"Voom è la mia tv del futuro"

Il visionario regista e autore texano sarà la stella del Festival Teatro che si presenta oggi a Roma e parte a ottobre.
Per tre mesi al museo "in scena" video con Brad Pitt e altre stelle del cinema"Un programma di alto livello fino al 2010". Dieci milioni di euro di investimenti.
Robert Wilson, detto Bob. È lui la star scelta per il prologo del "Teatro Festival Italia", in programma a Napoli dal 10 al 13 ottobre. Per Wilson si apriranno le porte del Madre di via Settembrini, che dal 9 ottobre all´8 dicembre ospiterà "VOOM Portraits", una serie di video in cui "recitano" famosi attori, rockstar, gente comune e perfino animali. Oggi a Roma il ministro Rutelli, con il governatore Bassolino, la presidente della Fondazione Campania dei Festival Rachele Furfaro e il coordinatore artistico Gianfranco Capitta (non ci sarà Renato Quaglia, nominato giovedì scorso direttore per il triennio 2007-09) presenterà nel dettaglio il calendario: tra le performance, quella dell´indiano Roysten Abel, che metterà "in scena" 105 incantatori di serpenti. "Maria Stuarda" di Andrea De Rosa dal testo di Schiller; "I cento attori", per Leo De Berardinis, "Il gabbiano Jonathan Livingston" di Vittorio Lucariello, "Arrevuoto" a cura di Marco Martinelli, i seminari di quattro fra le tante compagnie del Damm di Montesanto. Ancora, i trenta studi delle "Nuove sensibilità" e la lezione-spettacolo di Alejandro Jodorowski e Antonio Bertoli "Il teatro come arte e guarigione".Senza timori di smentite l´installazione di Wilson - mago delle luci e autore teatrale - rappresenta un´assoluta lezione di creatività. "Voom" è un progetto del 2004 realizzato con tecnologie ad alta definizione e «può essere presentato in un museo, alle fermate della metropolitana e nelle sale d´attesa degli aeroporti - racconta l´artista texano - o addirittura proiettato sui muri di casa come fosse una finestra qualunque, dalla quale però si ammira un altro tipo di mondo. "Voom" è un esperimento di tv del futuro, una sorta di documento del nostro tempo». Grazie all´intervento di Wilson, nelle sale del museo Madre arriveranno Brad Pitt, Steve Buscemi, Winona Ryder, Willem Dafoe, Marianne Faithfull, Jeanne Moreau, Isabella Rossellini, Juliette Binoche, Robert Downey jr, Dita Von Teese, Isabelle Huppert, il campione di sumo Byamba Ulambayar, il misterioso JT Leroy. Su di loro sono incentrate le narrazioni visive di Bob Wilson. In particolare: Winona Ryder, protagonista di un surreale film ispirato al testo "Happy Days" di Samuel Beckett. Buscemi - attore cult dei fratelli Coen - nei panni di un macellaio matto, o assassino dir si voglia. Brad Pitt invece se ne starà sotto la pioggia solo con i boxer bianchi indosso, illuminato da una luce blu cobalto, puntando la pistola contro lo spettatore. E sparerà: acqua. Mentre Dafoe sbucherà da un lungometraggio horror. Mini-film, quindi, accompagnati dalle musiche di Bernard Hermann (già al lavoro con Alfred Hitchcock), di Lou Reed, di Bach e di Michael Galasso, autore della colonna sonora di "In the Mood for Love". Da tenere d´occhio anche lo spot promozionale del "Prologo", ispirato alla celebre dichiarazione che Martin Luther King tenne il 28 agosto 1963 a Washington per la Marcia per la libertà. "I Have a Dream" infatti è la canzone del rapper Common che sonorizza immagini girate a Napoli in cui si reclamizzano i concetti "live", "caos", "esperimento", "giovane" e "contraddizioni" (per i lettori c´è il link www.teatriuniti.it/tfi): quasi un´equazione che allude alla valenza sociale del "Teatro Festival Italia" in città, che si pone pure l´obiettivo di rasserenare il turbolento territorio partenopeo. Renato Quaglia, nominato sei giorni fa direttore della manifestazione, spiega che oggi a Roma non andrà «perché è giusto così. Una squadra di esperti - Igina Di Napoli, Roberta Carlotto, Angelo Curti, Gianfranco Capitta fra gli altri - hanno stabilito un programma di alto livello. La mia nomina non sostituisce queste figure ma serve a lavorare su un progetto che ci porterà fino all´estate del 2010. La qualità delle proposte è indiscutibile, considerato il poco tempo per operare da maggio in qua. Sarà un festival bello, curioso, particolare e a noi sta capitalizzare quest´investimento (10 milioni di euro, risorse del governo centrale e locale, ndr), preoccupandoci solo di esserne degni nella fase esecutiva». Nel progetto vincitore era stato indicato il tema portante dell´emigrazione, ma Quaglia spiega «che non ci sarà una sola linea artistica. Ho presentato varie proposte alla Furfaro e a Bassolino: decideremo insieme per il bene dell´evento».
Gianni Valentino