Edgar Bronfman Jr. e Warner Music sono arrivati al capolinea? Il sito americano HITS Dailydouble è pronto a giurare di sì: con il titolo in caduta libera a Wall Street e i plumbei scenari proiettati dagli ultimi report trimestrali (vedi News) sembra che i grandi finanziatori e azionisti di maggioranza della casa discografica, Thomas H. Lee Partners e Bain Capital, siano prossimi a mollare il colpo. Se così stanno le cose, rientrerebbe in gioco per l’ennesima volta la possibilità di una fusione con la EMI, anche se stavolta sarebbe Guy Hands ad avere il coltello dalla parte del manico: il finanziere inglese sarebbe pronto a mettere sul piatto un offerta di poco inferiore ai 2 miliardi di dollari, 12 dollari per azione, contando poi di poter vendere più o meno allo stesso prezzo le edizioni Warner Chappell appetite dai concorrenti (in particolare da Marty Bandier di Sony/ATV) e accontentandosi di mettere le mani sul ricco patrimonio discografico dell’azienda, che ha in catalogo incisioni storiche di Frank Sinatra, Ray Charles, Led Zeppelin, Doors, Neil Young, Eagles, R.E.M., Madonna e moltissimi altri artisti. Qualunque acquirente, d’altra parte, dovrebbe mettere in conto di farsi carico dei pesanti debiti accumulati dalla società durante l’era Bronfman: di quest’ultimo HITS tratteggia un ritratto impietoso, definendolo “uno dei dirigenti discografici più inetti della storia”.
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