Tutti parlano del "carisma". Ma di cosa si tratta esattamente? E, soprattutto, lo possiamo sviluppare in noi stessi?
Sono sempre stato affascinato dal perché alcune persone, non particolarmente dotate quanto a cultura, intelligenza, aspetto fisico, ricchezza, riescano ad avere uno straordinario ascendente su chi le incontra, mentre altre, oggettivamente molto più “dotate”, non ottengono alcun risultato.
Alcuni, senza apparente motivo, ottengono salari migliori, voti migliori agli esami, hanno successo con l’altro sesso e, in generale, trovano persone disposte a seguirli.
Questo dono, che possiamo chiamare magnetismo personale, sex appeal, fascino, vitalità, influenza, è sintetizzato dalla parola “carisma”.
“Carisma” è una di quelle parole, come bellezza, potere, simpatia, che tutti sappiamo riconoscere ma che troviamo difficili da definire.
Deriva da Charis, una delle tre grazie della mitologia greca, e indica i doni o gli attributi divini che ciascuno di noi possiede dentro di sé. In questo senso, la parola carisma è stata utilizzata per la prima volta da S.Paolo nella prima lettera ai Corinti, e indica i dono dello spirito concessi a chi avrebbe dovuto occuparsi della divulgazione della buona novella.
Detto per inciso, è esattamente la stessa radice etimologica di “entusiasmo” “en-theos”, ovvero lascir libero il Dio dentro di noi.
E’ chiaro che non possiamo qui affontare temi che toccano le nostre credenze più profonde; e sicuramente la frase “lasciar libero il Dio dentro di noi” significherà cose diverse per ciascun lettore.
Ma indipendentemente dalle nostre credenze, siamo tutti coscienti di poter fare, realizzare, esprimere, creare, molto di più se solo avessimo il coraggio di affrontare le false credenze, i limiti che ci imponiamo, i condizionamenti esterni,...
Quello che occorre capire è che la nostra mente è composta di molti scomparti, ognuno con una sua funzione e un suo obiettivo, e che questi obiettivi possono essere spesso in contrasto tra loro.
Forzare il comportamento in una particolare direzione quando questi scomparti non sono allineati, significa combattere contro sé stessi: questo comportamento equivale a cercare di sollevare un peso contraendo allo stesso tempo il muscolo antagonista, o a far andare una macchina con il freno a mano tirato.
Indubbiamente, una delle due forze prenderà il sopravvento, ma la performance sarà per forza di cose scadente, e lo spreco di energia enorme.
Da un punto di vista muscolare, il massimo di efficienza fisica si raggiunge non tanto contrando maggiormente ilmuscolo attivo, ma dalla capacità di rilassare i muscoli antagonisti.
Quando questo avviene, ovvero il movimento non viene ostacolato da tensioni parassite, l’efficienza è massima e l’utilizzo dell’energia ottimale.
Psicologicamente, questa efficienza viene raggiunta quando le parti di noi che perseguono un obiettivo non vengono ostacolate da blocchi di varia natura e da obiettivi interni che contrastano l’obiettivo principale.
La chiave di tutto è il focus sul risultato e l’allineamento sullo stesso di tutte le nostre parti.
Una persona perfettamente allineata esprime un’energia particolare, che viene chiamata carisma.
In ogni caso, ciò che davvero conta è la conoscenza di sé stessi.
Indubbiamente, alcuni compartamenti apparentemente inesplicabili hanno radici lontane; ma scavare nei recessi della propria psiche può diventare un gioco pericoloso e, soprattutto, inutile e fine a sé stesso.
L’allineamento delle proprie energie deriva essenzialmente dall’accettazione del proprio essere, della scopertà della proopria unicità, e dal coraggio di manifestarla.
Certo, siamo il risultato della genetica e dell’educazione, e l’educazione può averci creato degli automatismi che oggi non sono più funzionali ai nostri scopi.
Senza l’educazione, non saremmo niente di ciò che siamo, ma l’educazione non è altro che un processo diretto alla scoperta e all’utilizzo delle proprie potenzialità, di qualcosa cioè che già esiste e aspetta solo di essere liberato.
Ecco che allora l’unico modo di esprimere al massimo il proprio carisma è la scoperta, l’accettazione e l’espressione di ciò che ci rende noi stessi, che è esattamente il contrario della costante autocritica a cui ci sottoponiamo costantemente.
Tornerò spesso su questo concetto, perché niente mi intristisce quanto il talento non sfruttato, le potenzialità non sviluppate, le capacità bloccate dal pessimismo e dalla paura.
Allora, come esercizio vi chiedo di provare a fare una lista; non la solita lista di quello che vorreste o dovreste fare, ma una di quello che POTRESTE.
Fate un esperimento, senza sentire alcun obbligo di fare davvero quello che scrivete; voglio soltanto che percepiate quanto ciascuno di voi abbia una quantità fantastica di scelte e possibilità a disposizione.
Lasciate libera l’immaginazione, e scrivete... e potrete rendervi conte che quello che avete scritto non è che una parte infinitesimale di quello che davvero potreste fare, se solo decideste di agire in quella direzione...
Non blocchiamo stavolta la creatività con piani, analisi, critiche, e permettiamoci per una volta di entrare in contatto con il campo di pura potenzialità che abbiamo a disposizione.
Ecco, il primo vero passo verso il carisma è cominciare a percepire questo campo. E riconoscere, questo si, la scintilla divina che brilla dentro di noi e aspetta solo di essere liberata.
Bruno Medicina
(Madonna,il carisma in persona.)