Eliza Doolittle, la popstar più suonata dalle radio

L'hanno paragonata a Amy Winehouse (non ha i suoi eccessi, però), a Lily Allen (non ha la stessa sfacciataggine) e alla gallese Duffy (che è più "tosta").
Lei è Eliza Doolittle, la nuova "brava ragazza" del pop britannico e questa settimana la sua canzone Pack up è il singolo d'esordio più suonato dalle principali radio italiane. In rotazione da una settimana, ha raggiunto subito la top 20 del "Music Control", la classifica dei brani più suonati dalle emittenti più importanti. Un risultato normale, se fosse una cantante già famosa; la sorpresa è che si tratta di una voce (quasi) sconosciuta al pubblico italiano e ai dj, di solito refrattari alle novità.
Pack up anticipa l'uscita del primo album della ventiduenne cantautrice di Camden che si intitola con il suo solo nome e verrà pubblicato in Italia dall'etichetta il 28 settembre. Si tratta di uno dei bestseller della stagione: l'esordio di Eliza in Gran Bretagna si è piazzato al terzo posto della classifica, mentre il singolo è all'ottavo posto delle classifiche di vendita e al quinto posto di quelle radiofoniche. Facile capire perché: Pack up ha la stessa gioia contagiosa di alcuni singoli di Elvis Presley come Such a night, da cui prende in prestito il riff di fiati (nel brano del King c'era una voce baritonale maschile), e l'andamento melodico di un inno alla felicità come Don't worry be happy di Bobby McFerrin.
Eliza (il cui vero cognome è Caird; il cognome d'arte l'ha preso dalla protagonista di My fair lady) è nata a Westminster, a Londra, nel 1988. Il padre è un regista/ musicista e la madre una cantante, direttrice di un teatro. Ex attrice bambina, ha firmato a 16 anni il suo primo contratto editoriale con il marchio Parlophone/ Emi e nel novembre dello scorso anno ha pubblicato il mini-album Rollerblades che contiene, oltre al singolio Skinny genes, altre quattro canzoni scritte da Eliza: Rollerbaldes, Money box, Police car e Go home.
«Volevo essere una cantante fin da quando ero una bambina», ha confessato in una delle sue prime interviste, mentre il suo disco scalava le classifiche e si piazzava dietro a quelli di Eminem e Kylie Minogue. «Faccio da sempre concerti, serate e apparizioni. Voglio esibirmi il più possibile: il mio sogno è portare le mie canzoni in tutta Europa, negli Stati Uniti, dappertutto. Sarebbe un sogno partire per un tour mondiale».
A chi l'ha paragonata a Lily Allen, lei replica: «Mi piace pensare di essere unica, e anche se ho influenze ed ho ascoltato musica diversa, credo che tutto questo mi abbia aiutato a realizzare qualcosa di diverso. Io faccio pop, visto che canto brani dalla presa facile e con un ritmo allegro. Ma quando dico così non intendo che la mia musica sia "bubblegum" pop (usa e getta/ mastica e sputa, come la gomma da masticare). Io penso al pop classico, stile anni Sessanta quando si trovavano nella classifica pop i capolavori dei Beatles e di Ray Charles»
Un piano ambizioso per una ventenne.

Giulio Brusati

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