BitTorrent, ora è legale grazie a Madonna

Il capovolgimento totale che sta attraversando il mondo della pirateria in questi giorni ha il sapore di un’escalation da presa in giro, uno scherzo buffo degno del Joker.
Prima indicata come il Male assoluto dall’industria audiovisiva, la pirateria ora viene coccolata dagli stessi operatori che prima le puntavano contro il dito; di più siamo arrivati al punto che si sta sostituendo legalmente ai canali ufficiali di distribuzione. Tutto è cominciato lo scorso agosto, quando per la prima volta l’industria ha cambiato opinione in merito: il creatore di Games Of Thrones ha dichiarato di considerare un complimento essere l’artefice del programma più piratato del pianeta, e il dirigente Time Warner Jeff Bewkes lo ha seguito considerando pubblicamente tale record al pari di una prestigiosa onorificenza: «la pirateria è un potente passaparola e Games of Thrones è lo show più piratato del mondo. E’ meglio che vincere un Emmy». (leggi Games Of Thrones come Jack Sparrow).
Poi l’altro ieri si è venuto a sapere che Netflix basa la sua strategia di acquisti basandosi sulle classifiche dei prodotti più piratati. Il vice presidente e responsabili degli acquisti Kelly Merryman ha innocentemente detto: «quando dobbiamo comprare una serie, osserviamo quelle che vanno bene sui siti pirata», ribaltando completamente i ragionamenti sulla questione fino a oggi percepiti: più un film è piratato e più vende, non il contrario.
Ora, infine, BitTorrent, uno dei canali più diffusi per scaricare file pirata, si è addirittura sostituito alla distribuzione tradizionale legale. Infatti ha stretto un accordo con Madonna per distribuire il prossimo 24 settembre un corto di 17′, #secretprojectrevolution. Sarà un BitTorrent Bundle, un format che permette agli artisti di chiedere un indirizzo email o un pagamento ai consumatori.
BitTorrent Bundle è stato annunciato lo scorso maggio ed è alla base della strategia della società per entrare nella distribuzione legale. Per ora gli accordi di distribuzione riguardavono per lo più musica e artisti non così famosi, almeno non del calibro di Madonna. Il corto di Madonna sarà offerto gratuitamente ai 170 milioni di utenti di BitTorrent e chiarisce perfettamente il livello di confusione raggiunto dal mondo audiovisivo sulla questione pirateria: l’industria, non essendo stata capace di creare un’alternativa legale al servizio “tutto e subito” offerto dalla pirateria, viene scavalcata senza tanti complimenti dagli artisti. Coloro che hanno sempre accusato BitTorrent e cercato di fare campagna culturale per arginare la pirateria ora avranno vita dura a dire ai ragazzi di “non usare BitTorrent”. Possono sempre provare a invocare l’aiuto della Madonna.