Je t'aime... moi non plus. E scandalo fu

Serge Gainsbourg, geniale e sulfureo protagonista dello spettacolo francese, era brutto come pochi ma questo non gli ha certamente impedito di accompagnarsi ad alcune fra le più belle donne del mondo nel momento in cui queste donne erano considerate fra le più belle del mondo. E' stato un autore (oltre che un cantante, musicista, paroliere, poeta, pittore, attore e regista) a getto quasi continuo e ha centrato grandissimi successi, cantati da lui o da altri interpreti (fra cui France Gall, Françoise Hardy, Catherine Deneuve, Isabelle Adjani). In Francia e non solo è stato una superstar e ora è una leggenda. Ma da noi è famoso in pratica soltanto per la canzone scandalo del 1969, «Je t'aime moi non plus», cantata e sospirata insieme a una di quelle donne più belle del mondo, Jane Birkin, un’icona della moda, una che si aggirava nel jet set senza reggiseno molto prima di tutte le altre e che è riuscita a vincere il nazionalismo francese diventando un emblema dello stile d’oltralpe pur non essendo francese. Una che era in «Blow Up» di Antonioni, che era sposata con John Barry - l'autore delle musiche dei film di James Bond - e che ha dato il nome a una borsa di Hermès (come Grace Kelly e anche questa non è una cosa da poco), fatto su cui oggi è spiritosa: «La fama della borsa ha di gran lunga superato la mia». Serge Gainsbourg e Jane Birkin, dunque, sono i celeberrimi empi che divulgano il sesso a 45 giri con una canzone, un amplesso in musica, che in origine viene scritta per e incisa da Brigitte Bardot, altra sensazionale donna di Gainsbourg, nel 1968.
Ma la Bardot, nonostante sia il simbolo delle spregiudicate, a un certo punto si tira indietro, non osa e chiede a Gainsbourg di non pubblicare la canzone perché, nonostante il libertinaggio a vele spiegate, al momento è ancora sposata con l'uomo d'affari tedesco Gunther Sachs, playboy di caratura internazionale. Un riguardo. Gainsbourg propone allora l'incisione ad altre artiste, fra cui Marianne Faithfull, altra sacerdotessa della trasgressione, e Mireille Darc, ma poi nel novembre del 1968 incontra Jane Birkin durante la lavorazione del film «Slogan». Colpo di fulmine, amour fou. Jane Birkin non ci pensa un attimo e registra di buona lena «Je t'aime... moi non plus». Il disco esce sul mercato francese nel febbraio successivo ed è subito scandalo, enorme, furibondo.
Molti stati europei e del Nord America ne proibiscono la trasmissione radiofonica. Scandalo fa rima con successo, anzi grande successo. Nonostante l'atmosfera bollente il brano, sarà il carattere romantico della musica, sarà la suggestione malinconica del dialogo fra gli amanti («Ti amo... Io no», si dicono in sostanza, tra ironie amare e sperdimenti pre orgasmo) non risulta pornografico. Pubblicata in Italia su 45 giri nell'estate del 1969 con la scritta «vietato ai minori di 18 anni» in evidenza sulla copertina, la canzone viene censurata dalla Rai (la leggenda narra che l'ente radiotelevisivo di Stato arriva perfino a proibire a Lelio Luttazzi, conduttore della seguitissima trasmissione Hit Parade, di nominare il titolo e la posizione nella classifica delle vendite), ma viene comunque trasmessa da Radio Monte Carlo e da Radio Capodistria, emittenti entrambe perfettamente ricevibili in Italia. Intanto nelle località di villeggiatura «Je t'aime... moi non plus» fa il boom: nei juke-box quasi non si sente altro. Il 28 agosto il procuratore della Repubblica di Milano ordina il sequestro e la distruzione del disco su tutto il territorio nazionale per «oscenità». Interviene anche «L'Osservatore Romano». L'ondata, però, non si ferma. Gli spudorati Gainsbourg e Birkin lanciano una moda: la loro canzone vanterà moltissimi tentativi di imitazione, soprattutto in Italia, soprattutto a metà anni Settanta (tipo «La prima volta» di Andrea e Nicole, 1976). E subito c'è chi la reinterpreta.
Ne fanno addirittura una cover Giorgio Albertazzi e Anna Proclemer, coppia regale del teatro e nella vita. Lariprende anche Ombretta Colli, da sola. Ci si buttano pure all'estero: in inglese Donna Summer e Nick Cave con Anita Lane. Nel 1976 Gainsbourg dirige un film con lo stesso titolo: interpreti Jane Birkin e Joe Dallesandro. E la versione di B.B.? Verrà pubblicata soltanto nel 1986. Ma ormai non c'è più nulla di cui scandalizzarsi, nel frattempo s'è visto e sentito ben altro.
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