TONY PATRIOLI e gli altri...

Arte e Omosessualità. Da von Gloeden a Pierre et Gilles: questo è il nuovo nome di quella che era originariamente 'Vade Retro', una delle esposizioni più attese degli ultimi anni. Pensata per un’altra città, Milano, e per un’altra sede, Palazzo della Ragione, e passata alle cronache per la nota vicenda legata al veto espresso dalla giunta comunale milanese alla sua apertura, la mostra, promossa da Vittorio Sgarbi, curata da Eugenio Viola e organizzata da Artematica, presenta 220 opere di 150 artisti, in grado di indagare, per la prima volta in Italia in maniera così ampia, le connessioni tra arte e omosessualità, dalla nascita della fotografia ad oggi. Attualmente alla Palazzina Reale di Firenze fino al 6 gennaio 2008. Nel numero di dicembre Clubbing dedica uno speciale alla mostra, con le foto più belle, tra cui quelle del fotografo italiano Tony Patrioli, presenti in questo articolo.
Poi… ah, nel sole è la mia sola lietezza…quei corpi, coi calzoni dell’estate,un po’ lisi nel grembo per la distratta carezzadi rozze mani impolverate… Le sudatecomitive di maschi adolescenti,sui margini di prati, sotto facciatedi case, nei crepuscoli cocenti…
C'erano una volta i 'ragazzi di vita' di Pasolini. Se le sue poesie potessero tradursi in immagini, sarebbero indubbiamente le fotografie di Tony Patrioli. Nei suoi scatti viene immortalata l'ultima stagione di una cultura mediterranea che di lì a poco sarebbe scomparsa, con l'avvento della rivoluzione sessuale. Quando il modello estetico di riferimento per i giovani eterosessuali non erano ancora i tronisti di Maria De Filippi, Patrioli recuperava i suoi soggetti nelle campagne del Sud Italia.
E loro, con le loro faccie vivideo nere d’ombra, come di cuccioli lupi,in pigre scorribande, in lasciveingenuità… Quelle nuche! Quei cupisguardi! Quel bisogno di sorridere,ora per i loro discorsi, un poco stupidi,d’innocenti, ora come per sfida al resto del mondo che li accoglie
Modelli improvvisati, divertiti ed eccitati all'idea di liberare la loro carica erotica, e di poter dare mezz'ora d'aria ai loro istinti narcisistici soffocati dalla mentalità dell'epoca. I muscoli forgiati dal lavoro e non dagli allenamenti in palestra. L'acconciatura disordinata e fuori posto di chi un'acconciatura non sa nemmeno cosa sia, e che oggi le riviste di moda propongono come look all'ultimo grido. Una sensualità genuina, reale, felice finalmente di essere libera.
Sono migliaia. Non posso amarne uno.Ognuno ha la sua nuova, la sua anticabellezza, ch’è di tutti: brunoo biondo, lieve o pesante, è il mondoche io amo in lui – ed accomuno,in lui – visione d’amore infecondoe purissimo – le generazioni,il corpo, il sesso. (da Poesia in forma di rosa, P.P. Pasolini)
Il fotografo Tony Patrioli è nato a Manerbio (Brescia) il 9 giugno 1941. Prima per hobby, poi per passione e professione Patrioli documenta gli aspetti della seduzione del corpo maschile mediterraneo: ha collaborato con Homo, OS e con International Press, e successivamente con Babilonia. Amante della bellezza maschile e con una forte impronta dei pionieri dell’erotismo mediterraneo (anche hard) come il barone von Gloeden, Tony raggiunge il successo di pubblico negli anni Ottanta con i suoi volumi di fotografie e con i numeri a lui dedicati di «Speciale Foto» di Babilonia. L’ultimo decennio si è caratterizzato come “periodo di riflessione”, anche a causa dei mutamenti che subiva il mondo mediterraneo che era sempre stato la sorgente più vera della sua ispirazione.

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