Harry, Sally e Nora Ephron

Ma io sono furibonda. Ma non si fa così. Ma non mi posso svegliare, accendere il computer e scoprire che è morta Nora Ephron. Magari a voi il nome non dice molto ma se vi cito i titoli di alcuni film che ha scritto, capite subito di chi sto parlando: Harry, ti presento Sally, Insonnia d’amore e l’immenso Affari di cuore, tratto da un suo libro biografico, con Meryl Streep e Jack Nicholson da perdere la testa per quanto erano bravi.
A differenza di Meryl, Meg Ryan non è mai stata davvero una grande attrice: ma quando recitava le battute scritte da Nora lo diventava perché quel tipo di humor misto a romanticismo aveva dentro un’intelligenza speciale.
Nora è stata giornalista, sceneggiatrice e regista. Ma anche mamma (uno dei suoi figli è una delle migliori firme del Daily Beast) e tre volte moglie. Ha messo la sua vita negli articoli e nei film. In tempi in cui non c’erano i blog e non era ancora scoppiata la mania dei memoir che diventano best seller.
Faccio sempre ricorso a Nora, quando ho bisogno di una buona battuta: l’ho fatto anche pochi giorni fa, potete vederlo nel numero di Vanity Fair in edicola questa settimana, alla fine del mio articolo su Tom Cruise.
Non l’ho mai conosciuta ma, tantissimi anni fa, credo fosse il 1991 ho trascorso una settimana a New York in un appartamento affittato da amici di amici che era nello stesso palazzo dove abitava con il terzo marito Nicholas Pileggi, scrittore e sceneggiatore anche lui. L’edificio è lo stesso dove è stato girato Affari di cuore che raccontava del secondo matrimonio di Nora, quello con il giornalista del Watergate Carl Bernstein. Il solo fatto di stare qualche giorno in quella casa mi ispirava. Quando, anni dopo, intervistai Meg Ryan, non feci altro che rivolgerle domande su Nora. Mi confermò che quelle complicatissime ordinazioni al ristorante di Sally erano un tic della stessa Nora, nella realtà. E adesso sono dispiaciuta come fosse morta un’amica. Che adesso mi direbbe, come ha scritto nel libro Il collo mi fa impazzire, che anche per me è arrivata l’età di entrare nella “terra degli aneddoti”, quella terra in cui di cose nuove non ne succedono più e ci si consola con il patrimonio dei ricordi più divertenti che abbiamo.
Grazie Nora.