"L’amore è solo un insieme di belle parole che finiscono per farti sentire triste...". Lasciate ogni speranza voi che entrate. Chris Isaak, noto ai più per aver cullato le fantasie romantiche di almeno due generazioni con la morbida Wicked Games, torna dopo sette anni di silenzio con Mr. Lucky, album che continua a proiettarlo nel firmamento dei coroner “vintage” che curano le ferite dei cuori infranti con la malinconica dolcezza di un Roy Orbison e l’ammiccante insolenza di un Elvis Presley. L’intento, soprattutto da parte dei produttori Eric Rosse e John Shanks è quello di dare una svecchiata a quel misto di country, blues e folk crepuscolare delicatamente sfumato. Diane Warren e Trisha Yearwood arrivano ad accentuare il sapore rock di Breaking Apart, Michelle Branch porta una gradevole venatura pop a I Lose My Heart , una buona dose di humor s’insinua tra le pieghe di Big Wide Wonderful World. Ma è con il vecchio metodo che viene fuori il meglio, dalle atmosfere della vecchia New Orleans di We've Got Tomorrow al country di Best I Ever Had, alle dichiarazioni bluesy di Big Wide Wonderful World. Le pene d’amore sono sempre lì, in primo piano, a rubare la scena, e la sofferenza diventa una coperta che avvolge in un confortevole abbraccio le anime sole e tristi.