Cannes 2009, il viaggio nel vuoto di Gaspar Noé

di Marco Agustoni
Il giovane Oscar e la sorella Linda, appena diciottenne, arrivano a Tokyo. Mentre il primo si guadagna da vivere spacciando, la seconda lavora come spogliarellista in un night club. Un infausto giorno Oscar viene ucciso, ma il suo spirito, memore della promessa di non abbandonare mai la sorella, rimane legato al mondo dei vivi e continua a vegliare su Linda, mentre visioni del passato e del futuro cominciano ad affollare la mente allucinata del fantasma.Con queste premesse narrative, Enter the Void di Gaspar Noé, pellicola in concorso al 62° Festival di Cannes, si preannuncia interessante soprattutto per lo stile visivo cupo e ardito che Gaspar Noé pare aver adottato. Del resto, il regista francese si è già fatto conoscere per le sue pellicole crude e per il gusto di sperimentare sia in fase di ripresa che di montaggio, come ha in passato dimostrato con il controverso Irréversible, con Monica Bellucci e Vincent Cassel, discusso soprattutto per le scene di violenza esplicita.Per questo suo nuovo film, Noé ha scelto l’esordiente Nathaniel Brown per il ruolo di Oscar, e Paz de la Huerta, di recente vista in Soffocare di Clark Gregg, per quello di Linda. Una curiosità riguarda la colonna sonora di Enter the Void, firmata nientemeno che da Thomas Bangalter, ovverosia una metà dei Daft Punk, il duo che assieme ad altri artisti ha lanciato, alcuni anni orsono, la scena della musica elettronica francese a livello mondiale.