Il marine arso vivo in Iraq diventa opera d'arte. E' polemica

Il sergente Richard Yarosh, il marine sfigurato completamente tre anni fa durante la guerra in Iraq, è diventato un’opera d’arte. Il suo volto pieno di cicatrici è esposto al museo Smithsonian di Washington, dipinto dal ritrattista Matthew Mitchell. La vicenda di Yarosh e le sue immagini con l’allora presidente Bush fecero il giro del mondo. Il soldato fu miracolato dopo essere stato vittima di un’esplosione in Iraq che lo trasformò in torcia umana. Oltre ai danni alla pelle, è rimasto senza orecchie e le dita delle mani sono rigide e curvate in modo irreversibile. Quanto basta perché Mitchell decida di ritrarlo, con assenso entusiasta del marine. “So che la gente è curiosa – ha detto – e con questo ritratto potranno smettere di esserlo e fissarmi. Penso che possano capire meglio cosa mi è successo. Probabilmente anch’io fisserei il quadro allo stesso modo”. Negli Usa però non tutti sono entusiasti e le polemiche sul quadro sono scoppiate, come sempre accade nei casi di arte estrema. La curatrice della mostra non ha dubbi sul valore dell’opera e ha affermato che il significato del ritratto è chiaramente di onore a Yarosh. E il pittore Mitchell, parlando del suo quadro, riflette sul “gran numero di americani profondamente toccati dalle guerre recenti, che rappresentano uno degli eventi più formativi al mondo. Invece, purtroppo, altri non credono di dovere prestarvi attenzione”. Da questo punto di vista, il ritratto di Yarosh attirerà certamente attenzione in abbondanza.