Pioveranno film in autunno, a causa della sempre più intensa concentrazione di titoli legati alla Mostra del cinema di Venezia e al Festival di Roma. E già prima dei cinepanettoni ci saranno portate appetitose, destinate tanto al pubblico generalista quanto ai cinephile più raffinati. Ecco una piccola guida alle uscite più interessanti della stagione autunnale, suddivise per macrocategorie geografiche.
Gli italiani - Cominciamo dai film in concorso a Venezia: Baarìa di Giuseppe Tornatore, almeno a giudicare dalle prime immagini e dal trailer, corre il rischio del fuiletton oleografico che piace tanto agli stranieri (leggi: gli americani), ma Il grande sogno di Michele Placido, sempre a giudicare dalle poche sequenze mostrate alla stampa in anteprima, incuriosisce.
Sembra infatti che questa saga semiautobiografica sul ’68 italiano contenga abbastanza ironia e leggerezza da farne un buon prodotto commerciale senza rinunce autoriali. Simile il discorso per la doppietta Lo spazio bianco di Francesca Comencini e La doppia ora di Giuseppe Capotondi: il primo, protagonista Margherita Buy nel ruolo di una neomamma quarantenne in attesa di scoprire se la sua bimba nata prematura ce la farà, è a forte rischio melodramma lagnoso, mentre il secondo, piccolo film di genere diretto da un ex pubblicitario e interpretato da Filippo Timi (una garanzia, ultimamente) potrebbe riservare piacevoli sorprese, e risparmiarci la temutissima autoreferenzialità autoriale. Ma la vera sorpresa del Lido potrebbe essere Valerio Mastandrea protagonista e produttore di Good Morning Aman, il concorrente italiano della Settimana della critica del quale si dice un gran bene e che pare sia stato “scippato” al concorso principale. A Roma la coppia top in concorso sarà L’uomo che verrà di Giorgio Diritti, snobbato dalla sezione principale di Venezia, sulla strage di Marzabotto, anche questo a forte rischio piagnisteo (benché storico), se non fosse per la mancanza totale di retorica dimostrata da Diritti nel suo precedente Il vento fa il suo giro. Ma i bookmaker sembrano puntare su Alza la testa di Alessandro Angelini, che aveva esordito a Roma con l’asciuttissimo L’aria salata (forse questo spiega la sua presenza nella Capitale invece che al Lido) interpretato da Sergio Castellitto. L’outsider è Viola di mare di Donatella Maiorca, storia gay fra Isabella Ragonese e Valeria Solarino ambientata nella Sicilia ottocentesca. Esordirà in autunno, ma fuori dal circuito festivaliero per motivi che probabilmente hanno più a che fare con il suo contenuto controverso (già funestato da interventi governativi in sede di delibera dei finanziamenti ministeriali) che con la sua qualità, La prima linea di Renato De Maria con Riccardo Scamarcio nei panni del brigatista Sergio Segio e Giovanna Mezzogiorno in quelli della sua compagna. Via libera governativa invece al Barbarossa di Renzo Martinelli, così voluto dalla Lega che da film tv è passato a strombazzata uscita autunnale sui grandi schermi. Le ragazzine puntano (ahimé) ad un solo titolo italiano: Amore 14 di Federico Moccia.
Gli americani - Il fritto qui è più che misto, dai Bastardi senza gloria di Quentin Tarantino, che contemporaneamente rafforzano e demoliscono tutti gli stereotipi cinematografici sul nazi movie, a Taking Woodstock di Ang Lee, entrambi apprezzati a Cannes; dal Parnassus di Terry Gilliam, ultima interpretazione di Heath Ledger, a Julie & Julia, deliziosa commedia gourmand interpretata dalla coppia Meryl Streep e Stanley Tucci (lei verrà a fare una conversazione col pubblico al Festival di Roma, dove il film sarà presentato), dal nuovo documentario di Michael Moore Capitalism: A Love Story a The informant! di Steven Soderbergh a Brooklyn’s Finest con Richard Gere, tutti presenti a Venezia, fino all’iperromantico 500 giorni insieme che ha inaugurato il festival di Locarno, a Whatever Works, ennesima delusione (dicono oltreoceano) di un Woody Allen sempre meno ispirato malgrado il ritorno all’amata Manhattan, al kolossal catastrofista 2012. Il più atteso dai cinephile resta Shutter Island di Martin Scorsese con Leonardo DiCaprio, probabilmente in cartellone a Roma, ma c’è curiosità anche per Segreti di famiglia di Francis Coppola, che ha suscitato entusiasmo a Cannes (dopo i fischi a Un’altra giovinezza). Per le teenager italiane la data clou dell’autunno resta il 20 novembre quando New Moon, il secondo film della saga di Twilight, approderà anche sui nostri schermi. Per i più piccoli (e non solo) c’è invece Up, il cartone animato Disney che ha deliziato Cannes.
Gli europei - Tornano i grandi autori, da Michael Haneke con Il nastro bianco, Palma d’oro all’ultimo festival di Cannes, a Pedro Almodovar con Gli abbracci spezzati, da Ken Loach e il suo Looking for Eric, protagonista l’ex campione di calcio Cantona, a Jacques Rivette, in concorso a Venezia con Questione di punti di vista, e Francois Ozon con Ricky. E poi il Danis Tanovic di Triage, Cristian Mungiu (quello di 4 mesi 3 settimane e 2 giorni) con I racconti dell’età dell’oro, Dorian Gray di Oliver Parker con protagonista l’idolo della ragazzine Ben Barnes. Il titolo più atteso dai lettori di tutta Europa resta però La ragazza che giocava col fuoco, seconda puntata della saga Millennium firmata da Stieg Larsson.
Paola Casella
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