stupro alla mia arte”
“Grazie per non aver ascoltato! Grazie per la vostra lealtà! Grazie perché aspettate, e se avete ascoltato per piacere sappiate che si tratta di demo non finiti rubati molto tempo fa e non ancora pronti per essere presentati al mondo”. 
Così Madonna ha commentato su Instagram la diffusione non autorizzata del suo ultimo disco, dal titolo ancora sconosciuto. Potrebbbe chiamarsi con uno dei vari hashtag che la cantante americana ha usato di recente: #rebelheart #unapologetic #iconic #venividivici. O magari, come pare più probabile, XIII, visto che sarà il suo tredicesimo album in studio, senza contare raccolte e colonne sonore.
Già qualche mese fa era trapelata una scaletta non confermata: le canzoni del disco, per come sono state diffuse, sarebbero appunto tredici. Confermata la collaborazione con Avicii in alcuni brani (uno, in particolare, Make The Devil Pray, pare ispirato al più famoso successo del deejay americano, Hey Brother), ma anche quelle con Diplo e Nicki Minaj (nella reggaeggiante Unapologetic Bitch). Niente duetto con Miley Cyrus, né con Katy Perry, ma c'è invece Alicia Keys al piano. Il disco, tuttavia, è ben lontano dall’essere in versione definitiva, come la stessa Madonna spiega su Facebook.
“È uno stupro alla mia arte - scrive - sono prime demo, di cui la metà non saranno nemmeno nel disco e l’altra metà sono cambiate e si sono evolute. È una forma di terrorismo. Perchè c’è qualcuno che vuole distruggere il processo di creazione artistica? Perchè rubare? Perchè non darmi la possibilità di finire e darvi il mio meglio?”
Rimane come sempre il dubbio su come sia stato possibile distribuire sul web le canzoni di Madonna contro la sua volontà. Tecnicamente si tratta di quello che viene definito “leak”, una perdita, una fuoriuscita incontrollabile. Eppure negli ultimi tempi altri grandi artisti sono riusciti a tenere nascosti fino all’ultimo i loro dischi, da David Bowie a Beyoncè fino agli U2, per lanciarli solo quando previsto. Pare comunque che, nel caso di Madonna, il responsabile possa essere una persona del suo stesso entourage.
http://www.lastampa.it/2014/12/17/spettacoli/rubato-e-messo-online-il-nuovo-album-di-madonna-Q98jtHNWw0qf83j6CkUeCI/pagina.html

Prima newyorchese di The Interview cancellata dopo le minacce

Nel nuovo film di Rogen e Franco l'uccisione di Kim Jong-un. Il dittatore aveva minacciato "reazioni spietate". E un gruppo hacker avverte: "State lontani dalle sale"
Se già a fine giugno il trailer di The Interview, nuovo film con Seth Rogen e James Franco, aveva fatto più scalpore del dovuto, la commedia ambientata in Corea del Nord continua a far parlare di sé, prima ancora dell'uscita nelle sale. La notizia è, questa volta, che la prima newyorchese del film è stata cancellata dopo una serie minacce arrivate da un gruppo di hacker, che sostengono di essere anche la mente della massiccia fuga di notizie legata al furto delle mail interne della Sony, avvenuto lo scorso mese.
Gli hacker hanno ammonito gli spettatori, sostenendo che chi si presenterà in sala lo farà a suo rischio e pericolo e chiedendo di "ricordarsi dell'11 settembre". Il proprietario del Sunshine Cinema, nel Lower East Side, ha cancellato la proiezione. Non ha spiegato le ragioni della scelta, ma il tempismo parla da solo.
Nei giorni scorsi la Sony, che distribuisce il film, aveva chiarito che non avrebbe ritirato dalla circolazione il film, ma aggiunto che qualora le sale si fossero tirate indietro non avrebbe avuto nulla da ridire. La Carmike Cinemas, che gestisce 278 sale cinematografiche negli Stati Uniti, ha già annunciato che non programmerà la commedia. A preoccupare è il tema di The Interview, in cui il dittatore nordcoreano Kim Jong-Un viene ucciso da un anchorman assoldato dalla Cia. Le autorità statunitensi hanno rassicurato sul fatto che le minacce non sono nulla di serio, ma la polizia a Los Angeles e New York sta comunque valutando con attenzione la situazione. È pur vero che a fine giugno la propaganda di PyongYang aveva definito "un atto di guerra" la realizzazione del film.
http://www.ilgiornale.it/news/spettacoli/premiere-newyorchese-interview-cancellata-minacce-1076378.html

Tim Burton, Big Eyes: i bimbi dagli occhi grandi e il riscatto finale

Tim Burton è riuscito a stupire ancora. E stavolta non con le sue visioni, non con le grandi dosi di fantasia, non con le scene stranianti e i costumi bizzarri. No, in Big Eyes il regista statunitense racconta una storia vera. Amaramente vera. Gloriosamente vera. La storia di una delle “più leggendarie frodi artistiche della storia“, avvenuta a cavallo fra gli anni Cinquanta e Sessanta, i cui protagonisti sono Walter Kaean e sua moglie Margaret. Lui divenne ricchissimo e famosissimo grazie agli inconfondibili quadri raffiguranti bambini, bambine, gatti e cagnolini dagli occhi enormi. Trovatelli che si aggirano per il mondo e sembrano anelare affetto. Cercare il modo per liberarsi di un dolore muto e sconosciuto. Desiderare un calore mai avuto.
Opere che catturarono l’attenzione di tutto il mondo. Ma che non erano veramente di Walter, bensì di Margaret. La quale si era prestata a tale truffa per paura del marito e di un futuro in solitudine. Soltanto alla fine, sul punto di chiedere il divorzio, la donna ha trovato – anche grazie a sua figlia, nata da un’unione precedente – il coraggio di reagire. Ha vuotato il sacco, trascinato l’ex compagno in tribunale. Un giudice perplesso ha deciso che l’unico modo per scoprire la verità fosse metterli alla prova sotto gli occhi di tutti. Walter non ha fatto nemmeno una pennellata, fingendo un dolore al braccio. Margaret, invece, ha dato vita a una delle sue creature malinconiche.
Il truffatore è morto nel 2000, in povertà. La “madre” dei trovatelli è ancora viva e dipinge tutti i giorni. Un riscatto dal prezzo altissimo ma dal valore doppio, se non triplo. Ecco, questa storia ha incantato Burton. Stimolato la sua creatività. Nel film, che esce in Italia l’1 gennaio 2015, Margaret ha il volto di Amy Adams e Walter quello di Christoph Waltz. Entrambi particolarmente ispirati. Lui è così sbruffone, così spavaldo, così imbroglione da far venire i nervi. Pure lei li fa venire, perché non reagisce. Perché non si ribella. Fino a quando lo fa, appunto. E allora è un sospiro di liberazione collettivo. E poi ovunque ci sono questi occhi grandi, che qualcuno definisce ancora “brutti” ma noi troviamo incantevoli. I-n-c-a-n-t-a-n-o. Rispetto alle pellicole che fino qua hanno caratterizzato le pellicole di Tim Burton, questa rappresenta un’eccezione. Una gita in territori nuovi. Ma ci sono sempre quei colori forti. Quelle ombre notte. Quelle scintille che fanno pensare a qualcosa di diabolico…
http://velvetcinema.it/2014/12/17/tim-burton-big-eyes-critica-trama-uscita/

Madonna prepara il nuovo Tour del 2015, il nono in carriera

Trentesimo anniversario del Virgin Tour
Non è ancora ufficiale al 100%, ma molto probabilmente Madonna sarà di nuovo in tour nel 2015. A 56 anni la popstar non ha paura del palco e tornerà a confermare di essere l'unica e inimitabile Regina del Pop. Lo scrive il sito specializzato Allsongs.it che riporta una indiscrezione del Mirror. "Questo - scrive - sarà un tour molto speciale. Madonna vuole fare un sacco di tappe, soprattutto perché si tratta del 30° anniversario dal Virgin Tour. Come il suo MDNA Tour del 2012, in cui si è esibita in 88 date tra Europa, Sud America e Asia, Madge sarà in giro per il mondo. Una volta che il nuovo disco è finito può concentrarsi sui concerti". Attualmente Madonna sta lavorando sul nuovo album cui hanno partecipato artisti del calibro di Ryan Tedder, Diplo e Avicii. Quello del 2015 sarebbe il suo nono tour in carriera, a 30 anni di distanza dal debutto live con il Virgin Tour.
http://www.askanews.it/top-10/madonna-prepara-il-nuovo-tour-del-2015-il-nono-in-carriera_71175014.htm

Tim Burton: «Beetlejuice 2 arriverà prima di quanto possiate immaginare!»

Ha ormai 27 anni quel bizzaro film poi diventato cult che va sotto il titolo di Beetlejuice. Da anni ormai si vocifera di un sequel: tante parole e pochi fatti. Ora, però, è lo stesso regista Tim Burton a rassicurarci che la sceneggiatura avrà presto il via libera e così lui potrà tornare a lavorare con Michael Keaton. Ecco i dettagli.
Piccolo film poi diventato cult, diretto da Tim Burton nel 1988, Beetlejuice avrà presto un suo sequel. La voci al riguardo si rincorrono ormai da anni ma ora è lo stesso regista a darcene conferma dichiarando che la pellicola entrerà in produzione molto prima di quanto possiamo immaginare: lo script è infatti ormai terminato e il ‘via libera’ per iniziare con la pre-produzione sarà annunciato molto presto. Dettaglio importante: Michael Keaton tornerà a vestire ancora i panni dello ”spiritello porcello”.
Ecco le parole di Burton:
"[Quello di Michael Keaton] è un personaggio che amo e che mi manca, così come mi manca lavorare con Michael. C’è solo un Betelgeuse, ed è lui. Stiamo lavorando allo script e penso che siamo più vicini che mai a partire: ho una gran voglia di lavorare ancora con lui."
Lui è ovviamente Michael Keaton, attore che quest’anno è tornato alla ribalta con RoboCop, Need for Speed e Birdman. Ora non resta che aspettare l’ufficializzazione dell’inizio della produzione e capire come sarà composto tra grandi ritorni (Winona Ryder?) e new-entry.
Vi ricordiamo infine che Burton tornerà nei cinema italiani il 1° gennaio 2015 con Big Eyes che vede come protagonisti Amy Adams e Christoph Waltz.
http://blog.screenweek.it/2014/12/tim-burton-beetlejuice-2-arrivera-prima-di-quanto-possiate-immaginare-401427.php

Il mito della superiorità del vinile

Un po' di fatti sulla leggenda che vuole il vinile come migliore formato in assoluto per la musica
Il vinile non è meglio del CD. Sono due formati molto diversi e difficili da paragonare, ognuno con le proprie forze e debolezze. Eppure il mito della superiorità assoluta del vinile come formato esiste, senza però che ci siano prove a sostegno di questa teoria.
Per celebrare il Record Store Day, il giorno in cui in tutto il mondo si festeggiano i negozi di dischi e i dischi in generale, Vox (il nuovo sito di informazione del gruppo che pubblica The Verge e SB Nation) ha messo insieme un articolo in cui cerca di sfatare una volta per tutte questa leggenda. Ne abbiamo ripreso alcuni ragionamenti, aggiungendo un po' di altre informazioni rilevanti.
Analogico e digitale, un breve riassunto
Da dove arriva la leggenda della superiorità del vinile? Da una differenza fondamentale tra i metodi di registrazione del suono sul supporto fisico. Da una parte abbiamo un suono analogico, e dall'altra un suono digitale. Ma cosa vuol dire?
Come funziona un vinile? Il suono registrato sul vinile è analogico, esattamente come quello che viene suonato nello studio di registrazione. Semplificando molto, una puntina particolare scava in una membrana (che poi diventa il disco master, che fa da punto di partenza per tutte le copie del vinile) un solco che rappresenta il suono. Senza approssimazioni.
Come si sente? La puntina del giradischi passa nei solchi del vinile che, a seconda della forma che hanno, producono delle vibrazioni che vengono ritrasformate in suono. A occhio nudo tutti i vinili sembrano simili ma, in realtà, ogni cerchio del disco è scavato in modo diverso e ogni curva o increspatura del solco in cui corre la puntina è un pezzetto di una canzone.
Come funziona un Compact Disc? Il suono registrato sui Compact Disc è digitale. Per ogni secondo di suono vengono registrati 44.100 campioni e ogni campione è a 16-bit, ovvero il suono di quel campione viene scelto tra 65.536 possibili valori. Il suono viene spezzettato in tante piccolissime parti che messe una dietro l'altra danno al nostro orecchio la stessa sensazione che dà il suono vero — che è analogico. Un paragone sensato potrebbe essere quello della stampa digitale: se guardiamo molto da vicino un'immagine stampata ci accorgiamo che è fatta di una serie di puntini messi così vicini gli uni agli altri che il nostro occhio non riesce a distinguerli.
Come si sente? Il lettore ottico del lettore CD legge i dati salvati sul disco e li converte in un segnale audio analogico. C'è quindi un doppio passaggio: l'audio analogico suonato nello studio di registrazione viene trasformato in audio digitale su CD, che poi viene ritrasformato in audio analogico quando viene riprodotto.
Insomma, almeno sulla carta il vinile vince. Se da una parte eliminiamo anche solo pochissime informazioni sul suono e dall'altra abbiamo tutto quanto il suono, allora il vinile è chiaramente migliore. Non proprio. I 44.100 campioni dei Compact Disc non sono lì a caso: sono il doppio delle frequenze che l'orecchio umano è in grado di sentire. Il teorema del campionamento di Nyquist-Shannon, dimostra che in un sistema digitale, il rapporto segnale/disturbo si può abbassare a piacimento essendo solo funzione della frequenza di campionamento. Pertanto in un mondo ideale il sistema analogico sarebbe senz'altro superiore in quanto riprodurrebbe ne più ne meno che la realtà delle cose. Il problema sta nel fatto che non viviamo in un mondo ideale e quindi ogni processo (di registrazione, di riproduzione, di memorizzazione, ecc.) analogico introduce del rumore. Quindi quello che otteniamo in un sistema analogico è sempre una copia, per quanto poco, distorta della realtà, ovvero con una quantità per quanto piccola, di rumore indesiderato. In un sistema digitale sarà invece sempre possibile stabilire una frequenza di campionamento tale per cui il rapporto segnale/rumore sia inferiore a qualsiasi sistema analogico reale. In conclusione non c'è vinile che tenga.
In più, un studio giapponese ha dimostrato che in una prova alla cieca, non riusciamo a cogliere la differenza tra suoni che superano i 22.000 Hertz e quelli che ne hanno esattamente 22.000. Per intenderci: quando parliamo di suoni sopra i 20.000 Herz, parliamo di ultrasuoni. Forse un cane potrebbe sentire la differenza tra un CD e vinile, ma pare che noi umani non ce la facciamo.
Nonostante questo, molti continuano ad associare al vinile l'idea dimiglior suono possibile, anche se è stato dimostrato che è un supporto, almeno in parte, più limitato del CD.
I problemi del vinile
Il più grosso problema che ha il vinile è con la gamma dinamica, ovvero la distanza in decibel (dB) tra il suono più basso e il suono più alto che può riprodurre. Su uno dei più grandi forum di audiofili del mondo, hydrogenaudio, spiegano che in condizioni normali la distanza tra il suono più basso e il suono più alto di una registrazione su vinile è di 80 dB e che in condizioni ideali potrebbe arrivare al massimo 120 dB. Sul CD, questa distanza è di 150 dB. Vuol dire che un suono particolarmente basso e un suono particolarmente alto non possono essere registrati su vinile, nemmeno volendo.
I motivi di questa limitazione sono molto molto semplici e hanno a che fare con come è fatto fisicamente il disco. I suoni troppo bassi hanno un problema su vinile: per inciderli bisogna allargare molto il solco dentro cui si muove la puntina, riducendo così di parecchio la quantità di musica sul disco. E anche i suoni troppo alti hanno un problema, perché per suonarli la puntina rischia di muoversi troppo velocemente e di causare distorsioni nel modo in cui viene riprodotto il suono (che, ricordiamolo, su vinile è tutta una questione di vibrazioni). Così, l'associazione americana dell'industria discografica ha creato uno standard (l'equalizzazione RIAA) che impone la riduzione della gamma dinamica per non causare problemi né con la riproduzione, né con la quantità di musica che si può registrare su un disco.
E poi c'è il grande aspetto di come suona il vinile. Spesso si sente dire che il vinile ha un suono più “caldo” e “morbido” rispetto a quello del CD. Mark Richardson di Pitchfork dice che «il “calore” che molte persone associano ai vinili può essere generalmente associato alla minore accuratezza dei suoni bassi» (per i motivi di sopra). Mentre il professor Stanley Lipshitz, che si occupa di elettroacustica all'università di Waterloo, ha detto a PopSci che quello che persone scambiano per “calore” del suono è in realtà la vibrazione del disco causata dalla puntina, che finisce per essereaggiunta alla musica e crea quella “pienezza” del suono che viene spesso associata al vinile. «Alcune persone confondono questa cosa per una virtù», dice Lipshitz.
Una cosa va detta: all'inizio i Compact Disc suonavano veramentepeggio rispetto ai vinili. Quando, nella seconda metà degli anni Ottanta, iniziarono a essere pubblicati i primi CD, le tracce che ci venivano registrate sopra erano le stesse che erano state preparate per i vinili. E, ovviamente, su CD suonavano peggio. Ma ora quei tempi sono passati e, semmai, succede il contrario. Capita spesso che le registrazioni (o, meglio, le masterizzazioni) usate per le versioni in vinile di dischi appena usciti siano le stesse usate per i CD, con tutti i problemi descritti sopra.
E con i file audio digitali?
Ora la domanda è: e con i file audio digitali? Qui, finalmente, hanno ragione quelli del vinile. E anche quelli del CD. Entrambi i formati hanno una qualità audio superiore rispetto ai file che di solito scarichiamo dai negozi digitali come iTunes o che ascoltiamo in streaming da servizi come Spotify. Il motivo è semplice: con i file audio digitali come il formato .mp3, è stata fatta una scelta in qui la qualità audio viene sacrificata per ridurre il peso in Megabyte dei file. E quindi la qualità audio è parecchio peggiore, anche se spesso non ce ne accorgiamo nemmeno.
http://www.linkiesta.it/mito-superiorita-vinile

10 film storici che raccontano il cancro

Di film che raccontano il cancro, nella cinematografia, ce ne sono stati a bizzeffe. Alcuni sono rimasti nella storia, per quelle emozioni che sono riusciti a suscitare e che ancora oggi gli spettatori si portano dentro, altri sono invece passati nel dimenticatoio, come molto spesso succede. Ma quando un film è fatto bene ecco che la storia di un malato terminale di cancro può trasformarsi in una emozione forte, da custodire dentro noi stessi. Quali sono i 10 film storici che negli anni hanno raccontato il cancro?

1. Nemiche-Amiche
Un film entrato nella storia per quel rapporto di odio e amore tra le due protagoniste femminili, Jackie e Isabel: la prima ex moglie di Luke, la seconda attuale compagna. Storie di gelosie dividono a lungo le due donne fino a quando Jackie scopre di essere molto malata e Isabel si rivela una compagna fidata nella lotta contro il cancro.

2. Autumn In New York
Con Winona Ryder e Richard Gere, una delle più belle storie d’amore interrotte bruscamente dalla malattia. Charlotte (Winona Ryder) scopre di essere gravemente malata e le rimane davvero poco da vivere. Sullo sfondo di una New York autunnale, si racconta la storia di una donna che, nonostante la tragicità della sua situazione, è determinata a vivere la vita con leggerezza e allegria.

3. Annie Parker
Non si può ancora definire un film storico, perché è uscito nella sale cinematografiche soltanto due mesi fa, tuttavia questo film entra di diritto nella storie di quelle pellicole destinate a lasciare il segno. Ispirato a una storia vera, quella di due donne che lottano contro il cancro al seno.

4. Uomini e Donne Istruzioni Per l’Uso
Un film che racconta una storia di tumore ma da una prospettiva diversa, quella di una dottoressa poco professionale che, per vendetta nei confronti dell’uomo che l’ha fatta soffrire, decide di scambiare i referti e di far credere al suo nemico di essere malato di cancro. Questa notizia cambia profondamente l’uomo in questione che improvvisamente capisce di quanto siano importanti determinati valori nella vita.

5. 50 e 50
Adam è un giovane giornalista radiofonico di 27 anni che, a causa di un mal di schiena troppo frequente, decide di sottoporsi ad analisi cliniche che gli faranno scopre un’amara realtà: scopre di avere infatti un neurofibrosarcoma (maligno) e schwannoma (benigno), una rara forma di cancro che colpisce la colonna vertebrale. La chemioterapia diventa necessaria e sconvogerà la sua vita.

6. Sweet November
Pellicola del 2001 con Keanu Reeves (Nelson) e Charlize Theron (Sara) protagonisti. Nelson è un uomo di affari che pensa solo alla carriera, Sara è una studentessa che prova a far capire all’uomo che nella vita non contano le cose materiali ma altri valori. Sara è ammalata di di linfoma di Hodgkin, una forma di cancro, a uno stadio ormai non recuperabile. Per lei non c’è speranza e quando Nelson scopre di essere innamorato di lei, è troppo tardi…

7. I Passi dell’Amore
Un altro dei film che raccontano il cancro e che vedono protagonista Jamie, ragazza impegnata nel sociale e pronta ad aiutare chi ha bisogno, che all’improvviso scoprirà di avere un tumore…

8. Erin Brockovich – Forte come la verità
Una storia vera, uno dei film più emozionanti tra quelli che raccontano tematiche legate al cancro.  Erin Brockovich è una donna intraprendente che chiede giustizia per centinaia di persone malate di tumore a causa della delinquenza di altre che hanno inquinato illegalmente il territorio…

9. Per Una Sola Estate
Film che racconta la storia della giovane Samantha alle prese con un problema al ginocchio che nasconde un osteosarcoma, un tumore alle ossa che le lascia solo pochi mesi di vita.

10. L’ultima Neve Di Primavera
Tra i film storici che raccontano il cancro trova posto anche L’ultima Neve Di Primavera, film del1973 che racconta la straziante esperienza del piccolo Luca, al quale viene diagnosticata una grave forma di leucemia.
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