Cosa c'e' di piu' ironico che incontrare l'uomo dei tuoi sogni e poi scoprire che ha un bellissimo marito? E' trascorsa poco meno di un'ora e mezza dall'inizio del suo concerto romano, quando Alanis Morissette, al penultimo bis, stravolge il senso di una delle strofe di "Ironic", uno dei cavalli da battaglia del suo repertorio, e rimpiazza l'atteso "wife" con un sorprendente e ben scandito "husband" facendo esplodere la platea della Cavea dell'Auditorium in un piccolo grande boato. Variazioni sul tema a parte, l'atteso appuntamento d'apertura romano di 'Luglio suona bene 2008' ha gia' regalato una certezza assoluta: Alanis non e' cambiata molto da tredici anni a questa parte, da quando cioe' il pubblico italiano la scopri' fresca del clamoroso successo planetario di "Jagged Little Pill". I capelli erano tornati lunghissimi gia' da un pezzo dopo il 'taglio netto' anche metaforico di qualche tempo fa, sull'energia e il carattere d'altronde c'erano pochi dubbi da nutrire. Cosi' la rocker 'canadian-american' mette su un concerto che in 90 minuti netti balza continuamente avanti e indietro nel tempo dal 1995 ad oggi, ballando tra le tante 'pillole amare' del suo disco piu' amato e le escursioni piu' recenti, quelle del nuovo album "Flavour of Entanglement", uscito da poche settimane. Se l'introversa "Moratorium" apre le danze, la scatenata "All I really want" le infiamma definitivamente gia' dal terzo brano. Da li' in poi, prevale la linea piu' classica del rock "Fender e armonica" di Alanis e dei suoi compagni d'avventura, con qualche riuscito episodio romantico ("Perfect", la nuova "Underneath" tutta al pianoforte).
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