Madonna, che donna!

Siamo stati a Torino con Asos al concerto della regina delle regine: il suo Rebel Heart Tour ci ha regalato energia (ed emozioni) allo stato puro
Di Alessandra Pellegrino
E va bene, lo confesso: ho copiato spudoratamente i suoi look ai tempi di Material Girl e di Who’s That Girl . Me ne andavo in giro con minigonne in pelle, guantini di pizzo, mille croci al collo, e nel walkman (sì, era l’epoca delle musicassette) ascoltavo in loop Like a Virgin. Ma dopo quella fase (con grande gioia del parentado disperato), non sono mai stata una grande “madonnara” ovvero una fan di Madonna che la segue da sempre – ovunque e comunque – , di quelle che fanno sul serio per intenderci .
Però Miss Ciccone è un mito indiscusso, un fenomeno di costume, una donna “con gli attributi” che ha passato indenne decenni, tweet e grandi amori.
Così, quando Asos mi ha invitata alla tappa italiana del suo Rebel Heart Tour di Torino, era ovvio che ci andassi, e di corsa. Anche con un look (di Asos, naturalmente) non proprio sobrissimo: un tailleur giacca+pantaloni dorato e un’ecopelliccia. Un po’ Bowie, un po’ space age, ho assecondato la mia voglia di bling bling.
Poi arrivi al Palazzetto e lo trovi gremito. Fan di tutte le età (giovanissimi e anzianotti) sfegatati, innamorati, platinati, bardati (dai cappellini con scritta “Rebel” a T-shirt con madame stampata).
Un classico da osservare. Tanto abbiamo tempo, la Regina si farà attendere. D’altronde, dopo le minacce di attentato di questi giorni, i controlli all’ingresso dei cancelli sono belli lunghi. Una soffiata ci aveva avvisati che avrebbero sequestrato accendini e rossetti, ho fumato mille sigarette prima di entrare e mi sono rifatta il make up a strati effetto Leigh Bowery. Tutto ok.
Eccola che arriva: esce fuori da una gabbia dorata circondata dai suoi ballerini e inizia Lo show. Sì, perché questa donna a 57 anni balla, si arrampica sinuosa anche sui pali di pole dance, e canta contemporaneamente (e la voce ce l’ha, ve lo assicuro!) senza perdere un colpo (e senza nessun colpo della strega). Sono basita. Da tutto. Dai costumi, tanto per cominciare: quelli disegnati da stilisti assoldati dalla sua costumista Arianne Phillips, e che ha scelto Jeremy Scott per Moschino, Alessandro Michele per Gucci, Fausto Puglisi , Miuccia Prada e Alexander Wang.
Tanti sono italiani, d’altronde Madonna sottolinea che “Italians do it Better”, e che lei l’Italia ce l’ha nel sangue. Scalda la platea, con quel suo “si si, grazie, e a un certo punto le scappa un “che cazzo!”.
Gioca con il pubblico, regala un bouquet al ragazzetto sotto il palco che non parla una parola di inglese e continua a sudare e farfugliare qualcosa attonito. E io sempre più basita. Per quel corpo tonico e sgambettante che mi fa pensare solo al Ritratto di Dorian Gray di Oscar Wilde. Un patto con il diavolo lei, Madonna, deve averlo fatto. Di sicuro dall’iconografia religiosa ha attinto a piene mani. E, a puntino, ecco che arriva una scenografia che replica l’ultima cena in chiave pop (e hard), ci sono le suore (un classicone), ma c’è anche l’Oriente, il mondo dei gangster anni ’20, un siparietto supersexy che solo una vera “Material girl” poteva mettere in scena, e anche momenti più intimi.
Come quando intona la cover di La vie en Rose di Edith Piaf, un omaggio a Parigi che non poteva mancare, o True Blue “questa è la canzone dell’amore, e la dedico a tutti gli innamorati”, sottolinea. Lei che mescola amore, sesso, potere, religione, ha sempre voglia di stupire e di provocare. E passa con nonchalance da un pezzo superromantico a un “quasi”spogliarello “Mi sento molto più a mio agio quando sono nuda”, dice prima di sfilarsi la gonna.
E poi, dopo più di due ore di concerto ininterrotto (!!), quasi fosse stata un’apparizione, Madonna vola via (merito dei grandissimi effetti speciali). Pouff, così. Sono ancora basita. Esco dal palazzetto e penso che critiche o non critiche, questa sì che è una donna con la D maiuscola. Sarà merito del “cuore ribelle”, del team di personal trainer e di beauty expert che la segue senza dubbio 24 h su 24, insomma qualunque cosa sia, ma non paragonatela alle sgallettate di oggi. No competition.
http://www.glamour.it/magazine/eventi-magazine/2015/11/23/madonna-che-donna/