Vincent Cassel: nemico pubblico n°1

Sono in postproduzione due film a opera dello stesso regista, il francese Jean-François Richet, ambedue basati sulla vera storia di Jacques Mesrine, l'ennemi public n°1, l'inafferrabile fuorilegge, che negli anni '70, conquistò una fama assoluta, quasi da star, nonostante decine di omicidi. Il primo film, L'instinct de mort, prende il titolo dall'autobiografia di Mesrine, scritta in carcere e pubblicata anche in italiano, e arriverà in sala nell'autunno del 2008; si concentra sulla prima parte della vita del bandito, sulla sua esperienza di ventenne nella guerra d'Algeria, dalla quale tornò deciso a diventare un bandito e a non integrarsi in un mondo che non accettava e sulla sua vita di furti, rapine e arresti. Il secondo, L'ennemi public numéro 1, arriverà in sala primavera del 2009 e racconta il lato leggendario di quest'uomo, celebrato da molti come simbolo della rivolta contro la società borghese. Vincent Cassel, ingrassato 20 chili, sarà l'interprete, affiancato da Gerard Depardieu nei panni del suo mentore. Nei cast ci saranno anche Marion Cotillard (straordinaria ne "La vie en rose", ma vista di recente anche in "Un'Ottima Annata") e l'ultima Bond-girl Eva Green. Nel 1984 gli era già stato dedicato un documentario, Jacques Mesrine: profession ennemi public, di Hervé Palud. Nato a Clichy nel 1936, il bandito francese Jacques Mesrine muore il 2 novembre del 1979 a Parigi, crivellato di colpi da una brigata speciale di oltre 40 uomini a cui l'Eliseo ha dato carta bianca per catturare Mesrine. i travestimenti, i sequestri, le rapine, le evasioni, i libri cult in Francia ( L'istinto di morte-Colpevole d'essere innocente), che porta a galla aspetti insospettabili del bandito, rendendolo ancora più celebre, tanto da essere immortalato per la copertina del settimanale francese Paris Match, il 16 novembre 1979. Un bandito mediatico, istrionico e un po' poeta maledetto, che riuscì a manipolare sia la stampa che le forze dell'ordine. Il personaggio, a distanza di tanti anni, rimane comunque scomodo e fa discutere, tanto che molti hanno rifiutato di finanziare il progetto. Cassel:" Per alcuni è un Robin Hood, un ‘icona di ribellione e libertà per altri un ladro, un assassino. Spinto da un grande ego è stato molto abile a fabbricare la propria leggenda, attraverso i media e inventandosi un impegno politico. Ha confessato 43 omicidi, ma probabilmente ne ha commessi "solo" una trentina. La sua spettacolare "esecuzione" pubblica poi ha contribuito a farne un martire. Quello che mi ha convinto a vestire i suoi panni è proprio questo scarto tra la sua immagine e quello che lui era.
NOREEN LOIACONO