Sean Penn: divento paladino dei diritti gay

LORENZO SORIA
SAN FRANCISCO Per San Francisco non è una prima come tante, stelle sul tappeto rosso e paparazzi, ma un momento che ha permesso all'intera città di rievocare uno dei momenti più traumatici della sua storia recente. Nonostante siano passati 30 anni, infatti, l'assassinio del sindaco George Moscone e di Harvey Milk, consigliere comunale e primo gay dichiarato eletto in America, resta ancora una ferita aperta, uno spartiacque tra quando gli omosessuali erano costretti a nascondersi e quando invece sono usciti all'aperto, diventando una potente forza politica. A pochi giorni dal voto non solo per il prossimo presidente ma anche su Proposition 8, un referendum in cui si chiede l'abolizione del matrimonio gay, l'uscita di questo film ha finito dunque per avere un significato politico scottante. «San Francisco è stata sempre una città all'avanguardia - dice il sindaco Gavin Newson - e mi sento molto orgoglioso di esserne il primo cittadino». Milk è diretto da Gus Van Sant, autore di My own private Idaho e Good Will Hunting, che ha lavorato a questo progetto per dieci anni. E’ sato lui a volere a tutti i costi Sean Penn nella parte di Harvey Milk, il cui negozio di articoli fotografici in Castro Street divenne negli Anni '70 un centro di attivismo politico. «Una storia che mi ha molto colpito, anche se allora ero ragazzino - dice l’attore premio Oscar - Una storia soprattutto di diritti umani e Proposition 8 prova che c'è ancora molta strada da fare». Un ruolo fondamentale è quello di Dan White, il consigliere responsabile del duplice omicidio causato da un misto di gelosia politica e, suggeriscono in molti, dalla sua incapacità di accettare la propria omosessualità. «Una storia che mi ha commosso molto - dice l’interprete Josh Brolin, il Bush di Oliver Stone - parla di diritti civili, ma anche d'amore e di gente che cresce nelle avversità». In Milk Van Sant racconta anche la tumultuosa vita amorosa di Harvey Milk, diviso tra Scott Smith (James Franco), il suo fidanzato storico, e Jack Lira (Diego Luna), che si suicidò con una corda al collo. «Penn bacia bene ma ho avuto di meglio» scherza Luna, che dopo dopo Y tu mama tambien sarà di nuovo il fratello di Gael Garcia Bernal in Rudo y Cursi. Franco ammette un po’ di imbarazzo per le scene amorose: «Ho sempre avuto grande ammirazione per Sean ma trasformare questa sensazione in romanticismo non è stato facile!». Un altro dei protagonisti è Emile Hirsch, lanciato proprio da Penn che lo ha diretto l'anno scorso in Into The Wild e qui nella parte di Clive Jones, uno dei migliori amici di Milk e ancora adesso una delle figure politiche più importanti della città californiana. «Dopo averlo avuto come regista ritrovarmi Sean Penn come attore è stata per me una vera fortuna. Avevo dimenticato quanto è bravo».