Era il 1990, Madonna e il suo Blond Ambition Tour: il discorso in Italia in risposta alle polemiche (video)

Tutto nasce ufficialmente qualche giorno prima. E’ il 2 luglio di ventitré anni fa. Madonna sta viaggiando in America e in Europa con il suo Blond Ambition World Tour. E le polemiche non mancano. Alcune sue esibizioni vengono considerate oscene, quasi blasfeme. La Chiesa italiana promette battaglia per impedire che la cantante si esibisca a Roma, proprio a causa dell’uso, secondo loro, inappropriato di simboli religiosi durante le performance.
L’organizzatore delle date di Madonna, David Zard, fu contattato e gli fu chiesto di annullare i concerti programmati. I contenuti erano troppo scandalosi per essere accettati. Inizia una pubblicità davvero negativa nei confronti dello spettacolo di Madonna. Tutte queste polemiche provocano la cancellazione della seconda data a Roma, mentre un quarto e ultimo appuntamento (Firenze? Verona?) fu del tutto accantonato.
La cantante, però, non appena arrivò a Roma, all’aeroporto di Ciampino, decide di dare vita ad una conferenza stampa per ribattere in prima persona a queste assurde critiche a poche ore di distanza dal primo concerto, previsto il 10 luglio. E avverte subito prima di cominciare il discorso: se qualcuno urla o la interrompe, se ne andrà e smetterà di parlare...
“Allora… Sono un’italo americana e sono fiera di esserlo. Sono fiera di essere un americana perché é il Paese in cui sono cresciuta, il paese che mi ha dato l’opportunità di essere quella che sono oggi. Il paese che crede nella libertà di parola e di espressione artistica. Sono anche fiera di essere italiana perché è la terra di mio padre ed è anche per questo che sono molto passionale per le cose in cui credo. Ed è anche per questo che il mio sangue ribolle quando sento di essere incompresa o giudicata per le cose in cui credo. So che il Vaticano e alcuni gruppi cattolici accusano il mio spettacolo di essere peccaminoso e blasfemo e cercano di impedire alla gente di vederlo. Se voi siete sicuri che io sia una peccatrice lasciate che chi è senza peccato scagli la prima pietra. Se non siete sicuri di questo io chiedo agli uomini e alle donne della Chiesa cattolica che credono a un Dio che ama incondizionatamente che vedano il mio spettacolo e quindi mi giudichino. Il mio show non è uno spettacolo rock convenzionale ma una rappresentazione teatrale della mia musica e come il teatro pone delle domande, stimola pensieri e accompagna in un viaggio emozionale rappresentando il bene e il male, l’oscurità e la luce, la gioia e la tristezza, la redenzione e la salvezza. Io non indico un modo di vivere ma ne descrivo uno e il pubblico è lasciato libero di fare le sue scelte, di avere i suoi giudizi. Questo è quello che io considero libertà di parola, di espressione e di pensiero. Se volete impedirmi di fare il mio spettacolo voi state affermando che non credete in questa libertà. Se non credete in questa libertà, state imprigionando le menti di tutti e quando la mente è imprigionata, la nostra vita spirituale muore. Quando lo spirito muore non c’è nessuna ragione per vivere. Ogni sera, prima di salire sul palco, dico una preghiera, non solo perché il mio spettacolo vada bene ma perché il pubblico lo guardi con il cuore e la mente aperti e lo veda come una celebrazione dell’amore, della vita e dell’umanità. Sono molto felice di essere qui.”
Si esibirà poi il 10 luglio 1990 a Roma e tre giorni dopo -13 luglio- a Torino.