Asia Argento si racconta alla vigilia della presentazione, in anteprima il 24 ottobre al Festa del Cinema di Roma, del film La terza madre. "L'etichetta di dark lady mi sta stretta, non la sopporto, anche se forse me l'ero cucita io stessa. Ho vissuto un anno importante, di grande cambiamento. Sono andata in analisi. C'è voluto poco - ha dichiarato l'attrice al settimanale Diva e Donna - per trovare subito il cuore del problema: traumi subiti, ferite aperte, ragioni di un malessere che si perdeva nei millenni del mio Dna, ora li conosco e li ho curati. Ho cancellato anche molte amicizie inutili".
Nella nuova pellicola, diretta dal padre Dario, avrà al suo fianco la madre Daria Nicolodi: "Ho voluto fortemente coinvolgerla. Ho fatto da ambasciatrice tra i miei genitori. Lei aveva recitato nei due film di mio padre Suspiria e Inferno. Questa - spiega l'attrice - è un po' la conclusione di quella trilogia".
Un tuffo nell'orrore, nel mistero e nella stregoneria cominciato trent'anni fa con il primo film, successo planetario, che vide Argento spostarsi dal giallo violento degli esordi all'horror soprannaturale e gotico. In Suspiria era la Madre dei sospiri con il suo regno a Friburgo, in Germania, in Inferno (il più visionario ed estremo film di Argento) ci si addentrava nel dominio della Madre delle tenebre, con base a New York. Ora tocca alla Madre delle Lacrime, la cui malvagia essenza è contenuta in un'urna aperta involontariamente da Sarah, studentessa americana in viaggio a Roma, dotata di facoltà paranormali.