
di Jacques Audiard
anno di produzione: 2001
Sulle mie labbra è il terzo film del regista francese Jacques Audiard: è uscito nel 2001 ed ha vinto i tre premi César più importanti: migliore attrice per Emmanuelle Devos, migliore sceneggiatura e miglior sonoro.
La trama si sviluppa intorno alla figura di Carla Bhem, una ragazza mezza sorda che lavora da anni come segretaria per un società immobiliare. Il suo lavoro è occuparsi di tutto: gestire gli archivi, rispondere al telefono, fare stime e preventivi, trattare con i fornitori.
E’ la prima ad arrivare in ufficio e l’ultima ad andarsene… Come contropartita, riceve uno stipendio da fame, viene considerata meno di una nullità e riceve ordini come un cane.
Il suo unico vantaggio sull’ostilità e l’indifferenza del mondo che la circonda è dato dalla sua capacità di leggere sulle labbra tutto ciò che i suoi apparecchi acustici (nascosti sotto le ciocche ondulate dei capelli) non potranno mai percepire.
È stanca, sa di meritarsi qualcosa di più ed è decisa a cambiare le cose. La soluzione dei suoi problemi si materializza nel suo nuovo assistente, Paul Angeli, appena uscito di galera e senza la minima conoscenza in fatto di sviluppo di attività immobiliari.
Ma Paul ha altri modi per compensare le sue lacune: è un ladro appena uscito di prigione, desideroso di sfruttare qualche buon affare. Ed ecco che Carla si trasforma da impiegata sfruttata in donna cattiva e vendicativa, complice nella pianificazione di un furto ai danni di un boss piuttosto pericoloso.
Sebbene molto diversi i due si legano l’uno all’altra come due randagi incattiviti, pronti alla prima occasione a darsi il bidone a vicenda, scambiandosi in continuazione crudeltà e connivenza, disprezzo e complicità. Tra questi due emarginati nasce un’improbabile storia d’amore, sullo sfondo di una manipolazione reciproca.
Scritto in collaborazione con Tonino Benacquista, il film di Jacques Audiard mescola con genialità i generi: dramma, commedia sociale, thriller, passando anche per le atmosfere del noir, in cui i due protagonisti si muovono nel loro incessante mutamento interiore ed esteriore.
ll regista francese racconta una straordinaria metamorfosi umana di questi due personaggi che, alla fine, riescono a costruire una vantaggiosa relazione professionale e una inaspettata corrispondenza amorosa.
Audiard avvicina la macchina da presa al viso e ai corpi dei protagonisti, sottolineando i loro sguardi spesso perduti in un mare di incertezze o le mani mentre sfiorano un ginocchio che subito si ritrae. Ma soprattutto racconta con grande intelligenza il mondo dei rumori della protagonista, passando da un silenzio quasi totale del suo orecchio imperfetto, al rumore assordante e mal controllato del suo apparecchio acustico.
Il film è chiaramente centrato sulle due figure memorabili, ma evita sempre di cadere nella sociologia o nel pietismo. E questo grazie a due interpreti straordinari: la bravissima Emmanuele Devos, che ottene con questo film una riconoscenza meritata, e Vincent Cassel, convincente nel suo personaggio privo di inibizioni.
Sulle mie labbra è un poliziesco di raffinata costruzione e diffuso erotismo. Ingredienti naturali del “crime movie”, che, tuttavia, nel film del regista Jacques Audiard (nel cui sangue scorre l’eredità migliore del poliziesco in lingua francese: il padre, Michel, è stato per anni il dialoghista di Jean Gabin) si combinano inseguendo un binomio continuamente sull’orlo del dramma ambientale o dello studio patlologico.
http://www.ok-cinema.com/2010/04/12/sulle-mie-labbra/