di Francesco Gallo
ROMA - Reduce dalla guerra d'Algeria Jacques Mesrine (Vincent Cassel) non ci sta proprio a tornare alla vita normale e ad accettare un lavoro ordinario trovatogli dal padre e così diventa un delinquente, non un delinquente qualsiasi, ma il Nemico pubblico N.1, ancora un vero mito nelle banlieue parigine come sottolinea lo stesso Cassel. Questa la storia vera raccontata con ritmo e adrenalina da Jean Francois Richet (Assalto Distretto 13) in 'Nemico pubblico n.1, L'istinto di morté primo episodio di un film diviso in due parti che sarà nelle sale italiane il 13 marzo distribuito dalla Eagle.
Dedicato al bandito più popolare di Francia, quel Jacques Mesrine che mise a ferro e fuoco l'intero paese alla fine degli anni '70, il film e' tratto da un romanzo autobiografico (L'instinct de mort) dello stesso Mesrine. Un libro che il gangster, una sorta di Vallanzasca francese, scrisse in carcere poco prima della sua clamorosa evasione. Ma 'Nemico pubblico N.1' è anche una sorta di collage delle sue avventure vere e presunte, perché intorno a lui si è costruita negli anni una vera e propria leggenda ("si dice abbia ucciso 42 persone, ma non c'é in realtà una solo prova di un suo solo delitto", spiega l'attore). Il film parte appunto dalla guerra d'Algeria per poi approdare in una Francia anni Sessanta dove Mesrine inizia prima solo a rubare per poi passare a delitti sempre più efferati grazie anche alla complicità con il boss locale Guido (Gerard Depardieu). Dopo questo incontro, per Mesrine ci sarà poi una moglie che gli darà una bambina e più tardi l'incontro fatale con la bella e spietata Jeanne Schneider (Cecile de France). Tra le sue mille avventure, la prigione in Francia poi la fuga in Canada e poi ancora rapine negli Usa, voglia di ritorno alla normalità, e ancora rapine in banca e omicidi. Mesrine verrà ucciso dalla polizia il 2 novembre del 1979 mentre era seduto nella sua macchina. Per molti fu una vera e propria esecuzione da parte della polizia che voleva chiudere i conti con un personaggio diventato troppo scomodo. Chi è Jacques Mesrine? "E' un personaggio ancora molto conosciuto in Francia - ha spiegato oggi a Roma Cassel -. Era simpatico, carismatico, bugiardo, ma uccideva. Non era una sorta di Robin Hood che rubava ai ricchi per dare ai poveri. Non era un eroe, era uno show-man più che un gangster". Ma Mesrine "per molti è e resta un martire, e come tale lo ricordano oggi molti teen-ager francesi, soprattutto nelle banlieue, dove è considerato appunto un'icona del contropotere. Molti giovani indossano t-shirt col suo volto e i testi rap parlano spesso di lui". L'attore a Roma per presentare il film ci tiene poi a dire: "non abbiamo realizzato un film che glorifica Mesrine. Non si riconosce chi è buono e chi cattivo. Non è un film polemico, né un documentario storico, perché la vicenda è nota, ma va detto che la polizia uccise Mesrine senza neppure intimargli l'alt". Per interpretare il ruolo di Mesrine, Cassel ha dovuto ingrassare 20 chili, "ma è stata una fatica che non ripeterò. Adoro mangiare, ma non quando diventa un lavoro. Le riprese, poi, sono durate nove mesi, una vera e propria gestazione". Il secondo episodio del film, 'Nemico pubblico n.1, L'ora della fuga (Parte 2), che ha ottenuto in Francia ben 10 candidature ai Caesar, l'equivalente francese dei nostri David di Donatello, sarà nelle sale il 17 aprile.

