Madonna e Katy Perry, unite da un "MOM"

La regina del pop e una delle pretendenti più credibili alla sua successione. Insieme sul palco. Non è la prima volta nel corso del tour che la sta portando in giro in mezzo mondo (e che il 19, 21 e 22 novembre la vedrà protagonista a Torino, R101 radio ufficiale dell'evento) che Madonna ospita sul palco Katy Perry.
E' successo anche l'altra sera a Los Angeles, quando miss Ciccone è stata raggiunta dalla più giovane cantante per l'esibizione di "Unapologetic bitch".
Poi a fine canzone la Perry ha salutato Madonna con un sonoro "I love U mom", ma attenzione: nello slang a stelle e strisce quel termine - che significa mamma - viene usato dai fans per chiamare in maniera un po' più intima i propri idoli. Il video:

http://www.r101.it/news/news_dettaglio/madonna-e-katy-perry-unite-da-un-mom

Il piccolo principe di Mark Osborne alla Festa del Cinema di Roma

Nella giornata di chiusura arriva alla Festa del Cinema 2015 Il Piccolo Principe, adattamento cinematografico del celebre romanzo scritto da Antoine de Saint-Exupéry.
La regia è di Mark Osborne (Kung Fu Panda), la produzione è franco/canadese, ma il film è un progetto internazionale che nell’edizione inglese è doppiato da grandi star (Jeff Bridges, Rachel McAdams, Paul Rudd, Marion Cotillard, James Franco, Paul Giamatti, Mackenzie Foy), e da Marion Cotillard e Vincent Cassel nell’edizione francese, mentre in Italia il film è doppiato da Toni Servillo, Paola Cortellesi, Stefao Accorsi, Micaela Ramazzotti, Alessandro Gassman, Giuseppe Battiston, Angelo Pintus, Pif e Alessandro Siani.
Il film a disegni animati è una libera trasposizione dal celebre romanzo, in cui i protagonisti sono un vecchio aviatore e la sua piccola vicina di casa, una bambina che dalle pagine del diario del bizzarro aviatore scopre che tanto tempo prima l’uomo era precipitato nel deserto, dove aveva incontrato il Piccolo Principe, un bambino arrivato da un altro pianeta. Da questa scoperta si sviluppa la storia, attraverso i racconti dell’aviatore dei suoi viaggi e di quelli del Piccolo Principe; il vecchio e la bambina vivranno insieme una straordinaria avventura, che insegnerà alla ragazzina l’importanza della sua immaginazione.
Abbiamo incontrato il regista Mark Osborne sul red carpet della Festa del Cinema, e ci ha confidato che il suo passaggio preferito de Il piccolo principe è “E’ solo con il cuore che ciascuno può vedere chiaramente quello che non è essenzialmente visibile agli occhi.” E aggiunge “credo che questa frase è stata sempre con me nei decenni durante i quali il libro è stato parte della mia vita e questo è veramente il cuore del film”.
Riguardo le voci dei grandi attori che doppiano i personaggi: “Sono sconvolto, è così incredibile incontrare questi iconici sorprendenti attori, e sono emozionato perché li sentirò tutti insieme questa sera”.
Toni Servillo, grande attore e doppiatore d’eccezione per questo Piccolo Principe, ci ha detto che non ha mai doppiato un film e che “ho accettato con piacere perché me lo chiedevano persone a cui sono molto legato, perchè è importante il regista ed è importante il libro ma soprattutto perché ho avuto per la prima volta la possibilità di doppiare. E’ un mestiere molto difficile ma sono stato aiutato da persone in gamba che mi hanno messo sulla strada giusta, spero che il risultato sia buono”, e aggiunge che proprio qui alla Festa del Cinema vedrà il film per la prima volta.
http://www.funweek.it/roma/eventi/festa-del-cinema-di-roma/il-piccolo-principe-di-mark-osborne-alla-festa-del-cinema-di-roma.php

Il diritto all’oscenità, ovvero il privilegio dell’arte

La settimana scorsa è uscito un articolo sull’edizione online del Giornale dell’arte, sul tema dell’autenticità, da cui ci eravamo fatti trasportare brevemente. Ora quello stesso articolo, dal titolo tanto promettente quanto fuorviante di L’arte ha un privilegio: può essere oscena, ci offre lo spunto per un argomento che non passa mai di moda: l’oscenità appunto. E magari anche qualche cosa di più: se l’arte possa essere oscena.
Il la ce lo offre la redattrice di quell’articolo, l’avvocato Beatrice Zagato:
"Repressione artistica […] non soggiace al limite del buon costume, che nel corso del tempo la giurisprudenza ha avvicinato sempre più al concetto di ‘oscenità’ (misurato sul comune sentimento di pudore dell’uomo medio) preferendolo a quello, più ampio, di morale sociale. L’arte quindi può essere e ‘usare dell’osceno come di ogni altro mezzo espressivo, ed anzi esso, proprio nel suo carattere provocatorio, può talora risultare lo scopo essenziale di molta arte, in varie epoche posta in insanabile dissidio col proprio contesto sociale ed ideologico’: ma il carattere di artisticità renderà superflua ogni ulteriore indagine sull’oscenità".
louise-bourgeois-2La carne al fuoco è molta. Innanzitutto c’è la libertà assoluta dell’espressione artistica, che si affianca però ben presto alla censura (quando la prima contrasti “determinati altri valori, altrettanto supremi e primari”). La censura meriterebbe un discorso tutto per sé, perché si declina in modi diversissimi. Nel senso più lato possibile la censura è vitale per l’arte, è la costrizione da aggirare attorno alla quale cresce la fastidiosa quanto stupenda inflorescenza dell’opera.
Si potrebbe poi avviare tutto un discorso su quanto l’arte costretta “venga meglio”: per alcuni commentatori l’atmosfera evocativa di Conversazione in Sicilia di Vittorini non sarebbe stata la stessa senza l’ingombrante pericolo della censura fascista.
Diceva Pavese:
"Come tutte le tirannie, tutti gli impedimenti, tutti i passaggi obbligati (es. il metro in poesia), la divisione in collane [editoriali] è stimolo a invenzione, a creazione da parte nostra".
Ma nel senso più comune con censura si intende il braccio della legge che si muove tra l’assolutizzazione del gusto del tiranno e appunto quello che viene considerato “comune sentimento di pudore dell’uomo medio”.
Non che la storia dell’arte si sia mai fatta intimidire da questo. Tutti hanno sentito parlare dell’avversione di Hitler per la cosiddetta “arte degenerata”, ma anche prima e dopo, seppur con minore violenza, la censura ha fatto la sua parte. Le déjeuner sur l’herbe di Manet fu rifiutato dalla giuria di un Salon che non si scandalizzava ad esporre sulle pareti La nascita di Venere di Cabanel.
Questo per chiarire quanto il concetto di “senso comune del pudore” sia un concetto sfuggente. Cabanel dipingeva un soggetto storico-mitologico e in virtù di quello era autorizzato a mostrare un castissimo (!) nudo. Manet illustrava una scena moderna e la sua donna seduta sull’erba era semplicemente indecente.
Ora, bisognerebbe decidersi sul significato del termine “osceno”. Praticamente tutti gli artisti, nel tempo, si sono dedicati alla raffigurazione di corpi nudi, di organi sessuali, di atti sessuali.
È oscena L’origine du monde di Courbet? Sicuramente per qualche scolaresca che ancora ridacchia nascondendosi il viso tra le mani, sì. Per chi vi si accosta con qualche titubanza, guardandosi intorno sorvegliando gli sguardi degli altri, pronto a cambiare direzione se fosse necessario… abbastanza.
Il senso comune avverte che è qualcosa di sconveniente, sbirciare tra le gambe di una donna, così apertamente, in luogo pubblico. Eppure lo stesso luogo (istituzionale), la cornice, il cartellino, sembrano invitarci calorosamente a farlo. Che fare?
Perché tu ti senta sollevato, imbarazzato spettatore dell’origine del mondo, un po’ tutti gli artisti sono dei “maniaci”, e in modo anche spettacolare. I cahier di Schiele, di Klimt, di Picasso (citiamo questi perché sono editi) sono pieni di soggetti molto poco pudici.6_Lucio_Fontana_janv091 
Ma quanta bellezza è racchiusa lì dentro!
Ecco, è questo ma che stride. Non c’è contraddizione fra il bello e l’osceno, fra l’arte e l’osceno, non sempre. Tanti artisti sono “maniaci”, forse non gratuitamente, ma perché ossessionati dalla vita.
Sebbene non tutti – quasi nessuno – fossero grandi uomini, uomini migliori di noi comuni mortali, erano sicuramente visionari migliori, perché vedevano molto meglio di noi, ed è il vedere meglio – e saperlo descrivere – che fa di un uomo, anche pessimo, un grande artista.
Ma il sesso – perché sappiamo che alla fine è questo che preme: è osceno o è arte? Foucault nel suo studio sulla sessualità, affermava che
"Quel che è caratteristico delle società moderne non è che abbiano condannato il sesso a restare nell’ombra, ma che siano condannate a parlarne sempre, facendolo passare per il segreto.
(Michel Foucault, La volontà di sapere, 1977)".
C’è chi ancora crede che “sdoganare” il sesso sia una provocazione al senso comune, quando ormai si fa fatica a trovare una serie TV dove un materasso – se si è noiosamente tradizionalisti –  non scricchioli ogni cinque minuti. Allora vorremmo azzardare un’altra ipotesi: che l’osceno nell’arte, oggi, sia la provocazione gratuita e semplicistica, il già visto spacciato per nuovo, lo scontato venduto come verità rivelata dal mistico vate. Che sia un dito medio alzato davanti alla Borsa, per intenderci.
Forse il vero l’osceno oggi – nel senso di scandaloso e fuggito – è anche l’opposto, o per lo meno un’altra parte, del sesso: è la capacità (e la semplicità un po’ goffa) di dire “ti amo disperatamente” come lo diceva Liala. Ma questa probabilmente è un’altra storia.
Ilaria Porro per 9ArtCorsoComo9
http://www.artspecialday.com/9art/2015/10/25/il-diritto-alloscenita-ovvero-il-privilegio-dellarte/

Winona Ryder: solo ora trovo ruoli adatti alla mia età

Nella fase dei 30 anni l’attrice riceveva offerte per parti che non le corrispondevano.
Winona Ryder si è fatta conoscere al cinema dagli anni Ottanta e Novanta, dopo un periodo di pausa, è tornata a recitare sul piccolo e sul grande schermo. L’attrice è ora protagonista nelle sale con il film «Experimenter», che racconta la storia del celebre psicologo sociale Stanley Milgram. Winona è stata catturata dall’originalità della sceneggiatura, ma ammette che essere un’attrice più matura a Hollywood è una sfida piuttosto importante.
«Questo mese compio 44 anni», ha raccontato su Details magazine. «Ho avuto un grande successo nell’adolescenza e nei miei 20 anni. A 30 anni mi capitava questa strana cosa, sembravo comunque troppo giovane per la mia età o la gente mi associava a ruoli da giovane. Pensai di cercare un altro lavoro».
Poi sono arrivati due progetti importanti, che l’hanno rimessa in carreggiata: «Show me the hero» e «The Iceman», dove ha finalmente recitato nei panni di una persona della sua età. Nonostante questo Winona rivestirà i panni di un personaggio che l’ha resa famosa quando era una teenager con il sequel di «Beetlejuice-Spiritello Porcello», film cult di Tim Burton del 1998 nel quale Winona sarà di nuovo Lydia Deetz.
«So ben poco di dove e quando accadrà, tutto quello che di cui sono certa è che ci sarà. Ne sono felice. Spero che succeda, adoro Lydia».
http://www.bluewin.ch/it/spettacolo/people/2015/10/24/winona-ryder--solo-ora-ruoli-adatti-alla-sua-eta.html

VINCENT CASSEL SARÀ IL VILLAIN DEL NUOVO CAPITOLO DELLA SAGA DI BOURNE

Vincent Cassel sarà il protagonista malvagio del nuovo capitolo della saga di Jason Bourne che vedrà il ritorno di Matt Damon...
L’ultima volta che Matt Damon ha interpretato Jason Bourne è stata nel 2007 con The Bourne Ultimatum – Il ritorno dello Sciacallo, diretto da Paul Greengrass. Da allora la saga ha preso la strada del reboot con un nuovo attore-personaggio (Jeremy Renner), un nuovo regista (Tony Gilroy) e un nuovo film (The Bourne Legacy) ma ora la saga è pronta per tornare alle origini con una nuova avventura cinematografica del Bourne di Matt Damon.
Il film ha anche ufficialmente un villain: si tratta di Vincent Cassel, visto recentemente ne Il Racconto dei Racconti, che interpreterà un assassino sulle tracce di Bourne. Era stato precedentemente annunciato anche l’ingresso nel cast di Tommy Lee Jones, che interpreterà un ufficiale di alto grado della CIA.
Con loro ci saranno anche Julia Stiles (di nuovo nel ruolo di Nicky), Alicia Vikander (il suo ruolo al momento è sconosciuto) e, forse, Viggo Mortensen nel ruolo del cattivo. Sembra invece da escludere la partecipazione di Jeremy Renner, anche se questo non vuol dire che non ci saranno altre pellicole dedicate al suo personaggio.
Bourne 5 sarà diretto sempre da Paul Greengrass, che ha scritto la sceneggiatura in collaborazione con Christopher Rouse. L’uscita del film è prevista per il 29 luglio 2016.
http://blog.screenweek.it/2015/09/vincent-cassel-sara-il-villain-del-nuovo-capitolo-della-saga-di-bourne-447758.php

La teoria del gender? Non esiste

C’è una fantasma che si aggira per l’Italia ed è quello della «teoria (o ideologia) di gender». Come succede con i fantasmi, si vedono anche se non ci sono, e così ieri il ministro dell’Istruzione ha dovuto ricordare con un’apposita circolare che nella riforma scolastica del governo Renzi non ve n’è traccia. Trovarcela in effetti sarebbe stato difficile, perché è solo un’invenzione retorica, un idolo polemico pieno di niente.
«Non esiste una teoria di gender», scriveva già nel 2014 in una lettera aperta al ministro dell’Istruzione la Società delle Storiche, che si era sentita chiamata in causa perché è la più importante associazione in Italia che si occupa di studi di genere. E spiegava che i «gender studies» (gender in inglese vuol dire genere) sono solo «uno strumento concettuale per poter pensare e analizzare le realtà storico-sociali delle relazioni tra i sessi in tutta la loro complessità e articolazione» e cioè una categoria storiografica per indagare le differenze dei ruoli e delle caratteristiche attribuite a uomini e donne nelle epoche della storia.
A creare la «teoria di gender» di cui si parla oggi nel dibattito politico sono stati i suoi oppositori, che la usano come spauracchio — un fantasma appunto. «Teoria del gender vuol dire che i vostri figli saranno istigati all’omosessualità, che saranno invitati alla masturbazione precoce fin dalla culla, che potrebbero essere obbligati ad assistere a proiezioni di filmati pornografici, fino ad arrivare a correre il rischio di sentirsi obbligati ad avere rapporti carnali con bambini dello stesso sesso», si legge in un appello che da mesi viene diffuso via Internet tra i genitori degli scolari italiani per invitarli a opporsi alle lezioni contro stereotipi e discriminazioni previste dal cosiddetto «piano formativo di istituto» (con incluso un modulo da firmare e consegnare all’amministrazione scolastica). Chi sostiene l’esistenza della «teoria di gender», infatti, è contrario al progetto — questo sì contenuto nella riforma della scuola — che mira a prevenire la violenza sulle donne e il bullismo omofobico attraverso l’educazione alla parità di genere (l’eguaglianza tra uomini e donne) e al rispetto delle persone gay e lesbiche. Il termine, inoltre, è stato usato negli ultimi tre anni dai gruppi organizzati (come Manif pour tous, nato in Francia ai tempi dell’estensione delle nozze alle coppie dello stesso sesso e poi «importato» in Italia) per contrastare prima la legge contro i reati di omofobia e poi quella sulle unioni civili. Un tempo si accusavano gli omosessuali di essere contro natura, oggi si accusa la cosiddetta «teoria di gender» di «porre in discussione le caratteristiche innate del maschile e del femminile universalmente riconosciute, fino a indurre un indifferentismo sessuale» (da una lettera del comitato «Difendiamo i nostri figli»).
È un espediente retorico, ma non è privo di conseguenze: in un video pubblicato da Manif Pour Tous si sostiene che tra i modi che la supposta «teoria di gender» ha per distruggere le differenze tra maschile e femminile c’è affermare che «le ragazze possono guidare un camion». Ricorda i tempi in cui, in nome della presunta natura femminile, si impediva alle donne di fare i magistrati.
http://27esimaora.corriere.it/articolo/la-teoria-del-gender-non-esiste/

MUSE inarrestabili: confermata la sesta data, sabato 21 Maggio a Milano

La più grande rock band, dopo il successo mondiale e la fine del giro dei festival europei, ha deciso di tornare a stupire il suo pubblico con un tour nelle maggiori arene d’Europa, con 6 epici show a Milano, con un palco a 360°, ogni posto è quello giusto!

MUSE in concerto a Milano
SABATO 14 MAGGIO 2016 – MILANO 
DOMENICA 15 MAGGIO 2016 – MILANO 
MARTEDI 17 MAGGIO 2016 – MILANO 
MERCOLEDI 18 MAGGIO 2016 – MILANO 
VENERDI 20 MAGGIO 2016 – MILANO 
SABATO 21 MAGGIO 2016 – MILANO (nuova data)

Il Drones World Tour vedrà la band esibirsi, per la prima volta nella loro carriera, in formazione circolare dal mezzo del palazzetto. Il gruppo è da sempre conosciuto per le scelte pionieristiche in termini di stage productions e, l’imminente tour, non sarà da meno. Il palco e lo show sono stati infatti pensati per dare al pubblico un’esperienza sensoriale, auditiva e visiva a 360°. Da sempre la stampa ha descritto gli spettacoli dei Muse come «fantastici», «epici» e «ambiziosi», anche stavolta non deluderanno. I MUSE hanno alle spalle sette album con i quali hanno venduto oltre 20 milioni di copie in tutto il mondo. Con il loro ultimo album, Drones, sono riusciti a restare in vetta alla classifica inglese per due settimane ed arrivare al vertice di quella americana, per la prima volta nella loro carriera.
In un’intervista esclusiva ad NME, il team progettuale che sta dietro alla costruzione del nuovo tour ha rivelato i loro piani. Il designer di produzione Oli Metcalfe e il tour director, Glen Rowe, hanno ingrandito l’annuncio di Bellamy, dicendo che non ci saranno dei droni, ma un vero e proprio stormo di droni e lo stage avrà la forma di una freccia con doppia testa. «Abbiamo avuto la possibilità di lavorare con un team nei Paesi Bassi che ha progettato un software in grado di controllare l’intero stormo di droni» ha rivelato Metcalfe. «Così possiamo programmarli in diversi modi, non sono veicoli pilotati da qualcuno, ma sono controllati da un computer system e da un tracking system». I due hanno poi spiegato che la forma del palco, a freccia con doppia testa, permetterà alla band di essere più vicina ai fan. «Abbraccia la lunghezza dell’arena» ha detto Metcalfe. «Sarà un po’ stretto, ma è importante per il pubblico che sarà in basso, così la band potrà suonare in una zona più “intima” e potrà avere un buon rapporto in termini di distanza con il pubblico». Glen Rowe ha poi raccontato che il design del palco è stato ispirato dai ring di box. «Quando vedi un ring di box pensi che sia piccolo, un francobollo in mezzo a area molto grande. Così abbiamo pensato di ridurre lo stage nel centro, con due passerelle con in fondo, due piattaforme a forma di martello. Lo stage circolare si muoverà ogni ora. L’idea è che Matt Bellamy inizi da una parte e alla fine del concerto torni al punto di partenza, così ogni spettatore potrà vedere la band, da vicino, per due volte»
http://www.rockon.it/concerti/muse-inarrestabili-confermata-la-sesta-data-sabato-21-maggio-a-milano/

Vincent Cassel: «Le colpe dei padri»

L'attore, papà single, e l'impossibilità di essere genitori perfetti: «Pretendere di non fare errori è impossibile. L'importante è il tempo che dedichiamo ai figli»
Essere genitori perfetti non si può. Parola di Vincent Cassel, papà nella vita di Deva, 10 anni, e Leonie, 5, e sullo schermo (in Partisan). «Pretendere di non fare errori è impossibile, li facciamo noi come li hanno fatti i nostri padri e le nostre madri», spiega in un'intervista all'Ansa.
A fare la differenza, racconta, è un'altra cosa: «L'importante è il tempo che dedichiamo ai figli». E lui ci prova. Da quando con Monica Bellucci non divide più lo stesso tetto, Vincent fa la spola tra il Brasile, dove si è trasferito, e la Francia, dove vivono la ex e le figlie.
«Se sono nella stessa città di Monica passo tutto il tempo con lei e con le bambine», aveva rivelato qualche mese fa a Vanity Fair, aggiungendo che essere genitore è «la responsabilità più importante della mia vita adulta».
Vietato, però, far pesare la propria autorità. «Sbagliamo tutti, nella convinzione di agire per il meglio, imponiamo la nostra ragione sui figli. Come diceva Oscar Wilde, i figli iniziano amando i loro genitori, poi, li odiano, e alla fine, forse li perdonano».
http://www.vanityfair.it/people/mondo/15/08/28/vincent-cassel-figli-foto-intervista-single-gossip

Monica Bellucci: «Ho chiesto scusa alle mie figlie»

L'attrice, alla vigilia di Spectre 007, è madre alla Festa del cinema di Roma in Ville-Marie di Guy Édoin: «A Deva e Leonie, perché non mi pensino vecchia, dico che a 51 anni sono a metà della vita. E di prendere il meglio, da me e dal padre (Vincent Cassel, ndr): il resto di buttarlo via»
C'è una scena, in Ville-Marie di Guy Édoin, per cui Monica Bellucci è qui alla Festa del cinema di Roma, in cui dice: «Non si è mai pronti». 
Dentro il film, in cui interpreta una famosa attrice europea degli anni Quaranta, Sophie Bernard, si riferiva al ciak che a momenti avrebbe dovuto girare, sul set di Montréal: quello (autobiografico) che raccontava del giorno in cui, con le gambe divaricate e un medico già pagato per farla abortire, lei, il figlio Thomas, scelse invece di tenerlo. Nonostante non fosse «frutto dell'amore», perché rimasta incinta durante una violenza. Nonostante le toccherà, poi, per una vita, negare a quel bambino poi ragazzo il nome del padre, fare i conti con il senso di colpa di non sapere essere la madre perfetta che vorrebbe. 
A chiederle se abbia mai provato questa sensazione qui («Chi no? Siamo in una cultura giudaico-cristiana, il senso di colpa ci uccide ma ci fa anche belli, pericoloso è chi non lo prova») e se le fosse mai capitato di sentirsi, se non mani, occhi addosso che non voleva, è tutta un rilancio: «A quale donna no? Ma dobbiamo smettere di parlare male degli uomini. Anche noi possiamo essere terribili. Le donne hanno bisogno degli uomini e viceversa: tutto sta trovare un equilibrio. Non è facile». 
Madre nella vita di Deva e Leonie (11 anni e mezzo e 5 e mezzo, avute dall'ex Vincent Cassel), ha dovuto «chiedere alle amiche com'è essere madri di un figlio maschio di 20 anni, per ispirarmi, e capito che ho ancora un margine di 3/4 anni prima che mi si rivoltino contro con parole cattive. C'è però un momento già comune. Quello in cui dovremmo smettere di dire "Io sono la Madre", e chiedere scusa ai figli. Io quando non mi sono mossa nel modo giusto l'ho sempre fatto. Dico loro: "Dovete prendere la parte migliore di vostra madre e di vostro padre, e buttare via tutto il resto, tutto quello che non vi piace"». 
A un passo da essere la prima bond girl di 51 anni in Spectre 007, al Telegraph non ha negato essere anche il «buon sesso» a tenerla in forma. Ha invece paura, della bellezza che svanisce? «Ho capito dalle mie nonne, con cui amavo dormire e parlare, che da vecchie si può essere meravigliose e che l'unico modo per rimanere belle è lavorare sulla sostituzione della bellezza biologica, che è un regalo per cui ringraziare ma destinato a scemare, con quella interiore, di cui siamo soli artefici. Così, la vecchiaia non esiste».
Non teme le porterà via ruoli? «Per ora no. Ma non lo decido a tavolino. Certo non potrò più fare Malèna, per esempio, dove anche quando arrivavano e mi massacravano ammazzandomi di botte, restavo sempre stupenda». Si sente diva come la disegnano? «Per me le vere dive, le star, sono le bambine, perché brillano come stelle, sono piene di luce. Forse per questo in Francia per tutta la vita le attrici restano mademoiselle. Se vuol dire che le dive restano bambine, che non crescono mai, allora sì, sono una diva: così davvero non invecchierò mai».
C'è chi le chiede se incoraggerebbe mai le figlie a diventare attrici («Certamente, è la strada più bella. Ho però molte amiche che sono figlie di attrici e hanno sofferto tanto, tutte. Spero di non fare errori, e che abbiano di meglio da fare che guardare i miei film»). Se si sente francese o italiana («Io non so mai definirmi ma se c'è una cosa che so è che sono italianissima»). Se anche come l'attrice che interpreta, dietro il glamour del lavoro, protegge le sue fragilità: «Per me è l'opposto: un'esposizione quando invece sto bene nell'ombra». 
Nel film canta anche. «Pietà! Intono solo Can't Help Falling in Love perché sono una madre che non riesce a esprimersi parlando». Le cadute che sperimenta in scena le ha mai provate? «Tutti noi abbiamo avuto cadute, e anche io. L'importante è riuscirsi a sollevarsi, rialzarsi. Quando senti un dolore dentro, si vede anche fuori, non puoi avere la faccia da copertina». A dire il vero, la sua vita sembra un crescendo continuo. «Lo faccio credere, sono un'attrice».
Che cosa ne pensa del problema (sollevato a Hollywood da Jennifer Lawrence) della disparità di genere nel salario?  «È assurdo debba esserci una legge che dica che le donne vanno rispettate come gli uomini. Ma capisco che bisogna farsi vedere, se fino a poco tempo fa non potevamo dare il nostro cognome ai nostri figli, perchè senza la legittimazione di un uomo non sarebbero esistiti, se non come bastardi». Gli uomini, adesso, come li vede? «Non bisogna parlarne male però un po' disperati. Mi sembra che siano loro ad avere più bisogno di noi». 
«Non si è mai pronti», dice nel film. Lei per cosa non lo è? «Per morire».







http://www.vanityfair.it/people/italia/15/10/20/monica-bellucci-anni-mamma-figlie-festa-del-cinema-di-roma-foto-bond-girl-spectre-007-ville-marie

Sesso, per i maschi è una priorità: lo rivelano i "misteriosi neuroni"

Studio su Nature: cellule trovate nel cervello di un verme funzionano come un campanello che ricorda l'urgenza dell'accoppiamento
"Misteriosi neuroni dei maschi": sono state chiamate proprio così, "Mcms" (dall'inglese Mystery cells of the male), le cellule nervose che nei maschi rendono il sesso una priorità e fanno parte della differenza biologica tra il cervello maschile e quello femminile.
Descritta sulla rivista Nature, questa classe specifica di cellule neurali maschile è stata individuata per la prima volta nel cervello di una vecchia conoscenza dei genetisti, il minuscolo verme Caenorhabditis elegans. Vista la sua semplice composizione anatomica (ha solo 385 neuroni) viene utilizzato per la ricerca da genetisti e biologi perché i suoi meccanismi cellulari interni possono essere comparati a quelli che avvengono nel corpo umano ad un livello base. E queste "cellule misteriose" hanno svelato una sorpresa: si sviluppano nel cervello del verme in un modo simile allo sviluppo cellulare che avviene in quello umano. Molto più simile di qualsiasi altra cellula studiata finora nei vermi, quindi saranno utilissime per la ricerca.
Scoperte da un gruppo internazionale coordinato da Arantza Barrios, dell'University College di Londra, queste cellule "misteriose" sono uniche e sono sfuggite finora all'analisi di laboratorio: di derivazione gliale (cellule che costituiscono il sistema nervoso insieme ai neuroni), si sviluppano con la maturità sessuale e funzionano come un campanello d'allarme che costantemente ricorda al maschio che le esigenze legate al sesso sono prioritarie, tanto che durante l'accoppiamento fanno passare in secondo piano perfino l'esigenza di mangiare.
Come il cromosoma Y è unico nel genoma maschile, i neuroni appena individuati sono esclusivi del cervello dei maschi e sono la chiave che spiega le differenze nell'apprendimento e nelle abilità cognitive rispetto alle femmine. "Abbiamo dimostrato come le differenze genetiche e quelle nello sviluppo tra i due sessi siano legate a cambiamenti strutturali nel cervello che avvengono durante la maturità sessuale", osserva Barrios. "Questi cambiamenti - ha aggiunto - fanno sì che il cervello maschile funzioni in modo diverso, rendendo i maschi più inclini a ricordare gli incontri sessuali avuti in passato e a considerare il sesso una priorità".
Non è la prima volta che gli studi nel campo della neurologia di genere evidenziano caratteristiche diverse del cervello maschile e femminile: genetiche, ormonali, fisiche. Gli uomini hanno sei volte e mezzo la materia grigia delle donne, che è collegata all’intelligenza  generale, ad esempio, mentre le donne hanno dieci volte la materia bianca dell’uomo, che ha la funzione di relazionare le aree cerebrali tra loro. Ma è la prima volta che vengono scoperte delle cellule presenti specificatamente nel cervello maschile. Non resta che aspettare che gli studi sul cervello del verme C. elegans possano fornire altre risposte su quello degli esseri umani.
http://www.repubblica.it/scienze/2015/10/14/news/scoperti_i_misteriosi_neuroni_dei_maschi_ecco_perche_il_sesso_e_priorita_-125071718/

I film più attesi alla Festa del Cinema di Roma

Anche se non c'è più il concorso, sostituito dal premio del pubblico, verranno proiettati comunque film che arrivano da ben 24 Paesi: lavori di registi come Zemeckis e Anderson e tra i divi interpreti come Robert Redford - che apre oggi con "Truth" -, Gael Garcia Bernal, Julianne Moore, Winona Ryder.
Allora. Giugno 2004, mancano pochi mesi alle elezioni presidenziali americane. George W. Bush corre per un nuovo mandato contro il candidato democratico John Kerry, e un pezzo importante della campagna elettorale sono le reciproche accuse sul loro passato militare. La produttrice di 60 Minutes, liberale e progressista, Mary Mapes (la Blanchett) annusa l'opportunità quando scopre che Bush evitò negli anni Settanta il reclutamento per il Vietnam grazie a una raccomandazione (il padre era già nel Congresso) e a un posto nella Guardia Nazionale. "Prima di tutto ho conosciuto Agnese Borsellino e poi ho letto e mi sono informata tantissimo riguardo alla vita di Paolo Borsellino - ha detto la regista - Quindi con lo sceneggiatore Antonio Leotti abbiamo ricostruito gli eventi e i dialoghi di questa sorta di vacanza forzata all'Asinara".
La storia è questa, ma per mandarla in onda servono documenti e testimonianze. Tutte le attività sono gratuite. La serata, che anche quest'anno vuole sensibilizzare e raccogliere fondi a sostegno della ricerca scientifica sulle malattie genetiche, sarà presentata da Francesco Facchinett. "L'unico rimpianto che ho è che non ci sia "Suburra", ma non è dipeso da noi - spiega la Detassis - Lo avremmo voluto ma proprio Sollima mi ha detto che hanno scelto di evitare i festival e uscire ora, anche per evitare lo scontro con "Spectre".
Dettagli "tecnici" a parte, si rinnovano le domande tipiche intorno alle quali ci tocca sempre girare.
Sono state realizzate analisi sul target?
Non sarebbe meglio allocare qualche decina di milioni alla promozione internazionale del "made in Italy" audiovisivo e culturale italiano, piuttosto che destinare altre risorse al tax credit o a festival di dubbia concreta utilità?!
Il numero dei film italiani aumenta (200 titoli prodotti l'anno scorso), ma la gran parte di essi non esce nemmeno in sala, e resta...
Nessuna traccia, nel calendario della Festa del cinema di Roma, della nuova proposta di legge di riforma del sistema audiovisivo che è in gestazione da gennaio nei tavoli tecnici promossi da Mibact e Mise, che pure si pensava potesse essere annunciata da Dario Franceschini e Antonello Giacomelli, approfittando della grancassa festivaliera di Roma... E si registra una inattesa presa di posizione critica dell'associazione 100autori rispetto alla proposta di legge sul cinema del Pd, a firma della senatrice Di Giorgi (il ddl 1835, primi firmatori Rosa Maria Di Giorgi e Sergio Zavoli)...
http://rosarossaonline.org/2015/10/18/i-film-pi-attesi-alla-festa-del-cinema-di-roma_28170

Onironautica: il sogno lucido

Il termine onironautica è un termine coniato dallo psichiatra e scrittore Frederik van Eeden per indicare un'esperienza durante la quale si può prendere coscienza del fatto di stare sognando. 
L'esperienza a cui si riferisce è chiamata sogno lucido (lucid dream, nella letteratura anglosassone). Il sognatore lucido, detto onironauta, può quindi, con la pratica, esplorare e modificare a piacere il proprio sogno.
Lo scienziato Stephen LaBerge, dell'università Stanford, fondatore del Lucidity Institute, un centro di ricerca sul fenomeno dei sogni lucidi, descrive l'esperienza come "il sognare sapendo di stare sognando".
I sogni lucidi sono argomento di studio per gli psicologi, ma attraggono anche l'interesse di artisti e di una più vasta e variegata platea di destinatari, composta da persone legate alla cultura new age, o interessate a pratiche di occultismo. Inoltre, secondo LaBerge, l'esperienza dei sogni lucidi può essere d'aiuto negli ambiti più disparati, come il problem solving, lo sviluppo della creatività, il rafforzamento dell'autostima, la capacità di affrontare paure e inibizioni e, più in generale, il raggiungimento di un senso di liberazione e armonia nella propria vita.
Coloro che hanno avuto esperienze di sogno lucido le descrivono come eccitanti e realistiche.
Da svegli condividiamo il mondo fenomenico con regole uguali per tutti (descritto, in generale, dalla scienza). Nel sogno le percezioni non sono legate ai fenomeni e, per questo motivo, possono anche non presentare alcuna linearità.
Tuttavia, alcune proprietà delle percezioni sono dovute alla formazione dei pensieri nella mente dell'uomo e quindi sempre uguali, indipendentemente dal sogno o dal sognatore. Tutte le attività interne ai sogni (racconti di sogni lucidi, test di realtà, tecniche di stabilizzazione, ecc.) vanno quindi lette con cognizione critica. Si deve distinguere ciò che può essere astratto (diventare una regola generale) da ciò che è legato al caso particolare, privo di valore generale.
È stata proposta la distinzione tra "sintassi del sogno" (sulla quale basare i test di realtà) e "semantica del sogno" (di valore puramente personale ed impossibile da adoperare per i test di realtà).
Riconoscere un sogno lucido
Il punto focale dell'esperienza del sogno lucido è rendersi conto del fatto di stare sognando. A tal proposito, è necessario ricercare nel proprio sogno dei segni che indichino chiaramente una situazione bizzarra o irrealizzabile nel mondo reale. Prerequisito necessario per poter sperimentare il sogno lucido è quello di riuscire a ricordare i propri sogni. Il metodo più usuale utilizzato per potenziare tale abilità è quello di tenere un registro (o diario) dei sogni da compilare al risveglio. Perché ciò risulti efficace è importante svolgere tale operazione il più presto possibile poiché il ricordo dei sogni tende a svanire molto rapidamente (in particolare è da sapere che i sogni che si ricordano sono in realtà i sogni che si fanno negli ultimi minuti di sonno prima del risveglio). Inoltre il sogno lucido viene descritto come un'esperienza di notevole qualità percettiva durante l'attività onirica, tanto che persone seppur con problemi fisiologici riescono a percepire in modo chiaro e distinto. L'ambientazione varia spesso; da qui nasce la disputa tra viaggio astrale e sogno lucido (ci sono coloro che sostengono infatti che il viaggio astrale altro non sia che un sogno lucido con tema diverso, altri credono in tale distinzione). Nel caso del viaggio astrale si percepisce l'ambiente reale ed alcuni che testimoniano di averne avuto esperienza dicono che si vive la sensazione di distacco dell'anima dal corpo; nel caso del sogno lucido ci si può anche trovare nell'ambiente circostante, ma più frequentemente in ambienti surreali.
La reale difficoltà ad uscire da tale disputa consiste nella dialettica riguardo l'affidabilità dei testimoni e soprattutto la possibilità di isolare tutti i fattori concomitanti a tale fenomeno; a ciò si è per esempio dedicato Stephen LaBerge, studioso di tali fenomeni, tanto che ha fondato un istituto a suo nome per approfondire tali studi.
L'opposto del sogno lucido potrebbe essere descritto come un "sogno a occhi aperti", ma in realtà è più calzante dire "perdere la concentrazione" (o attenzione, se non lucidità). Un esempio dell'opposto di un sogno lucido è "tornare a casa a notte tarda, guidando la macchina come se fosse inserito l'autopilota e senza esserne del tutto coscienti".
Secondo alcuni neurologi tali fenomeni potrebbero essere, specialmente nel caso di sogni lucidi spontanei e frequenti, disturbi del sonno, in cui lo stato di veglia viene a manifestarsi durante la fase REM, compromettendo così l'equilibrio del sonno e la sua funzione ristorativa. Ciò non significa necessariamente che siano contro tale realtà, ma sono propensi a riconoscere una positiva funzionalità del fenomeno se indotto artificialmente o meccanicamente a scopi terapeutici per risolvere disturbi radicati nel subconscio (è ben saputo che nel sonno prende spazio l'inconscio, che custodisce le nostre informazioni più recondite).
Test di realtà
Va detto che nel momento in cui un soggetto avverte il bisogno di effettuare un test di realtà (durante il sonno), il dubbio stesso, se ciò che vede o sente sia o no reale è di per sé un test di realtà (in stato di veglia non ci chiediamo ragionevolmente se stiamo sognando oppure no), comunque, a conferma, tale operazione consiste nella volontaria ricerca di alcuni dettagli che contraddistinguano univocamente il mondo onirico. Può capitare che i primi tentativi diano un esito negativo. È quindi consigliabile dubitare del "falso negativo", fidarsi dell'intuizione di sognare (o del dubbio di essere svegli) e di insistere. Con un numero maggiore di tentativi (da 3 a 5) si aumenta l'accuratezza del risultato. Si ottengono risultati più accurati combinando diversi test (piuttosto che ripetere meccanicamente lo stesso test). In generale, ripetere meccanicamente un test senza attenzione (fermarsi a riflettere) è inutile. Ecco alcuni esempi:
Saltare - Nel mondo dei sogni spesso la forza di gravità non agisce come nella realtà: saltare corrisponde il più delle volte a prendere il volo o rimanere sospesi a mezz'aria.
Leggere - Un test efficace consiste nel leggere una scritta qualsiasi, distogliere lo sguardo e poi provare a rileggerla. Nei sogni spesso le parole cambiano, non restano le stesse.
Guardare l'orologio - Nei sogni l'ora su un orologio digitale non rimane la stessa se la si legge più volte di seguito. Stranamente, di rado questo fenomeno si ha con gli orologi analogici (a lancette). Una spiegazione potrebbe essere che per leggere dei numerali lo sforzo mentale è maggiore (si devono mettere in serie dei simboli, come per la lettura), mentre per interpretare la posizione delle lancette è sufficiente riconoscere una forma geometrica, attività maggiormente legata alla vista.
Respirare - Se si riesce a respirare chiaramente con il naso pur essendoselo tappato o se si respira sott'acqua si sta sognando.
Guardarsi allo specchio - Spesso nei sogni la propria immagine riflessa allo specchio è deformata o sostituita con qualcosa d'altro o, anche, può non apparire. Talvolta lo specchio è molto sporco e non specchia affatto.
Spegnere la luce - Se in un sogno si prova a spegnere la luce, anche forzatamente (distruggendo la fonte), la luce non si spegne.
Accendere la luce - A volte può capitare di entrare in una stanza buia. Spesso provando a premere l'interruttore per accenderla non accade nulla.
Aprire la vista su nuovi spazi - Accendere la luce in una stanza buia, aprire una porta, usare un cannocchiale, sbirciare oltre un muro e via dicendo, può avere il sorprendente effetto di mostrare uno spazio indistinto senza contorni o contenuti discernibili (molto simile alla nebbia o al fumo).
L'impossibilità di ricordarsi o tracciare come si è arrivati ad una certa situazione è un altro metodo utilizzabile per capire se si sta sognando.
Urlare - Spesso mentre si sogna si nota di non riuscire ad urlare ma si emette solo una voce rauca.
Se il test di realtà dà esito favorevole si è nel mondo dei sogni. A tal punto il sognatore, pur essendo ancora addormentato, acquisisce l'acutezza dei sensi e la lucidità proprie della vita nel mondo reale e può quindi interagire con il proprio mondo onirico come se fosse sveglio, forte dei propri ricordi e della propria volontà. In questa condizione è facile risvegliarsi oppure riperdere il controllo di sé e continuare l'esperienza di sogno normalmente: la capacità di controllo di questo labile stato viene dall'esperienza e dalla pratica.
Arrivare ad eseguire volontariamente un test di realtà all'interno di un sogno richiede una certa pratica di tale tecnica durante la veglia: nei sogni, infatti, tendiamo a riprodurre i comportamenti e le operazioni che siamo più abituati ad assumere e ad eseguire nel mondo reale.
Questi test offrono il fianco alla critica che la loro applicazione può avvenire in una fase non onirica ma di aspettativa nella quale ricreiamo aspetti di un sogno precedentemente avuto e quindi produciamo involontariamente (inconsciamente) il risultato finale del test medesimo. In assenza di una registrazione dei movimenti REM o di un EEG che confermi lo stato onirico questi test sono poco affidabili.
Falsi risvegli
A seguito di un test di realtà positivo (spesso involontario) l'improvvisa acquisizione di lucidità può causare nel sognatore una sorpresa tale da svegliarlo. A volte però il risveglio è solo virtuale: il sognatore si ritrova nella sua camera da letto credendo di essersi svegliato, invece sta ancora sognando. Il fenomeno del "falso risveglio" potrebbe essere un meccanismo di protezione del sonno. Ad esempio, il sognatore ha sete, e sogna di svegliarsi per andare a bere; oppure, decide di svegliarsi per sfuggire ad un incubo. Questi falsi risvegli causano la maggior parte delle volte la perdita di lucidità e il soggetto prosegue nel suo sogno normalmente (talvolta ci si sveglia realmente quando nel falso risveglio si è sognato non solo di alzarsi dal letto, ma di stare andando al lavoro). Per evitare la perdita di lucidità è possibile abituarsi ad eseguire un test di realtà appena si crede di essersi svegliati.
Tuttavia l'acquisizione di consapevolezza del "falso risveglio" può essere l'anticamera di una esperienza assai angosciosa (anche se per fortuna breve): nel tentativo di risvegliarsi veramente, il soggetto si ritrova lucido e cosciente ma con il corpo paralizzato. Ciò è dovuto alla cosiddetta paralisi ipnagogica che tipicamente accompagna le fasi REM (si veda più avanti).
Tecniche per ottenere un sogno lucido
Vi sono diverse tecniche che permettono di aumentare significativamente le probabilità di avere un sogno lucido se applicate correttamente.
RCT, metodo del controllo sulla realtà
Una tecnica a priori per massimizzare la possibilità di avere un sogno lucido consiste nell'utilizzo del metodo del controllo sulla realtà (RCT, Reality Control Test). Si tratta durante il giorno di prestare attenzione più volte a cose che durante il sogno cambiano, in modo tale da rendersi conto che si sta sognando. Ad esempio si potrebbe controllare l'ora più volte (in genere quando si controlla l'orologio nel sogno e lo si ricontrolla anche a distanza di qualche secondo, l'orario è mutato), oppure fissare un panorama o una stanza più volte (quando lo si fa nel sogno in genere lo scenario cambia completamente). Riferirsi con questa tecnica a cose che non sono patrimonio dell'inconscio (contrariamente al sogno che è invece patrimonio dell'inconscio), ergo controllare qualsiasi cosa che abbia a che fare con i numeri (orario, matrici di numeri, partenze e arrivi di treni o di aerei...), con frasi logiche in genere ("mamma non è nanna"), con percorsi preferenziali (quando si guida un veicolo porre attenzione alla strada e magari notare qualche albero particolare)
CAT, tecnica di adeguamento del ciclo
La CAT, acronimo di cycle adjustment technique, è una efficace tecnica per indurre un sogno lucido. È stata sviluppata da Daniel Love, uno studioso britannico. Consiste nel calibrare il proprio ciclo di sonno al fine di aumentare le probabilità di veglia durante la sua ultima parte. È necessario svegliarsi 90 minuti prima del normale orario di sveglia, finché il ciclo di sonno si regola sulle nuove condizioni. A questo punto si alternano le vecchie e le nuove condizioni di sveglia. Nei giorni con tempo di sveglia normale, lo stato di allerta sarà così aumentato rendendo il sogno lucido più probabile.
MILD, induzione mnemonica del sogno lucido
Acronimo di Mnemonic Induction of Lucid Dreaming, è una delle tecniche più utilizzate e consiste semplicemente nel coricarsi con l'intenzione di riconoscere nel sogno delle situazioni inusuali o impossibili da verificarsi nella realtà. È una tecnica molto semplice ed immediata da applicare ma non molto efficace se applicata da sola: solitamente si utilizza in combinazione con una delle altre per ottenere un effetto sinergico.
WBTB, induzione per risveglio e riaddormentamento
Acronimo di Wake Back To Bed. Questa tecnica applicata ad uno dei metodi è molto efficace; si sperimenta infatti un aumento del 62% dei sogni lucidi. La tecnica consiste nell'andare a dormire e svegliarsi circa 5/6 ore dopo, restare svegli per un'ora focalizzando i propri pensieri sul sogno lucido (semplicemente pensandoci o leggendo qualche libro sull'argomento) ed infine tornare a letto, cercando di effettuare il MILD.
Questa procedura aumenta di molto la probabilità di ottenere un sogno lucido. Ciò è dovuto al fatto che le fasi del sonno REM (quelle in cui si sogna) si allungano col prolungarsi della notte. Più la fase REM è lunga, più si alzano le probabilità di acquisire lucidità all'interno di essa.
WILD, sogni lucidi iniziati da sveglio
Acronimo di Wake Initiated Lucid Dreams, questa tecnica consiste nell'iniziare il sogno "senza addormentarsi" ed è resa possibile rilassando completamente il corpo ma mantenendo la mente vigile e concentrata su di esso. Il sogno lucido può essere raggiunto passando attraverso vari stadi: è possibile avvertire delle scosse attraversare il proprio corpo, essere preda di una particolare paralisi del sonno (innocua ma talvolta terrificante), assistere alla materializzazione di particolari immagini ipnagogiche davanti ai propri occhi (chiusi), e successivamente ritrovarsi in un ambiente onirico passando quindi da "spettatore" ad "attore" della scena.
Non è raro che l'ambiente in cui ci si viene a ritrovare sia una riproduzione del luogo in cui ci si era appisolati: alcuni sostengono che siano vicini, o talvolta siano le stesse esperienze extracorporee come viaggi astrali o fenomeni paranormali del genere.
Induzione tramite stimoli esterni
Alcuni ricercatori hanno sperimentato stimoli acustici su soggetti quando essi entravano nella fase REM, come l'ascolto di un nastro con frasi tipo "Questo è un sogno".
Sono inoltre in commercio dei dispositivi, che si presentano come mascherine da indossare a mo' di occhiali quando si va a dormire. I sensori dell'apparecchio si accorgono quando il soggetto entra in fase REM e provvedono ad inviargli degli stimoli tramite led luminosi (talvolta si può anche programmarli con suoni e/o registrazioni). A questo punto, se il dormiente sarà in grado di avvertirli ed interpretarli correttamente, potrà ottenere la lucidità nel sogno, anche perché richiede da parte dell'aspirante onironauta la capacità di porsi spontaneamente la verifica della percezione con i suddetti test di realtà (in questo caso deve "predisporsi" a riconoscere già durante il giorno delle luci lampeggianti). Comunque sia, il loro utilizzo viene proposto per facilitare l'accesso a tale stato di coscienza.
https://it.wikipedia.org/wiki/Onironautica

Charlotte Rampling per teatro Cucinelli

(ANSA) - PERUGIA, 14 OTT - Charlotte Rampling in esclusiva italiana il 17/10 al teatro Cucinelli di Solomeo per recitare i versi di Sylvia Plath, considerata una delle più importanti personalità della letteratura anglosassone del Novecento. Con l'attrice britannica ci sarà la violoncellista franco-statunitense Sonia Wieder-Atherton, che suonerà le Suites di Benjamin Britten. Lo spettacolo di musica e versi, The Night Dances, è stato ideato dalle due protagoniste con la collaborazione di Emmanuelle Touati.

Parata di stelle al Festival del Cinema di Roma ma la più attesa è Monica Bellucci

I primi a calcare il tappeto rosso saranno Joel Coen, Jude Law, Paolo Sorrentino ma anche Dario Argento, Paola Cortellesi e Carlo Verdone
Il Festival del Cinema di Roma, giunto alla decima edizione (16 – 24 ottobre), ritorna alle origini recuperando la denominazione di “Festa”. Segue a Marco Müller il nuovo direttore artistico Antonio Monda, uno degli interpreti della Festa inventata da Walter Veltroni. Di quell’idea originale rimangono gli incontri con attori, registi e personaggi della cultura (la parte più interessante della kermesse che si svolgerà come sempre all’Auditorium Parco della Musica, anche se la sala Santa Cecilia non sarà disponibile), rimane la sezione Alice nella città, sparisce la sezione Extra, spariscono le giurie, il concorso e si dimezzano i film che verranno proiettati (da un settantina a 37).“Sarà una festa che punta sulla qualità delle pellicole e non sul tappeto rosso”, ha dichiarato il direttore artistico. Peccato che a una festa gli elementi portanti dovrebbero essere proprio gli ospiti. Non che non ce ne siano, ma siamo lontani dagli anni d’oro (i primi due) della rassegna.Ecco allora i protagonisti più attesi degli “Incontri ravvicinati” con il pubblico. I primi a raccontarsi saranno Joel Coen e la moglie Frances McDormand, seguiranno Jude Law, Papa giovane nella serie tv che Paolo Sorrentino sta girando a Roma, e il regista de La grande bellezza che verrà presentato in una versione speciale più lunga di 40 minuti. Poi toccherà ai duetti William Friedkin, papà de L’esorcista, e il nostro Dario Argento, Paola Cortellesi e Carlo Verdone.
La diva più acclamata sul red carpet sarà la nostra Monica Bellucci, protagonista della pellicola canadese Ville-Marie di Guy Édoin, un film che riflette la vita nel cinema e viceversa. Al centro una Bellucci mai vista, assicurano, anche se tutti attendono di vederla nel nuovo 007. Con lei calcheranno il tappeto rosso Ellen Page, protagonista insieme a Julienne Moore del drammatico Freeheld e l’ex calciatore Eric Cantona nel francese Mad Kings.E visto che i veri protagonisti sono le pellicole ecco alcuni titoli da non perdere. Il film d’apertura Truth con Cate Blanchett e Robert Redford sul caso “Rathergate” che indaga i presunti favoritismo ricevuti da George W. Bush per evitare il Vietnam. The Walk di Robert Zemeckis (Ritorno al futuro) sulla storia del funambolo Philippe Petit che su un cavo d’acciaio passò da una Torre Gemella all’altra. Le prime due puntate della seconda stagione della serie tv Fargo (dal 22 dicembre su Sky Atlantic HD), questa volta si tratta di un prequel ambientato nel 1979. L‘inquietante Experimenter con Winona Ryder e Junun di Paul Thomas Anderson che ci porta in India con il chitarrista dei Radiohead Jonny Greenwood. Non perdetevi anche la retrospettiva dedicata alla Pixar (Monsters & Co., Toy Story, Cars, ecc.) che proprio in questi giorni ha visto Inside Out scalare il box office diventato il cartoon più visto in Italia (ha superato Frozen).Sul fronte italiano ad aprire i battenti sarà Era d’estate di Fiorella Infascelli che ci porta sull’isola dell’Asinara dove, nel 1985, i giudici Falcone e Borsellino (interpretato da Beppe Fiorello) scrissero la maxi istruttoria per il processo alla mafia iniziato l’anno successivo. Claudio Cupellini dirige Elio Germano e Marco d’Amore in Alaska, mentre Sergio Rubini si affida a Fabrizio Bentivoglio e Isabella Ragonese per la sua commedia divertente e tagliente Dobbiamo parlare. Il giovane Gabriela Mainetti firma il curioso Lo chiamavano Jeeg Robot in cui Claudio Santamaria (in tv con E’ arrivata la felicità) scopre di aver ricevuto in dono una forza sovrumana. Gianni Amelio in Registro di classe racconta un secolo di scuola dell’obbligo attraverso le voci di alunni e insegnanti di ogni parte d’Italia, invece di tutt’altro tenore sarà Game Therapy, primo film con gli Youtuber Favij, Federico Clapis, Zoda e Leonardo Decarli che verrà presentato nella sezione Alice nella città. I giovanissimi prenderanno d’assalto l’Auditorium.
http://spettacoli.tiscali.it/articoli/cinema/15/10/14/festival-roma-bellucci.html?cinema

BERLINO 2016: MERYL STREEP SARÀ PRESIDENTE DELLA GIURIA!

La diva, che di premi ne sa qualcosa, guiderà la giuria internazionale che assegnerà l'ambito palmares.
La diva americana Meryl Streep, tre volte premio Oscar, sarà Presidente della Giuria della 66° edizione del Festival di Berlino. Questa sarà la prima volta per la celebre attrice a capo della giuria di un festival internazionale.
"Meryl Streep è una delle artiste più talentuose e multiformi. Come segno del nostro entusiasmo per il suo enorme talento, abbiamo deciso di consegnarle l'Orso d'Oro alla carriera nel 2012. Sono felice che Meryl possa tornare a Berlino e grazie alla sua esperienza artistica la avremo come Presidente della giuria internazionale" ha commentato il direttore della Berlinale Dieter Kosslick.
"E' eccitante tornare al festival di Berlino in circostanze diverse. Non vedo l'ora di occuparmi della giuria. La responsabilità è grande, visto che non sono mai stata Presidente prima d'ora, e spero di essere all'altezza dei predecessori. Sono grata per questo onore" ha dichiarato Meryl Streep.
http://movieplayer.it/news/berlino-2016-meryl-streep-sara-presidente-della-giuria_38668/

Madonna e i diamanti nel sangue

Accade in un video backdrop del Rebel Heart Tour: la cantante intinge dieci milioni di anelli e bracciali nel sangue
Dieci milioni di dollari in diamanti: è il valore di quelli che Madonna si è fatta spedire di fretta e di furia per indossarli in un video che spara sul mega schermo del suo Rebel Heart Tour. 
I gioielli di Neil Lane sono arrivati sul set scortati da tre guardie: «Diamanti tra i 500 e i 1000 carati. Ovvio che quando mi ha chiesto: "Posso intingerli nel sangue?" ci sono rimasto», ha detto il gioielliere. «Ci ho pensato un po', quelli sono anelli e bracciali in platino. Ma poi ho detto ok, va bene. Perché no?».
Quindi lei li ha presi e li ha pucciati nel "sangue": un misto di amido di mais e colorante alimentare. «E poi i diamanti sono tornati indietro appiccicosi». Il video lo vedrete se sarete tra i fortunati che si sono accaparrati un biglietto per i tre concerti che Madonna terrà a Torino il 19, 21 e 22 novembre al Pala Alpitour. Fateci sapere, eh.
http://www.vogue.it/people-are-talking-about/star-news/2015/10/madonna-e-i-diamanti-nel-sangue

"Hollywood sessista"

Dopo Meryl Streep, anche Jennifer Lawrence critica le disparità salariali nel cinema
Questa volta è Jennifer Lawrence a dire basta: “A Hollywood gli attori uomini sono meglio pagati delle attrici donne e questo non va bene”. La giovane star rivela di aver appreso della disparità di trattamento per la fuga di notizie sulle mail della Sony Pictures lo scorso anno, episodio che ha scatenato una bufera nell'industria cinematografica.
La 25enne americana afferma tuttavia “di non essersi infuriata con la Sony Pictures, ma con me stessa: ho fallito nel negoziato perché ho mollato troppo presto. Non volevo apparire difficile o viziata. Quando ho visto quali erano i compensi, mi sono resa conto che ognuno dei miei colleghi uomini non si era per niente preoccupato di apparire difficile o viziato”.
La scorsa settimana era stata Meryl Streep a puntare il dito contro il sessismo nell'industria del cinema rivelando che perfino lei, una superstar, viene pagata meno degli attori uomini.
http://www.rsi.ch/news/vita-quotidiana/stragente/Hollywood-sessista-6230269.html

Mon Roi con Vincent Cassel. Primi Trailers.

Maïwenn Le Besco esplora l'amore di coppia in Mon Roi
Mon Roi, presentato in anteprima al Festival di Cannes 2015, è diretto da Maïwenn Le Besco, interpretato da Emmanuelle Bercot, Vincent Nemeth, Vincent Cassel, Romain Sandère, Ludovic Berthillot, Louis Garrel, Félix Bossuet, Camille Cottin. Nei cinema francesi dal 21 ottobre 2015, mentre in Italia sarà distribuito dal 3 dicembre 2015. La durata del film è di 124 minuti.
Trama:
Marie-Antoinette Jézé chiamata da tutti Tony è una quarantenne che si trova in ospedale dopo un infortunio per il quale sta seguendo un lungo periodo di riabilitazione. Sarà questo “riposo” forzato a darle il motivo di riflettere sulla sua vita e in special modo al rapporto con Georgio, che dopo essere stato mosso da una passione bruciante è divenuto motivo di continui liti e contrasti. Come sono potuti arrivare a tutto ciò?





http://www.widemovie.it/mon-roi-con-vincent-cassel-primo-trailer/

Vincent Cassel : "Je suis un papa-copine"



Vincent Cassel était l'invité de Nikos Aliagas à l'occasion de la sortie de Mon Roi, de Maïwenn, le 21 octobre avec Europe 1.

Tim Anderson: «Madonna si allena così»

Il personal trainer della popstar, a Milano per l'inaugurazione del nuovo centro fitness di miss Ciccone, svela le regole del suo duro e costante allenamento. Alterna pilates e yoga a sessioni di ATS cardio dance. Il suo motto non può che essere uno e uno soltanto: «Harder Is Better»
Design innovativo e dettagli assolutamente chic. Ogni cosa, ogni parete - le gigantografie stile Andy Warhol - parla di lei. E proprio lei, l'ex Material Girl, a mettere mano, volto e nome su una catena di palestre come Hard Candy Fitness, marchio unico, straordinario e riconosciuto in tutto il mondo. Un luogo dall'atmosfera street e dalle luci colorate, dove è possibile praticare ogni tipo di disciplina sportiva, dalla danza allo yoga, dal fit box alla sala pesi, oltre a lezioni di gruppo esclusive dove i members sono assistiti nell'allenamento in maniera estremamente personalizzata.
Noi abbiamo visitato la nuovissima sede di piazza Repubblica a Milano dove Hard Candy ha aperto in partnership con le avanguardistiche palestre Audace. Una location per allenarsi, ma soprattutto per socializzare grazie al ricco programma di allenamenti di gruppo. Lo staff con i personal trainer di Madonna, hanno sviluppato esclusive lezioni di fitness basato sulle sequenze create da lei stessa.
«In questa palestra - ci ha spiegato Tim Anderson Personal Trainer di Madonna - si sviluppano programmi di lezioni di gruppo, brevettati, in tre diversi campi del fitness; cardio, forza e flessibilità. Una linea esclusiva di lezioni molto influenzata dalla danza – Addicted to Sweat', – ovvero la tecnica di allenamento 'duro ma divertente' per mantenersi in forma, messa a punto dalla regina del pop in persona –, basata sul suo programma di allenamento giornaliero. Passione e spirito di sacrificio sono i suoi concetti, temi di tutte le sue palestre. Quello che si insegna qui è quello che fa Madonna”.
Ma come si allena e cosa mangia Madonna, per essere sempre così in forma? Noi lo abbiamo chiesto a Tim Anderson:
COSA BISOGNA FARE PER ESSERE MADONNA?
«E' fondamentale seguire la sua filosofia - dice Tim -, che si sintetizza in tre 'tips': never give up, non arrendersi mai; non avere nessun limite, ogni obiettivo può essere raggiunto; nulla deve essere lasciato al caso: essere Madonna è un lavoro. Il vero segreto di Madonna è l'allenamento costante».
QUANTE ORE AL GIORNO DEDICA AGLI ESERCIZI?
“Due ore al giorno, per sei giorni a settimana, senza mai fermarsi. Madonna è una macchina da guerra! Essere in forma fa parte del suo stile di vita. Lei naturalmente segue un programma personalizzato che replichiamo in tutte le sue palestre, compresa quella di Milano. Fa esercizi di yoga, pilates e cardio-dance. Dopo una prima mezz’ora di aerobica ci dedichiamo alla tonificazione con molti squat, per tonificare e rinforzare la muscolatura degli arti inferiori, e poi con una combinazione di danze coreografiche».
Quanto siano 'duri', seri e mirati a dare una scossa al corpo, i suoi esercizi di ginnastica ce ne siamo accorti (e abbiamo verificato) in una gym session di prova. Bisogna muoversi, hop hop hop! Salti e movimenti con le braccia ed esercizi coreografici. Però non basta fare ginnastica. Come dice Tim - «è importante la scelta dei cibi da variare ogni giorno, tenendo conto anche delle calorie e come vanno distribuite durante la giornata. Se tornate a casa e vi mangiate una pizza o un dolce, il discorso non vale».
Chiaro il concetto, no?
http://www.vanityfair.it/benessere/star-program/15/10/13/madonna-dieta-e-alimentazione-workout-fitness-hard-candy-fitness

Experimenter Official Trailer #1 (2015)


MERYL STREEP CONTRO ROTTEN TOMATOES: "NON È EGUALITARIO"

Il premio Oscar ha notato la disparità esistente tra il numero di critici di sesso maschile e femminile nel delineare online il giudizio su un film.
Meryl Streep ha espresso pubblicamente il suo disappunto nei confronti del sessimo esistente non solo a Hollywood, ma anche nel mondo della critica cinematografica.
Il premio Oscar ha infatti controllato il numero di giornaliste di cui vengono riportate le opinioni sul popolare sito Rotten Tomatoes e ha controllato l'identità dei membri dell'associazione dei critici cinematografici di New York; i numeri non sono stati confortanti.
L'attrice, presentando il film Suffragette ha spiegato: "Nel nostro business una buona parte dell'attenzione viene generata dal passaparola. Quindi ho sempre pensato 'Chi genera questa attenzione? Chi la controlla?'. Negli Stati Uniti, quando le persone vogliono trovare un film da guardare la sera, per andare al cinema, controllano Rotten Tomatoes...ho approfondito la situazione e delle persone che hanno il permesso di dare un voto sul Tomatometer, ci sono 168 donne. E ho pensato 'E' assolutamente fantastico'. E poi se ci fossero 168 uomi ci sarebbe equilibrio". La situazione non è però esattamente quella sperata: "Se ce ne fossero 368, se ce ne fossero 468, se ce ne fossero...alla fine ci sono 760 uomini che agiscono sul Tomatometer. Ora mi sembra chiaro che gli uomini e le donne non siano lo stesso. Non amano le stesse cose. Alle volte lo fanno, ma altre i loro gusti sono diversi. Se il Tomatometer è completamente sbilanciato a favore di una serie di gusti, quello influenza il box office degli Stati Uniti".
La star ha quindi proseguito nella sua indagine: "Sono andata sul sito dei critici cinematografici di New York. Chi sono? I critici di New York sono 37 uomini e due donne. E ho iniziato ad andare in tutti i siti dei critici ed è scoraggiante. Fa infuriare".
Meryl Streep ha concluso: "Dobbiamo essere incluse. Rotten Tomatoes questo anno dovrebbe dire: 'Dovrebbe esserci parità. Metà e metà'".

http://movieplayer.it/news/meryl-streep-contro-rotten-tomatoes-non-e-egualitario_38532/

Winona Ryder attends The New York Film Festival Premiere

Actress Winona Ryder attends The New York Film Festival Premiere Of Magnolia Pictures' Experimenter hosted by Montblanc & The Cinema Society at PH-D Terrace at Dream Midtown on October 6, 2015 in New York City.