Buon compleanno Gerard Depardieu! Il signore della porta accanto compie 60 anni

Depardieu è probabilmente l’attore in attività dell’Europa continentale più importante e blasonato. Eppure pochi avrebbero puntato un euro (o un franco ai tempi) sul futuro di quest’uomo, che nell’adolescenza girava l’Europa con pochi soldi e soprattutto procurandoseli nei modi meno legali. Gérard Xavier Marcel Depardieu è nato il 27 dicembre 1948 a Chateauroux. Dopo aver lasciato la scuola e la casa dei genitori, Gerard si trasferisce a Parigi, dove studia recitazione. Tra la metà dei 60 e l’inizio dei 70, recita nel teatro Cafe de la Gare (lavora assieme a Patrick Dewaere e Miou-Miou) lavora in piccole produzioni cinematografiche e fa alcune apparizione alla Tv francese. Il primo ruolo degno di nota è nel film I santissimi (1974) di Bertrand Blier, ma soprattutto entra in contatto con alcuni registi maestri delle crime story e degli splendidi polizieschi francesi: lavora con Jacques Deray (Un po’ di sole nell’acqua gelida), Josè Giovanni (Il clan dei marsigliesi, Due contro la città). Con Claude Sautet (anche lui maestro del genere noir) affronta una produzione un pò diversa, che narra le vite quotidiane di alcuni amici: in quel film, Tre amici, le mogli e (affettuosamente) le altre (1974), recita affianco a Yves Montand, Michel Piccoli, Serge Reggiani, Stephane Audran…
Ma dalla metà degli anni 70 in poi, Depardieu non disdegna nemmeno il cinema d’autore: lavora con Alain Resnais (Stavisky, Mon oncle d’Amerique, Voglio tornare a casa), Marguerite Duras (La femme du Gange, Le camion, Baxter, Vera Baxter), Serge Gainsbourg (Je t’aime moi non plus) e Barbet Schroeder (Maitresse). E’ abbastanza evidente che ci si trova di fronte ad un attore completo, che rende tantissimo in qualsiasi ruolo e genere e che soprattutto ha una grandissima facilità a personalizzare i personaggi che recita. La sua presenza è molto richiesta anche in Italia: lavora con Marco Ferreri (L’ultima donna, Ciao Maschio), Luigi Comencini (L’ingorgo), Mario Monicelli (Temporale Rosy) e Bernardo Bertolucci (1976, Novecento) . L’anno della consacrazione è il 1980: riceve un premio Cesar per il ruolo di L’ultimo metrò (1980). Con Francois Truffaut, Depardieu recitò anche nell’incantevole La signora della porta accanto (1982). Gli anni 80 lo vedono ancora protagonista di moltissime pellicole di ottimo livello: da segnalare l’ottima performance in Danton di Andrzej Wajda (un regista che sa far rendere come pochi gli attori) e il sodalizio con Maurice Pialat (Loulou, Police, Sotto il sole di Satana, tre ottimi film, per Police riceve la Coppa Volpi a Venezia). Un ulteriore trasformazione del nostro Gerard si realizza nelle commedie, che iniziano ad essere moltissime, ne citiamo due: La capra di Francis Veber (1981), Lui portava i tacchi a spillo (1986, con il regista che lo lanciò: Bertrand Blier). La fama è oramai mondiale, nel 1990 vince il premio come migliore attore al Festival di Cannes per Camille Claudel e ottiene una nomination agli Oscar per Cyrano. Inizia a lavorare con una certa continuità anche negli Stati Uniti o in produzioni anglofone: Green Card (1990, di Peter Weir, vince il Golden Globe), 1492, la scoperta del paradiso (1992, di Ridley Scott), Una donna molto speciale (1996, di Nick Cassavetes), Hamlet (1997 di Kenneth Branagh). Da segnalare negli anni 90, pellicole come Tutte le mattine del mondo (1991, di Alain Coirneau) e Il colonnello Chabert (1994, diretto da Yves Angelo), molto gradevoli soprattutto per gli appassionati storia, il metafisico Una pura formalità (1994, di Giuseppe Tornatore), il malinconico Elisa di Jean Becker (1995, con Vanessa Paradis) e Le garcu (1995, di Maurice Pialat). Negli anni 2000, Depardieu è un attore che oramai può permettersi il lusso (cosa che possono fare solo i grandissimi) di non recitare più in scena, i personaggi che interpreta sono solo variazioni della sua immensa personalità. In Italia prende parte a film di Sergio Rubini, Mimmo Calopresti, Ettore Scola, Giovanni Veronesi, recita in molti film storici ed epici (Vatel, Vidocq, ) e nelle commedie di Francis Veber, L’apparenza inganna e in Sta zitto… non rompere. Prende parte anche alla serie di grandissimo successo sulle avventure di Asterix e Obelix e a La vie en rose di Oliver Dahan (2007). I suoi film più riusciti (anche se non perfetti) di questo periodo sono Bon Voyage, ambientato durante l’invasione nazista della Francia orientale (2003, di Jean Paul Rappeneau), I tempi che cambiano, film non retorico sull’AIDS (2004, di Andrè Techine) e 36 Quai des Orfevres, un poliziesco crudo, nel quale Gerard fa il poliziotto (2004, di Oliver Marchal). Ma un pò lontane ci appaiono le migliori performance, e soprattutto, non nasconde di volersi ritirare dalle scene. Tanti auguri Gerard! Curiosità: E’ alto 180 cm. E’ stato nominato Cavaliere della legione d’onore. E’ stato sposato con Elisabeth Guignot dal 1971 al 1996. Tra le altre relazioni sentimentali segnaliamo quelle con Karine Silla, Carole Bouquet e Clémentine Igou. Ha avuto quattro figli: Guillaume, Julie, Roxanne e Jean. Premi vinti: Miglior attore al Festival di Venezia per Police (1985), Miglior attore al Festival di Cannes per Camille Claudel (1990), Miglior attore ai Golden Globe per Green Card (1991), Leone d’Oro alla carriera al Festival di Venezia (1997). E’ stato presidente di giuria al Festival di Cannes 1992. Possiede due ristoranti a Parigi e vigneti sparsi tra Francia, Italia, Marocco e Algeria. E’ un grande amico di John Travolta, Robert De Niro e Fidel Castro. Fu considerato per il ruolo di Max in C’era una volta in America, ma alla fine Leone scelse James Woods. Ha diretto un film: Le tartuffe nel 1984.Sono nati il 27 dicembre anche: Michel Piccoli (83 anni), Emilie De Ravin (27 anni), Gaspar Noè (45 anni), Theresa Randle (44 anni), Maryam D’Abo (48 anni)
cineblog.it