Il "Sangue" di Libero Di Rienzo conquista gli Usa.

Sangue, la morte non esiste, opera prima di Libero De Rienzo si è aggiudicato il premio come miglior film e il premio speciale della giuria Grand Chameleon Award al "Brooklyn International Film Festival", il festival dedicato al cinema indipendente di New York che vede Spike Lee tra i membri del suo board.«Forse serviva una città folle come New York per accettare in pieno la follia di questo film che è fatta di lavoro e amore», ha commentato il regista ricevendo i premi.La pellicola, presentata con successo anche all'ultimo "Festival di Locarno", racconta un paio di giornate nella vita di Iuri (Elio Germano) e di sua sorella Stella (Emanuela Barilozzi), legati da un rapporto carnale fortissimo, ai limiti dell'incesto.Mentre il ragazzo è un disadattato che non riesce a stabilire nessun legame al di là di quello con la sorella e con le zanzare che alleva, Stella invece vuole andarsene a New York per realizzare il suo sogno di ballerina e fuggire lontano dal padre e dal dolore per la perdita della madre. Durante un rave i due incontrano Bruno, con cui vivono un'avventura tra marijuana, feste notturne e corse in scooter.Il film di Rienzo, parlando di droghe, rave e personaggi "borderl-line" vuole essere una provocazione. Contro la società e un certo modo di fare cinema.«L'Italia? Un paese di pecoroni in cui il cinema è strumento di propaganda del sistema e la produzione un mondo in cui vige indiscriminata la legge della mazzetta», ha detto il regista durante il recente Festival Linea d’Ombra di Salerno. E ha fatto nomi e cognomi: Silvio Berlusconi, Vittorio Cecchi Gori, Aurelio De Laurentiis.«Tutti personaggi a cui dobbiamo l'intorpidimento di una nazione, ormai abituata a un cinema di scosciate, barzellettacce e torte in faccia». Non a caso il David di Donatello vinto per Santa Maradona nel 2002 (come miglior attore non protagonista) ha fatto una brutta fine: ''Coperto dalla saliva del mio cane e stipato in congelatore''.Trattamento che la dice lunga sulla sua considerazione dei premi: «Nel nostro paese - spiega - oggi non sono altro che un attestato di conformità».Alla luce di tutto questo, la decisione presa di passare in macchina da presa con Sangue: «Il mio scopo è contarci . Scuotere quella generazione di giovani che non si sentono rappresentati da questo cinema e riportarli in sala con una storia in cui si identifichino».Secondo Libero Sangue è soprattutto un atto d'amore nei confronti del cinema, nel tentativo di superare l'eterna dicotomia tra cinema d'autore e cinema di movimento. E nel segno del rispetto di uno spettatore al giorno d'oggi trattato sempre di più come un utente da accompagnare passo passo nei processi narrativi perché altrimenti rischia di smarrirsi.Ecco perché, per farlo, il giovane regista ha puntato su un'opera molto sperimentale, in cui il disagio giovanile si intreccia ai temi forti dell'incesto, della droga e della disgregazione familiare, in un contesto che intreccia fughe dalla polizia, rave party e centri sociali.Non a caso anche la promozione del film è stata realizzata attraverso canali alternativi: blog, video realizzati in esclusiva per il sito, la "trousse crossing" e la promozione "porta a porta". Se infatti da una parte sono stati coinvolti molti blogger, invitati all'anteprima per recensire il film per i loro lettori, la promozione citofonica invece è stata fatta dall' intero cast nelle vie di Roma, annunciando l' uscita del film direttamente ai campanelli di ignari cittadini.Mentre l' idea del "trousse crossing", diretta evoluzione del "book crossing", consisteva nel lasciare in giro (in pub, locali, università) al posto dei libri centinaia di piccole borsette ”dimenticata dalla protagonista del film”. Con all’interno uno smalto rosso, un assorbente, un pacchetto di cartine lunghe, un dvd in cui Stella si raccontava e la lettera al padre in cui annunciava la sua partenza. Alla premiazione del "Brooklin Film Festival" Libero de Rienzo ha detto: «Sangue è un film sulla vita, sul primo amore, che è eterno, ti getta nella più totale confusione ma resta indelebile dentro di te. Ed è l’incarnazione del mio pensiero: dentro ci sono i miei errori, i libri che ho letto, i quadri che ho amato, le persone che hanno lavorato con me. Tutto questo insieme ha creato "il mio Sangue"».