Ho incontrato Meryl Streep!

“Keep it gay, keep it gay, keep it gayyyyyy”, trillava un gruppo di pazzi scatenati in The Producers. Ed è vero, se prendi la vita in modo gaio è il massimo e la favolosa Maryl Streep lo dimostra. L’incontro di oggi a Roma l’ho sperato, sognato, inseguito da quando ho deciso di diventare giornalista (ed anche quando ho cominciato disperatamente a piangere durante la prima visione di Angele’s in America). Lo scorso anno ho incrociato talmente tanto forte le dita, che me le sono lussate, nella speranza di vederla alla Festa del cinema di Roma. Ma nulla. Ormai affranto, ero convinto che mai e poi mai avrei potuto incontrare la mia icona. Poi, la scorsa settimana, in una mattina deprimente di mezza stagione, accedo alla casella e-mail e che ti trovo? Incontro con Maryl Streep. In preda ad un raptus danzereccio ho messo al massimo il volume delle casse ed ho cominciato a danzare al ritmo di Mamma mia!

Così, questa mattina, sono uscito di casa con tre ore l’anticipo. Pranzo veloce da W.O.K. e corsa al St.Regis. Entro nella hall, mi accredito e con una San Pellegrino comincio ad attendere l’apertura delle porte. Scattante ed agile come un orango, appena ho visto dischiudersi le tende della sala, subito son corso a prendermi il mio posto in seconda fila, e, nell’attesa, ovviamente ho origliato finché una voce non mi ha scosso. “Il photocall è quasi finito”. Tremante, sudante e ridente mi sono preparato per la lunga chiacchierata con l’unica e sola del cinema. Meryl è entrata mostrandosi bellissima. Capelli biondi anni ‘60. Abitino nero e bianco stretto in vita ed un sorriso terribilmente divertente. E subito applausi. I più lunghi che abbia mai sentito in una sala stampa (ricca e ricolma di serpentelli pronti per una domandaccia). Miss. Streep ha parlato di come si invecchia e di come affronta il suo passato ed il (lungo) futuro. Tra una risata e l’altra, si è dimostrata gentilissima con tutti rivelando tante notizie di vita private, che molti altri attori sono sempre restii a concedere. Le sue mani svolazzavano a destra e sinistra mentre ringraziava ogni santo giornalista che le ha fatto i complimenti per la sua attività di attrice. “Ma non mi sento la migliore. Credetemi”, aggiungeva ad ogni irresistibile “Grazie davvero” detto in italiano. Ma il vero show si poteva osservare ammirando gli occhi della stampa che per una volta è stata unanime. Meryl Streep è “la più brava. Punto”. Come ha commentato una ragazza di non so quale testata. Il sorriso e la gioia di questa piccola donna è stato capace di avvolgerci grazie ad ogni battuta sussurrata nei suoi film e grazie anche alla sua verve incurante dell’aura da diva che tutti gli altri colleghi cercano, invano, di creare. Davvero, posso dire, oggi ho incontrato il cinema.

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