Cherylin Sarkisian LaPiere nasce in California, figlia di un’attrice e modella di origine Cherokee, Jakie Jean Crouch, e di un rifugiato armeno, John Sarkisian, che abbandona moglie e figlie molto presto. Nel 1964 inizia la carriera come cantante accanto al marito Sonny Bono e per diversi anni proseguirà a lavorare sia in campo musicale che cinematografico, ottenendo soddisfazioni in entrambe le carriere. E’ sempre Sonny a introdurla nel mondo del cinema producendo il suo primo film “Good Times” uscito nel 1967, la pellicola però si rivelerà un autentico flop. Mentre il duo Sonny & Cher scala le classifiche musicali americane, Bono riprova a produrre un film con sua moglie come protagonista (“Chastity” del 1969) ma nuovamente rimane deluso dal risultato commerciale. Soltanto dopo il divorzio da Sonny e dopo aver sfondato negli USA anche con una serie televisiva sulla storia della loro coppia, Cher riesce a trovare un ingaggio importante con Robert Altman che le offre la parte di Sissy in “Come Back To The Five And Dime, Jimmy Dean, Jimmy Dean” (1982). E’ degli anni ’80 il boom cinematografico di Cher, che in pochi anni interpreta alcune pellicole davvero significative e che si aggiudica ben presto tutti i più importanti premi legati al cinema. La cantautrice californiana è Dolly in “Silkwood”, del 1983, accanto alla bravissima Meryl Streep e a Kurt Russell. Per questo film conquista il suo primo Golden Globe e una candidatura all’Oscar come Miglior Attrice non Protagonista. Due anni più tardi le viene offerto un bel ruolo drammatico in “Dietro la maschera” di Peter Bodganovich, dove veste i panni della madre di un ragazzo sfigurato. Vincerà la Palma d’Oro a Cannes come Miglior Attrice. Il 1987 è l’anno più importante della sua carriera nel cinema: recita in tre film acclamati dalla critica e per uno di questi riceve il premio Oscar. Ne “Le Streghe di Eastwick” di George Miller, accanto a Jack Nicholson, Susan Sarandon e Michelle Pfeiffer è una fattucchiera. E’ la protagonista femminile di “Suspect” con Dennis Quaid, ma è con “Stregata dalla Luna”, dove si cala nel ruolo di una giovane vedova disillusa dalla vita, che si aggiudica l’Oscar come Miglior Attrice Protagonista.
Il film di Norman Jewison sbanca i botteghini anche in Europa, tanto che Cher conquista persino il David di Donatello in Italia come Miglior Attrice Straniera. La neo premiata si concede tuttavia un periodo di pausa e torna sulle scene cinematografiche solo nel 1990 con “Sirene” di Richard Benjamin con Winona Rider, Bob Hoskins e Christina Ricci. Sembra che Cher abbia rinunciato a parti da protagonista in film del calibro de “La Guerra dei Roses”, “La Famiglia Addams” e “Thelma & Louise”. Negli anni ’90 la star si dedica nuovamente alla musica con successi planetari e si concede alla settima arte solo per ruoli di sfondo o camei come in “I Protagonisti” (1992) di Robert Altman o ancora in “Infedeli per Sempre” (1996) di Paul Mazursky. Nel 1996 debutta come regista di un film a episodi “Tre vite allo Specchio”, di cui interpreta e dirige il terzo episodio che ha come tema l’aborto. Nel 1999 ottiene un piccolo ruolo con il grande regista italiano Franco Zeffirelli in “Un Tè con Mussolini”, affianco a Judi Dench e Maggie Smith. Poi continua a lavorare sia come cantante, con tournée mondiali, che come attrice. “Fratelli per la Pelle” dei fratelli Farrelly del 2003, è l’ultimo film interpretato dall’istrionica americana. Di Cher la stampa ha sempre enfatizzato solo l’aspetto fisico, sottolineando che questo era dovuto a numerosi interventi di chirurgia estetica, per questo e per altri motivi non è mai stata presa troppo sul serio dalla critica cinematografica. In realtà alcuni suoi film hanno ottenuto grande successo di pubblico e importanti premi; la diva è riuscita a trovare il giusto equilibrio tra musica e cinema e ad infondere la propria forte personalità in ognuno dei ruoli interpretati.
Il film di Norman Jewison sbanca i botteghini anche in Europa, tanto che Cher conquista persino il David di Donatello in Italia come Miglior Attrice Straniera. La neo premiata si concede tuttavia un periodo di pausa e torna sulle scene cinematografiche solo nel 1990 con “Sirene” di Richard Benjamin con Winona Rider, Bob Hoskins e Christina Ricci. Sembra che Cher abbia rinunciato a parti da protagonista in film del calibro de “La Guerra dei Roses”, “La Famiglia Addams” e “Thelma & Louise”. Negli anni ’90 la star si dedica nuovamente alla musica con successi planetari e si concede alla settima arte solo per ruoli di sfondo o camei come in “I Protagonisti” (1992) di Robert Altman o ancora in “Infedeli per Sempre” (1996) di Paul Mazursky. Nel 1996 debutta come regista di un film a episodi “Tre vite allo Specchio”, di cui interpreta e dirige il terzo episodio che ha come tema l’aborto. Nel 1999 ottiene un piccolo ruolo con il grande regista italiano Franco Zeffirelli in “Un Tè con Mussolini”, affianco a Judi Dench e Maggie Smith. Poi continua a lavorare sia come cantante, con tournée mondiali, che come attrice. “Fratelli per la Pelle” dei fratelli Farrelly del 2003, è l’ultimo film interpretato dall’istrionica americana. Di Cher la stampa ha sempre enfatizzato solo l’aspetto fisico, sottolineando che questo era dovuto a numerosi interventi di chirurgia estetica, per questo e per altri motivi non è mai stata presa troppo sul serio dalla critica cinematografica. In realtà alcuni suoi film hanno ottenuto grande successo di pubblico e importanti premi; la diva è riuscita a trovare il giusto equilibrio tra musica e cinema e ad infondere la propria forte personalità in ognuno dei ruoli interpretati.
Ilaria Capacci