Sinead O’Connor: otto domande al Papa su Chiesa e pedofilia

La cantante affida all’Huffington Post la sua requisitoria al Papa
Sinead O’Connor, la cantautrice che già in alcune occasioni aveva rivolto al Papa critiche fortissime per lo scandalo della pedofilia, soprattutto in relazione al comportamento della Chiesa nel caso dell’Irlanda, rivolge dieci domande al pontefice dopo le dichiarazioni di Benedetto XVI sulla contrizione del clero dopo l’emersione dei casi di bambini violentati dai parroci. Nel pezzo pubblicato dall’Huffington Post, la O’ Connor dice di scrivere a nome di tutte le vittime di abusi sessuali da parte di sacerdoti cattolici, a nome di tutti i cattolici, e “per conto dello Spirito Santo”. Poi spiega che le sue domande arrivano dopo la dichiarazione del Papa del 20 dicembre, così come è stata riportata dalla AP: ” Nel 1970 la pedofilia era teorizzato [dalla Chiesa], come qualcosa di pienamente in conformità con l’uomo e anche con i bambini”. C’è da dire che l’aggiunta by the Church è fatta dalla O’ Connor, mentre dal contesto di quanto detto dal Papa non si evince chiaramente che sia sottinteso che si parli di Chiesa, anzi Benedetto XVI se la prende, prima, con la società, dove per colpa del relativismo e della tolleranza (sic.) il sesso con i bambini era considerato un comportamento normale. Ciò precisato, ecco le domande di Sinead:

Chi è che ha teorizzato che la pedofilia era qualcosa pienamente in conformità con l’uomo e con i bambini?

Può fornirci i loro nomi?

Quando ha cominciato "a girare" questa storia?

E quando è stata abbandonata?

Perché questa informazione non è stata fornita alle vittime?

E perché non è stata fornita alle commissioni di inchiesta o alle autorità civili?

Perché in tutti questi anni di scandali questa storia non è mai venuta allo scoperto?

Al Papa non sembra irrispettoso, nei confronti delle vittime degli abusi, che Benedetto XVI non si presenti per rispondere ufficialmente di queste affermazioni?