

A New York iniziano a essere rinvenute, nelle acque del fiume Hudson, parti del corpo di uomini. La polizia ritiene sia il lavoro di un serial killer che attira omosessuali presso i bar cittadini per stuprarli e mutilarne i corpi. L'ufficiale Steve Burns (Al Pacino) viene mandato come infiltrato nel mondo dei club per omosessuali per rintracciare l'assassino. Il suo lavoro da infiltrato lo porta a riflettere sulla relazione con la sua ragazza Nancy (Karen Allen) ed a domandarsi circa il suo orientamento sessuale.
Burns commette uno sbaglio e porta la polizia ad indagare sul conto di un cameriere del ristorante Skip Lea (Jay Acovone), il quale sarà costretto a spoglarsi e masturbarsi dinanzi ai quattro detective per procurar loro un campione di sperma. Dopo aver assistito a questo episodio di brutale violenza, Burns pensa che i poliziotti non stiano conducendo le indagini al fine di scovare l'assassino, ma spinti unicamente da una delirante omofobia. Abbandona le indagini, ma viene convinto dal suo capo (Paul Sorvino) a continuarle.
Steve riesce a rintracciare il vero serial killer, uno studente di musica omosessuale, e lo arresta. Dopo quest'indagine, Burns continua a lavorare come infiltrato.



Le critiche del film lo bersagliarono sia sotto il punto di vista puramente qualitativo e tecnico che sotto quello del messaggio politico. In entrambi i casi, le critiche furono altamente negative e gli attivisti omosessuali protestarono pubblicamente contro il film, cercando addirittura di boicottarlo.
