La adoro. Mi basta ricordarla in salopette che salta sul letto alzando le gambe a mo’ di ginnasta sulle note degli Abba per farmi venire il buonumore. E per far strabordare in me un’infinita ammirazione. E se non è Mamma mia!, qualsiasi film in cui compare assume un valore speciale semplicemente per la sua presenza: Il dubbio, Il diavolo veste Prada, La casa degli spiriti, l’indimenticabile magnifico The hours…
Lo so, è facile, Meryl Streep non si può non amare. E saremo in tanti ad aspettare Julie & Julia, la sua prossima pellicola che chiuderà il Festival del film di Roma. Meryl è brava anzi magistrale, è grintosa anzi energia pura, è affascinante anche a sessant’anni, anzi, sexy. E come dice la blogger americana Dorothy Snarker, “un mondo in cui Meryl Streep non è abbastanza sexy è un mondo in cui non voglio vivere”.
Ma… c’è un ma. Ma è possibile che un regista come Sidney Pollack non abbia saputo vedere in una giovane Meryl tutto questo? Ebbene sì. Per Pollack la Streep, trentaseienne, non era abbastanza sexy per La mia Africa. Lo ha rivelato l’attrice nei giorni scorsi a “The Tonight Show with Conan O’Brien“. “Avevo fatto i provini per La mia Africa, avevo già fatto qualche film ma non ero abbastanza famosa per ottenere questa grande parte. Pollack comunicò al mio agente che non ero abbastanza sexy per il ruolo di Isak Dinesen, la scrittrice danese… che aveva 50 anni quando ha pubblicato il suo primo libro”. E intanto Meryl se la ride. Non sufficientemente sexy per interpretare una scrittrice?! Ma la divina non si è data per vinta, illuminata da un lampo di genio: ha comprato un nuovo vestitino, largo sulle spalle, e infilato una quantità di carta assorbente sotto il reggiseno. Più formosa, il bluff funzionò. “Yeah! Ho avuto la parte”.
Cosa non deve fare un’attrice per convincere anche i più lungimiranti registi a osservarla per la sua bravura, al di là di bellezza e forme provocanti? E chissà quante Meryl Streep, che non hanno avuto la trovata del reggiseno imbottito, vagano senza parti gratificanti per le sale di casting di Hollywood… Cesare Cesaroni direbbe: “Che amarezza”.
Simona Santoni
http://blog.panorama.it/culturaesocieta/2009/08/07/poco-sexy-per-la-mia-africa-e-mery-streep-riempi-il-reggiseno-di-carta-assorbente/