Mika: «Con Madonna ho fatto una gran brutta figura»

Visto da vicino, Mika è un ragazzo timido che, a voce bassa, risponde alle nostre domande prima di entrare in scena. Sul palco, invece, il 27enne anglo-libanese, lanciato nel 2007 dal successo del singolo «Grace Kelly», è sempre più scatenato e istrionico. Lo sanno bene le migliaia di fan che hanno assistito ai suoi concerti italiani di quest’estate. Del suo secondo album, «The Boy Who Knew Too Much», è appena uscita, in esclusiva per l’Italia, una versione speciale che contiene il nuovo singolo «Kick Ass (We Are Young)» e alcune rarità. «Ormai è un anno e mezzo che non mi fermo» racconta a Sorrisi. «Il disco ha venduto un milione e mezzo di copie ma me le sono guadagnate lavorando come un matto».

È un disco meno commerciale del precedente… «Certo, ma è stata una scelta artistica cui non potevo rinunciare. Non è un disco ovvio, è poco radiofonico. Perché come artista mi rifiuterò sempre di seguire il trend del momento».

Il suo pubblico è multigenerazionale: bambini, adolescenti, adulti. Come se lo spiega? «Dipende dal fatto che le mie canzoni, in apparenza leggere, affrontano temi importanti e universali come la solitudine, la droga, la sessualità».

Il nuovo singolo parla di un supereroe e fa da colonna sonora al film «Kick Ass». Ma a lei piacciono i fumetti? «Sì, ma non amo i film che ne vengono tratti. Sul grande schermo i supereroi sono sempre repressi. Non c’è vera violenza, non c’è sesso».

Ha mai incontrato un vero eroe nella sua vita? «È strano, ma quando avevo 9 anni e vivevo a Parigi, c’era questo cameriere un po’ matto, sempre contento, che collezionava ritagli di giornale. Lavorava in una brasserie e non era mai in ferie. Non so perché ma sognavo di diventare come lui. Era il mio eroe».

In quel periodo la sua famiglia ha vissuto un brutto periodo dal punto di vista economico. Immagino che ciò abbia influenzato il suo rapporto con il denaro. «La verità è che dei soldi non mi fido. Non rendono le cose migliori, le rendono solo più facili. Ma so bene che non se ne può fare a meno. Ho provato sulla mia pelle che cosa succede quando non ne hai. Ancora adesso, però, non ho una carta di credito. Uso solo i contanti, correndo il rischio, secondo il mio commercialista, di finire nel mirino della Finanza. Penseranno che faccia qualcosa di losco con tutte quelle banconote».

Perché non la vediamo mai sulle riviste di gossip? «Non amo la mondanità. La mia vita privata, come vesto e con chi esco sono solo affari miei. In questo mi aiuta la timidezza. Pensi che a un party dopo gli Oscar ho fatto una figuraccia con Madonna: ero seduto al suo tavolo con lo stilista Christian Louboutin ma non sono riuscito a dire una parola. Chissà che cosa avrà pensato».

In che modo il successo le ha cambiato la vita? «Sono lo stesso di prima, con tutte le stranezze che una volta dovevo giustificare e che adesso sono la mia forza. Questo ha reso più difficile la vita di chi lavora al mio fianco, ma ha fatto di me una persona più felice».

http://www.sorrisi.com/2010/08/19/«con-madonna-ho-fatto-una-gran-brutta-figura»/