
SAN NICOLO' - Nuovo appuntamento con i mercoledì d'autore del cinema Jolly di San Nicolò: questa sera, alle ore 21.30, il cinema di Alberto Tagliafichi presenterà Transylvania, diretto dall'egiziano Tony Gatlif. Zingarina (Asia Argento) è la protagonista di questa pellicola: non una vera e propria gitana, quanto una ribelle. Lascia la Francia e arriva in Transilvania alla ricerca di un musicista che l'ha amata e messa incinta. Lo trova per scoprire di essere stata definitivamente abbandonata. Si innamorerà, tuttavia, dei luoghi e di Tchangalo, un tenebroso mercante.Gatlif torna in Romania (dopo Gadjo Dilo), una terra che lo attrae per la vena di mistero e di follia che la percorre. Ancora una volta è la musica a fare da motore al suo cinema.
Una musica concitata e dolorosa, pronta a fuggire per farsi inseguire come un po' tutti i personaggi del suo cinema errante, alla ricerca di una stabilità da perdere il più presto possibile una volta trovata. L'opera di Gatlif vive di immagini coloratissime, musiche calde composte spesso da lui stesso, vicende pervase da passioni forti, in Francia, in Spagna, su e giù per l'Europa. Con questo film scelto per chiudere il Festival di Cannes del 2006, egli ci porta in Transilvania, tra rumeni, russi, ungheresi e, comunque, sempre tra gli tzigani, tra gente o senza una vera patria o senza frontiere. Ancora perciò, come spesso nel cinema di Gatlif, un viaggio, grazie al quale non mutano soltanto i panorami e gli ambienti, ma le fisionomie dei personaggi, i loro rapporti con gli altri, con la vita.
Prima Zingarina ha un solo problema, ritrovare l'uomo che ama e da cui aspetta un figlio, poi, delusa, il suo lento trascorrere dalla disperazione alla rassegnazione: con la distensione finale per merito di un rapporto nuovo che sente di poter considerare amore vero. Gatlif, secondo i suoi modi soliti, tiene tutto sopra le righe dando spazi privilegiati non solo agli usi e ai colori degli tzigani, con il miscuglio delle tante lingue in cui si esprimono, ma a quella musica e a quei canti da lui, come sempre, ricreati nelle cifre stesse dei personaggi, dei loro sentimenti e delle loro cornici cui li affida, che ricreano un clima unico e appassionato.



Manuel Monteverdi