Elio Germano: "Il mio successo? Ho avuto fortuna. E ora mi vedrete nel nuovo film di Salvatores"

Casacalenda (CB) - Elio Germano è tornato in Molise, sua terra d’origine (è nato a Roma da genitori molisani) per un “bagno di folla” nella piazza del paese che ospita il MoliseCinema, il festival dei piccoli paesi che coinvolge l’intera popolazione della cittadina.L’attore che ha vinto il David di Donatello e ha ricevuto, lo scorso anno, il premio come giovane attore a Berlino, è qui per presentare il suo ultimo film uscito sugli schermi: “Tutta la vita davanti”, una pellicola di grande successo di cui Brad Pitt vorrebbe fare un remake americano. Ma Elio non si da delle arie e confessa ad Affari di essere solo fortunato: “A volte mi sento in imbarazzo quando mi trovo insieme ad un attore bravissimo che ha 40 anni di professione e noto che la gente riconosce me invece che lui. Purtroppo in questo mestiere non paga la professionalità ma la popolarità che nasce dal successo di un film”.
Lei è immodesto… oggi è considerato l’attore di spicco del cinema italiano…"Ma che vuol dire di spicco? Ora sto solo vivendo una congiuntura favorevole perché ho avuto occasione di recitare in pellicole che hanno avuto grande visibilità, anche all’estero. Nel mio mestiere conta più l’incasso al botteghino che la qualità di un prodotto". Quindi conta più la fortuna che il talento?"No, io ho lavorato duro per 15 anni partendo dal teatro. Ho compiuto l’iter classico di ogni attore ma, a differenza di molti altri giovani attori, ho avuto la fortuna di recitare con ottimi registi che hanno realizzato pellicole di successo". Ha un rapporto particolare con Paolo Virzì?"Non necessariamente. Mi capita spesso di lavorare più volte con gli stessi registi. Io scelgo i film a seconda del rapporto umano che ho con il regista perché altrimenti non riesco a dare il meglio nella recitazione. Il cinema è un mezzo importante per esprimere il bene e il male dell’uomo attraverso le storie che racconta. Dal punto vista del linguaggio artistico il cinema è il mezzo più libero per trasmettere le emozioni umane".
Lei si presta la sua immagine anche in piccole manifestazioni come questa…"Si, perché possiede il valore aggiunto di coinvolgere la gente ed è un modo per far conoscere film italiani che altrimenti non sarebbero mai visti". A Cannes il cinema italiano ha trionfato. Si può parlare di rinascita?"Putroppo noi italiani abbiamo bisogni di essere riconosciuti e legittimati dall’estero. 'Il divo' e 'Gomorra' sono due capolavori che meritano il successo ma penso a quanti altri film bellissimi che sono stati realizzati e che non hanno avuto nessuna valenza. L’Italia dovrebbe valorizzare il suo cinema e non aspettare sempre che il consenso arrivi dal di fuori". Fra Sorrentino e Garrone chi sceglierebbe?"Sono due grandi registi molto diversi; impossibile scegliere. E’ come se mi chiedessero di scegliere in arte fra il cubismo e l’impressionismo. Loro hanno due linguaggi diversi, quasi agli antipodi che usano mirabilmente per esprimere il loro modo di fare cinema". Progetti futuri?"Ora sono fermo. Ho da poco finito di girare due film importanti, due bellissime esperienze: uno si chiama 'Il passato è una terra stranierà' e uscirà nelle sale a novembre. L’altro è l’ultimo film di Gabriele Salvatores: 'Come Dio Comanda' che è stato sceneggiato da Ammaniti".
Oriana Maerini